a cura di Emilia Majorana della Libera Facoltà di Scienze Antiche
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Prima domenica di aprile

 

A Ladispoli (Roma) la sagra del carciofo si svolge la prima domenica di aprile: gli stands vengono ornati ed addobbati con i carciofi, e così si possono ammirare monumentali costruzioni. Nella piazza principale bancarelle attrezzate cucinano in tutti i modi, secondo svariate ricette, questo prodotto della terra. A tarda sera gran finale con i fuochi d'artificio sulla riva del mare.

 

 

Seconda domenica di aprile

 

A Tula (in provicina di Sassari), sulle sponde del lago di Coghinas, si celebra la festa di Nostra Signora di Castro, durante la quale logudoresi e galluresi rinnovano l'antichissimo incontro tra le due popolazioni. sarde. E' un'occasione per bere il frizzante vino locale e mangiare le squisite "casadinas". Naturalmente non manca il porcetto arrosto.

 

A Monterotondo (Roma), si tiene da più di vent’anni la festa dei tulipani: una sfilata di carri allegorici ricoperti di questi fiori e stracolmi di belle ragazze in costumi folcloristici attraversa la via principale del paese. Le ragazze sorridenti distribuiscono i tulipani ai convenuti e un premio viene dato al miglior carro. Ma è tutto il paese che viene artisticamente ornato di fiori. C'è la banda, divertenti giochi poplari e infine il generoso vino di Monterotondo.

 

A Bubbio (Asti) si organizza il "Superpolentone", una tradizionale manifestazione delle Langhe nata, secondo una leggenda, quando, moltissimi anni fa, un gruppo di calderai stanchi ed affamati giunse in paese dove venne ospitato dalle famiglie del luogo e rifocillato con polenta. Fin dal mattino numerosi cuochi lavorano per cucinare frittate e salsicce, mentre il pomeriggio si cuoce la polenta. Bande musicali intrattengono il pubblico affamato sulla piazza piena di bandiere. Dopo essere stata benedetta, la polenta viene offerta a tutti coloro che hanno acquistato il piatto di ceramica simboleggiante la manifestazione. I più fortunati possono addirittura vincere un paiolino d'oro.

 

A Guardia dei Lombardi (Avellino) si tiene la fiera di San Leone. La manifestazione vuole ricordare un antico avvenimento, cioè il passaggio del pontefice Leone IX in guerra contro i normanni. In quella occasione i guardiesi edificarono una chiesetta al santo omonimo e la contrada dove sorge la chiesa da allora fu chiamata "papaiola". In paese la prima fiera dell'anno è quella del bestiame e ancora viva è la leggenda da cui ha origine la stessa: un esercito comandato dal papa si mosse da Roma per combattere i normanni provenienti dalle Puglie; la battaglia si stava mettendo male per i papalini, quando Leone IX si appartò in preghiera. In quel momento avvenne il prodigio: un nugolo di bestie inferocite assalì i nemici mettendoli in fuga.

 

 

Terza domenica di aprile

 

A Carpineta (Forlì) si festeggia la Madonna della Pera, patrona degli ortofrutticoli.

 

A Terlizzi (Bari) si festeggia la Madonna di Sovereto. Questa Madonna è raffigurata in un quadro trovato nella seconda metà dell'800 da un pastore che stava pascolando. Essendosi una pecora impigliata in un cespuglio, il pastore andò in suo aiuto e mentre liberava la zampa si accorse che una luce proveniva da una cavità. Incuriosito, scavò e trovò l'immagine. In quel momento passava un prete di Bitonto e i due iniziarono a disputarsi il quadro. Alla fine concordarono di mettere l'immagine su un carro guidato da due buoi: uno di Terlizzi e l'altro di Bitonto, facendo decidere così alla sorte chi dovesse infine possederla. Inizialmente il carro sembrava dirigersi verso Bitonto, allorquando il bue di Terlizzi diede una cornata ed il carro mutò direzione. Da quel giorno ogni anno si festeggia l'avvenimento: la mattina si tiene la processione con cui la Madonna viene portata a Sovereto, luogo dove fu ritrovata l'immagine; e qui, in una chiesa, la Madonna resta fino ad agosto, dopo di che ritorna al paese.

 

A Traiana di Terranuova Bracciolini, paesino ai piedi di Pratomagno, in provincia di Arezzo, ha luogo la sagra dei baccelli e del formaggio pecorino. La festa ha inizio con i primi assaggi di specialità gastronomiche e di bevute di vin santo. Poi la grande abbuffata con i baccelli e il formaggio, il prosciutto casalingo, salsicce e porchetta.

 

A Dolo (in provincia di Venezia) si festeggia la Madonna dei Molini. La statua di pietra molle, alta quasi un metro e mezzo, viene portata in processione al ponte dei miracoli. La storia, infatti, narra che nel 1813 un cittadino dolese, Giovanni Candian, ormai da molti anni cieco a causa di un infortunio sul lavoro, venne miracolosamente guarito dalla Madonna. Da allora in onore di questa beata Vergine hanno luogo festeggiamenti con S. Messe solenni e canti tradizionali.

 

A Ponzano (Firenze) ha luogo la festa della "stagione bona". La sagra paesana si svolge in ricordo di un fatto storico risalente al XVI secolo. Con una sfilata in costume, infatti, viene rievocata l'insurrezione della popolazione. Al termine della sfilata si apre la grande festa a base di "mangiari" e di vini locali. Per l'occasione le stradine del paese espongono i prodotti artigianali ed i famosi piatti locali come la "sticcita" fatta a base di uva passa e noci, oltre al pecorino, al salame ed ai biscotti alla contadina. Il vino è quello del Gallo nero.

 

 

ultimo sabato di aprile

 

A Frosolone, nel Molise, sagra campestre in onore di sant'Egidio.

 

 

ultima domenica di aprile

 

“Festa di aprile” a Castellana Grotte (in provincia di Bari). La manifestazione prende il nome dal mese in cui si svolge, ma in realtà è dedicata alla Vergine venerata con il titolo di Madonna della Vetrana. Il nome deriva dal latino "vetera" (= antica), forse perché la chiesa in questione è la più antica di quelle della zona. Ma in dialetto locale, "vetrana" è sinonimo di morbillo, e infatti questa Madonna è considerata dal popolo come protettrice da questa malattia. La festa risale al lontano 1691, anno in cui infuriò una terribile pestilenza. A due sacerdoti apparve la Madonna, assicurando che chiunque si fosse unto con l'olio benedetto della sua lampada sarebbe stato immune dal morbo e lo stesso olio avrebbe preservato dalle infezioni della pelle. La peste, per miracolo, scomparve e da allora la città festeggia la Madonna con una processione detta "la venuta della Madonna". Il corteo si snoda per tutte le vie del paese accompagnato dai fuochi d'artificio e lancio di palloni aerostatici.

 

Festa di San Leo a San Martino in Pensilis (Campobasso). San Martino è un paese che si trova su una collina vicina alla valle del Biferno. L'ultima domenica di aprile si festeggia il patrono san Leo. Il centro della manifestazione è la cosiddetta "carrase", cioè la corsa dei carri trainati dai buoi, corsa ha avuto origine da un'antica leggenda. Si racconta che alcuni baroni della zona mentre si recavano a caccia trovarono in una enorme grotta il corpo di san Leo, così come annunciato da una scritta incisa sulla roccia. Ma il ritrovamento delle sacre reliquie provocò discordia tra i feudatari, perché ognuno le voleva per la propria città. Per dirimere la questione, il corpo del santo fu posto su un carro trainato dai buoi che furono lasciati liberi di dirigersi dove volessero. Questi, senza esitazione, arrivarono fino a san Martino in Pensilis, dove il corpo venne sepolto nella chiesa principale. Così, da allora, ogni anno la cittadinanza festeggia questo importante evento. La sera i "carrieri" (così si chiamano i guidatori dei carri) si riuniscono davanti alla chiesa ed intonano l'antico canto della "carrese". Il giorno dopo, invece, si svolge la gara; vi partecipano due carri: i giovani e i giovanotti. Gli uomini posti sui carri hanno una lunga asta che serve per pungolare i buoi. All'inizio del paese c'è un arco molto stretto: il carro che riesce a passare per primo vince la gara. Nella serata il carro che si è classificato primo porta in processione le reliquie del santo.

 

Festa di san Pantaleo a Dolianova (provincia di Cagliari). San Pantaleo, il medico dei poveri che morì martire per affermare la fede cristiana, viene festeggiato a Dolianova l'ultima domenica di aprile. Tre giorni durano i festeggiamenti in onore di questo santo noto per i molti miracoli compiuti, fra cui la resurrezione di un bambino e l'uccisione, con lo sguardo, di un serpente. A Dolianova gli è stata dedicata la cattedrale, risalente al 1170. In questa basilica si svolgono numerose funzioni religiose, mentre fuori ha luogo la festa profana con le solite bancarelle. In programma c'è naturalmente anche una solenne processione.

 

Festa della Madonna di Zuradili a Marrubiu (in provincia di Cagliari). La tradizione vuole che l'immagine della Vergine venga portata in processione dalla chiesa parrocchiale alla chiesa campestre di Zuradili, alle falde del monte Arci. Un corteo di trattori e di cavalli addobbati accompagna il simulacro della Vergine fino al tempio, che risale al 1600. La festa dura tre giorni e si chiude con il rientro della Madonna in paese. Gare di poesia, balli tradizionali, concerti di bande musicali fanno da cornice alla festa.

 

A Mirteto si tiene la sagra della "torta di riso". La festa di San Vitale è l'occasione per la cittadinanza di Mirteto, un borgo periferico di Massa, per una sagra gastronomica. L'ultima domenica di aprile un pezzo di torta di riso, il piatto tipico della zona, viene offerto a tutti.

 

Sagra del "polentone" a Ponti (in provincia di Alessandria). Fino a pochi anni fa il “polentone” si teneva durante il carnevale, ma a causa del tempo non sempre propizio, gli abitanti decisero di spostare la festa in primavera. La manifestazione si svolge da circa 300 anni e risale al periodo in cui il paese fu dominato dai De Carretto, nobili provenienti da Napoli. Questa famiglia era molto ricca e così generosa che ogni tanto offriva dei banchetti. Quando un giorno arrivarono dei valenti calderai calabresi, il signore offrì loro un banchetto a base di polenta, frittata e merluzzo. I magnani riconoscenti allora fusero un ernorme paiolo per cuocere una smisurata polenta. Dal 1650 la scena si rinnova: il conte a cavallo accompagnato da due paggi in costume scende dal castello al paese per incontrare i dieci magnani, cioè i calderai calabresi, e qui pronuncia il suo tradizionale. discorso di saluto. Verso le due del pomeriggio inizia la sagra gastronomica.

 

A Foggia si svolge la festa dell'Incoronata. La leggenda dice che ad un ricco signore, intorno all'XI secolo, apparve su una quercia la Madonna che gli indicò dove si trovava una statua. Poco dopo giunse il contadino Strazzacappa con i suoi buoi, i quali all'improvviso si inginocchiarono davanti alla Vergine. Il pastore accese allora un lume con l'olio. Da allora ogni anno nel santuario si svolge la rievocazione di questi eventi. Si inizia con la vestizione della Madonna bruna, poi ha luogo la cavalcata degli angeli: un caratteristico corteo formato da cavalli addobbati e cavalcati da bambini vestiti da angeli, fraticelli e guerrieri. Questa sfilata vuole ricordare l'apparizione della Madonna nel bosco, battezzato, dopo il miracoloso ritrovamento, “bosco dell’Incoronata”. Moltissimi devoti giungono alla chiesa. Alcuni, arrivati a circa un chilometro, si scalzano ed indossano delle calze in segno di devozione. I gruppi di pellegrini prima di entrare compiono tre giri intorno al tempio. Una volta dentro si ungono la fronte con l'olio benedetto della caldarella che la tradizione vuole sia quella che il contadino avrebbe posto sull'albero dell'apparizione. Anche all’uscita vi è un cerimoniale da rispettare: i devoti debbono allontanarsi a ritroso, senza dare le spalle all'altare.

 

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