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Casella di testo:    Sallentìa  
 
  ORIGINI STORICHE E LEGGENDARIE DELl'ANTICO SALENTO 
 
All’alba dei tempi, esperti navigatori su velieri con il vento in poppa infransero i flutti increspati dei mari per raggiungere la meta tanto desiderata, la terra di mezzo, la destinazione felice della loro lunga odissea che li aveva trascinati  in luoghi così insoliti ma anche molto inospitali del Mediterraneo orientale. Erano i Pelasgi che per primi colonizzarono la ridente ed accogliente penisola di Sallentìa.
  Portarono con loro usi e costumi delle terre di provenienza oltre ai molteplici culti e riti della propria tradizione, fra i quali quello della Mater Mediterranea, e si amalgamarono con gli autoctoni della civiltà post-appeninica o di Tìmmari. 
  Il loro apporto fu notevole nel processo di acculturazione ed organizzazione tribale dei primi nuclei abitativi dell’intera fascia territoriale da loro colonizzata. Erano genti di mare senza fissa dimora, sempre in cerca di nuovi approdi e ricchi bottini. Avevano per diverso tempo insidiato le antiche popolazioni delle isole egee e dei lidi dell’Anatolia, soggette all’imperium minoico che durò per oltre mille anni nel Mediterraneo orientale. Una parte di essi, stanca di condurre una vita fatta di incertezze e depredazioni, si stabilì lungo le coste salentine.
  Poche generazioni dopo il loro arrivo, giunsero gli Áusoni-Morgeti  i quali riuscirono gradualmente ad assorbirli in un’unica compagine etnica che caratterizzò la fase finale del bronzo antico.
  Il termine toponomastico “Golfo Ausonico”, che denotava l’arco costiero che circonda a nord il Mare Jonio, “Murge”, residuo coronimo di quel vetusto popolo, “Diovei Mourkos”, divinità pastorale di indubbia origine morgetica, una cui epigrafe dedicatoria fu rinvenuta nell’insediamento di Graxa, a sud-est di Mesagne (BR),  ed altri toponimi moderni con radice dello stesso etninimo, possono ben riferire dell’ampiezza di territorio che gli antichi colonizzatori doltr’Alpe avevano a disposizione.
 
         
 
    Nel XIV e XIII sec. a.C., nuove genti si affacciarono agli approdi costieri, che divennero sempre più meta di provetti navigatori che ambivano non solo a stabilire nuovi empori per il commercio d’oltre mare, ma anche a colonizzare nuove terre. Gli Áusoni-Morgeti stabilirono così il loro primo vero contatto con la civiltà minoico-micenea, molto più progredita della loro in materia di organizzazione sociale, produzione  e lavorazione dei metalli e condizione umana.
Varie vicissitudini portarono ad avvicinare i due popoli, dando inizio a quella che poi si rivelerà una vera e propria fusione delle due compagine lungo le coste salentine 
 Quell’amalgama etnico-culturale costituì il nucleo fondante della prima civiltà dell’antico Salento.
  Forse si deve, probabilmente, a Sales Pilumnos, erede di Japix, il nome Sallentum, la cui radice etimologica Sal ha comunque un significato che riporta al mare.  Secondo il racconto di Erodoto,  i Cretesi, di ritorno dall'infruttuosa spedizione contro Kàmico in Sykelia, s'insediarono in questo territorio peninsulare dopo essere scampati prodigiosamente ad una brutta tempesta lungo le coste del Salento.
    
  
                                             
 
 
 
 
 
                                                                                       
Casella di testo: DINASTIA MIONOICA DELLA SALLENTINA
MINOS II  (Re cretese)
 
YAPIX         
(navarca di Minos II - capostipite della dinastia)
SALES PILUMNOS
(fratello di Minos II e zio di re Licastros di Creta - abdicò per governare i Rutili)
DASUMOS I
(figlio di Pilumnos)
MALEMNIOS
 
 
 
DASUMOS II
(figlio di Malemnios)
 
EUIPPA
(sorella reggente)
 
LYKIOS IDOMENEOS
(re cretese - eroe della Guerra di Troia - consorte di Euippa)
 
 
LACERTES
 
 
 
 
 
 
(figlio di Euippa e Idomeneos)
(la fase minoica della Sallentina si riferisce al XIII sec. a.C.)

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KÓINON DELLA GRANDE MESSAPIA
 
 
Casella di testo: Rassegna culturale e approfondimenti tematici sulla civiltà messapica 
 
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