C'è
un libro che potete trovare nelle librerie alternative o new age
che vale, forse, la pena segnalare in questa sezione. Il titolo
è La Medicina della Terra di Kenneth Meadows ( EDIZIONI
'IL PUNTO D'INCONTRO' ), chiave di volta di una materia
tanto vasta quanto ignota, conosciuta ai più come 'sciamanesimo'.
'Sciamanica' vuol essere la via di mezzo tra l'uso comune di droghe
come il peyote dei 'guaritori' amerindiani e i problemi di carattere
sociale-urbano della nostra quotidianità, senza voler espropriare
ancora una volta altre culture e senza nulla voler togliere ai rituali
e alle pratiche che - al di fuori del loro contesto storico e tribale
- perderebbero altrimenti di autenticità, finendo col ridicolizzarne
gli aspetti più teatrali.
Penso a cerimonie tradizionali come la inipi o capanna sudatoria
in crescente diffusione tra i calendari eventi della nostra regione,
complici le associazioni 'indianiste' locali. Meadows non è
il primo autore americano a farci da intermediario e a rivelarci
gli antichi insegnamenti dei popoli indigeni, tant'è che
alcuni di questi 'colleghi' vengono citati a fine libro come fonte
di documentazione dello stesso. Come John Neihardt con Alce
Nero parla o Richard Erdoes a quattro mani con Archie
Fire Lame Deer ne Il Dono del Potere.
Il primo fu George Catlin, che divenne famoso per aver ritratto
nei suoi dipinti vita e abitudini dei Pellerossa.
Eppure, la diversità di questo testo sta nell'aver esemplificato
con disarmante semplicità e chiarezza significato e funzionamento
di un meccanismo oserei dire 'cosmico' che i Nativi Americani conoscono
da sempre: la Ruota di Medicina, o Medicina della Terra.
La Medicina ( Magik ) era energia, una forza, un potere vitale inerente
alla Natura stessa che connetteva l'individuo con i suoi personali
'poteri' interiori.
Quando uno sciamano costruisce una Ruota di Medicina, costruisce
la rappresentazione simbolica dell'universo e della mente, nella
quale tutte le cose sono connesse e vivono in armonia. La Ruota
della Medicina è sia una mappa della mente, sia una carta
della vita, per trovare il sentiero che porta alla conoscenza di
Sè.
I quattro raggi della ruota indicano i quattro grandi sentieri,
Amore e Fiducia a Sud, Conoscenza e Saggezza a Nord, Introspezione
e Trasformazione ad Ovest ed Illuminazione e Chiarezza ad Est.
Questi quattro sentieri conducono al centro, che rappresenta il
Creatore-Sorgente e, ad un altro livello il Sè. Poichè
la Ruota di Medicina serve principalmente per riflettere ed esercitare
lo spirito, spesso ne veniva costruita una utilizzando ventiquattro
pietre ed era all'interno di questo sacro cerchio che venivano raccontate
le antiche leggende che contengono l'essenza degli insegnamenti
dei nativi americani.
Anche lo scudo che i nativi si costruivano da sè, in maggioranza
con pelle di daino e altre ‘guarnizioni’ di carattere simbolico,
non serviva loro da difesa ma esprimeva il riflesso della propria
vita sulla terra. Alla base di questa filosofia ci sono dunque i
princìpi della simbologia ‘circolare’ degli Indiani del Nordamerica
ma anche quelli dei taoisti dell’Oriente e degli antichi popoli
di origine caucasica, della Gran Bretagna, dell’Europa settentrionale
e della Scandinavia.
Si passa infatti con gran disinvoltura dalla nostra Ragnatela di
‘fili energetici’ ( dove noi siamo i tessitori ma anche la tela..
) ai ben più noti Chakra, dalla saggezza ‘personale’ dell’I
Ching al ‘segreto mormorato’ delle Rune. Una spinta alla conoscenza
e alla migliore comprensione di tutti i Credo dei popoli indigeni
della terra fino all’antichità, ma anche e soprattutto un
viaggio simbolico alla scoperta degli altri e di sè.
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