Di
sicuro, non si tratta del classico western stile "John Ford" dove
i bianchi "buoni" uccidono i "cattivi" pellerossa , ma nella storia
del cinema è forse il primo film controcorrente di natura
filo-indiana che attraverso il racconto di uno sterminio realmente
accaduto nella metà del 1800, vuole trasmettere all'inconscio americano
il concetto che la "sporca guerra" deve terminare ( l'epoca di realizzazione
del film è quella del Vietnam). Filo conduttore del film è il rapporto
tra una cultura "bianca" fatta di false verità rappresentata da
"Soldato Blu -Honus" (Peter Strauss) e Kathy Maribel Lee,
'Cresta' (Candice Bergen), una donna bianca che ha vissuto con
i pellerossa e ne difende la causa comprendendo quella cultura del
"popolo degli uomini". La svolta sarà rappresentata dalla consapevolezza
di Soldato Blu nel comprendere che tutto quello che aveva pensato
e fatto contro i pellerossa era ignobile e non degno per un uomo,
anche se questo non basterà a fermare la mano assassina del suo
reggimento (700 cavalleggeri del reparto cavalleria Colorado) che
stermineranno con ferocia e cruenza gli abitanti di un accampamento
indiano traditi e ingannati da un governo, quello degli Stati Uniti,
che proprio aveva loro assegnato una riserva in un trattato di pace.
Era il 20 Novembre 1864 quando si compì lo sterminio,
i morti furono cinquecento tra i quali molte donne e bambini. Quel
giorno Sand Creek si macchierà della peggiore ingiustizia
nella storia dell'uomo.
E'
una pellicola la cui visione è sconsigliata a bambini o persone
troppo sensibili per il realismo di narrazione caratterizzato da
una considerevole violenza visiva, ma è purtroppo una storia reale
ed è doveroso per lo meno ricordarla perchè questa bieca ignoranza
venga debellata dalla mente dell'uomo "civile", causa di morte non
solo fisica ma anche e soprattutto spirituale augurandoci che un
giorno regnino solo amore e pace tra i popoli.
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