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la relazione del Comitato

 

Relazione del Comitato di Zona

Per l’ Assemblea Ordinaria Autunnale

 

E’  passato un anno dall’ attacco alle Twin Towers.

Un anno funestato da guerre in aree diverse del nostro pianeta e sulla cui scia si profilano, purtroppo, nuove ed ancor più inquietanti iniziative belliche, 

un anno di tragici viaggi della speranza,

un anno di eventi naturali catastrofici che hanno fortemente provato anche paesi industrializzati,

un anno di avvenimenti cruenti di cui sono stati vittime e protagonisti gli adolescenti,

un anno vissuto nella paura di nuovi attentati terroristici,

un anno in cui l’ economia ha avviato la sua fase recessiva, lasciando poco spazio alle speranze di occupazione, soprattutto dei giovani.

 

E ora tocca a noi!

Tocca a noi chiedere nella preghiera,  il dono di  saper scrutare i tempi,  il dono della profezia educativa.

“Dobbiamo aver fiducia nell’ incidenza della nostra opera educativa: spesso siamo scoraggiati dall’ impressione di una certa impermeabilità dei nostri ragazzi …..

La nostra vocazione ad educare è benedetta da Dio,

educare è come seminare : il frutto non è garantito e non è immediato,

ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto.

Educare è una grazia che il Signore ci fa: accogliamola con gratitudine e senso di responsabilità”(card. Martini).

 

Essere capo significa mettersi in un clima di formazione permanente….siamo chiamati ad aprire le finestre per fare entrare “aria fresca”.

A questo invito hanno aderito numerosi capi della nostra Zona:  ai w.e. per extra – associativi, organizzati in collaborazione con le altre Zone della provincia di Bari, hanno partecipato ben  4 adulti della nostra Zona.

Ancor più numerosi (15)sono stati, poi, i capi presenti ai due incontri per tirocinanti (il primo con la formula w.e. e il secondo con un incontro pomeridiano di verifica e confronto). Ci  ha entusiasmato la partecipazione attiva e il coinvolgimento alle attività proposte. Attenzione, però,:  i  nuovi capi mostrano di apprezzare il sostegno metodologico degli staff, ma non si sentono sempre  supportati dalle proprie Co. Ca..

Non resta che augurarci, ora, che questi tirocinanti siano adeguatamente impegnati nelle branche nelle quali hanno svolto il proprio tirocinio.

 

Molti sono stati i capi che hanno partecipato ai campi scuolamolte le richieste di nomina a capo. Constatiamo che è cresciuta la sensibilità a completare l’ iter di formazione e questo ci fa sperare che la qualità del servizio educativo che potremo offrire ai nostri ragazzi ne trarrà sicuramente giovamento. Ovviamente sarebbe altrettanto positivo, se tutto questo dovesse comportare, anche, un ricorso sempre più limitato agli articoli 10 e 14 per le autorizzazioni all’ apertura delle unità. Resta comunque ancora molto alta la  percentuale dei capi censiti che non ha ancora iniziato l’ iter formativo (34,78%).  

 

La situazione dei gruppi è alquanto variegata: da gruppi con un gran numero di capi dove la  gemmazione appare, ormai, una necessità improrogabile, a gruppi che aprono i battenti a nuove unità, a gruppi in grave difficoltà sia per il numero ridotto di capi che per il livello di formazione.

Lo scoutismo si oppone all’ espropriazioni (gioco, responsabilità, rapporti umani diretti in cambio di sovrabbondanza) che la società effettua ai nostri ragazzi, “ Maestro è colui che contraddice i gusti dei suoi discepoli “(don Milani).

In controtendenza ai dati nazionali, la nostra Zona non conosce ancora il fenomeno del calo dei censiti:

·        si passa dai 930 censiti del 2000 ai 1078 del 2002, con tutti i gruppi in numero costante o in fase di crescita. Le liste di attesa per i nuovi ingressi nei gruppi risultano dappertutto molto lunghe, anche, se in alcune Co.Ca. molto numerose questo  è inspiegabile.

·        vi è un aumento del numero dei capi da 166 del 2000 a 207 del 2002, ma questa situazione non riduce la percentuale dei capi che non hanno intrapreso l’ iter formativo, per cui sono evidenti all’ inizio di ogni anno le difficoltà a mantenere aperte le unità o ad aprire delle nuove  nonostante le richieste educative del territorio;

·        l’ incremento del numero totale dei censiti non corrisponde ad un aumento di R/S, anzi da 240 R/S del 2000 si passa a 223 del 2002 e riteniamo che quest’ anno è possibile aver un ulteriore calo: vi sono, sicuramente, delle difficoltà nell’ entusiasmare i nostri giovani, spesso tentati dai miraggi di una vita facile e comoda.  

 

Tutto il comitato si è  impegnato a favorire la conoscenza e la comunicazione tra le co.ca. ( “il silenzio apre il cuore e la mente all’ ascolto”) attraverso  i consigli di zona, la puntuale pubblicazione bimestrale del ZonAgesci( mai come ora voce di tutti i capi della Zona), il convegno capi, le assemblee, la realizzazione di attività per i nostri ragazzi e la realizzazione del sito web.

Riteniamo che il senso di appartenenza alla Zona sia sensibilmente cresciuto  e maturato in quasi tutti i gruppi; questo, tuttavia, non ci esime dal rilevare alcuni  nodi critici:

·        la partecipazione dei capi agli eventi assembleari non è stata numerosa, solo nell’ assemblea autunnale del 2001 ha partecipato la metà dei capi censiti in Zona, invece si è registrato un notevole calo nelle altre occasioni, specie nelle assemblee regionali, dove, comunque,  sono presenti sempre le solite persone.

E gli altri capi ?

·        la partecipazione dei capi gruppi nei consigli di zona è stata alquanto numerosa e attiva, ma con assenze croniche di alcuni gruppi;

·        la democrazia associativa viene meno nel momento in cui non è possibile confrontarsi con tutti;

·        la gestione del nostro tempo.

 

Quest’ anno non abbiamo incontrato tutte le Co.Ca, forse qualcuna più di una volta;

non siamo riusciti ad incontrare sia i Vescovi delle nostre Diocesi che gli Assistenti Ecclesiastici della nostra Zona, salvo in situazioni particolari.

Sicuramente nell’ ambito ecclesiale non abbiamo fatto tantissimo determinato dalla difficoltà ad armonizzare le indicazioni pastorali di 4 diocesi differenti, comunque abbiamo mantenuto il rapporto epistolare costante nella speranza della presenza attiva dei gruppi nella Chiesa locale.

Vi è stata una buona  partecipazione dei nostri gruppi all'evento del Giubileo degli Oppressi come occasione per far continuare l' azione profetica messa in atto da don Tonino (di cui si celebra quest' anno pastorale il decimo anniversario della morte), la partecipazione all'avvio della missione diocesana per i giovani nella diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, l'attenzione alle linee pastorali dei nostri vescovi per l'anno  2001-2002:

Bari-Bitonto che ha pubblicato Il libro del Sinodo. Un futuro pieno di speranza a conclusione dell'itinerario del Sinodo diocesano,

Trani-Barletta-Bisceglie Parrocchia cellula e soggetto pastorale,

 Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi Va dai miei fratelli e dì loro,

Andria Pose la sua tenda in mezzo a noi.

 

Sempre in quest’anno associativo si è spenta del tutto la speranza di nuove esperienze di scoutismo nella realtà di Ruvo ed Enziteto dovuta alla difficoltà di adulti del territorio disponibili ad  impegnarsi nel mondo educativo scout.

 

Il Programma di Zona di quest’anno ha visto tutti noi capi, principalmente i capi unità e loro staff, coordinati dai referenti di branca, impegnati nell’ organizzare gli eventi per i nostri ragazzi, provenienti da una zona così variegata:

·        L/C, E/G, R/S si sono incontrati negli stessi giorni, in luoghi diversi;

·        i ragazzi si sono incontrati anche nella fase di preparazione;

·        i ragazzi sono stati entusiasti, forse è mancato lo stile;

·        abbiamo avuto l’ occasione di osservare, ascoltare non solo i ragazzi del nostro gruppo;

·        non sempre le attività hanno risposto alle nostre aspettative, si sarebbe potuto fare di più…..;

·        forse abbiamo delegato le nostre responsabilità ai referenti di branca;

·        siamo ancora poco abituati a lavorare con gli altri, a confrontarci sul metodo e a metterci in discussione.

 

L’ esperienza degli eventi di zona ci fa riflettere sul ragazzo con i suoi bisogni e necessità, con i suoi pregi e difetti, con i suoi vizi  e virtù.

Questo ci impegna a cercare un ponte di valori tra le generazioni, un patto generazionale che richiede da noi capi il coraggio di agire, testimoniare e l’ intelligenza della speranza del bene.

 

 Il comitato ha lavorato con gioia, entusiasmo e semplicità, cercando di non lasciare nulla al caso. Se qualcosa fosse stato trascurato, ve ne chiediamo scusa, ma, credeteci, non era nelle nostre intenzioni.

Fraternamente vi salutiamo.

 

Il Comitato di Zona

 

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Ultimo aggiornamento: 27-10-02