Dal
rif.
Tita Secchi si prende una bella mulattiera di guerra che costeggia
la sponda orientale del lago, rimontando con ampi tornanti la conca
dominata dall'imponente Cornone di Blumone, fino a raggiungere il P.so
omonimo (m 2633; ore 0.45). Da qui ci si abbassa su terreno pietroso,
in un ambiente quasi lunare, verso la conca-anfiteatro chiusa sul
fondo dalla cresta orientale del M. Listino (ore 1.30). Si apre, poi,
una seconda e ampia conca, che costituisce il fianco occidentale
dell'alta Val di Leno. Su terreno erboso e pietroso si scende alla
base dello sperone roccioso che scende dalla Cima Rossola di Predona,
da dove si risale brevemente verso un intaglio(m 2302) di un basso
crestone che divide la conca attraversata da quella del Gellino, o
Conca di Predona (ore 1.30). Dall'intaglio si scende e si attraversa
il vasto anfiteatro dominato, sulla destra, dal Re di Castello e
chiuso da un'imponente bastionata rocciosa. Si punta verso la massima
depressione della linea di cresta, in corrispondenza della quale la
parete ha un andamento concavo. Si sale su ripido prato e si attacca
la caratteristica concavità da destra a sinistra, mediante cengette
erbose esposte e attrezzate con corde fisse. Risalito anche l'ultimo
canaletto erboso, si raggiunge la Bocchetta Brescia (m 2717; ore
1.30). Con un po' di attenzione si può scorgere il
rif.
Maria e Franco, ben mimetizzato con la pietraia. Scendendo sulla
destra del vallone, si arriva infine al P.so Dernal e al rifugio (m
2574; ore 0.30). |