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Boschi
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Il paesaggio vegetale
In montagna, osservando il panorama, si possono
notare gli effetti dell'altitudine sullo sviluppo della vegetazione: dalle
latifoglie del fondovalle alle conifere che crescono pił in alto, ai prati
e alle rocce quasi nude, fino alle nevi perenni delle quote pił elevate.
Rimanendo in pianura, per poter osservare una successione analoga,
bisognerebbe spostarsi dalle nostre latitudini (45° N) fino a 80° N,
oltre il circolo polare: un viaggio di circa 4000 km. |
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Gli orizzonti altitudinali Per descrivere le caratteristiche della vegetazione il territorio viene suddiviso in fasce altitudinali dette piani o orizzonti; vediamo quali sono:
Oltre l'orizzonte alpino troviamo l'orizzonte nivale, in cui le superfici pianeggianti sono coperte dalla neve per tutto l'anno (da 2500 a 3000 m alle nostre latitudini); a queste quote si possono trovare ancora piante, ma solo nei luoghi riparati dal vento ed esposti a sud (nelle Alpi Occidentali sono state osservate alcune specie a più di 4000 m). I limiti degli orizzonti altitudinali non sono sempre gli stessi, ma variano in base alle condizioni climatiche; sull'Himalaya il limite degli alberi può arrivare a 4000 m e più, in Islanda a 500 m; anche rimanendo sulle Alpi vediamo che anche qui c'è una certa variabilità; per esempio nell'alta valle del Rodano e in Engadina, nelle Alpi Centrali, il limite degli alberi raggiunge i 2400-2500 m, mentre sulle Alpi Carniche e Giulie non arriva oltre i 1700 m, limite tra i più bassi. Per spiegare questa notevole variabilità bisogna introdurre l'effetto di massa: la massa rocciosa di una catena di montagne assorbe il calore del sole e lo conserva per un certo periodo, cedendolo in modo graduale; ovviamente, maggiore è la massa rocciosa, maggiore sarà la quantità di calore assorbita; se guardiamo una carta geografica dell'Italia settentrionale possiamo notare che le Alpi Occidentali, in Piemonte, sono più estese e più alte delle Alpi Orientali in Friuli, quindi la loro massa rocciosa sarà maggiore, quindi la quantità di calore che saranno in grado di assorbire e di rilasciare gradualmente sarà maggiore, creando condizioni favorevoli alla crescita degli alberi a quote più elevate. ritorna |
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I fattori ambientali Nella stessa fascia altitudinale, però, le specie di piante non sono distribuite a caso, ma sono influenzate dalle condizioni climatiche locali, dal tipo di suolo, e dall'intervento umano, così, a livello del mare possiamo trovare i relitti di flora mediterranea lungo le coste, testimonianza di un clima più caldo dell'attuale, e i relitti di flora alpina nei boschi planiziali e nella fascia delle risorgive, che risalgono alle glaciazioni del Quaternario, alla stessa quota troveremo boschi di castagno e rovere sulle arenarie del Collio, dei Colli Orientali e delle Valli del Natisone e boschi di roverella, orniello e carpino nero sui calcari del Carso. In montagna, poi, le condizioni ambientali sono ancora più variabili; l'andamento delle catene montuose principali della nostra regione è in direzione est-ovest quindi ogni catena avrà un versante esposto a nord, più fresco e umido e uno esposto a sud più caldo e arido; la profondità del suolo non è sempre la stessa, per cui sui suoli più poveri e sottili ci sarà una maggiore influenza del substrato roccioso. Sempre in montagna, lungo le vallate, aperte verso sud, troveremo un clima più oceanico all'imbocco e più continentale all'estremità; per fare un esempio, all'imbocco del Canale del Ferro, a Moggio abbiamo più di 2000 mm all'anno di pioggia, all'estremità della Valcanale, a Tarvisio, meno di 1500, perché le perturbazioni si scaricano gradualmente man mano che risalgono la valle. ritorna |
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In questa sezione ci occuperemo dei diversi tipi di boschi della regione e impareremo ad identificare gli alberi che vi crescono, con particolare riguardo per le specie spontanee che caratterizzano le associazioni vegetali. ritorna |
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