Un
esperimento scientifico di grande valore.
Nel corso dell'ultima partita a poker è
stato svolto uno sbalorditivo esperimento scientifico, di cui
abbiamo parlato con un grande luminare, il Dott. Jourdain, che
ci ha spiegato nel dettaglio di cosa si è trattato.
E' con grande orgoglio e non poca commozione che posso parlarvi
di questo straordinario esperimento e degli ancora più
incredibili risultati che abbiamo ottenuto nella serata di
venerdì 9 novembre.
Si è trattato a tutti gli effetti, del primo tentativo di
adoperare una terapia di tipo comportamentale-cognitivo per
quanto riguarda il recupero di alcune funzioni cerebrali, in
soggetti afflitti dal morbo di Alzheimer in uno stadio
degenerativo così avanzato.
Ebbene, contro il parere e le aspettative di tutti i miei
colleghi, posso dire che si è trattato di un grosso successo e
non solo perché i 5 soggetti dell'esperimento hanno tratto
giovamento dal fatto, per loro così inusuale, di trovarsi in un
ambiente per così dire gradevole e rilassante come quello che è
stato allestito per il nostro test, ma perché sono riusciti
effettivamente a portare a termine la prova alla quale sono
stati sottoposti.
In pratica l'idea era quella di far giocare ai 5 soggetti una
partita a poker, una vera partita a poker intendo dire, non una
patetica simulazione o cose del genere. Gli sono state date
delle fiches, un mazzo di carte, birre, noccioline e quant'altro
e poi sono stati lasciati liberi di agire indisturbati, anche se
sotto l'attenta e stretta osservazione della nostra equipe
neurologica.
Non
so come descrivervi l'emozione e la commozione che ci ha colpiti
osservando quello che succedeva. Vedere i loro occhi che di
tanto in tanto si illuminavano attraversati da un piccolo
sprazzo di consapevolezza, contemplare i loro gesti un po'
incerti quando mischiavano le carte o preparavano la puglia (o
viceversa mischiavano la puglia e preparavano le carte),
ascoltare i loro vaneggiamenti che all'improvviso si
interrompevano per lasciare spazio a un improvviso "apro" oppure
"io prendo 3 carte".
E' vero che ci sono state non poche difficoltà, ad esempio, uno
di loro, che è convinto di essere un manager di una grande
multinazionale, per calarsi nel suo ruolo immaginario, pur
abitando a poche centinaia di metri dalla casa dove si è svolta
la prova, ha preso la macchina ed è andato a infognarsi nella
tangenziale di Milano, pur di poter arrivare in ritardo.
E' vero che per delle intere mezz'ore i 5 si dimenticavano
completamente del motivo per il quale erano li e si limitavano a
bere, ruttare, ingozzarsi di schifezze, senza riuscire ad
articolare neanche un abbozzo di conversazione ma anzi,
perdendosi in una delirante cacofonia di suoni ma, in fondo,
bisogna pur sempre tenere debitamente conto delle loro gravi
condizioni di partenza. Se noi consideriamo che alla fine, in
tutta la serata sono riusciti a fare all'incirca 5 o 6 mani di
poker, ebbene, credo che non si possa negare che si tratti di
uno dei più grandi successi che siano mai stati raggiunti in
questo campo.
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