Categoria |
: | Avvistamento |
Data |
: | marzo 2001 |
Luogo | : | Rimini |
Specie | : | Cetorhinus maximus (Squalo elefante) |
Rimini, squali elefante in branco
Rimini - "Li ho qui, sotto la barca! C'è una pinna enorme. Uno è più grande del mio scafo. Ha la bocca aperta". Grida emozionato, al telefono di bordo, il comandante del peschereccio "Bosga" mentre descrive alla Fondazione Cetacea il suo straordinario incontro con tre squali elefante, ieri mattina, a circa 10 miglia dalla costa riminese. Quello di ieri è solo l'ultimo, sorprendente avvistamento plurimo di una numerosa serie di incontri di questi giganti del mare nelle acque romagnole, che a quanto pare pullulano di cetorini, l'altro nome comune con il quale è noto di questa specie di squalo. Da lunedì sono già cinque gli esemplari di squalo elefante avvistati da Ravenna a Rimini e comunicati al centralino "Onde del Mare", attivo 24 ore su 24 alla sede della Fondazione Cetacea. La presenza dello squalo elefante è nota nell'Adriatico, ma l'avvistamento contemporaneo di tre "giganti" è davvero un evento straordinario. Gli squali avvistati dal peschereccio misuravano oltre dieci metri di lunghezza e procedevano con la bocca spalancata, placidamente intenti a filtrare dall'acqua il plancton di cui si nutrono. L'Adriatico delle meraviglie continua a stupire e dall'azzurro delle sue acque, che forniscono all'Italia quasi il 70 per cento dell'intero pescato nazionale, svela il tesoro della vita che contiene anche a quanti fermano lo sguardo ai tratti di costa mortificati dal cemento o non ancora liberati dagli scarichi di fogna. E nel 2001 prosegue la stupefacente serie di avvistamenti che aveva caratterizzato il 2000 ed ai quali la Fondazione Cetacea ha dedicato l'ultimo numero del proprio notiziario. Oltre alla balenottera comune, passata ad appena un miglio dalla costa riminese. lo scorso anno furono ritrovati due grampi e tutta la città fu commossa dalla storia di Adria, il rarissimo esemplare di delfino comune che attorno al quale si prodigò tutta la Fondazione Cetacea nel tentativo di strapparla alla morte. Inoltre la cattura di un altro giovane esemplare di squalo grigio confermò che anche le femmine di questa specie scelgono le acque del nord Adriatico per la riproduzione. |
Valutazione sull'avvistamento di Squali.org.
Questa serie di notizie conferma la nostra tesi che l'avvistamento di uno squalo elefante nel mar Mediterraneo, ed in particolare nel mar Adriatico, non si può considerare un evento eccezionale (come è stato più volte affermato da presunti esperti dell'argomento).
E' una specie decisamente pelagica, costantemente alla ricerca di plancton, anche in branchi di decine di individui.Passa molto tempo riposando in superficie talora col ventre all'insù (da qui il nome anglosassone Basking Shark).
Si nutre esclusivamente di piccoli organismi del plancton(meduse, larve di crostacei, copepodi e uova di pesci) nuotando a bocca aperta e le fessure branchiali ben spalancate. Le appendici branchiali agiscono da filtri; queste appendici in alcuni esemplari cadono nel periodo autunnale; l'animale inizia allora una sorta di letargo che lo terrà ad una certa profondità per tutto l'inverno fino a febbraio-marzo quando le nuove fessure branchiali saranno completamente sviluppate.
Si è calcolato che, nuotando alla velocità di circa 2 nodi l'ora un individuo medio possa filtrare circa 2000 tonnellate di acqua.
Per maggiori dettagli sulla specie vi rimandiamo alla scheda di classificazione.
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