PHYLUM |
CHORDATA |
CLASSE |
CHONDRICHTHYES |
ORDINE |
LAMNIFORMES |
FAMIGLIA |
CETORHINIDAE |
SPECIE |
Cetorhinus maximus |
NOMI COMUNI |
Squalo elefante (Italia), pesce pappagallo (Salerno), pisci sceccu (Messina), imbestinu (Palermo), cagnia (Trieste), canisca (Sardegna). |
DIMENSIONI |
Nei nostri mari 6/8 metri, si parla di esemplari di 13 metri (da confermare). |
PESO |
Negli esemplari adulti 6/8 tonnellate. |
IL CORPO |
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La forma varia notevolmente
dipendentemente dall'età, rimane comunque una specie
inconfondibile. Corpo allungato; peduncolo caudale depresso, con una lunga carena da ogni lato e con fossette semilunari sopra e sotto. Prima pinna dorsale triangolare, posta a metà del corpo, più vicina alle ventrali che alle pettorali; seconda dorsale molto più piccola e simile all'anale. Pettorali con apice esterno ottuso e internamente arrotondato. Coda molto lunga (circa 1/4 del totale), con asse ben elevato e contorno lunato; lobo apicale piccolo, lobo inferiore appuntito. colore grigio bruno o quasi nero, con aree chiare e scure a bande longitudinali; ventre dello stesso colore, spesso con macchie chiare. |
LA TESTA |
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Il muso negli esemplari giovani è lungo, compresso, cosicchè il capo si restringe fortemente nella parte anteriore come una proboscide (da qui il nome comune "Squalo elefante"); negli adulti è invece molto breve, subconico e arrotondato all'apice. Spiracoli minuti, quasi equidistanti fra l'occhio e la prima fessura branchiale. Le fessure branchiali sono amplissime, estendosi dal lato dorsale a quello ventrale. Ogni arco branchiale porta circa 1000 appendici cornee lunghe fino a 10 cm.; narici più vicine alla bocca che all'apice del muso. |
I DENTI |
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Denti piccoli (massimo 5 mm.), conici e con una sola punta; in ogni mascella ne sono in funzione 4-9 serie irregolari con circa 200 denti ciascuna. |
CARATTERISTICHE |
E' una specie decisamente pelagica, costantemente alla ricerca di plancton, anche in branchi di decine di individui.Passa molto tempo riposando in superficie talora col ventre all'insù (da qui il nome anglosassone Basking Shark). Si nutre esclusivamente di piccoli organismi del plancton(meduse, larve di crostacei, copepodi e uova di pesci) nuotando a bocca aperta e le fessure branchiali ben spalancate. Le appendici branchiali agiscono da filtri; queste appendici in alcuni esemplari cadono nel periodo autunnale; l'animale inizia allora una sorta di letargo che lo terrà ad una certa profondità per tutto l'inverno fino a febbraio-marzo quando le nuove fessure branchiali saranno completamente sviluppate. Si è calcolato che, nuotando alla velocità di circa 2 nodi l'ora un individuo medio possa filtrare circa 2000 tonnellate di acqua. |