LA VENTESIMA PUNTATA - IL MIO MIGLIORE AMICO


Non siamo qui per questo...vogliamo andare sul retro!
Incuriosita,mi alzai,e mentre camminavamo verso i dormitori,gli chiesi cosa avrei dovuto indossare,secondo lui. "Zell,niente montagna,però!Odio i calzettoni di lana!" "Ma no!Niente montagna! Comunque,a me piace!" "A me no! Odio gli sport invernali e il freddo!" "Beh,io amo il mare! In fin dei conti,non sto a Balamb per niente,o no?" "Giusto." Arrivammo di fronte alla mia camera. "Bene,dimmi come mi devo conciare!" "Innanzitutto mettiti il costume.Si va in un posto caldo!" "Mm… ok.Credo di aver capito!" "Benissimo!Ti aspetto qui fuori!Fai in fretta!" Entrai felicissima nella mia stanza.Il ricordo del corso e delle parole di Cid era ormai lontano,cancellato come una scritta nell'acqua che scorre via veloce. Ero curiosa di vedere la sorpresa di Zell. Indossai il mio costume azzurro e i miei short ,sopra una T-shirt. Mi feci una coda di cavallo alta e indossai un paio di sandali. "Pronta!" esclamai uscendo dalla porta. "Ok,così può andare!Vieni con me." Gli altri studenti mi guardavano,non abituati a vedere una ragazza senza uniforme nel Garden. Feci finta di nulla e seguii Zell,che andava avanti fischiettando. Ad un certo punto si fermò,guardò indietro verso di me e allargò il braccio.Io glielo presi e continuammo la strada a braccetto. Scendemmo a Balamb. Quel giorno c'era il mercato del pesce,e le signore venivano ogni mese da ogni parte del Mondo per comperare il pesce ottimo pescato a Balamb. "Anche mio padre aveva un banchetto,una volta. Mi riferisco al mio padre adottivo." "Ah!Chissà che bello,dargli una mano!Impacchettare pesce,battere i tasti della cassa…" "Sei la prima ragazza che sento a cui piacerebbe lavorare con il pesce!" Risi contenta. Oltre alla vendita del pesce,c'erano anche altre bancarelle con dolcetti,o vestiti,o gioielli di poco prezzo.Ci fermammo un pochino da un venditore ambulante di collane e orecchini.Ne avevo visto un bellissimo paio,a forma di Focaral finto,e me li sarei voluta comprare.Ma costavano un sacco! "Dai,non mi puoi fare un prezzo migliore,ti prego!" dissi cercando di accattivarmi il giovane ragazzo bruno che mi stava di fronte. Ma lui faceva segno di no con la testa,e mi indicava il cartellino con la cifra rossa. Zell nel frattempo aveva visto un banchetto di jeans ed era andato a dare un occhiata. Così,a malincuore,mi staccai dagli orecchini e lo raggiunsi.Speravo che non li comprasse nessuno,ma erano talmente belli che era impossibile non notarli,di legno dipinto in uno sgargiante giallo arancio. "Che cosa hai visto?" chiesi al mio amico. "Niente di interessante!" mi disse lui. Mi misi a cercare anche io nel mucchio,e trovai un paio di pantaloni scuri al ginocchio,come piacevano a Zell. Pensai subito di comperarglieli. Non erano cari,gli sarebbero stati bene e io volevo proprio fargli un pensierino. Almeno,quando li avrebbe indossati,si sarebbe ricordato di me! Così,tornai da lui con il sacchetto in mano,e glielo consegnai: "Questo è per te!" "Grazie!Ma non dovevi!Che cos'è?" quando vide i pantaloni mi disse: "Che belli!Questi mi erano sfuggiti! Sì,sono della mia taglia!Perfetti!Grazie ancora!" Ero felice che gli fosse piaciuto il mio regalo. Dopo un po', mi disse: "Vieni con me,che devo mostrarti una cosa!" Mi portò vicino al Junk shop ed entrammo in una delle due case a destra. Una signora robusta stava pulendo il lavello e il focolare. Zell entrò tutto spavaldo e urlò: "Ciao,donna!" La signora si girò.Era piuttosto anziana,aveva una lunga gonna e un foulard sulla testa. "Ciao Zell, figliolo.Come stai? Fai il bravo? Studi?" Poi fissò me. Zell era tutto compiaciuto e non mi presentava,così feci da sola. La donna mi guardava e sorrideva: "Così sei un'amica di Zell!Capisco…la figlia del colonnello Caraway,dici? Che ottima persona! L' ho visto da poco in tv,mi ha fatto una buona impressione." Poi si girò verso suo figlio: " Oggi non ho voglia di giocare a carte,ho troppo da fare.Se volete potete…" Egli la interruppe: "No, non siamo qui per questo. Vogliamo andare sul retro!" "Ah! Ho capito.Le chiavi per aprire la porta sono in soggiorno." Zell andò a prenderle,e mi portò su al secondo piano. C'era camera sua,che io trovai bellissima e luminosa (e mi divertii a tirare pugni al sacco).Aprii un'altra porta e ci trovammo in camera di sua madre. In questa camera c'erano due porte:lui disse che una era per il bagno,e una era… "Non posso dire di più,ti rovinerei la sorpresa!" Usò la chiave che aveva preso prima.Dietro la soglia si trovava una stretta scaletta in legno,piuttosto ripida.Il tetto era una volta a botte,dipinto di azzurro e bianco. Scesi cautamente i gradini.In fondo si trovava un'altra porta,che aprì sempre con la stessa chiave. All'improvviso mi trovai di fuori.Chiusi gli occhi,accecata dalla forte luce a cui non ero abituata. "Aprili e guardati intorno!" Seguii il consiglio di Zell.Dietro casa sua c'era un piccolo paradiso. La sabbia arrivava fino alla piccola porticina in legno blu.Sabbia bianchissima,come quella delle pubblicità. Le onde arrivavano e partivano dal bagnasciuga con ritmo regolare e sempre uguale. L'acqua era trasparente vicino alla riva,e diventava sempre più scura man mano che si allontanava. Alcuni punti,più profondi,erano blu intenso. Tutta la baia era piena di insenature. Le piante verdi decoravano il retro delle case,e alcune barchette a vela per la pesca erano tirate a secco,mentre altre stavano navigando in cerca di "prede" da vendere al mercato. Dei giovani pescatori si sbracciavano per salutarci. Zell rispose,credo li conoscesse. Poi si voltò verso di me e mi fece segno di venire. Rimasi in costume e mi buttai in acqua,dove lo raggiunsi. Sapevo nuotare molto bene,e l'acqua mi piaceva molto,specie se era limpida,e calda al punto giusto! Sguazzai un po', felicissima. Zell mi guardava sorridendo. "Ti diverti Melyssa?" "Un sacco,Zell! Non andavo al mare da tantissimo tempo,e tu mi hai fatto un piacere enorme!Grazie…grazie infinite." Io sapevo che anche lui si stava divertendo,me lo sentivo. E mi faceva piacere.Finalmente mi sentivo di contare per qualcuno,come una vera amica. Sapevo che anche lui sentiva lo stesso per me,lo sentivo vicino,anche se ci conoscevamo solo da pochi mesi. Per noi,però,erano stati abbastanza. Anche con gli altri avevo un rapporto speciale, soprattutto con Irvine,che però nell'ultimo periodo era indaffarato nell'organizzazione della festa in onore di Selphie,e Seifer,che però era un tipo strano,e amava la solitudine. Un po' come Squall. Mentre pensavo ai fatti miei,nuotavo. "Anche Keytel e Quistis sono le mie due migliori amiche." Con loro me la spassavo,con Quistis potevo fare discorsi seri,mentre Keytel era più spiritosa. Continuavamo a dire stupidaggini quando eravamo insieme,tanto da farci venire il mal di pancia dal ridere. Rinoa era mia sorella,e filavamo d'amore e d'accordo. Irvine era ormai fuori dai miei pensieri.Mi ero accorta di quanto fosse stato sciocco l'amore per lui. Il bello era che avevo pensato che fosse quello con la 'A ' maiuscola,quello da non dimenticare mai… Quanto mi ero sbagliata! Zell mi chiamò con un cenno della mano.Mi avvicinai a lui.Eravamo in un punto non molto profondo,riuscivamo a toccare tutti e due con i piedi,e le nostre spalle uscivano dall'acqua blu.Lui aveva le mani sott'acqua,e si teneva fermo,immobile,aspettando.Mi sistemai anch'io come faceva lui,continuando a non capire il perché. "Zitta!Il pesce sta venendo da me!" Abbassai gli occhi dove li puntava il mio amico e vidi un grosso pesce scuro passare vicino alle mie gambe e… toccarle! Di colpo sperai che Zell non avesse capito che pensavo fosse stato lui.Che situazione imbarazzante! Il pesce si diresse allora verso le sue gambe.Tenne le mani ferme fino al momento giusto,poi lo agguantò con un gesto fulmineo e lo sollevò in aria. "Bravo!" gli battei le mani. Il pesce boccheggiava disperato,sembrava non avesse più fiato. Immaginai allora di essere catturata da un pescatore degli abissi,di essere trascinata sul fondo senza più possibilità di respirare. Guardai di nuovo il povero pesce che si dibatteva fra le mani di Zell,e mi fece pena. Lo afferrai e lo ributtai in acqua. "Ma sei matta?!" esclamò lui. "Sai quanto valgono quei pesci al mercato?" "Sì,ma oggi siamo qui per divertirci,giusto?Mi hai detto che mi avresti fatto divertire. Bene,peschiamo,ma poi il pesce deve essere lasciato libero. D'accordo?" Mi guardò prima dubbioso,poi sempre più convinto e annuì. "Se è questo quello che vuoi… per me va bene!" Pescammo fino al tramonto. Le barche tornavano al porto, e i sole rosso si stava rifugiando dietro all' orizzonte e al mare. I pescatori salutavano di nuovo Zell e lui ricambiava. Tornammo a riva a nuoto. "Ora però che facciamo? Siamo bagnati e anche i capelli…"dissi. "Non ti preoccupare! Ci facciamo una doccia e poi torniamo al Garden! Per i capelli fa lo stesso, l'aria è calda, si asciugheranno per strada!" Dopo mezz'ora ci incamminammo per strada. Zell indossava i nuovi pantaloni che gli avevo comprato. Passammo ancora davanti al mercato, davanti alla bancarella con quegli orecchini carini. Con mio grande dispiacere qualcuno li aveva già comprati e il ragazzo che li vendeva stava riordinando tutto per tornare a casa. Rassegnata seguii Zell per strada. I cattivi pensieri tornarono: ora con le ragazze come l'avrei messa? Dopotutto, andare al mare ed infischiarmene così della "missione" che mi avevano affidato non era stata una buona idea…

Non pensate che sia finita qui!Il racconto,ovviamente,continua...fra una settimana!Nel frattempo,avrete tutto il tempo di scrivere e commentare! Grazie per aver letto fino in fondo!




Continua le nostre avventure!Vuoi continuare la lettura?Non te ne pentirai!


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