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In genere chi ama gli animali si definisce
animalista, ma non lo è. E' semplicemente
zoofilo. In questo non c'è nulla di male
(anch'io sono zoofila, amo i gatti + di ogni
altra specie), ma bisogna avere le idee ben
chiare. Gli zoofili possono amare i cani,
i cavalli, gli uccelli, qualsiasi specie
esistente, ma qs passione in genere è circoscritta
ad alcuni animali con cui si ha un rapporto
paternalistico: l'uomo è e sarà l'essere
superiore che si occupa di esseri amabili
ma inferiori.
L'animalista rispetta i diritti di TUTTI
gli esseri viventi (umani e non umani). E'
facile innamorarsi e rispettare un cucciolo
di cane, ma di certo non è facile rispettare
le zanzare, i topi di fogna o le formiche
che camminano sul lavello della cucina. Ma
che colpa hanno questi animali di essere
brutti o fastidiosi? Per questo motivo siamo
legittimati ad ucciderli e a farli soffrire?
E' questa la rivoluzione del pensiero animalista:
tutti gli esseri viventi sono uguali e hanno
pari diritti, quindi non c'è alcuna differenza
tra l'uomo e gli altri animali. Si passa
da una visione antropocentrica ad una biocentrica.
Nel 1975 il filosofo Peter Singer scrisse
"Animal Liberation" a cui seguì
"I diritti degli animali" di Tom
Regan e si diede corpo filosoficamente a
qs nuova etica. Immaginate che impatto devastante
è l'animalismo nella nostra società: si minano
dalle fondamenta, le certezze umane. E' lo
stesso impatto di 600 anni fa quando dopo
la conquista dell'America si diceva che gli
Indios non erano bestie. E' lo stesso impatto
dei movimenti di liberazione degli schiavi
neri, o del diritto del voto alle donne.
Si spezza una supremazia, un'egemonia e quindi
questa nuova etica si DEVE confinare nell'ambito
dell'integralismo.
Ovviamente essere animalista comporta una
serie di cambiamenti nella propria vita:
si diventa vegetariani, non si comprano prodotti
testati sugli animali, non si uccide, non
ci si veste con pelli o pellicce… Non crediate
che sia una forzatura, è una cosa del tutto
naturale; comprereste un oggetto sapendo
che è stato fatto con lo sfruttamento del
lavoro minorile? No, è impossibile. Pensate
che ogni giorno usiamo prodotti che vengono
dalla tortura di animali: i saponi con cui
ci laviamo, i detergenti x la casa, il salame
del nostro panino, i nostri stivali nuovi,
le uova, i tessuti, tutto è passato dalla
sofferenza di un essere innocente. Molti
detrattori dell'animalismo cadono nello stupido
qualunquismo del "ma perché non pensate
a cose importanti come le sofferenze umane?"
Sono poco informati. Le tematiche animaliste
camminano con quelle umanitarie. Qualche
esempio? Sono i bambini di 8-10 anni a scuoiare
in Cina i gatti e i cani x farne pellicce;
si è stimato che se diventassimo vegetariani
non ci sarebbe + la fame nel mondo perchè
i cereali che vengono usati come mangime
potrebbero essere destinati all'alimentazione
umana.
Capisco che questo mio discorso possa sembrare
eccessivo. Diventare animalisti è un processo
molto lungo e difficile, ma quello che vorrei
dirvi è solamente di non chiudere gli occhi
di fronte a tanta crudeltà. Wynona