Il cogeneratore è un impianto industriale in grado di produrre contemporaneamente elettricità e calore (sottoforma di vapore acqueo), secondo quanto detto dalla società Ecoidea funzionerà bruciando C.D.R. (Combustibile Derivato da Rifiuti):plastiche e gomme non clorurate, pneumatici fuori uso, tetrapak, ed altri rifiuti recuperabili da R.S.U.(Rifiuti Solidi Urbani)
Cosa è stato detto?
Dopo l'incontro dei sindaci dell' Unione dei Comuni dell'Adige-Guà, organizzato il giorno 4 aprile 2001 alla presenza dei tecnici e responsabili della società Ecoidea e dei tecnici del Comitato contro il cogeneratore, le problematiche emerse sono state molteplici.
In primo luogo sono state sottolineate le difficoltà tecniche e procedurali nella misurazione delle diverse componenti inquinanti (soprattutto diossine e metalli pesanti) relative alle emissioni derivanti dalla combustione del C.D.R. La strumentazione necessarie non sono attualmente in dotazione all'Arpav della provincia di Verona inoltre manca il personale specializzato e con sufficiente esperienza per poter svolgere correttamente tali rilevazioni.
Manca una valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) e di inquinamento a lungo raggio temporale, soprattutto per il fatto che le diossine, famiglia di composti chimici estremamente stabili, possono con il tempo accumularsi nell'ambiente, nei prodotti agricoli (patate, radicchio, insalata), negli animali e di conseguenza nell'uomo attraverso il consumo dei prodotti della terra e dei derivati dagli animali (latte, carne), superando i limiti di tossicità, rischiando di causare l’insorgenza di patologie tumorali, pur essendo l'emissione istantanea conforme ai limiti di legge.
Non è presente un piano di emergenza per la cittadinanza, vale a dire un piano di evacuazione nel caso di incidenti. Visto che l'impianto deve essere tenuto sotto controllo, la popolazione deve essere informata sui rischi che può correre e sulle procedure da seguire nel caso di incidenti o cattivo
funzionamento.
Il sito in cui l'impianto dovrà sorgere è attualmente in zona Agro-Alimentare. La produzione di energia elettrica dovrà quindi soddisfare esclusivamente il fabbisogno dell'azienda salvo una piccola cessione alla rete elettrica nei casi di sovrapproduzione. In questo caso invece la parte in eccedenza, quindi venduta alla rete elettrica, è pari a 13.624.000 kWh, circa il 70% di quella prodotta , pari a 19.929.000 kWh/anno. E' evidente che un attività Industriale-Commerciale di questo tipo non può sorgere in suddetta area Agro-Alimentare.
Un esposto nei confronti della precedente Amministrazione Poli?
Dal punto di vista procedurale, l'approvazione del progetto è avvenuta in maniera poco chiara.
Per questo motivo è stato depositato alla Magistratura della Repubblica un esposto. Dalle indagini finora effettuate i sospetti hanno trovato conferma. Attualmente le indagini stanno proseguendo con nuovi sviluppi.
La posizione dei sindaci dell' Unione?
Alla luce di tutto questo, il Consiglio dell'Unione dei Comuni dell'Adige-Guà ha votato in maggioranza, tranne un membro astenuto ed uno contrario, per proporre una moratoria affinché Ecoidea sospenda i lavori di costruzione dell'impianto già iniziati.
DA: IL QUINDICINALE
Vittorio Veneto
25 febbraio 2003- Euro 1,30
A cura di Milvana Citter Inceneritore Si, No, Perché
Il no agli inceneritori passa attraverso il riciclaggio
Per risolvere il problema
rifiuti è indispensabile l’inceneritore? Non proprio a sentire
ii Comitato Intercomunale Difesa Salute Uomo e Ambiente che ha organizzato
ad Orsago un incontro sul tema: Inceneritore:
risorsa o pericolo?’. E’ uno scenario inquientante quello profilato
da Gianluigi Salvador e Paolo Camerotto esperti del WWF convinti dell’assoluta
inutilità di dare vita in Veneto ad un altro impianto per l’incenerimento
dei rifiuti che avrebbe pe- santi ripercussioni sull’ambiente e sulla
salute. La tecnologia pulita che trasforma il rifiuto in energia sembra
una chimera stando alle dichiarazioni dei due tecnici: Questi impianti
emettono con i loro fumi metalli pesanti, idrocarburi, ossidi e sostanze
di sintesi tra cui diossine e furani, sostanze di pericolosità
elevata -spiega Camerotto, medico - inquinanti che hanno ripercussioni
gravissime sulla salute con problemi respiratori, sterilità
maschile, tumori. Mentre i politici da una parte negano la localizzazione
dell’impianto nella zona di Vittorio Veneto e dall’altra si affannano
a sostenere l’inutilità di
comunicare gli eventuali
siti, la preoccupazione tra i cittadini aumenta e lo dimostra l’affollatissimo
incontro di Orsago.
Secondo Salvador e Camerotto sono inutili nuovi incenertori in una
regione in cui sono già 5 quelli funzionanti (11 linee) e 2
quelli in fase di realizzazione (5 linee). Altri 4 sono in progettazione,
con una base di spesa di 480 miliardi che diventeranno poi almeno
il doppio. Un flume di soldi per realizzare delle strutture che contraddicono
gli stessi obiettivi dcl piano regionale che prevedono di raggiungere,
nel 2003, il 50% della raccolta differenziata. In questo modo quando
il nuovo impianto sarà pronto non avremo più i rifiuti
per farlo funzionare. L’obiettivo del WWF è quello di arrivare
in tutti i comuni al 70% del rifiuto raccolto ed effettivamente riciclato
prima di parlare di nuovi inceneritori e discariche, obiettivo che
permetterebbe addirittura di chiudere uno degli inceneritori attualmente
in funzione. Per raggiungerre questi livelli è necessario omogeneizzare
la raccolta in tutto il territorio arrivando ad una differenziata
spinta con 4/6 frazioni di rifiuto-conclude Salvador- e non bisogna
poi dimenticare che I’inceneritor
non elimina il problema
discarica in quanto dall’impianto escono fanghi e ceneri, altamente
inquinanti, che da qualche parte devono essere stoccati.
Alla serata ha partecipato un pubblico numeroso e molti amministratori
dei comuni contermini. Il sindaco di Orsago Sergio Gaiot ha ribadito
l’importanza del coinvolgimento diretto della popolazione: Ogni azione
deve partire dalla base e la programmazione degli enti deve tenere
conto di quella che è la posizione dei cittadini. Prendere
delle decisioni senza tenere conto di questo sarebbe shagliato. Sono
contento del successo di questa serata - spiega il sindaco di Cordignano
Mario Meneghetti - La sintonia che ha unito me ai colleghi di Orsago
e Godega sta continuando e mi spiace solo vedere ancora la latitanza
di qualche collega dei cornuni vicini. Questa sera ho visto un inceneritore
diverso da quello che mi hanno mostrato durante il viaggio organizzato
da Unindustria a cui ho partecipato come amministratore --- ha spiegto
Zaia consigliere di Codognè, sembrava veramente di essere di
fronte alla soluzione ideale, ora sono costretto a ricredermi