Federica e Lorenzo

Vai ai contenuti

Menu principale:

chiesa

L'edificio è stato progettato da Paolo Portoghesi su incarico del vescovo Franco Gualdrini (1983-2000) e portato a termine sotto l'episcopato di Mons. Vincenzo Paglia che lo ha consacrato l'8 dicembre 2003. L'architettura risente della forma stellare fortemente marcata dal soffitto ligneo. Anche l'edificio è una proiezione stellare che per certi aspetti richiama la foglia dentata di quercia, un albero molto diffuso nell'area circostante la chiesa. Appena varcata la soglia della porta centrale, si trova il Cristo Risorto di Paolo Borghi, che prende per mano il fedele e lo inoltra all'interno, dove la luce che piove dalle finestre ad angoli acuti amplifica lo spazio riflettendosi sulle pareti imbiancate e sul soffitto a travi in legno di pino, che si irradiano da un motivo a stella posto al centro. La pianta irregolare della costruzione trasforma questo spazio in una sorta di grande scultura accoglente, dando al visitatore una sensazione di conforto.

...la chiesa è arricchita dalle opere di Stefano Di Stasio
, Oliviero Rainaldi, Paolo Borghi e Bruno Ceccobelli...

...a Stefano Di Stasio, eminente figura dell'arte neofigurativa "colta" italiana, è stato affidato il compito di raccontare in immagini pittoriche la storia dei protomartiri francescani tutti nativi nella bassa Umbria, un ciclo francescano composto da 16 quadri di mt 3x2,90 cad.  più un trittico absidale di m. 6x4,20: per importanza e grandezza, quello di Di Stasio è il terzo ciclo francescano dopo quello di Giotto e Benozzo Gozzoli.

...Oliviero Rainaldi, ha realizzato per la chiesa l'altare, l'ambone, la sede, il tabernacolo e il battistero...

Appena varcata la soglia della porta centrale della chiesa, si trova il Cristo Risorto di Paolo Borghi, (in bronzo policromo) che prende per mano il fedele e lo inoltra all'interno, dove la luce che piove dalle finestre ad angoli acuti amplifica lo spazio riflettendosi sulle pareti imbiancate e sul soffitto a travi in legno di pino, che si irradiano da un motivo a stella posto al centro.

L'invocazione alla Pace, contenuta già nel nome della parrocchia, si ritrova nelle stesse opere d'arte, in particolare nel trittico di Di Stasio, iniziato poco dopo la tragedia dell'11 settembre e che raffigura, tra l'altro, le torri gemelle distrutte e un palestinese e un ebreo che gettano le armi in un fiume.

La parte centrale del trittico raffigura la Madonna della Pace, collegando il dipinto all'iconografia tradizionale umbro-toscana della Madonna della Misericordia con il mantello aperto ad accogliere l'intera comunità dei fedeli. Nelle immagini rinascimentali la Madonna della Misericordia accoglieva i Disciplinati che si recavano a Roma. Oggi, anche dopo i tragici attentati dell'11 settembre, essa accoglie tutti coloro che sentono il bisogno di protezione e di conforto.

Nello scomparto sinistro del trittico è evidente la presenza delle tre grandi religioni monoteistiche che trovano la loro fonte nella Cascata delle Marmore, dipinta come sfondo, ma idealmente in Abramo, dal quale le tre religioni accendono insieme una sola luce che si diffonde anche nella parte centrale e in quella di destra dell'opera.

Altro elemento unificante è la colomba, simbolo dello Spirito Santo, che diffonde la pace, con fiori vari, sul mondo e sugli uomini che, nella parte destra, si abbracciano solidali davanti alle torri gemelle di New York, che ardono consumate dalle fiamme, in ricordo del sacrificio di tante vittime coinvolte nella terribile strage causata dalla follia dell'uomo. In basso, sempre nella parte destra del trittico, un israeliano e un palestinese gettano nella fossa le armi perché siano seppellite per sempre. Queste immagini che suscitano emozioni profonde, oggi toccano la storia, sono storia.

Fonte: Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Terni-Narni-Amelia

 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu