RASSEGNA STAMPA DEL PRIMO SEMESTRE 2006

(articoli e commenti prelevati dalle e-mail della lista di discussione http://it.groups.yahoo.com/group/paganesimo/ )

da “il giornale” di Mercoledì 4 gennaio 2006
VAL DI SUSA: L’ultima strega uccisa 60 anni fa
<<il 6 dicembre del 1946 in Valle di Susa, di recente teatro della rivolta contro l’alta velocità, vi fu l ’ultima uccisione in Italia di una strega. Lo sostiene Roberto Gremmo, giornalista piemontese e studioso di storia locale, che pubblicherà su questo episodio un libro in uscita in questi giorni. Gremmo, che in Val Susa fu eletto in passato consigliere provinciale, ha anticipato in un articolo scritto per il periodico locale la Tribuna novarese, il risultato delle sue ricerche storiche(che riguardano anche un altro omicidio per stregoneria accaduto nel 1926 in Abruzzo).
Ad uccidere la strega della Val Susa, Teresa M., fu una montanara, Silvia B., madre di tre figli, che l’accusava di averle fatto dei malefici. Fu condannata a 9 anni e 6 mesi di reclusione, e poi rinchiusa in un manicomio criminale dove morì, con una sentenza in cui i giudici scrissero che la vittima era conosciuta come una «fattucchiera ».Gremmo ha deciso di rendere note le sue ricerche dopo che il sindaco di Varallo Sesia (Vercelli) nei giorni scorsi ha fatto collocare una lapide all’ «ultima strega massacrata in Italia», in riferimento a un episodio accaduto nel paese valsesiano nel 1828.>>
il “corriere della sera” del 6 novembre 2005 ha riportato una cronaca dell’inaugurazione della lapide:
<< [...] Due uomini bussarono forte alla sua porta, lei aprì e fu la fine: l’ammazzarono a forza di botte, così tante da sfigurarla. Margherita aveva 64 anni, era analfabeta, poverissima, vedova e madre di una ragazza. Il suo fu l’ultimo omicidio di una strega che l’Italia ricordi. Era il 22 gennaio del 1828, sullo sfondo il profilo del Monte Rosa e della Valsesia.
Adesso, dopo 177 primavere, Varallo Sesia ha deciso di riabilitare la sua strìa e di coltivarne il ricordo con una lapide all’ingresso del paese. La strega «Gatina», come la chiamavano i valligiani, vive la sua rivincita nelle parole scolpite sulla pietra: «In memoria della strìa Gatina, ultima strega massacrata in Italia, trucidata a Cervarolo di Varallo, custode dell’antica sapienza montanara». [...] «Abbiamo vissuto 500 anni di totale ignoranza e restituire memoria e dignità a persone come la strìa Gatina è una questione di civiltà» valuta il sindaco di Varallo, Gianluca Buonanno. «Ho ricevuto più ringraziamenti da questa iniziativa che da qualsiasi altra abbia mai fatto, e sono sindaco da 12 anni. Vorrà pur dire qualcosa, no?». Ha visto la gente incuriosita e partecipe davanti alla lapide e si è commosso, il sindaco. Accanto a lui lo storico Corrado Mornese, autore di molti libri sulla valle e su uno dei suoi simboli: Fra Dolcino, il grande eretico del Trecento.
«Se c’è qualcuno che non è contento di rispolverare questi ricordi mi dispiace» si rammarica Buonanno, lasciando intuire una scia polemica sulla questione della lapide. Qualcuno ha storto il naso? «Beh, nel mondo ecclesiastico non sono certo rimasti contenti...». Il parroco del paese, Gianfermo Nicolini, conferma: «Per fortuna quel giorno non c’ero...». Le credenze popolari, i danni dell’inquisizione, i supplizi subìti dalle presunte streghe: «Guardi che in Italia il fenomeno è stato ridottissimo. Lo dicono storici affermati. Anche questa storia della strìa Gatina: sono iniziative coreografiche e carnevalesche. La cosa che conta sono le fonti di queste notizie, quelle vere». Dice che la storia della strega valsesiana è falsa? «No, il fatto è successo. Si vede che volevano darle una lezione e che hanno sbagliato il dosaggio. Ma da qui a parlare di caccia alle streghe ne corre». Don Gianfermo avrebbe da ridire anche su Fra Dolcino e sulle mille iniziative per i 700 anni della sua resistenza contro i «crociati» in Valsesia. «Dante lo cita in un canto dell’Inferno? Va bene. Ma a parte quelle due cose dette da Dante di lui sappiamo solo che ne ha combinata una più di Bertoldo e che ce l’aveva con la Chiesa». Vista dalla parrocchia di San Gaudenzio, la popolarità di Fra Dolcino assomiglia a un incantesimo.>>
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Venerdì 6 Gennaio: L'orrore in breve.
L'ho letta ieri sul Corriere della Sera nella pagina del Corriere del Veneto riguardante le notizie - In breve.
La notizia in questione è come una delle tante cartine di tornasole che testimoniano l'attuale andazzo orrifico presente nel nostro sociale frutto della devastazione della sensibilità umana,religiosa, culturale praticata come metodo "normalizzato"per stritolare gli indifesi.
Venezia - Un bimbo di 5 anni è stato ustionato con un accendino nelle parti intime dal padre - per punizione -.
Il bambino è stato portato al pronto soccorso di Portogruaro dalla madre, separata dal genitore al quale l'aveva affidato il primo di Gennaio. Sul caso indagano i carabinieri di Portogruaro.
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Da Roberto Vacca ricevo e invio in lista.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
----- Original Message -----
From: "Roberto Vacca" <..>
To: "Roberto Vacca" <...>
Sent: Saturday, January 07, 2006 8:39 PM
Subject: Mio pezzo su principio precauzione
Ecco mio pezzo pubblicato sul numero di gennaio di NEWTON (rubrica "Fuori dal coro")
Tratta del principio di precauzione e di organismi geneticamente modificati
best
roberto
I rischi del principio di precauzione di Roberto Vacca - 10/11/2005 rev. 30/11/2005
Gli esseri umani presero sempre decisioni in condizioni d'incertezza. Chi le prese esiziali, sparì:. i nostri antenati sopravvissero. Ora costruiamo molto meglio - e mettiamo in gioco energie più alte. Bene fanno le leggi a imporre regole per evitare incidenti gravi. Le cause di incidenti avvenuti sono state analizzate in dettaglio. Possiamo calcolare le probabilità che altre cause producano incidenti mai visti. Talora si immagina che sostanze, macchine, processi nuovi siano pericolosi, ma i rischi immaginati non si sanno calcolare. Si chiede a tecnici e scienziati di garantire l'assenza di rischio. Ma certe innovazioni causano danni solo perché sbagliano gli operatori.
Allora si è proposto un principio di precauzione (Conferenza sull'Ambiente di Rio, 1992): "Se in conseguenza di attività o tecniche nuove si temono minacce di danni seri e irreversibili all'ambiente o alle persone, anche se mancano piene certezze scientifiche che stabiliscano rapporti causa-effetto, vanno prese misure precauzionali adeguate anche se i costi economici sono alti."
Non è un principio: è una regola insensata. I rapporti causa-effetto non sono noti: chi può decidere se quei danni sono irreversibili?. E la certezza scientifica. non è mai piena. Gli scienziati dicono che certi eventi causano certe conseguenze, solo in base a teorie e pratica logico-sperimentale.
Certe misure possono essere controproducenti. E poi, se Pasteur avesse adottato il principio di precauzione, non avrebbe iniettato microbi a nessuno. e non avremmo i vaccini.
Il noto biologo vegetale Ingo Potrykus dice che è errato considerare innocue (perché naturali) le specie vegetali ibridate. Gli agricoltori le ottengono a caso e mischiano migliaia di geni senza controllo. Talora il risultato è letale. Invece si demonizzano gli OGM (organismi geneticamente modificati) che modificano pochi geni in condizioni controllate.. È ancora in esame il riso OGM Golden che contiene pro-vitamina A. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, che sembra seguire il principio di precauzione, non ha dato ancora i permessi necessari. Se li avesse dati, avrebbe già salvato da cecità e morte centinaia di migliaia di bambini nei paesi in via di sviluppo. Gli scienziati che hanno impiegato oltre 20 anni a svilupparlo, lo offrono gratis e senza brevetti
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Provo a dare la mia visione sul principio di precauzione.
L'uomo dilacerato da contrapposte forze è delle stesse il divenuto e dalle stesse dilaniato.
A volte il suo spingersi oltre annulla l'esizialità della sua pur necessaria paura e ... conquista!
Forti di un certo sapere e di tutta la possibile esperienza abbiamo il compito di attendere anche al principio di precauzione che ne andrebbe sovente della nostra pelle!
Roberto Vacca , per il quale nutro ammirazione, afferma l'essere regola insensata il principio di precauzione, affermazione che non condivido totalmente perché se trattasi di regola insensata andrà riformulata con senso:
se trattasi di principio utile alla vita di tutti, per quanto possibile lo si dovrebbe conoscere e osservare.
Carneade dentro a 'sti sofismi ci andava a nozze!
In quanto al riso OGM golden ben venga la disponibilità degli scienziati che l'hanno offerto gratis anche in funzione delle sue probabili peculiarità. Un conto però è la pura ricerca, altro conto è la becera commerciale realtà, e altro conto ancora è fare i conti con quelli che osservano la questione da diversa angolazione. Quanto affermo potrà essere valutato anche in base alle letture fattibili su Google.
Ciao da ferdinando
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ratzinger e la << perversione della gioia>>
il signor Ratzinger ha dichiarato l’otto di gennaio 2006:
<<(…)si rinuncia — così si diceva — alla «pompa diabuli», cioè alla promessa di vita in abbondanza, di quell'apparenza di vita che sembrava venire dal mondo pagano, dalle sue libertà, dal suo modo di vivere solo secondo ciò che piaceva. Era quindi un «no» ad una cultura apparentemente di abbondanza di vita, ma che in realtà era una «anticultura» della morte. Era il «no» a quegli spettacoli dove la morte, la crudeltà, la violenza erano diventati divertimento. Pensiamo a quanto si realizzava nel Colosseo o qui, nei giardini di Nerone, dove gli uomini erano accesi come torce viventi. La crudeltà e la violenza erano divenuti un motivo di divertimento, una vera perversione della gioia, del vero senso della vita. Questa «pompa diabuli», questa «anticultura» della morte era una perversione della gioia, era amore della menzogna, della truffa, era abuso del corpo come merce e come commercio.>>
come sempre siamo nella menzogna e nella falsificazione.
si presenta l’antica Roma come cattiva.
il signor ratzinger alla <<culla del diritto>> preferisce il diritto all’inquisizione.
per un monoteista solo la sofferenza e la sottomissione ad un falso dio rappresenta un forma di felicità.
i cristiani hanno utilizzato tutte le garanzie che l’antica roma garantiva loro i modo mafioso. una volta distrutto l’impero hanno provveduto a denigrarlo, e la denigrazione continua anche oggi.
tutti conoscono le “garanzie” che l’inquisizione offriva alla sue vittime. ben diverse erano i diritti che l’antica Roma offriva ai suo cittadini, a tutti i suoi cittadini.
possiamo leggere nell’orrendo libro chiamato “bibbia” questi versetti:
<<25 Ma mentre veniva legato per essere frustato, Paolo si rivolse al centurione lì presente e gli domando: "Siete autorizzati a frustare un cittadino romano, senza neppure un processo?"
26 L'ufficiale corse subito dal tribuno, per avvertirlo: "Lo sai che cosa stai per fare? Quell'uomo è cittadino romano!" esclamo.
27 Allora il tribuno si avvicino a Paolo e gli chiese:
"Dimmi, sei davvero cittadino romano?" "Sì!" rispose Paolo.
28 "A me questa cittadinanza è costata una fortuna!"
replicò il comandante. "Io, invece, sono cittadino romano dalla nascita!" preciso Paolo.
29 A queste parole, i soldati, che poco prima erano pronti a frustarlo dovettero subito ritirarsi. Anche il comandante, sentendo che era un cittadino romano, ebbe paura perché lo aveva fatto legare.>>( Atti 22).
la semplice lettura di un testo di diritto romano dimostrerebbe la falsità di quanto riportato dalla bibbia: << Nel processo penale l’humanitas esige che l’accusato sia garantito contro lo strapotere dello stato, attraverso la sicurezza della difesa e la cooperazione di non funzionari alla decisione; e, inoltre, vieta la tortura dell’accusato e dei testimoni. Nell’osservanza di questi postulati il diritto repubblicano ha raggiunti il grado più alto nel processo delle giurie, (questiones), che è puramente accusatorio. L’accusato è alla pari dell’accusatore; l’escussione delle prove spetta alle parti;>>(scritti utili per lo studio dell'Esegesi delle fonti del Diritto Romano).
certo per il signor ratzinger questa e’: << perversione della gioia>>.
per denigrare l’antica roma ha bisogno di ripetere la favoletta delle persecuzioni dei cristiani.
persecuzioni che non sono mai esistite.
il cristianesimo quando non puo’ perseguitare gli altri si dice perseguitato e discriminato.
il monaco Giovanni d'Efeso <<faceva perseguitare i pagani nella stessa Costantinopoli. Nel 546, durante uno dei suoi soggiorni nel monastero di Sice, la polizia imperiale, in seguito alle sue denunce, arrestò parecchi notabili, grammatici, sofisti, medici, che furono condannati allo staffile e catechizzati a viva forza. Uno di essi, il patrizio Foca, si avvelenò prima dell'esecuzione; altri come Asclepiodoro e il pretore Tommaso, furono messi a morte. Nonostante questi rigori, a Costantinopoli il paganesimo continuò a vivere, sebbene di nascosto.
Nel 562, la polizia sequestrò vari libri di magia ed arrestò cinque sacerdoti pagani, dei quali uno di Atene, due di Antiochia, due di Baalbeck: furono mutilati, condotti in giro nudi su cammelli, ed i loro libri furono bruciati su di una pubblica piazza .>>( Pierre Chauvin, CHRONIQUES DES DERNIERS PAIENS).
giustamente ha scritto Ginette Paris: <<Dinanzi al corpo torturato, sofferente, sanguinante e morificato che la chiesa ci ha additato a modello, si e’ tentati di recitare a mo’ di preghiera i versi di Rimbaud: O Venere, o dea! / Ricordo i tempi dell’antica giovinezza, / dei satiri lascivi, dei fauni selvaggi, / esseri divini che mordevano d’amore la corteccia / dei rami / e tra le ninfee baciavano la bionda Ninfa!>>.
la scelta della data in cui e’ stato pronunciato questo discorso non e’ da poco. nel medesimo 8 Gennaio, nel 1642 moriva Galileo Galilei.
anche Galileo Galilei, per la chiesa, rappresentava una << perversione della gioia>> e viveva per << amore della menzogna, della truffa>>.
saluti
francesco scanagatta
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claudio simeoni ti suggerisce di leggere l'articolo Ebla e il tempio della roccia
<http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=268&info=124672> del sito News ITALIA PRESS <http://www.newsitaliapress.it> , ed aggiunge: "Dalla Siria alla Lituania, da Atene a Roma la tempesta era conosciuta come l'assoluto atto con cui si è manifestato il presente!"
Grazie
News Italia Press
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Da: Rodan
Data: Mer Gen 11, 2006 8:36 pm
Oggetto: Sono senza parole!
Di fronte a coglionate del genere che si risponde????
Io davanti a cotanta imbecillità rimango senza parole!!!!
L'AVVENIRE - Per il filosofo del diritto Viola l'uomo sta perdendo l'orizzonte dell'eternità
www.db.avvenire.it:80/pls/avvenire/ne_cn_avvenire.c_leggi_articolo?id=609791&id_pubblicazione=4
Mimmo Muolo
Il Papa punta il dito contro «l'anticultura della morte» e parla di «cosificazione della persona».
Siamo di fronte a una sorta di neopaganesimo?
«Forse è più corretto parlare di un rischio di "postcristianesimo" - risponde Francesco Viola, docente di filosofia del diritto all'Università di Palermo -. Il paganesimo, infatti, accanto alle forme di aggressività e di violenza che ben conosciamo, possedeva anche un sistema di valori, che poi sono stati assunti e potenziati dal cristianesimo. Possiamo dire, anzi, che il mondo pagano era attraversato da una sete di verità - basti pensare alla filosofia greca - che ha posto tutte le domande fondamentali. Domande alle quali il cristianesimo ha dato risposta».
E oggi, invece?
«Oggi siamo di fronte ad una forma di regressione che è anche in un certo senso una perdita del valore della vita e di fuga dalla verità.
La cultura della morte sta erodendo la fiducia nel futuro, la speranza della felicità possibile. In questo senso la "cosificazione" di cui parla il Papa è ancora più inaccettabile e preoccupante di quella in atto nel mondo pagano».
E allora come se ne esce?
«Mi sembra che la chiave di volta ce la offra proprio il Pontefice nella sua omelia di domenica. Oggi si parla tanto di qualità della vita, quasi che una vita senza determinate caratteristiche non abbia senso. Benedetto XVI pone invece l'accento sulla "vita buona, la vera vita", in una parola sulla "vita eterna". Ora, questa vita eterna non è un prolungamento di quella terrena, ma la vita nella sua pienezza.
Piuttosto è la vita terrena ad esserne segno e anticipazione. Perciò, perdendo l'orizzonte della vita eterna, si perde anche il senso della corporeità e la vita umana si frammenta all'inseguimento di false promesse di felicità. Noi cristiani dobbiamo tornare a parlare maggiormente della vita eterna».
In senso culturale?
«In senso culturale e spirituale insieme. Una spiritualità senza base culturale finirebbe per essere disincarnata e perciò incapace di parlare agli uomini del nostro tempo. E una cultura senza spiritualità non avrebbe la forza di dare alle persone le risposte sul senso della vita».
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Ciao Rodan.
Nella mia vita ho avuto l'opportunità di vivere esperienze ambivalenti, Marte, per esempio, non mi ha mai accompagnato per mano e spesso le sabbie mobili che tentavano di inghiottire una parte di me stesso con tutto il clero che ho conosciuto, si sono dimostrate provvidenziali quando ho imparato a non agitarmi troppo.
Quando anch'io mi ritrovo a leggere articoli di tale fattura, faccio una cosa molto semplice e che consiste nel sospendere ogni giudizio razionale supportato solo dalle mie scarse conoscenze, iperventilo con insistenza una decina di volte fin che la testa si inebria, poi libero da ogni accondiscendenza opportunistica, mi libero sonoramente con una infinita sequela di sproloqui inenarrabili coi quali tutto l'etere si permea... e succede spesso!
Ciao da ferdinando
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Sembra che molti cattolici siano delle persone civili oltre che dedite a coprire gli abusi sessuali dei preti.
Interessante questa testimonianza che prelevo da sito:
www.osservatoriosullalegalita.org/06/acom/01gen1/1200pedochurch.htm
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Pedofilia : USA , vescovo ammette , fui vittima di un prete
di Rico Guillermo
Thomas Gumbleton, 75 anni, vescovo ausiliario di Detroit, USA, ha rivelato di essere stato molestato da un prete sessant'anni fa, quando aveva 15 anni. Si tratta del primo alto prelato americano ad aver ammesso abusi subiti dal clero.
In una memoria scritta il vescovo ha spiegato di esser stato "toccato impropriamente" da un prete ma ha aggiunto "non posso dire di essere stato irreparabilmente danneggiato. Non è stato il tipo di abuso che hanno subito altre vittime". Ha detto di non avere alcuna animosità nei confronti del sacerdote che ha abusato di lui, il quale era un selezionatore del seminario ed è morto ormai da dieci anni.
Egli ha aggiunto che c'è una elevata probabilità che alcuni autori di questo tipo d'abusi non siano ancora emersi e "l'unico modo di individuarli sarà attraverso i tribunali". Egli ha detto al Wasington Post che la sua esperienza lo aiuta a capire perché le vittime di abuso non possono adire in giudizio, dato che il tempo limite in molti Stati è di due-cinque anni dopo il crimine presunto.
Il vescovo chiede perciò di abolire temporaneamente i tempi di prescrizione per azioni legali sulla pedofilia commessa da membri del clero e le sue osservazioni scritte sono state preparate per una conferenza stampa a sostegno di un progetto di legge fattura in corso di esame alla Camera dell'Ohio che aprirebbe una finestra di un anno affinché le vittime di abuso sessuale possano citare la chiesa per abusi subiti fino a 35 anni fa.
Il senato dell'Ohio ha approvato all'unanimità il pdl, ma i vescovi dello Stato si sono opposti tenacemente al provvedimento.
Pochi giorni fa Monsignor William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha testimoniato davanti alle autorità statunitensi di San Francisco sugli abusi sessuali commessi su minori da alcuni preti dell'arcidiocesi di Portland, Oregon. Levada - arcivescovo di Portland dal 1986 al 1995 - in una dichiarazione rilasciata l'anno scorso aveva chiesto perdono alle vittime.
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Giovedì 12 Gennaio 2006: Da Paolo di Tarso e la Diffamazione del Matrimonio!
Sto lavorando al pezzo relativo alla denigrazione del matrimonio ad opera di Paolo di Tarso e come la chiesa cattolica abbia usato il concetto di matrimonio per trasformare la vita civile in un sistema per il controllo e la sottomissione delle persone.
Il concetto di famiglia del cristiano che si contrappone al concetto di famiglia del Paganesimo Politeista.
Non manca molto per finirlo, ma non so se per domani riesco a finirlo. In ogni caso vi invio una serie di notizie giornalistiche in un estratto del lavoro che vi consentono di comprendere lo sforzo che è in corso in questo momento per riuscire a riaffermare i valori della società civile in contrapposizione dei valori di morte e genocidio imposti dal pazzo di nazareth e dai criminali che parlano in sua vece.
Il pezzo, non appena pronto, sarà caricato, come i precedenti, sul sito
http://www.federazionepagana.it
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Da Paolo di Tarso
e
LA DIFFAMAZIONE DEL MATRIMONIO
È talmente aberrante e criminale quanto dichiarato da Paolo di Tarso che negli ultimi dieci anni la nostra Corte di Cassazione ha lavorato ripetutamente per costruire una struttura di principi morali che sancissero la superiorità dei valori etici e morali della repubblica in aperto contrasto con i valori di morte e di distruzione della persona umana imposti mediante la violenza dai cattolici.
Dall'entrata in vigore del nuovo diritto di famiglia la coercizione imposta da Paolo di Tarso è stata via via superata con una serie di sentenze. Nello stesso tempo la chiesa cattolica ha continuato la sua attività di intimidazione all'interno del Sistema Sociale al fine di riprenderne il controllo.
Stralci di alcuni articoli sono sufficienti per delineare la situazione attuale nella società civile per quanto riguarda la famiglia. Mentre la Corte di Cassazione è impegnata a definire diritti e doveri delle persone che contraggono il matrimonio, la chiesa cattolica è impegnata a denigrare le persone definendoli maschi e femmine e limitarne i diritti civili per la riaffermazione del proprio dominio sulla società.
Da La Repubblica del 05.06.1999
"La Cassazione
"I bambini non sono oggetti"
ROMA - I bambini non sono oggetti, ma "soggetti di diritti" e non possono essere costretti a fare ciò che ordina il provvedimento di un giudice. Così la Cassazione da ragione ad una bimba di 9 anni che rifiutava di vedere il padre.
Perché dopo la separazione ha avuto altri tre figli."
Da La Repubblica 04.07.2003
"La Cassazione: anche se fugace la pacca sul sedere è un reato "il palpeggiamento delle natiche costituisce indiscutibilmente un atto sessuale in quanto l'autore commette una effettiva e concreta intrusione nella sfera sessuale della vittima" ancora la Cassazione "tali atti, sia pure superficiali integrano un'aggressione" ancora la Cassazione "devono includersi nella nozione di atti sessuali tutti quelli indirizzati alle zone erogene e che siano idonei a compromettere la libera determinazione della sessualità del soggetto passivo"."
Il principio è ribadito da un'analoga sentenza nel gennaio del 2005 sempre dalla Corte di Cassazione:
Da La Repubblica del 19.01.2005
"ribadendo che vi è violenza sessuale tutte le volte che si compiono atti "indirizzati verso zone erogene, idonee a compromettere la libera determinazione del soggetto passivo in ordine alla sua sessualità, connotati dalla costrizione, abuso di inferiorità fisica o psichica", mentre non ha alcun rilievo, perché vi sia la consumazione del reato, il fatto che "l'atto sessuale sia di breve durata e che non abbia determinato la soddisfazione erotica del soggetto attivo.""
Da Il Gazzettino 05.03.2005
"CASSAZIONE "Lo schiaffo non è mai educativo"
"I genitori devono applicare regole severe con i figli ma non devono mai alzare le mani. Il ceffone non è mai educativo, specie quando i ragazzi sono nell'età della crescita". Maria Rita Parsi psicologa e presidente della Fondazione "Movimento Bambino", definisce "sacrosanta la sentenza. I genitori devono imparare a parlare con i loro figli, a dire di no, magari anche più spesso, ma non si deve esigere rispetto ed obbedienza a suon di schiaffi." La psicologa snocciola dati preoccupanti sulle punizioni violente applicate dai genitori ai figli: "1 bambino su 3 riceve quotidianamente violenze fisiche o psicologiche dai genitori".
Per contro:
Da Il Gazzettino del 20.03.2005
"PRETE frattura il naso a un bimbo con una sberla
Belluno - Tornare a casa dal catechismo col setto nasale rotto non è il massimo, specie se la causa è lo scappellotto del prete. Eppure è successo a Cibiana di Cadore durante la preparazione alla cresima. E ora le mamme dei compagni, tranne una, per solidarietà non mandano più i figli in canonica. Un ragazzo di quattordici anni è finito al pronto soccorso dell'ospedale di Pieve dolorante e sanguinante. Non era così poco prima, nella canonica della parrocchia, quando disturbava la lezione ridendo e chiacchierando, come succede sempre più spesso in ogni scuola."
Da La Repubblica del 12.05.2005
"Danno morale e patrimoniale per la mancata vita di coppia. Lui era "obbligato" alla sincerità
"TACE L'IMPOTENZA, LA MOGLIE VA RISARCITA"
Sentenza della Cassazione sull' "inganno" prima del matrimonio Roma - Se un uomo tace dei suoi problemi sessuali alla futura moglie dovrà poi pagare i danni. Infatti chi si sposa nascondendo volutamente la sua impossibilità ad avere rapporti sessuali completi, rischia di essere condannato a risarcire anche i danni morali e patrimoniali. Arriva un'altra sentenza della Cassazione a stabilire le regole della vita di coppia. Secondo i giudici dell'Alta Corte, il marito che omette informazioni importanti sulla propria sfera sessuale non può più pensare di cavarsela col solo addebito della "colpa".
La sua omissione dolosa gli costerà oltre all'eventuale assegno di mantenimento per la ex, anche un ricco risarcimento per tutti i danni morali e patrimoniali che ha prodotto alla sua compagna, frustandone le legittime aspettative ad avere una vita di coppia piena."
Da La Repubblica del 05.05.2005
"Roma, sentenza della Cassazione dopo ricorso
"È reato umiliare i figli per cercare di educarli"
ROMA - È reato umiliare i figli per educarli. La Corte di Cassazione manda in soffitta i "mezzi di correzione" che non possono più intendersi "come comportamento dannoso per un bambino soltanto sul piano fisico, ma anche sul piano psicologico". Va dunque punito il genitore che denigra pensando di educare. La sesta sezione penale invita i magistrati ad una più moderna interpretazione degli articoli del codice penale, sull'abuso dei mezzi di disciplina e i maltrattamenti sui minori. I supremi giudici sanciscono:
"Costituisce abuso anche il comportamento doloso attivo o omissivo, mantenuto per un tempo apprezzabile che umilia, svaluta, denigra e sottopone a sevizie psicologiche un bambino"."
Da Il Gazzettino del 23.09.2005
"CASSAZIONE
Si può sbeffeggiare il capo
Si possono scimmiottare le manie del capo senza rischiare di perdere il posto.
Parola di Corte di Cassazione che ha annullato il licenziamento di tre dipendenti della Italcementi per aver sbeffeggiato attraverso un volantino le "ossessioni" di uno dei manager della società. Nel volantino, c'era una serie di valutazioni in chiave satirica. I dipendenti erano stati licenziati in tronco a causa degli scritti "gravemente lesivi dell'immagine della società" e del manager."
Da La Repubblica del 03.10.2005
"Dio fa parte della vita pubblica"
Dal Papa monito ai politici: senza fede l'uomo è preda dell'arbitrio
"Tolleranza e ipocrisia
"La tolleranza che ammette Dio come opinione privata, ma gli rifiuta il dominio pubblico, la realtà del mondo e la nostra vita, non è tolleranza ma ipocrisia"
Città del Vaticano - Brandisce la spada dell'Apocalisse Benedetto XVI,
inaugurando il Sinodo mondiale dei vescovi. Evoca un occidente dimentico di Dio e minaccia il giudizio divino sull'Europa e le società occidentali: "Vogliamo possedere il mondo e la nostra vita in modo illimitato" ha scandito domenica papa Ratzinger in S. Pietro "Dio ci è d'intralcio. O si fa di lui una semplice frase devota o egli viene negato del tutto, bandito dalla vita pubblica così da perdere ogni significato.""
Da Il Gazzettino del 05.06.2005
"Nel messaggio ai pellegrini veronesi, il Pontefice ha richiamato l'unità "indissolubile" del matrimonio e il ruolo della famiglia cristiana
Benedetto XVI: salviamo la famiglia dai divorzi
"L'alleanza matrimoniale fra l'uomo e la donna è ordinata al bene dei coniugi e alla educazione della prole, in accordo con il disegno di Dio"
Città del Vaticano - "La famiglia è chiamata ad essere "intima comunità" di vita e d'amore perché fondata sul matrimonio indissolubile..." Benedetto XVI, ieri, nel discorso rivolto ad oltre seimila persone del pellegrinaggio di Verona, e nella lettera inviata al cardinale Lopez Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia in vista dell' "incontro mondiale delle famiglie" che si terrà a Valencia in Spagna, nel prossimo luglio, ha richiamato con forza la dottrina del "matrimonio indissolubile" tra uomo e donna "che non ammette alternative".
C'è da aggiungere che il Papa, lunedì prossimo, nel tardo pomeriggio, terrà la "relazione fondamentale" sul tema "Famiglia e comunità cristiana: formazione della persona e trasmissione della fede"."
"Trasmissione della fede" è la finalità della chiesa cattolica: riaffermazione del proprio dominio sugli Esseri Umani e la loro vita. Dove il cardinale Lopez Trujillo sta procedendo al massacro sistematico di donne indifese per i suoi pruriti di massacratore nazista impedendo loro di esercitare il loro libero arbitrio!
"Ai coniugati ordino, non io, ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito, ma qualora si separasse, non passi ad altre nozze, o si riconcili col marito; e il marito non ripudi la moglie" 1 Corinti 7, 10
Ai "coniugati" non Paolo di Tarso, ma il suo padrone in persona ordina loro!
L'assassino, di cui Paolo di Tarso si fa garante, ordina alle persone che cosa le persone devono o non devono fare!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Il lavoro si sta prolungando oltre il previsto.
Ma quando si accusa la chiesa cattolica di attività criminali in relazione agli
atti che sembrano normali, ovvi, quotidiani, quasi civili, è necessario
documentare con molta attenzione quanto si dice.
Vi invio questo piccolo estratto dell'argomento che sto trattando (oltre a
quello già inviato) affinché vi rendiate conto della complessità del lavoro e
della necessità di riaffermare il concetto di famiglia Pagano quale
riconoscimento degli individui come dei SOGGETTI DI DIRITTO COSATITUZIONALE nei
confronti delle istituzioni civili.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
2) La santificazione della condizione gerarchica per cui il sesso femminile deve sottomissione ed obbedienza al sesso maschile;
"Se vogliono essere istruite in qualche cosa, interroghino i loro mariti a casa, perché è indecoroso che una donna parli in un'assemblea." 1 Corinti 14, 35
"Voi, donne, siate soggette ai vostri mariti, com'è conveniente, nel Signore."
Paolo di Tarso lettera ai Colossesi 3, 18
"Le donne siano soggette ai loro mariti come la Signore, perché il marito è capo della donna, come Cristo è capo della Chiesa, del cui corpo egli è il Salvatore.
Come la Chiesa è soggetta a Cristo, così le donne stiano soggette in tutto ai loro mariti." Paolo di Tarso lettera agli Efesini 5, 22
"Le donne d'età abbiano un santo decoro nel loro comportamento, non siano maldicenti, non dedite al vino; siano invece maestre nel bene, sicché sappiano insegnare alle giovani ad amare i loro mariti e i propri figli; ad essere prudenti, caste, affezionate alla casa, buone, soggette ai loro mariti, affinché non si dica male della parola di Dio." Paolo di Tarso lettera a Tito 2, 3
La NON-persona della donna è ribadita in tutta la storia del cristianesimo che si può riassumere con uno degli scritti antichi di Tertulliano "La toletta delle donne" (lo riporto dall'articolo di Monique Alexandre "Immagini di donne ai primi tempi della cristianità" su Storia delle Donne in Occidente a cura di Duby e Perrot):
"Tu generi nel dolore e nell'angoscia, donna; tu subisci l'attrattiva di tuo marito ed egli è il tuo padrone. E ignori che Eva sei tu? Perdura ancora in questo mondo la sentenza di Dio contro il tuo sesso. Dunque vivi, necessariamente, da accusata. Tu sei la porta del diavolo. Tu hai rotto il sigillo dell'Albero; tu per prima hai rinnegato la legge divina; tu hai circuito colui che il diavolo non ha potuto colpire; tu, così agevolmente, hai superato l'uomo, immagine di Dio. Il tuo prezzo, la morte, è costato la morte anche al figlio di Dio. E hai l'idea di coprire le tue tuniche di pelle con ornamenti?
L'orrore che questo ha prodotto nella storia Ratzinger sta tentando di riaffermalo imponendo col terrore alle donne di non abortire, imponendo col terrore alle donne la sottomissione, imponendo la sottomissione e il genocidio dei bambini.
L'attività di terrorismo di Ratzinger è tesa a riaffermare il proprio dominio su individui privati del loro status di diritto costituzionale. Ratzinger vuole imporre alla donna la sottomissione all'embrione per annientare gli Esseri Umani.
Dal giornale La Repubblica del 31 luglio 1998
"Fino al 1967 oltre 150.000 bambini furono spediti, anche contro il volere delle famiglie, a "rinsanguare" l'impero coloniale
I BABY DEPORTATI DI SUA MAESTÀ
Londra chiede scusa per le violenze ai piccoli emigranti
"Orfani, figli di ragazze madri, o di poveri, venivano imbarcati per l'Australia, il Canada, la Nuova Zelanda"
"Il racconto dei sequestrati: botte, stupri e per cibo pezzi di pane gettati per terra dalle suore aguzzine"
"A Theresa come a tanti altri bambini era stato raccontato che partiva per una vacanza. E invece l'accoglienza nell'orfanotrofio di Neerkol, nel nord Queensland, in Australia, fu quella di un campo di concentramento: botte, sevizie, lavoro senza sosta. Theresa ricorda bene le sisters of Mercy, le "sorelle della misericordia" a cui era stata affidata. Per loro la carità cristiana erano pezzi di pane duro buttati per terra a scatenare le zuffe fra i ragazzi affamati. .... Ancora più sfortunato era chi cadeva in mano ai Christian Brothers, monaci cristiani che dell'amore fraterno avevano dimenticato anche le basi. Alcuni dei ragazzi finiti nelle loro grinfie raccontano di sfide all'ultimo stupro, di gare a chi superava le cento violenze..... Il meccanismo della deportazione era semplice: sin dal 1850 verso le colonie di Sua Maestà fu organizzato un traffico di bambini, trasfusione di sangue bianco in zone ancora non del tutto "civilizzate". In genere erano orfani, figli di ragazze madri, o "ceduti" da genitori incapaci di mantenerli, ma anche bimbi "rapiti" senza il consenso delle famiglie. Almeno 150.000, in gran parte fra i sette e i dieci anni, ma anche bimbi di tre anni....e questa tratta di innocenti durò fino al 1967.""
Terrorizzato da non aver più bestiame umano da trafficare eccolo Camillo Ruini in un disperato appello affinché si possa consentire alla chiesa cattolica il diritto di continuare ad avere individui trasformati in oggetti da possedere manifestare tutta la sua disperazione perché gli individui vogliono essere persone soggette di diritto:
Dal quotidiano Il Mattino di Padova del 27.11.2005
"c'è una diffusa tendenza a depotenziare l'istituto del matrimonio assimilandolo ad altri tipi di unioni e convivenze, col risultato che il matrimonio non è più percepito come espressione e garanzia della natura stessa dell'amore umano, ma come frutto di convenzioni sociali facilmente modificabili."
Le farneticazioni al limite dell'incitamento all'odio sociale di Ruini vogliono distogliere l'attenzione sul fatto che il "matrimonio" come imposto dalla chiesa cattolica è solo una convenzione che nei secoli è stata imposta contro le naturali tendenze degli Esseri Umani e sono queste tendenze che si ribellano all'odio cattolico.
Dal quotidiano La Repubblica del 13 novembre 2005
"Firenze, convegno di geriatria. Ricerca di libertà dopo unioni consumate. Ma 6 volte su 10 decidono le donne
IL DIVORZIO CON I CAPELLI GRIGI
Record di separazioni per gli over 65. "Aiutati da longevità e Viagra" Firenze - Hanno chiuso con il lavoro. Hanno tirato su i figli. Ora possono pensare a sè stessi e costruirsi una vita migliore. Magari ponendo fine ad un matrimonio deteriorato da anni di convivenza rancorosa. Fra le coppie anziane è boom di separazioni. Nel 2001 i divorzi coinvolgevano solo 1,2% dei cittadini al di sopra dei 65 anni. Nel 2005 si calcola che siano saliti all'1,5%. Nel 2011 si ritiene che saranno il 2,5%. Questo significa un raddoppio dei divorzi tardivi in soli 10 anni."
E spesso diventano tutte coppie di fatto senza nessuna protezione sociale per l'odio di Ruini e di Ratzinger per la società civile italiana.
Molte regioni Italiane stanno costituendo registri pubblici; la Spagna, l'Inghilterra, la Francia e altri paesi hanno messo in atto leggi che risolvono il problema sociale. Ma perché la chiesa cattolica si oppone? Perché venendo meno il suo modello di famiglia come unico ed obbligato nella società viene meno anche gran parte della sua attività di manipolazione mentale dei ragazzi!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Riporto questo articolo relativo all'inaugurazione di una università dei Legionari di Cristo a Roma.
È interessante vedere la panoramica dei politici che partecipano. Se pensate che l'avvento del regime di Franco in Spagna, quello fascista in Italia di Mussolini e quello di Hitler in germania fu organizzato dai cattolici del vaticano, si può facilmente sospettare che cosa stiano architettando per l'Italia se la società civile non diventa consapevole dei propri diritti imponendo alle istituzioni del paese l'ottemperanza dei loro doveri.
Ciao
Claudio Simeoni
meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.panorama.it/italia/vaticano/articolo/ix1-A020001034343
Tutti insieme nella legione di Cristo
di Ignazio Ingrao
16/1/2006
Un gruppo di Legionari di Cristo fotografati a Roma dopo un'udienza da Papa Giovanni Paolo II
Politici, imprenditori e anche capi di stato: al movimento ecclesiastico che fa concorrenza all'Opus Dei si avvicinano vecchi e nuovi potenti. Rigorosamente bipartisan.
Sono paragonati ai gesuiti e mettono paura all'Opus Dei. Archiviate le pesantissime accuse a carico del fondatore, padre Marcial Maciel Degollado, 85 anni (dall'abuso di stupefacenti alla pedofilia), i Legionari di Cristo partono alla riscossa. Fondati in Messico nel 1941, rappresentano un'invidiabile eccezione in una Chiesa in costante crisi di vocazioni sacerdotali: contano ormai 650 preti e oltre 2.500 seminaristi in 20 paesi. Dai gesuiti hanno preso la passione per lo studio e uno stile di vita quasi militare, che prevede 12 anni di formazione prima di essere ammessi al sacerdozio.
All'Opus Dei rischiano di sottrarre preziosi spazi nei rapporti con l'élite culturale e imprenditoriale, soprattutto in Spagna e in America Latina.
A Roma ha aperto l'ateneo dei legionari: lo hanno chiamato Università europea e per ora conta solo 170 studenti, una trentina di docenti e tre corsi di laurea: giurisprudenza, scienze storiche e psicologia, oltre a diversi master. Ma promette di fare concorrenza alle più blasonate università non statali della capitale, cattoliche e non. «Già dal prossimo anno accademico abbiamo intenzione di aprire nuovi corsi di laurea» anticipa a Panorama il rettore, padre Paolo Scarafoni, classe 1956, primo italiano a essere ordinato sacerdote tra i legionari. E l'imponenza della struttura alle porte di Roma (aule multimediali, laboratori linguistici, sale computer, auditorium e biblioteca con oltre 130 mila volumi) la dice lunga sui progetti della congregazione, che conta già 18 università e dieci centri di studi superiori in otto paesi, tra i quali Messico, Stati Uniti, Spagna e Francia.
Rocco Buttiglione
All'inaugurazione dell'Università europea, martedì 10 gennaio, erano in tanti: da Gianni Letta a Walter Veltroni, da Marcello Pera al cardinale Camillo Ruini, più generali dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza. La benedizione delle autorità civili ed ecclesiastiche non poteva essere più corale. Assenza notata quella dell'ex governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, che, loro malgrado, ha portato i Legionari di Cristo agli onori della cronaca per merito della figlia, Maria Chiara, laica consacrata del Regnum Christi, il movimento affiliato alla congregazione.
Imponente la rete di rapporti, accuratamente bipartisan, che i legionari hanno intessuto con il mondo politico italiano in questi anni. Giulio Andreotti siede nel consiglio di amministrazione del Villaggio dei ragazzi di Maddaloni, in provincia di Caserta, fondato da don Salvatore D'Angelo e affidato ai legionari. Nel comitato scientifico dell'Università europea siedono Agostino Gambino, ex ministro delle Poste e telecomunicazioni del governo Dini, e il senatore di An Giuseppe Valditara.
Al sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano (An) è stato affidato il coordinamento del master in scienze delle migrazioni e al ministro per i Beni culturali Rocco Buttiglione la lezione inaugurale del master in bioetica. Al ministro dell'Ambiente Altero Matteoli è toccata l'inaugurazione del master in scienze ambientali. Scorrendo il libro degli ospiti dell'ateneo si trova Veltroni, che nel 2002 ricevette un grande presepio in regalo dalle mani del rettore; il ministro degli Esteri Gianfranco Fini, chiamato a parlare delle radici dell'Europa; i parlamentari Sandro Bondi (FI), Marco Boato (Verdi) e Franco Monaco (Margherita), che discutono di libertà religiosa; il sottosegretario all'Istruzione, Valentina Aprea, intervenuta sul ruolo della donna, tra famiglia e lavoro.
Gianfranco Fini
Sul fronte imprenditoriale la congregazione ha affidato al vicerettore dell'Università europea, Mario D'Ambrosio, il compito di stabilire rapporti con importanti gruppi italiani ed esteri: tra questi Falck, Telecom Italia, la multinazionale olandese Océ, il gruppo Accor. Esponenti del mondo economico della capitale, come Mauro Miccio, ci tengono a sottolineare «l'attenzione degli imprenditori romani alle iniziative dei Legionari di Cristo e i loro rapporti con le élite culturali ed economiche del Paese». Un'accorta tessitura che non ha mancato di portare frutti.
Nel '98-'99 le varianti al piano regolatore approvate dal Comune di Roma in vista del Giubileo rendono edificabile l'area acquisita dai legionari alle spalle della via Aurelia dove sorgerà l'università. Il 31 dicembre 2000 il cardinale Angelo Sodano inaugura i nuovi locali che vengono temporaneamente adibiti a ospitare i corsi dell'Ateneo pontificio Regina apostolorum per futuri sacerdoti e insegnanti di religione. Il 5 agosto 2004 il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, approva il decreto istitutivo dell'Università europea. Il 5 maggio 2005 viene riconosciuto il valore legale delle lauree rilasciate dall'Università Europea. In ottobre 2005 inizio dei corsi aperti a tutti.
Naturale domandarsi dove i legionari abbiano trovato i mezzi per un progetto tanto ambizioso. L'ente promotore dell'Università europea, che ha fornito le garanzie finanziarie, è la stessa congregazione, che gode dell'appoggio di multinazionali e imprenditori messicani e statunitensi. Tra questi il magnate delle comunicazioni Carlos Slim, al quarto posto tra gli uomini più ricchi dell'America Latina, secondo la classifica stilata dalla rivista Forbes, ed Emilio Ázcárraga Vidaurreta, fondatore del gruppo editoriale Televisa.
Strettissima poi l'amicizia del presidente messicano Vicente Fox con il fondatore dei legionari, padre Maciel, che si è persino trovato nell'imbarazzante situazione di dover presentare a Papa Giovanni Paolo II sia la prima moglie di Fox, Lilian de la Concha, sia la seconda moglie, Marta Sahagún, sposata dopo il divorzio dalla prima.
Giulio Andreotti
Ma Papa Wojtyla ha saputo mostrarsi tollerante nei confronti degli amici di padre Maciel, poiché teneva moltissimo alla missione svolta dai legionari in America Latina per arginare le derive della teologia della liberazione. E, accanto a qualche detrattore, non sono mancati in Vaticano numerosi porporati ed ecclesiastici disposti a fare da sponda. Primo fra tutti il cardinale di Città del Messico, Norberto Rivera Carrera, oltre al segretario di Stato Sodano e al suo sostituto per gli affari generali, l'argentino Leonardo Sandri.
E in uno dei dicasteri chiave della curia romana i legionari hanno un loro uomo, il vescovo irlandese Brian Farrel, segretario del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani. Ora i legionari aspettano con trepidazione la prima enciclica di Papa Benedetto XVI dedicata alla carità, come un sigillo alla loro spiritualità che è imperniata proprio su questa virtù. Nel frattempo la guida della congregazione è passata dalle mani del fondatore a quelle del suo giovane delfino, padre Álvaro Corcuera Martínez del Río, 47 anni che il capitolo generale dell'ordine ha nominato direttore generale. Una qualifica insolita per il superiore di una congregazione di religiosi, che la dice lunga sul pragmatismo dei legionari. Così come il loro motto: «Vincere il male con il bene».
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Gli eserciti si stanno schierando!
Come era prevedibile le legioni del cristianesimo stanno cercando di fare blocco...
Il giorno che inizierà lo scontro duro....Io ci sarò!
Con tutta la mia schiettezza, la mia onestà, il mio valore e come mio costume, senza nessuna paura, esponendomi in prima persona se necessario.....
Rodan
Roderico di Montenotte
Cavaliere nero
[...]
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Se ci fosse bisogno di dimostrazione che la pratica della pedofilia ha la sua origine nel cristianesimo e in particolare nel cattolicesimo, questa notizia è di ieri ed è giunta dalla Spagna.
Sarebbe sufficiente fare un'analisi di tutti gli arrestati (e l'ambiente in cui sono cresciuti) per comprendere come la tensione psichica che porta alla pratica della pedofilia risieda nella struttura educazionale cattolica.
Buona giornata
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.studiocelentano.it/newsflash_dett.asp?id=18466
18/01/2006 13:43:00 - Spagna: pedofilia sul web, arresti (ANSA) -MADRID, 18 GEN- Decine di arresti in varie città spagnole nel quadro di un'operazione della polizia contro il commercio di pornografia infantile sul Web. Sono 33 le persone arrestate, fra le quali professori, impiegati, imprenditori, professionisti, pensionati e persino un sacerdote, che acquistavano le foto attraverso pagamenti con carta di credito a imprese della rete domiciliate in Bielorussia e negli Usa. I fermati sono accusati di favoreggiamento nella distribuzione di pornografia infantile.
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Ci sono molti casi di pedofilia infantile, e molte rete secrete su internet che muovono tantissimi soldi. Qua ogni poco tempo, si conosce un nuovo caso... E ci sono tanti preti! È da molto tempo che non mi sorprendo quando si parla di pedofilia e preti. Rompono una delle leggi più importanti, non daneggiare a nessuno. E poi... che con bambini! che hanno fatto loro per meritare una cosa tanto orribile? Niente! Solo seguire le idee cristiane dei suoi genitori, Con una religione che inoltre va contro natura, dopo succedono queste cose più spesso! Secondo me già succedeva anni fa, ma coprivano i casi come se non sucedessi nulla.
Un saluto da Anahí
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[Commento mio: come al solito i cristiani hanno disprezzo per le scelte di chi vuole far sesso esclusivamente per il gusto di far sesso. L'articolo riporta fra virgolette l'affermazione di Ratzinger secondo il quale senza «l'amore fondato nella fede e da essa plasmato», l'eros finisce per essere «degradato a puro sesso». William Masiero.]
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/01_Gennaio/16/ratzinger.html
AGAPE E EROS - Benedetto XVI mette in guardia l'umanità dal dissociare due dimensioni dell'amore:«l'eros e l'agape». Senza l'agape, vale a dire «l'amore fondato nella fede e da essa plasmato», l'eros finisce per essere «degradato a puro sesso». Diventa così «merce», una cosa «che si può vendere e comprare». E anche«l'uomo stesso diventa merce». Mentre se uniti - eros e agape - trovano una sintesi perfetta, una unità di concezione dell'amore di donare all'altro e di ricerca dell'altro. Il Papa osserva che se si radicalizzasse questa opposizione, tra amore che si dona, agape, e amore di concupiscenza, eros, l'aspetto caratteristico del cristianesimo verrebbe disgiunto dai contesti fondamentali della vita dell'uomo. Tanto più queste due dimensioni dell'amore entreranno nella giusta unità, tanto più si realizzerà la vera essenza dell'amore. E anche il «matrimonio basato su un amore esclusivo diventa la rappresentazione di Dio col suo popolo e viceversa».
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E un altro prete arrestato per violenza sessuale. Questa volta su denuncia di una suora. Una suora che prima di essere cristiana è anche una persona?
Il che va tradotto: prima di essere obbligata all'obbedienza alla gerarchia riconosce il valore della legge civile!
Staremo a vedere le accuse, in ogni caso si è mosso sia il Procuratore Capo che il Sostituto Procuratore che indaga.
Questa è gente che aiuta i poveri; o che li rapina della loro dignità!
Fate voi. Comunque guardatevi dalle associazioni di volontariato.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Invio dal sito
http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=59377
Cosenza. Arrestato padre Fedele Bisceglia per violenza sessuale
La denuncia sarebbe partita da una religiosa
Cosenza, 23 gennaio 2006
È stato arrestato nel convento dove vive, a Cosenza, nelle prime ore della mattina, padre Fedele Bisceglia. Il noto religioso francescano missionario conosciuto in tutta Italia e anche all'estero per il suo impegno umanitario, medico chirurgo, ex presidente del Cosenza calcio e ospite abituale di importanti programmi Rai (Domenica In e altri) è stato arrestato dalla Polizia, insieme al suo assistente Antonello Gaudio, su ordine del gip di Cosenza che ha accolto le richieste di ordinanza cautelare del procuratore capo di Cosenza Serafini e del sostituto procuratore Curreli.
L'accusa, per entrambi, è di violenza sessuale. La Polizia di Cosenza non ha specificato da dove sia nata l'ipotesi di reato ma, secondo persone vicine a padre Fedele, l'intera vicenda partirebbe dalle denunce di una religiosa. Il francescano e il suo assistente, al momento dell'arresto, si trovavano nell'Oasi Francescana di via Asmara, un centro che da anni rappresenta un punto di riferimento per i credenti di tutta la Calabria.
Padre Fedele Bisceglia è fondatore dell'associazione di volontariato 'Oasi Francescana', la cui imponente struttura accoglie e assiste poveri del luogo, detenuti in semilibertà, ex prostitute, ragazze madri ed extracomunitari, grazie alla costruzione di una mensa, dormitorio maschile e femminile e un poliambulatorio medico. Padre Fedele Bisceglia, sempre pronto a iniziative clamorose, come la distribuzione ai semafori, grazie all'aiuto dei lavavetri, del Vangelo a tutti gli automobilisti, è stato anche l'artefice nel 2000 della presunta conversione della pornostar Luana Borgia, che ha deciso di lasciare il mondo dell'hard per ritirarsi in convento, regalando anche un'ambulanza all'associazione.
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Non so se lo avete già postato, ma Morales in pratica è un vero e proprio presidente "pagano" su Tiahuanaco è stato eseguito da sacerdoti Indios (pagani) un vero e proprio rito tradizionale (pagano).
A voi:
Un presidente Indio a La Paz
di red [23/01/2006]
Fonte:unita.it
Bolivia, si insedia Evo Morales in aderenza alle tradizioni incaiche.
Capo spirituale e politico delle comunità indigene Evo Morales si è insediato domenica come presidente della Bolivia.
Primo indio ad assumere la massima carica dello Stato nel Paese più indio del Sudamerica, Morales ha dalla sua il 54% dei voti ottenuti alle elezioni e il 65% dell'appoggio popolare, ma dovrà confrontarsi con le immense aspettative create dalla sua elezione presso le comunità indigene e le fasce più povere della popolazione, e una povertà endemica che nemmeno i recenti progressi dell'economia hanno intaccato.
Morales, un indio Ayamarà di 46 anni che non ha concluso la scuola elementare, riceve oggi a La Paz la fascia presidenziale e il medaglione d'oro e pietre preziose (che ricordano i tempi d'oro della Bolivia, quando era una potenza mineraria mondiale) alla presenza di undici capi di Stato, da Hugo Chavez del Venezuela a Luiz Inacio Lula da Silva del Brasile, da Alvaro Uribe della Colombia a Nestor Kirchner dell'Argentina che insieme disegnano il volto di un'America latina profondamente mutata nei suoi assetti politici e sociali e sempre più consapevole del proprio ruolo e della propria autonomia.
La sua vera investitura Morales l'ha però ottenuta sabato, quando a Tiwanaku, su un altipiano a quattromila metri di altitudine, è stato incoronato capo spirituale e politico di tutte le comunità indigene del Paese. Commosso, a piedi nudi, vestito con una tunica rossa indossata solo dai più prominenti sacerdoti, Morales ha promesso di lavorare per «raggiungere l'uguaglianza e la giustizia». Salutato dalla folla festante, Morales, fiero avversario degli Stati Uniti, ha definito la sua affermazione elettorale una vittoria per le popolazioni indigene di tutto il mondo. «Con l'unità della popolazione, siamo destinati a porre fine allo stato coloniale e al modello neoliberale», ha affermato parlando in uno spagnolo intercalato da qualche saluto in lingua aymara. Morales ha anche ricordato la figura di Ernesto Che Guevara. «È venuto il momento di cambiare questa terribile storia di saccheggio delle nostre risorse naturali, discriminazione, umiliazione, odio e ranco! re», ha detto il presidente-eletto boliviano. Morales è entrato a piedi nudi nella piramide Akapana, dove ha ricevuto dai sacerdoti un bastone che, come uno scettro, è simbolo del potere che sta per assumere. È poi sceso con dei sandali ai piedi ed ha salutato la folla
Simbolicamente, indios Aymarà hanno ripulito a fondo il centro di La Paz, e in particolare la Plaza Murillo, dove si trova il Palacio Queimado, sede del presidente, «perché la città sia degna di ricevere il nostro presidente», e migliaia di minatori assicureranno il servizio d'ordine con una catena umana lungo il percorso delle autorità. Il Mas, con il quale si è eletto Morales, più che un partito è in realtà una federazione variopinta di movimenti sociali abbastanza disparati: dalla Confederazione Sindacale Unica e altri cento sindacati alla Confederazione delle donne campesinas, dalle Cooperative minerarie alla Federazione dei pensionati, dalla Coordinazione dei popoli etnici (eufemismo ufficiale per gli indigeni) a sei Federazioni di cocaleros.
Morales dovrà quindi affrontare le istanze e i problemi che tutti questi movimenti gli porranno, senza per questo lasciare da parte le questioni che riguardano la Bolivia come Paese. Il nuovo presidente riceve un Paese in pieno ricupero economico dopo anni di recessione (Pil + 4% nel 2005), ma con un tasso di povertà del 64%, la disoccupazione al 12% e il salario minimo a 24 dollari. Allo stesso tempo dovrà cercare di «preservare l'unità della Bolivia», riavvicinando la parte occidentale del Paese, abitato quasi esclusivamente da Aymarà e Quechua, e quella orientale, meticcia e europeizzata, che negli ultimi anni minacciavano di separarsi in modo anche violento. E riavvicinare anche ricchi e poveri, perché da questo dipenderà il successo dei suoi programmi sociali. Quello che l'aspetta non sarà un tappeto di petali di fiori come quello su cui ha camminato ieri nella cerimonia di investitura secondo le antiche tradizioni Aymarà.
(diffuso da "Arianna Editrice")
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Ha fatto un rito di legame alla terra!
In tutto il mondo il ritorno al legame col mondo che ci circonda che va sotto il nome generico di Paganesimo è in grande sviluppo.
Io però non ci metto grandi aspettative. Non perché le intenzioni delle persone non siano buone, ma perché le condizioni in cui riversiamo le intenzioni ci costringono ad un numero infinito di mediazioni e non sempre le persone sono disposte a mangiare cucchiaini di merda per colazione la mattina sotto forma di sopportare il peso dello stridere fra ciò che si deve fare e ciò che si vorrebbe fare.
Gli abbiamo già fatto i nostri auguri nella speranza che le sue scelte e le sue azioni possano appagare l'intento della vita della Bolivia!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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E siamo alle solite: si accusa la vittima di oscenità!
È tipico dei cattolici, è il loro concetto di NON-PERSONE che in quanto fatte oggetto di stupro non hanno diritto a chiedere giustizia.
Sei un oggetto posseduto e dunque ti posso stuprare, ti posso possedere un po' anch'io per le mie voglie! Incapaci di affascinare il mondo i cattolici lo stuprano esattamente come faceva il pazzo di Nazareth (ricordate le sue farneticazioni e le sue maledizioni contro i farisei?) e il macellaio di Sodomia e Gomorra che si compiaceva di far sbattere le teste dei bambini contro le mura di Babilonia!
È vergognoso l'uso che i cattolici fanno del loro dio assassino e dell'inganno odioso che ne fa Ratzinger al fine di stuprare l'intera società civile!
Vi invio l'articolo de Il Corriere della Sera e vi invito a riflettere: o si è Pagani Politeisti e si considerano le persone dei soggetti di diritto e, se si desidera, nei loro confonti si mettono in atto strategie di fascinazione o si è dei cristiani e si stupra il mondo pensandosi padrone di esso.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/01_Gennaio/27/fedele.shtml
Scrive foglietti per rassicurare i suoi sostenitori. «Qui dentro si gela»
Padre Fedele: «La suora? È brutta e grassa»
Il sacerdote dal carcere: vincerò questa battaglia, attaccherò come un ultrà chi mi calunnia. L'avvocato: non ci sono prove vere
LE INTERCETTAZIONI
DAL NOSTRO INVIATO
COSENZA - Arriva stretto nel suo saio marrone e nel suo mantello pesante.
C'è una persona che gli vuole parlare. Una persona, così gli hanno detto, non l'avvocato. E padre Fedele, rumoroso come sempre, si muove a passi veloci verso la stanza dell' ispettore capo della polizia penitenziaria. «Salvatò, che piacere vederti». Un lungo abbraccio rompe il ghiaccio.
Per Salvatore Magarò, non certo per il frate francescano in carcere con l'accusa di aver violentato una suora e costretto altre donne a subire le sue attenzioni sessuali a suon di ricatti. Il detenuto Fedele Bisceglia non ha ghiaccio da rompere. Lui è un protagonista, sempre. E con il suo vecchio amico che è un consigliere regionale per la Rosa nel pugno, attacca: «Ma hai visto di che cose incredibili mi accusano?», «Sì, ho visto». «Ma dico, io, ma l'hai vista suor...? È bassa, tozza, grassa. Ma chi è? Manco fosse Brigitte Bardot! E poi che suora è? L'hanno perfino vista comprare un perizoma...».
Ci tiene proprio a far sapere che chi l'accusa non ha la silhouette da modella né modi da suora. Dettagli che ha ricordato anche il suo amico e coimputato Antonio Gaudio, agli arresti domiciliari. Interrogato ieri mattina, l'uomo ha spiegato in lacrime che «quella era una non suora. Si truccava, frequentava i pub di sera, portava abiti normali e preferiva che non la chiamassero suor..., solo il nome». Il suo avvocato, Roberto Loscerbo, dice che «Antonio si riscatterà perché in questa inchiesta non c'è lo straccio di una prova vera e lui ne uscirà pulito».
Ancora sull'aspetto della suora accusatrice. Padre Fedele ne ha scritto anche nel diario minimo buttato giù su due fogli durante le prime ore di carcere e consegnato due giorni fa ai suoi avvocati, Tommaso Sorrentino ed Eugenio Bisceglia (suo cugino). Anche su quei due foglietti, scanditi dagli orari degli appunti, ha scritto «Ma chi è? Luana Borgia?, Brigitte Bardot?». È la riflessione delle «ore 15». Segue un «vorrei che fosse diffusa la sua foto, per capire l'incredibile». Ma con l'amico Salvatore, ora, non va oltre. Piuttosto parla di sè. Magarò nota che porta il pigiama sotto il saio e lui: «Vedi, ho dovuto mettere le calze perché qui stanno facendo dei lavori e non c'è il riscaldamento. Ci credi che è la prima volta che nei sandali infilo i piedi con le calze? Chiedo scusa a San Francesco ma è che non potevo resistere a questo freddo. Non riesco nemmeno a farmi una doccia... Pensa che dormo con sette coperte addosso. Sono diventato vecchio».
Ha 69 anni, padre Fedele. E nessuna voglia di arrendersi. L'ha detto all' amico: «Perdono tutti, per prima la suora e anche i magistrati che non giudico.
Li perdono dal profondo del cuore ma non sto certo zitto. Passerò all'attacco da ultrà. Ho letto calunnie che sono da rabbrividire. Sono stato accusato e diffamato in modo disgustoso però vincerò».
Tanto perché capissero che è un frate prima di essere «un peccatore, sì, ma non uno stupratore» appena entrato in cella si è guardato attorno e ha chiamato l'agente penitenziario: «Qui non c'è nemmeno un crocifisso, me ne porta uno per favore? Io voglio Gesù come compagno di cella». Al consigliere spiega che «adesso questo crocifisso lo terrò per tutta la vita». C'è qualcosa che può fare per lui fuori dal carcere? chiede il vecchio amico. E lui: «Per favore vai all' Oasi ad assicurarti che trattino bene gli ospiti. Che facciano festa perché io ora sono più vicino a Gesù perseguitato. E che bevano vino, mi raccomando. E poi quando esco di qui portami i giornalisti. Voglio telecamere e taccuini.
Voglio parlare».
Ha la televisione in cella, padre Fedele. Sui foglietti c'è scritto «ore 17.50, ho visto delle trasmissioni. Alcuni usano il condizionale, altri sorrisetti e simili».
Mille i ringraziamenti: agli amici ultrà, ai confratelli, ai cosentini, al cappellano del carcere. A poveri e diseredati nell'appunto delle 13.30 dice «Andate tutti all'Oasi, anche senza permesso di soggiorno perché la legge del Vangelo contrasta con la Bossi- Fini».
Ore 20, padre Fedele si lascia andare all'ironia: «In cella sono solo ma ci sono tanti letti. Mi potrebbero offrire compagnia femminile, anche perché ci sono le guardie e non si potrebbe violentare...».
27 gennaio 2006
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Domenica 29 Gennaio 2006: Servizio su Pagani della Bolivia!
Su La Repubblica di oggi c'è un ampio servizio con molte notizie sulle religioni della Bolivia prima dell'avvento del cristianesimo e della loro lotta di resistenza clandestina al terrore dei missionari cattolici.
Un altro servizio, molto ampio, è dedicato a studi USA sugli effetti sul cervello della Meditazione.
Nell'uno e nell'altro caso sono dati importanti che vanno conosciuti per poter, in seguito, discutere.
Il dibattito che si è tenuto ieri su Il Giudizio di Necessità è all'interno di quel processo di trasformazione neuronale che porta l'individuo ad ampliare la propria conoscenza nel Sistema Sociale in cui vive senza abbandonarsi al richiamo dell'ingannatore di turno o dei tanti furbi che tentano di trasformarlo in oggetto di possesso.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Lunedì 30 Gennaio 2006: I bisogni sessuali, Montini e la politica!
Fra i primi anni sessanta e i primi anni settanta in Italia fu tutto un fermento di tentativi di colpo di stato e, per conseguenza tutto un movimento di servizi segreti.
In questo contesto L'Espresso di questa settimana pubblica un articolo a firma di Riccardo Bocca dal titolo: "Segreti da Generale"
Ciò che voglio sottolineare, e che rientra nell'attualità della chiesa cattolica (avete presente Ratzinger che nasconde la sua attività pedofila lanciando anatemi contro gli omosessuali? e per la "castità" dei preti e dei malati di Aids?) sono i "possibili" motivi per cui qualcuno stava ricattando Montini alias Paolo VI°.
Scrive l'Espresso:
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"La ragione è di massima segretezza: Paolo VI, scrive Manes, "è ricattato su trascorsi giovanili. La DC vorrebbe salvarlo, ma S. è deciso. Prelati ripetutamente da lui per cercare appoggio ad un compromesso". Ipotizzabile è che dietro quella "S." ci fosse il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, che di Tanassi era compagno di partito. E individuabile, secondo gli esperti in cose Vaticane, è anche l'oggetto del ricatto. A lungo si vociferò dell'omosessualità di papa Montini, il quale avrebbe avuto una relazione con l'attore Paolo Carlini. Nel 1976 lo scrittore francese Roger Peyrefitte arrivò a mettere nero su bianco tali voci, costringendo il Santo Padre ad una pubblica replica. Dunque poteva essere questo l'incubo di Montini. Anche se Reato Manes, tra le confidenze domestiche del padre, ricorda altri discorsi. "Accennò a una relazione di Montini con una suorina conosciuta in Africa", spiega: "Una vicenda di cui pochissimi erano al corrente, e che precedeva la sua nomina a pontefice"."
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Riflettete quando qualcuno impone dei dogmi di verità lo fa per distruggere, sottomettendovi, gli uomini salvo sottrarre sè stesso dalle incombenze che quei dogmi gli imporrebbero. Lui, il Montini, è creato ad immagine e somiglianza del dio padrone; lui, il Montini, è il servo dei servi del dio padrone; mica è il bestiame dei fedeli che per conto del dio padrone deve portare al macello della vita!
Riflettete
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Anche Sekhmet risorge...
Manuela Simeoni
la porta del tempo <laportadeltempo@...> ha scritto:
Data: Thu, 2 Feb 2006 07:23:53 +0100 (CET)
Da: la porta del tempo <laportadeltempo@...>
Oggetto: [laportadeltempo.com] Egitto (300106)
A: Informazione archeologica <informazarcheo@...>
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Fonte: http://today.reuters.co.uk
Data : 30.01.06
STATUE DELLA DEA DELLA GUERRA E DI UN RE NUBIANO CAIRO – Gli egittologi hanno scoperto due statue risalenti a 3,400 anni or sono della dea della testa di leone Sekhment, ed una rara statua ritraente un re con fattezze nubiane.
La dea della guerra Sekhmet incorporava il crudele potere del sole, ed era anche responsabile dell’insorgere delle malattie, e della loro guarigione. Il team di scavo ritiene che le statue siano state scavate altrove, quindi nascoste in un tempio a Luxor per essere vendute in un momento successivo, o per essere protette dai saccheggiatori.
Una delle statue di Sekhmet, fatta di granito e alta circa 150 cm, teneva in mano il simbolo della vita ed un rotolo di papiro.
“E’ bellissima. Manca soltanto dei piedi e della base” ha dichiarato Houring Sourouzian, la direttrice tedesca-armena del team di conservazione internazionale che ha trovato la statua.
Il team, al lavoro sotto l’Istituto di Archeologia Tedesco del Cairo, ha trovato le statue al tempio della XVIII Dinastia del faraone Amenhotep III a Luxor, mentre lavorava ad un progetto per proteggere il tempio dalle acque del Nilo.
Hanno trovato solo il busto di diorite nero dell’altra statua di Sekhmet. Il busto, circa un metro di altezza, suggerisce che la statua fosse di proporzioni monumentali, ha spiegato Sourouzian.
Hanno anche scoperto la testa di granito rosso della statua di un re che ritengono regnò del periodo Kushita, che durò dal 747 al 656 a.C. Kush si trovava a sud dell’antico Egitto in Nubia, ora essenzialmente parte del Sudan.
“Non appena l’abbiamo ripulita, abbiamo capito trattarsi di un re Kushita con tratti meridionali, guance piene e labbra carnose… le statue dei re Kushiti sono estremamente rare, specie qui in Egitto” ha dichiarato Sourouzian.
Nessuna delle statue apparteneva all’area in cui furono seppellite, portando a pensare che siano state deliberatamente spostate e nascoste per un successivo ritrovamento.
EC© 2004-2006
Newsletter Archeologica
www.laportadeltempo.com
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Non so, ho trovato questo articolo su www.hinduunity.org (sembra essere un gruppo fondamentalista politeista..come si definiscono loro). Il testo è in Inglese, ma nelle linee generali riconosco molti dei discorsi che ho letto e sentito dai pagani politeisti.
L'Articolo termina con un appello all'unita e all'unione delle forze per combattere contro l'orrore monoteista e poi termina con:
«You Barbarians have committed plenty of Zulum (Barbaric-Atrocities), your time is up. The Red-Knights (Pagans of India and Europe) have now arrived, and we fight tomorrow. But before we do that, we need to affirm a line of sentence, by repeating:
HELL WITH BOTH ISLAM AND CHRISTIANITY.»
«Voi Barbari (monoteisti) avete commesso tanto Zulum (atrocità barbariche), la vostra ora è giunta. I cavalieri rossi (pagani dell'India e dell'Europa) sono arrivati, e combatteremo domani. Ma prima, dobbiamo dichiarare una frase di condanna, ripetendo:
All'Inferno all'Islam e Cristianesimo!!!!»
Il mio giudizio sul hinduunity è che aleggia una atmosfera pesantemente ostile al monoteismo in generale, leggo parole di fuoco contro di loro, tipo : bambina hindu rapita e convertita all'Islam, oppure, traditori hinduisti pregano ad Allah e l'arcivescovo Russo definisce lord krisna un diavolo ect ect.
Bhó non so se è in linea col forum, lo posto lo stesso spero che in caso contrario i moderatori mi scusino.
Interessante la parte dove i hinduisti si definiscono la più grande religione pagana al mondo....in lotta contro il monoteismo.
E dove definiscono il cristianesimo come una imposizione sull'Europa.
MA a voi il giudizio.
saluti.
DEFENDING PAGANISM IN EUROPE AND INDIA
By S.P. Attri (USA)
Date: Jan 31st,
2003
[...].
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Ciao Giorgio
Non ho letto l'articolo, ma non faccio fatica a capire quanto c'è scritto in quanto conosco l'autore S.P. Attri. Una persona degna di rispetto e affetto.
La fotografia di Attri la puoi vedere in http://www.federazionepagana.it dentro alle pagine dedicate al WCER (relatori al Congresso di Atene).
Attri ha oltre 90 anni e ogni anno viene dagli USA per partecipare al congresso Wcer e viene a dire sempre la stessa cosa: "Combattete i musulmani, combattete i cristiani abbiate un atteggiamento deciso e non scendete mai a compromessi con loro!" È un indiano che vive negli USA e non parla mai di sè stesso né sappiamo che cosa abbia subito in passato.
Quando le persone subiscono l'orrore del monoteismo, dal punto di vista statistico-sociale può non apparire grave, ma per le singole persone significa vivere dei drammi totalizzanti e devastanti e in india sia il missionarismo cristiano che quello musulmano stanno devastando la società civile con gravi conseguenze per il futuro del paese. Per di più l'India non ha la possibilità di usare il pugno duro della Cina e così i missionari cristiani con pochi soldi spesso alterano gli equilibri sociali seminando ulteriore miseria e disperazione.
Attri dice, in sostanza, "se sei una persona religiosa DEVI essere una persona integralista, nel senso di "integralmente religioso" e devi saper opporti ad ogni altra dimensione religiososa, devi saper confrontarti e devi diventare prezioso per il sistema sociale in cui vivi diventandone parte e anima capace di esprimere le sue tensioni e i suoi bisogni."
Ciao
Claudio Simeoni
Mecanico
Apprendsita Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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E questo è un altro segnale della situazione sulla pedofilia dei preti cattolici.
E come si difendono i preti cattolici?
Ratzinger dovrebbe stare in galera!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2006-02-02T103249Z_01_CIN237830_RTRIDST_0_OITTP-PEDOFILIA-PRETE-ESTRADIZIONE.XML
Pedofilia, sì Corte d'appello di Roma a estradizione prete Usa
giovedì, 2 febbraio 2006 11.34
ROMA (Reuters) - La Quarta Corte d'appello di Roma ha dato il via libera stamattina all'estradizione negli Stati Uniti di un sacerdote americano accusato di pedofilia, che si era opposto alla richiesta temendo di essere ucciso in un carcere dell'Arizona dagli altri detenuti, riferiscono fonti giudiziarie.
Ora sulla questione dovrà decidere il ministro della Giustizia.
Monsignor John Joseph Henn, nato nel '49, attualmente agli arresti domiciliari a Roma, nel 2003 fu denunciato da tre ex studenti dell'istituto religioso St. Mark di Phoenix dove aveva insegnato tra il 1978 e il 1981. I tre sostengono di avere subito abusi tra il 1978 e l'80.
In base a un ordine di cattura emesso in seguito alla denuncia dal Grand Jury, nel luglio 2004 gli Stati Uniti presentarono richiesta di estradizione attraverso l'autorità giudiziaria della Contea di Maricopa alla Quarta Corte d'Appello di Roma, competente in materia. Rintracciato, il religioso finì ai domiciliari.
Il sacerdote si oppone all'estradizione argomentando che in carceri dell'Arizona negli ultimi anni si sono verificati tre omicidi di preti accusati di pedofilia ad opera di altri detenuti.
Secondo l'avvocato di monsignor Henn, Michele Gentiloni Silverij, il reato sarebbe peraltro prescritto, perché già nel 1982 la polizia di Phoenix aveva condotto delle indagini che non erano approdate a nulla e il caso era stato archiviato, per essere riaperto con la denuncia degli ex studenti due anni fa.
Negli ultimi anni, la chiesa cattolica negli Stati Uniti è stata scossa da diversi scandali legati alla pedofilia.
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Una scoperta archeologica piuttosto interessante.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.basilicatanet.it/news/article.asp?id=399520
ATENE, 15.54
Archeologia: scoperta la più grande tomba macedone
12/02/2006 15.54.00
[Cultura e Società]
(ANSA) - ATENE, 12 FEB - Archeologi greci hanno scoperto la più grande tomba sotterranea della Grecia antica nella città di Pella, città natale di Alessandro. Le otto camere che compongono la sepoltura sono ricche di sculture dipinte risalenti al periodo ellenico (tra il III ed il II secondo a.C.) e offrono la rara opportunità di saperne di più sulla vita dei nobili vissuti nel periodo di Alessandro Magno. Gli archeologi hanno rinvenuto gioielli, monete di rame, vasi di terracotta e anche pietre tombali. RI (Riproduzione Riservata)
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Lunedì 13 Febbraio 2006: Cominciano ad arrivare le prime informazioni sul "martire" don Andrea!
Che la chiesa cattolica abbia bisogno di un'immagine per far dimenticare Fedele Bisaglia il frate stupratore delle Calabria è fuori discussione, ma non sembra andargli troppo bene.
Dopo i clamori per l'omicidio del prete Andrea Santoro in Turchia tanto che Ruini ha dichiarato che lo farà santo (lui e Ratzingher, non il suo dio) stanno arrivando le prime informazioni da Trebisonda.
Parrocchiani cacciati dalla parrocchia.
Ragazzini picchiati dal prete.
Allontanamento delle persone.
Porte sbarrate, che equivale disprezzo per la popolazione.
"anime da accudire" ZERO!
Attività sociale del prete inesistente, salvo il rifacimento della chiesa dentro la quale si era asserragliato.
"Don Andrea" dice La Repubblica di oggi "voleva formare una nuova comunità, la sua. E i fedeli erano ridotti ad un pugno: Gulhan (il testimone dell'omicidio), Sukru (un Pontiaco, appartenente ad una minoranza un tempo avversata in Turchia), e tre donne georgiane."
Se si venisse a sapere che si era "fatto l'harem" non si stupirebbe nessuno.
Scrive il giornale La Repubblica riportando dichiarazioni di "parrocchiani":
"Nico spiega in modo pacato che lui e la moglie in effetti, pochi anni fa, lavoravano in questa parrocchia. Ma che dopo l'arrivo di Don Andrea ne furono allontanati e da allora vivono a Samsun. Tocca a Paulus Eugenius parlare e raccontare di come anche lui e sua moglie furono allontanati da Don Andrea. "Ci è stato detto di rivolgerci a quella i Samsun, a 350 chilometri da qui. So che Don Andrea aveva dei problemi con dei giovani. Gli ho chiesto aiuto ma non ho trovato risposta. Adesso è morto e noi non sappiamo il motivo della nostra cacciata"".
Riflettete, quando i cattolici proclamano un martire o un possibile tale: quante atrocità deve aver commesso nei confronti dell'umanità a maggior gloria del proprio dio padrone?
I cattolici elevano agli altari soltanto chi li aiuta a distruggere l'umanità a maggior gloria della chiesa cattolica!
Adorare un dio assassino che si compiace di aver macellato la vita mediante il diluvio universale senza avere sufficiente capacità critica per bollarlo come un assassino, porta inevitabilmente quelle persone adoranti ad imitarne le gesta!
ABC della psicologia moderna.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Mercoledì 15 Febbraio 2006: Consiglio di Stato e sentenza sul crocifisso!
In una sentenza, emessa oggi, il Consiglio di Stato ha dichiarato che il crocefisso resta nelle aule non come simbolo religioso, ma come manifestazione dei valori.
La richiesta era venuta da un genitore Laico che, comunque, non aveva messo in discussione i principi di orrore e di morte rappresentati dal crocifisso, ma aveva invocato una generica libertà di religione.
Era la sentenza emessa dal Tar del Veneto con lo scandalo che tale sentenza ha suscitato fra gli anticlericali.
Non voglio commentare questa sentenza, ma voglio sottolineare la mancanza di principi morali di chi ha fatto quel ricorso.
Esistono delle regole nella società civile, regole non scritte che vanno considerate.
E non aggiungo altro.
In seguito, quando avrò la sentenza, ne commenterò le giustificazioni che i giudici danno di quella sentenza!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Fonte:
http://www2.tecnicadellascuola.it/index.php?id=16440&action=view
Napoli: Il draghetto Grisù e la sua identità
di Alessandra Muschella
16/02/2006
"Avviata indagine sull'identità sessuale nelle scuole materne del capoluogo partenopeo.
Il Comune di Napoli ha deciso di avviare un progetto-ricerca sull'orientamento sessuale dei bambini da 0 a 6 anni.
Saranno coinvolte le scuole materne e l'Unità di Psicologia Clinica e Psicoanalisi applicata del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università Federico II, diretta dal Prof. Paolo Valerio.
Il progetto prende il nome dal cartone animato "Il draghetto Grisù", tormentato dalla contraddizione di voler fare il pompiere pur essendo un drago. Il sogno di Grisù, infatti, era quello di entrare a far parte del Corpo dei Vigili del Fuoco. Anche un drago, in fondo, può aspirare a fare qualcosa di diverso che lo faccia uscire dal ruolo in cui lo relega una secolare tradizione. Purtroppo, però, Grisù sperimenta sulla sua pelle come sia difficile togliersi di dosso il retaggio della natura.
L'obiettivo del progetto è quello di offrire agli insegnanti gli strumenti per riconoscere e affrontare le problematiche dei bambini che vivono con sofferta contraddizione la propria identità di genere.
In concreto, viene predisposta una schedatura delle attività di ogni bambino allo scopo di verificare la presenza di difficoltà. Le insegnanti dovranno compilare un questionario per tutti gli alunni della classe. Dalle risposte sarà possibile rilevare la presenza di eventuali problematiche relative al ruolo di genere dei bambini e di effettuare così uno screening della popolazione infantile.
Nel questionario è chiesto, tra l'altro, di indicare quanto tempo al
mese un bambino abbia giocato a prendersi cura dei bambini, interpretato un personaggio femminile, giocato alle faccende domestiche o fatto sport e giocato con la palla.
Con questo progetto, il Comune ha inteso dare una risposta alle richieste delle insegnanti di ricevere più informazioni sulla prevenzione delle problematiche inerenti lo sviluppo sessuale. L'anno prossimo verrà anche aperto uno sportello di sostegno e informazione, per insegnanti e famiglie, sempre in collaborazione con l'Università."
Fonte:
www.napolionline.org/2006/02/09/grisu-e-polemica-per-lindagine-del-comune
9/02/2006
Grisù: è polemica per l'indagine del Comune
di Andrea Jelardi
ricevo e volentieri pubblico
"In un'intervista televisiva di qualche tempo fa Rosa Russo Iervolino, dopo che le erano stati elencati tutti i disastri ed i problemi della città da lei male amministrata per anni, rispose laconica «Io non sono la fata turchina».
E così, alla vigilia delle prossime elezioni ove è nuovamente candidata, ha deciso di proporsi nelle vesti di «strega», impegnata nella caccia di bambini gay.
Questa non è una fiaba crudele, bensì una realtà sconcertante che ha mobilitato l'opinione pubblica napoletana da quando si è saputo che il Comune ha finanziato una ricerca, in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienza dell'Università Federico II, sui «comportamenti di genere dei bambini» che frequentano le scuole comunali, in un'età compresa tra i tre e i sei anni. Il progetto Focus Group - Identità di Genere è guidato da Paolo Valerio professore ordinario di Psicologia Clinica presso l'Università degli Studi di Napoli e prevede la compilazione di un questionario contenente domande di vario genere alle quali i maestri, osservando i bambini, devono rispondere in forma anonima.
Gli stereotipi e i luoghi comuni, degni di una mentalità ottocentesca di stampo lombrosiano si sprecano nelle ventiquattro domande proposte: quante volte i bambini si vestono da principessa?
Quante volte giocano con la pistola e quante con un servizio da the?
Si arrampicano sugli alberi o preferiscono prendersi cura di un amichetto? Combattono o giocano con le bambine? E così il test continua fino all'assurdo.
Il questionario è arrivato per ora in trenta circoli scolastici e dovrebbe riguardare, secondo i calcoli, circa 7000 bambini. Ma a questa che al Comune definiscono «indagine a scopo conoscitivo» i maestri si sono fortunatamente in gran parte ribellati e così anche la Cgil della funzione pubblica che ha chiesto la sospensione dell'iniziativa e l'Arcigay di Napoli che, in un comunicato stampa, ha espresso «forte sconcerto alla notizia dell' indagine sui comportamenti di genere dei bambini degli asili comunali lanciata dall'Assessorato all'Educazione e dall'Università Federico II, che porta il titolo sottilmente beffardo "Il Draghetto Grisù" a richiamare le caratteristiche devianti del drago-pompiere protagonista di una serie televisiva degli anni `70».
Il nome del progetto è fuorviante e viene a questo punto da chiedersi perché Grisù e non Lady Oscar?
È poi assolutamente vergognoso che vengano tirati in ballo i bambini, proprio in quella che viene definita l'età dell'innocenza, per analizzarne comportamenti definiti «particolari». A beneficio di chi? E perché mai un ente autorevole come il Municipio di una grande città deve farsi carico di approfondire problematiche del genere, sempre ammesso che di problematiche si tratti.
Una curiosità morbosa, questa degli scrupolosi ricercatori napoletani, che pare ad un passo dalla pedofilia vera e propria, laddove si cerca di individuare i comportamenti anomali turbando la purezza e la spontaneità di bambini piccolissimi che certo non possono aver sviluppato alcuna identità, meno che mai sessuale. La sola idea di un censimento ed una catalogazione dei potenziali gay e lesbiche in età infantile fa rabbrividire. Ricorda per assurdo quasi la Germania nazista a caccia di ebrei per difendere la purezza della razza.
E viene da chiedersi se da questi allucinanti studi venisse fuori che negli asili napoletani albergano quantità considerevoli di potenziali gay e lesbiche, cosa si farà? Si pensa forse a corsi di formazione all'eterosessualità o a campagne di prevenzione per debellare i comportamenti ritenuti «particolari».
Inutili e scontati quindi gli scopi del progetto, banali i metodi di indagine e vergognosamente inqualificabile il patrocinio del Comune in questa ennesima iniziativa ove si mostra solo un accanimento scientifico, che rischia di essere altamente deviante nella normale e spontanea crescita dei bambini, compromettendo il loro rapporto con i maestri ed i compagni di gioco. E non va dimenticato che sia le famiglie che le istituzioni educative e sociali sono state tenute all'oscuro di tutto.
«Risponde ad una idea superata di educazione e formazione dell'identità un'indagine di questo tipo sul comportamento di genere dei bambini d'asilo», sostiene il dott. Patrizio Napolano, docente e responsabile scuola dell'Arcigay di Napoli. «È paradossale che l'amministrazione comunale impieghi pubblico denaro per questo studio, del quale restano oscure le finalità e non mostri impegno concreto nella formazione dei docenti per fronteggiare reali emergenze sociali come il bullismo e la violenza ai danni di studenti e studentesse omosessuali, dovuti ad un contesto socioculturale che è ostile alle differenze e ad una amministrazione drammaticamente assente nei temi dell'integrazione e dell'inclusione sociale delle persone omosessuali».
Insensate le giustificazioni di Paolo Valerio: «I maestri hanno bisogno di aggiornarsi». Ma è giusto davvero farlo sulla pelle dei bambini ?"
Fonte:
http://www.unisob.na.it/inchiostro/?idrt=351
9.2.2006 - 11.55
ROSSI DORIA: "SÌ AL TEST SULL'INDENTITÀ SESSUALE DEI BIMBI"
"Il candidato sindaco ieri aveva bocciato l'indagine promossa dal Comune
Mario Rossi Doria rivede il suo giudizio sui test relativi all'identità sessuale dei bambini delle scuole materne. Ieri attraverso il suo ufficio stampa aveva fatto sapere di essere contrario rispetto a quel tipo di investigazioni. In serata poi il cambiamento d'opinione: "Il mio primo commento - ha detto il candidato a sindaco - è stato affrettato e superficiale. Ora che conosco meglio la vicenda posso dire che il progetto Grisù è assolutamente utile".
Il questionario adottato come strumento di ricerca sull'identità di genere è il PSAI elaborato da Susan Golombok, direttrice del Family and Child Psychology Research Centre di Londra: "È un utile strumento d'indagine - continua Doria - non serve affatto a schedare i bambini ma piuttosto a stimolare negli insegnanti un'osservazione più attenta dei loro comportamenti di gioco. Stimo - conclude - Paolo Valerio (responsabile del progetto n.d.r.) e apprezzo il suo lavoro per l'infanzia".
Intanto anche il segretario regionale della Cgil scuola Francesco Buccino assume un atteggiamento più conciliante e si offre di mediare tra il Comune e i colleghi della Cgil funzione pubblica che si erano opposti al programma di ricerca. "Sarebbe un peccato - dichiara Buccino - che per un problema di procedure si blocchi un progetto che credo apporti un beneficio".
[Luca Romano]
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"CASSAZIONE: PRESTIGIACOMO, DECISIONE LASCIA INTERDETTI
'SORPRENDENTE E INCOMPRENSIBILE SENTENZA'
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - "Trovo sorprendente la notizia secondo la quale la Cassazione avrebbe riconosciuto l'attenuante del 'fatto di minore gravità''', a causa della non illibatezza della vittima, ad un patrigno che avrebbe abusato della figlia quattordicenne della convivente''. Lo afferma il ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, commentando la pronuncia dei giudici della Suprema Corte secondo la quale lo stupro nei confronti di una minorenne che abbia già avuto rapporti sessuali avrebbe ricadute meno gravi."
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È come la sentenza sul Crocifisso del Consiglio di stato: un vero e proprio insulto alla società civile.
Almeno in questo caso si è ribellata l'intera Corte di Cassazione che ha deciso non solo di seppellirla, ma di usarla come esempio negativo.
Perché è da equiparare alla sentenza sul crocifisso?
Perché è una sentenza che riafferma il dominio cristiano sulla società!
In che modo?
Riaffermando il primato della vagina (o se volete per estensione della morale) rispetto alla persona e al suo essere soggetto di diritto.
Questa Corte di Cassazione non ha valutato il reato fatto alla persona, ma il reato fatto alla sua figa e ha valutato che siccome non era vergine il reato era attenuato. Della persona non gli ha fregato nulla.
Mi sembra di rivedere l'esperienza di oltre trent'anni fa il processo per violenza subito da mia sorella. Solo che quel processo innescò una rivolta del movimento femminista sia in Veneto che in Italia ed è stato un momento importante per trasformare il reato da reato contro la morale a reato contro la persona.
Sembra che a qualche giudice non sia andata giù.
Fa ben sperare, comunque, la presa di posizione dei Giudici di Cassazione che hanno bollato col marchio d'infamia quella sentenza.
Buona notte
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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In che senso la Cassazione ha usato questa sentenza in senso negativo.
Se interpreto bene il tuo pensiero la Cassazione avrebbe, per reazione alla sentenza sul crocifisso "simbolo di valori civili e tolleranza", emanato una sentenza ingiusta per riaffermare la giustizia.
Mi conforta comunque il fatto che tutti gli altri giudici abbiano bollato questa sentenza di infamia,come tu dici, spero nel senso che non ne terranno conto in futuro per la risoluzione di casi simili!!!Il giudice che ha emanato quella sentenza dovrebbe essere cacciato fuori a calci nei co****ni!
L'unico rammarico invece è che quella ragazzina non ha ricevuto dalla giustizia la soddisfazione che meritava, almeno questo!
Sono nauseato!
Valete
Peppe
P.S.
Dove hai saputo della reazione dei giudici di Cassazione? Non ho trovato ancora nulla in proposito.
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Le sentenze della Cassazione vengono emesse dalle varie sezioni che "normalmente" sono specializzate (tendono in pratica a trattare la stessa materia). Le sentenze della Cassazione vengono emesse in relazione al caso che si presenta, ma spesso la Cassazione usa i casi che si presentano per dettare delle norme di carattere generale a cui dovrebbero attenersi tutti i magistrati d'Italia. Dovrebbero, perché le sentenze che fanno realmente testo sono quelle emesse dalla Corte di Cassazione a Sezioni Riunite.
La reazione molto dura (che equivale, in termini terra terra, a prendere quella sezione a "calci in culo") della interezza della Cassazione lascia presumere che quella sentenza (che comunque avrà effetti sul caso specifico) verrà "seppellita" con una sentenza su un caso analogo fatta a Sezioni Riunite in cui si dirà che quella sentenza è un abominio. Cioè sarà usata come esempio negativo.
Hai capito male quello che volevo dire.
La sentenza sul crocifisso e questa sentenza vanno nella direzione della disarticolazione del dettato Costituzionale e sono dei tentativi di restaurazione dell'assolutismo cattolico.
Diciamo che, si può presumere, molti giudici stanno subendo fortissime pressioni da parte del clero perché emettino sentenze a loro favorevoli. Molti giudici sono cattolici e sembra che molti giudici obbediscano all'invito del clero. Specialmente i giudici periferici.
Ci vuole molta strada ancora per riaffermare i principi Costituzionali dal momento i partiti politici e molti uomini in carriera sono sensibili al richiamo dei voti cattolici (almeno i cattolici fossero in grado di gestire una massa sufficiente di voti; però lo sanno far credere di poterlo fare molto bene)e alle promesse di facilitazione nella carriera.
Poi, qualche volta si trovano degli uomini onesti e coerenti e allora la società civile riesce a fare dei passi in avanti!
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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libro : << I misteri dello Stato>>
salve,
vi invio la recensione di un libro Ernst H. Kantorowicz. Come sempre In italia questo autore è poco conosciuto. forse una delle cause le possiamo leggere nella recensione: << Kantorowicz è in realtà l'ultimo ghibellino>>.
Una certa notorietà l’ha avuta per la bibliografia di Federico II. per il Kantorowicz Federico II di Svezia è il padre del Rinascimento, colui che riportò alla luce i classici e contribuì immensamente allo spirito umano.
E la figura di Federico II di svevia non e’ mai piaciuta ai guelfi di tutte le sorti. c’e’ chi vede in Federico II un anticipatore del Risorgimento in quanto nemico dei preti e chi ha aggiunto che sia stato il profeta della "breccia di Porta Pia".
a renderci simpatico Federico II basta queste due piccole citazioni: <<Papa Innocenzo IV (…) il 24 Giugno 1245, scomunicò e depose Federico II quale " servitore dell’Anticristo", bandendo contro di lui la crociata di tutti i popoli cristiani, mentre l’avvocato pontificio Alberto di Beham, con ulteriore determinazione, scriveva dell’imperatore svevo:" Nuovo Lucifero, egli ha tentato di scalare il cielo, d’innalzare il suo trono al di sopra degli astri, per divenire superiore al vicario dell’Altissimo. Ha istituito e deposto vescovi; seduto nel tempio del Signore come se fosse il Signore, si fa baciare i piedi dai prelati e dai chierici, e ordina che lo chiamino santo. Ha voluto assidersi sulla cattedra di Dio come fosse Dio; non solo ha procurato di sottomettere al suo dominio la sede apostolica, ma ha voluto usurpare il diritto divino, mutar l’alleanza stabilita dal Vangelo, cambiare le leggi e le condizioni della vita degli uomini.">> (1).
<<...In quell’anno [1245] papa Innocenzo IV stava a Lione, sul Rodano, con la curia e i cardinali; il quale privò dell’Impero, scomunicò e depose l’imperatore Federico. E il detto imperatore mise al bando il papa e i cardinali e anche i legati».>>(2)
Federico II condusse una grande battaglia per la sovranità della politica rispetto alla religione cristiana, questa battaglia continua anche ai nostri giorni.
Dobbiamo essere grati Kantorowicz per la sua monumentale opera su Federico II e per tutti i suoi testi.
nella recensione viene riportata anche questa notizia che Kantorowicz fece parte gruppo di Stefan George.
Stefan George ha avuto nel corso del 2006 una citazione in un articolo sul paganesimo di luciano canfora. il canfora ha mescolato Stefan George ed Himmler, il capo delle SS. Inutile dire che Himmler non era pagano, ma quando si tratta di “demonizzare” il paganesimo tutto è permesso. sempre in questa recensione leggiamo che Kantorowicz venne costretto all’<< emigrazione negli Stati Uniti in seguito alle leggi razziali>>. aggiungiamo che lo stesso Stefan George morì in svizzera nel 1933 per sfuggire ai “corteggiamenti” del nazional-socialismo.
lascio ai voi i commenti.
saluti
francesco scanagatta
(1) http://www.stupormundi.it/Apocalittica.htm
(2) http://www.stupormundi.it/giudizisalimbene.htm
da “la repubblica” del 18/02/2006
Ernst H. Kantorowicz, I misteri dello Stato, Marietti, pagg. 231, euro 15
Finzioni e misteri dello Stato sovrano
FRANCO VOLPI
A Ila sua morte, nel 1963, Kantorowicz dispose che le sue carte fossero bruciate e le sue ceneri sparse nel Mar dei Caraibi.
A tal punto arrivava il suo gusto per l'arcano e il segreto, coltivato in gioventù alla scuola di Stefan George, che avrebbe voluto far scomparire ogni traccia della sua persona. In verità, lui stesso pochi anni prima si era costruito un cenotafio memorabile: I due corpi del Re (1957), libro che equivale davvero a un monumento. Dopo la celebre biografia di Federico II imperatore(1927) - amata da Hitler e donata da Goebbels a Mussolini - e dopo l'emigrazione negli Stati Uniti in seguito alle leggi razziali, negli anni di Berkeley e Princeton Kantorowicz pubblicò solo saggi in cui dissoda il terreno per quel gran libro che fa luce sulla figura carismatica del "Re che non muore" .Essi furono raccolti dopo la sua morte in un volume di Selected Studies che Gianluca Solla ha opportunamente tradotto con il titolo I misteri dello Stato.
Nei panni umili dello storico del diritto e delle istituzioni, Kantorowicz è in realtà l'ultimo ghibellino. Affascinato dal potere politico, analizza simboli, figure e formule giuridiche che determinarono il lento formarsi dello Stato sovrano in Europa.
Scrive da "tecnico " della materia, ma non è un professore universitario qualsiasi. Facendo crollare il muro dello specialismo, mostra in modo magistrale la contaminazione tra teologia e politica che attraversa la storia moderna, e interpreta le "finzioni" su cui si legittima il potere con le sue istituzioni e i suoi apparati. Nelle sue ricerche il materiale friabile e volatile dei documenti si compatta nel blocco di un monumento che affascina e dà da pensare, aprendo allo spettatore un vasto campo di riflessione. Kantorowicz riesce così a realizzare il sogno di ogni storico: mostrare un fenomeno che nessuno prima di lui aveva visto, ma che ha lasciato tracce che chiunque può osservare.
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la porta del tempo <laportadeltempo@...> ha scritto: Data: Thu, 23
Feb 2006 07:53:28 +0100 (CET)
Da: la porta del tempo <laportadeltempo@...>
A: Informazione archeologica <informazarcheo@...>
Oggetto: [laportadeltempo.com] Paleontologia (220206)
Fonte: http://today.reuters.com/
Data: 22.02.06
ESAMI AL RADIOCARBONIO RISCRIVONO PREISTORIA EUROPEA
LONDRA – Gli antenati dell’uomo moderno si spostarono attraverso l’Europa, soppiantando i Neanderthal, più rapidamente di quanto creduto finora, secondo nuove valutazioni di dati ottenuti con analisi al radiocarbonio.
In luogo dei tradizionalmente accettati 7,000 anni per la colonizzazione dell’Europa dall’Africa, la nuova interpretazione dei dati mostra che il processo potrebbe avere richiesto solo 5,000 anni, secondo quanto riportato dallo scienziato Paul Mellars dell’Università di Cambridge nel nuovo numero della rivista Nature.
“Lo stesso percorso indica un periodo sostanzialmente più corto di sovrapposizione cronologica e demografica tra i primi… moderni umani e gli ultimi sopravvissuti della precedente popolazione di Neanderthal” ha dichiarato.
Le nuove stime si basano sugli ultimi avanzamenti nell’analisi al radiocarbonio, consistenti nell’eliminare le moderne contaminazioni di carbonio dagli antichi frammenti d’osso, e nella ricalibratura delle fluttuazioni dell’originale contenuto di carbonio 14 della terra.
Popolazioni di umani moderni dal punto di vista fisico e comportamentale, apparvero per la prima volta nelle regioni orientali circa 45,000 anni or sono, e si espansero lentamente verso l’Europa sud-orientale.
Si era creduto in precedenza che questa diffusione avesse avuto luogo tra 43,000 e 36,000 anni or sono, ma la rivalutazione dei dati suggerisce che sia in realtà avvenuta tra 46.000 e 41.000 anni or sono – cominciando prima e svolgendosi più rapidamente.
“Evidentemente le popolazioni di nativi Neanderthal dell’Europa, dovettero soccombere in tempi molto più rapidi alla competizione con le moderne popolazioni in continua evoluzione biologica e comportamentale” scrive Mellar.
“Un altro fattore che incise sull’estinzione dei Neanderthal, oltre al superiore sviluppo tecnologico e culturale dei moderni umani, potrebbe essere stato un significativo mutamento ambientale, con condizioni climatiche molto più asciutte e fredde.”
EC© 2004-2006
Newsletter Archeologica
www.laportadeltempo.com
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I ciarlatani del Telefono antiplagio continuano a diffondere odio civile e religioso.
Sul loro sito incitano alla persecuzione indiscriminata di persone non cattoliche che hanno pratiche che danno loro fastidio.
Hanno sempre incitato ad una persecuzione aprioristica e nazista: il satanista va perseguitato in quanto satanista, il cartomante in quanto cartomante, l'indovino in quanto indovino ecc. ecc.Questa attività finalizzata a incitare all'odio civile e sociale viene giustificata dal Telefono antiplagio con una norma unica del testo di pubblica sicurezza. Solo che, perseguitare una persona per la sua attività senza che questa rientri in una fattispecie di reato definito, diventa un atto di eversione dell'ordine costituito.
Accettando la sollecitazione, molto probabilmente, di personaggi del tipo di Telefono antiplagio la polizia di Milano ha ordinato la chiusura dell'attività di un personaggio che faceva il mago o l'indovino. Il Consiglio di Stato ha dato torto alla Polizia e ragione al Mago!
In sostanza il Consiglio di Stato ha dichiarato alla polizia che le persone non si possono perseguitare al di fuori della legge! Il Consiglio di Stato ha dichiarato che se voleva far chiudere quell'attività avrebbe dovuto fare un'indagine e accertare che attraverso quell'attività venivano commessi dei reati.
Sia chiaro: non è una sentenza a favore del Mago, è una sentenza a favore di Ratzinger! Ratzinger abusa della credulità popolare, ma come si può accusarlo di attività truffaldina? Finché lui manifesta la sua fede non è imputabile. I cristiani sono imputabili qualora facciano dei reati attraverso la loro fede.
Diverso è invece il discorso nei confronti delle Istituzioni Nazionali che anziché favorire la diffusione dei principi morali Costituzionali preferiscono diffondere i valori di morte e di genocidio dei cattolici spacciandoli per valori Costituzionali (vedi le motivazioni della sentenza dello stesso Consiglio di Stato sul crocifisso nelle scuole).
D’altronde i cattolici attribuiscono qualità miracolose a Lourdes e a un sacco di baggianate fino a vendersi "gli anni di purgatorio": se quella non è abuso di credulità popolare! E guardatevi l'effetto della truffa della madonna di Civitavecchia! Tutto il cattolicesimo si basa su truffe continuate e perpetrate ai danni delle persone alle quali ha distrutto la struttura emotiva attraverso la manipolazione mentale.
Il così detto Padre Pio è stato uno dei peggiori truffatori e delinquenti.
Questo è il cristianesimo, ma si deve imputare ai magistrati il fatto di non averlo perseguito norma di legge.
E la sentenza del Consiglio di Stato, anche se è stata emessa a favore di un "mago" da televisione, ha lo scopo di proteggere il cristianesimo dall'inquisizione per le truffe e i raggiri che mette in atto nei confronti di persone indifese.
Vi invio sia le farneticazioni del Telefono Antiplagio che l'articolo in questione prelevato da un sito internet.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Per conoscere la magia del Paganesimo Politeista:
http://www.federazionepagana.it/indicefondamentipagani.html
Prelevo le incitazioni all'odio religioso dal sito Antiplagio:
http://www.antiplagio.org/
Ricordiamo a politici, magistrati, forze dell'ordine, media, Maurizio Costanzo che l'art. 121 del nostro T.U.L.P.S. (Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza) dice: << È vietato il mestiere di ciarlatano >>.
L'art. 231 del relativo regolamento d'attuazione poi specifica: << Sotto la denominazione di "mestiere di ciarlatano"... si comprende ogni attività diretta a speculare sull'altrui credulità o a sfruttare od alimentare l'altrui pregiudizio, come gli indovini, gli interpreti di sogni, i cartomanti, coloro che esercitano giochi di sortilegio, incantesimi, esorcismi o millantano o affettano in pubblico grande valentia nella propria arte o professione o magnificano ricette o specifici, cui attribuiscono virtù straordinarie o miracolose >>.
Prelevo l'articolo relativo alla sentenza del Consiglio di Stato:
http://www.aprileonline.info/articolo.asp?ID=8725&numero='106'
I cartomanti 'bravi' pagano le tasse
Non tutti i cartomanti sono ciarlatani. Visto che alcuni usano questa attività come fonte di reddito regolare su cui pagano anche le tasse, serve "un'apposita istruttoria e un'approfondita analisi per verificare se l'attività di maghi, occultisti o veggenti comporti un abuso della credulità popolare".
Lo hanno dichiarato i giudici del Consiglio di Stato, chiamati ad esaminare il caso di un cartomante di Milano. Dopo l'invito della questura a mettere fine alla propria attività, il cartomante aveva fatto appello al Tar. Il tribunale gli ha dato ragione perché non era stato eseguito alcun accertamento sul caso concreto. Tar, Consiglio di Stato e Cassazione sono, quindi, d'accordo sulla liceità di queste attività "in quanto fonte di reddito e quindi soggette al prelievo fiscale al pari di qualsiasi attività professionale".
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Riflettete sulle norme civili prima di indicare il "mostro" da bruciare vivo o da lapidare!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Fortuna e Prosperità. Dee e maghe nell'Abruzzo antico.
Archeo News Dal 17 marzo al 17 maggio 2006
CHIETI – Museo Archeologico La Civitella
Proprio dal bosco sacro alla dea Angizia provengono le tre misteriose statue di divinità femminili rinvenute durante una recente campagna di scavi nel sito dell'area sacra di Lucus Angitiae, nei pressi di Luco dei Marsi (L'Aquila), al centro dell'insolita mostra, Fortuna e Prosperità. Dee e maghe nell'Abruzzo antico, ospitata dal 17 marzo al 17 maggio presso il Museo La Civitella di Chieti.
La mostra, promossa dalla Soprintendenza Archeologica dell'Abruzzo e organizzata dall'Associazione Antiqua, con il patrocinio e il contributo della Regione Abruzzo, della Provincia di Chieti, del Comune di Chieti, è curata da Adele Campanelli, Flavia de Sanctis e Maria Paola Pennetta.
Testimonianza votiva dei culti femminili del ciclo naturale di morte e rinascita, le tre opere restituite dall'area archeologica di Luco dei Marsi (due sculture in marmo, che rappresentano rispettivamente Afrodite e Demetra, e una in terracotta) sono potenti icone di donne straordinarie. Le tre statue, praticamente inedite e da poco restaurate, sono il cuore della mostra e offrono lo spunto per andare alla scoperta di insoliti manufatti artistici di uso popolare e di tutto l'universo magico-religioso che ruota loro intorno.
Per comprendere il significato e i misteriosi contorni delle tre figure femminili al centro della mostra, bisogna risalire alla mitica presenza di Angizia, divinità arcaica, incarnazione locale di una dea madre. Quando la cultura abruzzese di età arcaica entrò in contatto con il pantheon greco-romano, i devoti di Angizia riconobbero alcune caratteristiche della dea nelle nuove ed "esotiche" personalità di Afrodite-Venere e Demetra-Cerere, che non soppiantarono il culto locale di Angizia, ma ad essa si affiancarono, in una fitta trama di rimandi, allusioni, misteri. In ciascuna di queste divinità rivive un ricordo della Grande Madre, dea del ciclo morte-rinascita, detentrice di arcani poteri femminili, genitrice di ogni magia.
La mostra presenta le dee del bosco di Angizia in un allestimento scenografico di grande suggestione. Il visitatore è accompagnato alla scoperta del mondo magico abruzzese attraverso un percorso che espone "strumenti" dell'arte magica, come antichi amuleti e talismani, gioielli, ex voto conservati presso la Soprintendenza Archeologica dell'Abruzzo, insieme a portafortuna, provenienti da collezioni private, usati a partire dal XVII secolo. In tutto oltre 200 reperti, prevalentemente archeologici. Tra gli oggetti in mostra, troviamo una cinquantina di manufatti che testimoniano della moderna continuità delle antiche pratiche magiche e appartengono alla Collezione Verna di Pescara.
Interessanti gli inediti che questa mostra presenta al pubblico, terrecotte votive tra le quali si distingue quella di una particolare figurina maschile itifallica; inediti anche alcuni pezzi della collezione Verna, antica famiglia di orefici abruzzesi.
È la profonda vocazione alla magia e al mistero, che vive e si rinnova attraverso un patrimonio popolare e antichissimo, una ricchezza di oggetti di culto, amuleti, talismani, rituali, formule, incantesimi che continuano a sopravvivere nel mondo moderno.
È l'affascinante mondo della magia, intesa come arcana e segreta conoscenza dei poteri di alcuni elementi naturali (quali erbe, animali, acque), l'oggetto, quindi, di questa suggestiva e intrigante mostra allestita presso uno dei musei più all'avanguardia in Italia, che si conferma un'assoluta novità nel panorama nazionale, progettato per accogliere il pubblico e iniziarlo al piacere della conoscenza e diretto da Adele Campanelli. In occasione di questo evento espositivo, La Civitella torna infatti a parlare al pubblico di un'archeologia "inedita" con uno stile museale insolito, accattivante, coinvolgente.
Ecco, infatti, che ad introdurci in mostra e alla magia sono i racconti, le storie, il filo intrigante della parola: sotto le fronde di un grande albero, luogo simbolico di sosta, il visitatore si sofferma ad ascoltare favole, miti e leggende. Credenze popolari al museo? Magia e misteri in mostra? È proprio questa la sfida e la suggestione di una mostra che "gioca" con la tradizione orale, indaga i rapporti tra magia e superstizione, religione e pensiero scientifico, ci accoglie nell'affascinante universo femminile soffermandosi sui temi della fertilità, della prosperità e della protezione.
L'albero simbolico che apre l'allestimento è il punto di partenza per il percorso che, snodandosi attraverso le vetrine, viene scandito da immagini in movimento di grande suggestione (per esempio la luna, i fuochi fatui) e cullato dal suono delle canne metalliche che evocano le arpe eolie. Anche le stesse attività didattiche, i "laboratori del racconto", organizzate secondo stili e modalità in grado di affascinare il visitatore, si soffermano su aspetti particolari del mondo magico, come i rapporti tra arte e alchimia o arte e astrologia lasciando al visitatore, se vuole, il gusto di andare lui stesso alla scoperta di un Abruzzo magico… in un diretto legame con i riti e le formule del passato. Ed è proprio questa una delle caratteristiche che meglio rappresentano l'identità culturale del territorio abruzzese, con caratteri di assoluta originalità come la mostra mette in luce.
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLO Fortuna e Prosperità. Dee e maghe nell'Abruzzo antico.
DATA 17 marzo – 17 maggio 2006
SEDE MOSTRA CHIETI – Museo Archeologico La Civitella, via Pianell – 66100
ORARIO dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00
INFO 0871/63137 - www.beniarcheologiciabruzzo.it
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www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/03_Marzo/02/magall.shtml
I musulmani che abbandonano l'islam: «È il medioevo» In crescita gli apostati. La psicologa Wafa Sultan: «Sono laica». Il maghrebino Messaoud Bouras: «Troppo odio contro gli ebrei»
Verrebbe da dire: «Che Allah vi protegga!». Se non fosse che sono dei musulmani che non credono più in Dio. Anzi si professano atei.
Ma ciò che maggiormente colpisce è che abiurano l'islam pubblicamente, rivendicano con orgoglio l'affrancamento da una religione da loro vissuta come una forma di schiavitù intellettuale e percepita come la vera fonte della cultura dell'odio e della morte. Così come sorprende, in questa fase storica dove predomina la paura, che il numero degli ex musulmani- atei dichiarati è in crescita. Al punto che hanno dato vita a un proprio sito «Apostates of Islam» ( www.apostatesofislam.com).
Il caso più recente, forse il più eclatante, è di Wafa Sultan, psicologa e scrittrice di origine siriana, residente negli Stati Uniti, che nel giro di una settimana si è beccata prima un'accusa di miscredenza in diretta sulla televisione Al Jazira da parte di un docente dell'università islamica di Al Azhar, poi una vera e propria fatwa, responso giuridico islamico, di condanna di apostasia annunciata ai fedeli in preghiera nella moschea Al Hasan di Damasco durante il sermone di venerdì scorso. Il predicatore siriano è arrivato a sostenere che «questa apostata nuoce all'islam più di quanto non abbiano nuociuto le vignette sul profeta Mohammad (Maometto)». Ma lei non è il tipo da farsi intimidire. Pensate che all'interno del suo sito in arabo www.annaqed.com/writers/sultan/contents.html ha creato una pagina dove pubblica tutte le minacce che riceve, comprese le e-mail dei mittenti.
Partecipando alla trasmissione «Al ittijah al muakes» (Controcorrente) andata in onda su Al Jazira il 21 febbraio scorso, Wafa ha affrontato con una schiettezza e un coraggio impressionanti il suo rivale, il docente egiziano di Islamistica Ibrahim al-Khouli. «Ciò che vediamo non è uno scontro di civiltà o di religione — ha affermato Wafa — ma è uno scontro tra due opposti, una mentalità medioevale contro quella del ventunesimo secolo, tra la civiltà e l'arretratezza, tra la libertà e la repressione, tra la democrazia e la dittatura». E quando il conduttore Feisal al-Kassem le ha chiesto: «Lei intende che è un conflitto tra la civiltà dell'Occidentale e l'arretratezza dei musulmani?», Wafa ha risposto seccamente: «Sì».
Poi ha argomentato: «Sono i musulmani ad avere scatenato la guerra di civiltà, da quando il profeta dell'islam disse: "Mi è stato ordinato di combattere la gente fino a quando non credono in Dio e nel suo profeta" e da quando i musulmani hanno diviso la gente tra musulmani e non musulmani». E ancora rivolgendosi al docente islamico: «Come spiega a suo figlio il versetto che recita: "Combattete quelli che non credono né in Dio né nel Giorno ultimo?" (Corano, IX, 29)».
Quando la discussione si è fatta incandescente, Wafa è diventata ancor più grintosa: «Come è stata diffusa la tua religione? — ha chiesto con forza a al-Khouli —. Con la spada e l'aggressione dei Paesi. Poi dite che si è espanso con la giustizia e il rispetto dei diritti altrui. Quando lei dottor Ibrahim si mette con il megafono davanti a una chiesa e urla che è una menzogna che Gesù è Dio, il figlio di Maria, forse che lei rispetta il credo altrui?».
Si è così arrivati al momento cruciale in cui Wafa ha declinato la sua identità spirituale: «Non sono cristiana, non sono musulmana, non sono ebrea. Sono una persona laica che non crede nel sovrannaturale».
Ed è subito schioccata l'accusa di al-Khouli: «Lei è una miscredente?
». Tranquilla la risposta di Wafa: «Ma io rispetto il diritto degli altri a credere». E lui ribatte: «Allora sei una miscredente...sei una miscredente?». Lei imperturbabile: «Può dire ciò che le pare».
Un altro caso eclatante di ex musulmano- ateo dichiarato è quello diMessaoud Bouras, dirigente dell'Associazione maghrebini laici di Francia, che in un'intervista al sito www.surlering.com/article.php/id/5029 ha spiegato le ragioni che l'hanno portato a abiurare l'islam: «Io non rifiuto solamente l'ideologia islamica ma ho anche abiurato l'islam. Il Corano, che è la parola increata di Dio, quindi intangibile, stabilisce chiaramente una discriminazione tra i musulmani, che devono dominare, e i non musulmani che devono essere sottomessi». Secondo Bouras «ciò che sciocca di più è il delirio paranoico contro gli ebrei. L'odio contro gli ebrei è presente in tutto il Corano: "Maledetti, ovunque verranno trovati verranno presi e inesorabilmente uccisi" (Corano, XXXIII, 61)». E conclude con una battuta: «L'islam è giudeofobo, cristianofobo, infedelofobo e io sono cretinofobo!».
Da quando Ibn Warraq, un intellettuale nato musulmano in India e riparato negli Stati Uniti, scrisse Perché non sono musulmano (Edizioni Ariele, 2002), l'elenco degli exmusulmani- atei dichiarati si allunga sempre più. Il boom c'è stato dopo l'11 settembre. Più è evidente l'atrocità del terrorismo islamico, più musulmani ne prendono pubblicamente le distanze, anche con scelte estreme.
A mio avviso ciò è un fatto positivo, non tanto perché diventano atei, ma perché affermano il primato della persona e della cultura della vita e della libertà su un ideologismo che, facendo riferimento a un'interpretazione dell'islam, disprezza la persona e promuove la morte.
02 marzo 2006
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Il messaggio che ho mandato relativo a: "Stregoneria, illuminazione e
autodisciplina!"
L'ho elaborato ulteriormente aggiungendo una serie di concetti relativi al meccanismo dell'illuminazione e con parte dell'articolo apparso su La Repubblica del 03 marzo 2006 relativo "Il nuovo albero della vita ha 191 specie" e una serie di riflessioni in merito agli Oracoli Caldaici e al Mito dell'Antica Religione della Grecia.
Ne è uscito il pezzo "Illuminati e illuminazione" che ho messo alla pagina http://www.federazionepagana.it/illuminato.html
come discorso chiarificatore dell'uso del "Crogiolo dello Stregone" il cui indice, per quanto riguarda il materiale in internet lo trovate a: http://www.federazionepagana.it/indcrogiolo.html
Se facciamo delle affermazioni religiose al di fuori della realtà della vita e delle sue esigenze: quali sono le intenzioni di chi fa quelle affermazioni?
Per questo motivo il cristianesimo è una struttura ideologica INUMANA; parte di quell'aberrazione che sono le religioni monoteiste.
Se la ricerca scientifica non è in grado di fornire documentazioni sull'utilità della "fede" cristiana sulla vita degli uomini non è che la scienza sia carente: È PROPRIO CHE IL CRISTIANESIMO È UNA STRUTTURA IDEOLOGICA IN ANTITESI CON LA VITA UMANA!
Le religioni monoteiste sono progetti di distruzione dell'uomo!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Chissà se sono sempre coloro che volevano la libertà di stampa per le vignette che vilipendevano i musulmani!
E in questo caso come la mettiamo?
Non è che ci siano pesi e misure differenti?
In fondo se chi ha fatto le vignette fosse stato denunciato ci sarebbero stati un paio di centinaia di morti in meno!
In fondo Wojtyla era un criminale, adorava un dio assassino e ne spacciava la deferenza come se fosse stata una dose di eroina. Era già stato bollato dall'ONU per la sua attività in Africa finalizzata alla diffusione dell'AIDS. Infine era responsabile di stupro di minori perpetrato dalla chiesa cattolica (ad imitazione di Cristo): c'è forse una legge che impedisce di essere sollevati quando un criminale che tanto male ha fatto all'umanità muore?
Imparate la lezione: non basta avere la legge dalla propria parte!
C'è sempre qualche imbecille che la interpreta a suo uso e consumo. Soprattutto ricordate che non basta avere la legge dalla propria parte, serve la forza sociale per pretendere che la legge venga applicata nello spirito in cui la legge è stata formulata!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
www.ansa.it/main/notizie/fdg/200603041450233328/200603041450233328.html
SCOMMETTEVANO NEL WEB SULLA MORTE DEL PAPA
»SCOPERTA SETTA SATANICA ON LINE, SETTE DENUNCIATI
AVOLA (SIRACUSA) - Attraverso un forum accessibile via internet scommettevano, durante il periodo di malattia di Wojtyla, sulla morte del Papa Giovanni Paolo II, insultavano vescovi e cardinali, offendevano la fede cristiana: con l'accusa di vilipendio alla religione la polizia postale di Catania ha denunciato sette maggiorenni e due minorenni.
Il fatto è stato reso noto da don Fortunato di Noto, presidente dell'associazione Meter, che da anni monitora il web alla ricerca di siti pedopornografici.
"Erano messaggi di cattivo gusto - commenta il sacerdote - che non hanno niente a che vedere con la libertà di pensiero. In realtà dietro questi comportamenti ci sono intenti pericolosi per l' incolumità delle persone".
"L'attenzione dei volontari, nel monitorare la rete in merito alla pedofilia, - continua - ci ha fatto individuare questo forum al limite tra il dark-metallaro e elementi satanisti".
"La nostra non è affatto una crociata - spiega - vogliamo soltanto ristabilire regole civili, democratiche e di rispetto reciproco".
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Nota che l'informazione all'agenzia è stata data da Di Noto: un noto provocatore (pretende di sostituirsi alle forze dell'ordine).
La magistratura non è intervenuta.
Per cui Di Noto può sparare tutte le cazzate che vuole, ma sono le istituzioni nazionali che discriminano fra ciò che è reato e ciò che reato non lo è!
L'azione di Di Noto è un'azione da provocatore che ha accesso alla Questura (e la polizia ne ha usato la sua attività!). Solo che come tutti gli informatori, sono utili quando sono contenuti, diventano pericolosi quando l'informatore tenta di gestire la struttura istituzionale che informa!
Allora diventa un pericolo sociale, specialmente per i piccoli uomini, le persone indifese!
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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"... fu scacciato da Erittonio che, secondo alcuni era figlio di Efesto e di Attide figlia di Cranao, secondo altri di Efesto e di Atena. La storia è questa: Atena si era recata da Efesto perché le fabbricasse delle armi. Efesto, che era stato abbandonato da Afrodite, fu preso dal desiderio di Atena e, poiché lei fuggiva, si diede ad inseguirla; quando la raggiunse, con molta fatica poiché era zoppo, cercò di possederla, ma lei, che era vergine e saggia, non si lasciava prendere e il dio eiaculò sulla sua gamba. La dea disgustata, asciugò lo sperma con della lana che gettò a terra, poi fuggì; dallo sperma caduto a terra nasce Erittonio. Atena lo allevò di nascosto dagli altri Deim e voleva renderlo immortale; lo chiude dentro una cesta che affidò a Pandroso, figlia di Cecrope, proibendole di aprirla." da La Bibblioteca di Apollodoro tradotto da Maria Grazia Ciani all'interno de "I miti greci" a cura di Paolo Scarpi ed. Lorenzo Valla
Perché vi mando questo mito?
Perché è in coda a "IL VENERDI" di La Repubblica dal titolo "E negli altiforni preistorici bruciava... l'olio d'oliva" a firma di Cinzia dal Maso Si tratta di un articolo in cui si risolve un problema di metallurgia al quale, fino ad oggi, non era stata posta attenzione. Domanda: come facevano gli antichi di Cipro e del Sinai a fondere il rame dal momento che non disponevano di carbone? Come facevano a portare la temperatura del fuoco a 1080 gradi?
La scoperta archeologica delle fonderie di Cipro situate attorno ad un enorme frantoio e gli esperimenti di riproduzione della tecnica di lavorazione, hanno permesso di capire che al fuoco di legna veniva aggiunto olio d'oliva che permetteva di alzare il punto di calore fino alla fusione del rame.
L'articolo termina citando il mito in Apollodoro (Ho impiegato un po' di tempo per trovarlo, io non ho mai amato Apollodoro e la sua Biblioteca perché fino ad oggi non sono riuscito a vederla, a penetrarne il significato oltre la forma descritta).
Secondo l'articolista il mito in Apollodoro della nascita di Erittonio, uno dei re fondatori di Atene, altro non sarebbe che l'unione del fabbro forgiatore, Efesto, con la forza che porta alla fusione, l'olivo, Atena!
Secondo l'archeologa l'olio d'oliva diventò fondamentale nella cultura mediterranea come combustibile prima che come alimento (lampade ad olio d'oliva sono state trovate a Creta).
Che Efesto e Atena fossero gli DEI fondatori di Atene, non c'è dubbio.
Nell'Agorà di Atene uno dei templi esteriormente meglio conservati si chiama "teseidon", ma fu dedicato a Teseo solo in epoca successiva, originariamente era dedicato ad Efesto!
Poi, in epoca storica la tecnica della fusione mediante l'olio d'oliva è andata
perduta e con essa anche il ricordo degli DEI!
Ne è rimasta traccia nel Mito e l'archeologia ha scoperto una realtà nella manifestazione del mito stesso!
Poi ai cristiani, che fanno della repressione sessuale il motivo ricorrente della loro attività, il mito è apparso un'aberrazione attraverso la quale condannare gli antichi Dei! Vuoi mettere quanto è più bella l'impotenza sessuale di Paolo di Tarso? O l'asessualità del pazzo di Nazareth che traffica col ragazzino nudo?
Probabilmente l'articolo lo tratterò in radio, ma non so né quando né come, intanto provo a rileggermi la Biblioteca di Apollodoro, vediamo se riesco a "capirci" qualche cosa.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Dal quotidiano La Repubblica del 09 marzo 2006
IRLANDA SCANDALO PRETI PEDOFILI
UN'INCHIESTA SCOPRE OLTRE 350 CASI DIA BUSI DAGLI ANNI '40
DUBLINO - Sono almeno cento i preti cattolici sospettati di aver commesso abusi sessuali su minori nella regione di Dublino agli anni '40 ad oggi. Le vittime già identificate sono350. Sono le sconvolgenti conclusioni di un'indagine condotta dall'Arcidiocesi di Dublino: secondo il rapporto reso pubblico ieri, l'indagine ha preso in esame i fascicoli peronali di tutti i preti - circa 2800: 1.350 religiosi della stessa diocesi e 1450 di congregazioni religiose o appartenenti ad altre diocesi - che hanno lavorato nell'arcidiocesi di Dublino a partire dagli anni '40. Quelli sospettati di oedofilia sono più del tre per cento.
L'arcivescovo Diarmuld Martin ha deciso di pubblicare i risultati dell'inchiesta prima del varo di una commissione governativa, dopo che una serie di scandali sessuali aveva gravemente dannegiato l'immagine della chiesa cattolica. Martin, veterano della diplomazia Vaticana, nominato arcivescovo nel 2003, ha detto alla stampa irlandese che l'arcidiocesi sarà probabilmente costretta a vendere le sue proprietà per poter pagare i risarcimenti alle vittime di abusi. Lo ha definito "sacrificio necessario" per correggere gli errori del passato.
"E spaventoso per me vedere che in molti di questi casi, tanti bambini hanno subito degli abusi", ha detto all'agenzia Associated Press. "È molto duro valutare queste cose. D'altra parte, so che la maggior parte dei sacerdoti non commette abusi. Fanno un buon lavoro, anzi, sono estremamente sconvolti ed offesi da quello che è successo".
Martin ha pubblicamente invitato le vittime o chiunque fosse a conoscenza di altri eventuali abusi a farsi avanti direttamente alla diocesi, oppure al servizio sanitario o comunque ad un ente di assistenza.
Finora sono 32 i preti dell'arcidiocesi di Dublino citati per danni da 105 vittime. Il costo di risarcimenti fino a questo momento raggiunge i 5,9 milioni di Euro, divisi fra 4,1 milioni in risarcimenti diretti e 1,7 milioni in spese legali complessive. Ma il bilancio finale è senza dubbio destinato a salire, rileva il rapporto. Dal 2003 la diocesi di Dublino ha "investito" 2,5 milioni nella protezione dei bambini e servizi correlati, informa il sito internet diocesano.
Lo scorso anno un'indagine analoga in una arcidiocesi più piccola, nella contea di Wexford, aveva portato ad identificare un centinaio di vittime e 21 preti pedofili.
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L'articolo non è firmato ed è correlato da una foto di una manifestazione di protesta contro i preti pedofili in Irlanda e dalla fotografia dell'arcivescovo Martin.
Il problema non è sapere quanti siano i preti pedofili in Italia; il problema è sapere quanti preti e quante organizzazioni cattoliche sono impegnate in Italia per impedire che scoppi lo scandalo dei preti pedofili!
Riflettete: per i cattolici le persone sono create ad immagine e somiglianza di un dio assassino e di un povero pederasta che fu inchiodato in croce. Finché non lo si condannerà per i suoi delitti i preti cattolici si considereranno SEMPRE in diritto di imitarne l'attività!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Da La Repubblica del 09 marzo 2006 un articolo di Laura Montanari
PIANTE, LE RADICI SONO INTELLIGENTI
Ragionano, si difendono, comunicano: caccia ai segreti degli alberi
FIRENZE - Dalle radici, le piante comunicano fra di loro, si aiutano a nutrirsi o si ostacolano, emettono segnali di allarme - attraverso il rilascio di sostanze chimiche - se incombe un pericolo, come ad esempio un insetto. Sotto terra c'è una grande rete silenziosa di informazioni in transito, una specie di "intelligenza verde", l'ha chiamata qualcuno.
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L'articolo non dice molto, se non le nuove ipotesi di ricerca del mondo scientifico.
Quello che mi preme sottolineare è l'approccio della ricerca: le piante sono intelligenti!
È un approccio di ricerca Pagano!
Solo il Pagano riconosce l'intelligenza nelle azioni degli oggetti del mondo.
Proprio perché il Pagano si è tolto dal centro del mondo, non si crede creato ad immagine e somiglianza di un dio padrone e creatore, non proietta sè stesso come modello del mondo. Non ritiene che sia intelligente solo ciò che assomiglia a lui.
Il Pagano Politeista riconosce l'intelligenza dalle azioni. Le azioni espresse dai soggetti manifestano l'intelligenza del soggetto e la valutazione dell'intelligenza è data dalla relazione che l'azione costruisce nel mondo in cui "opera".
Anche un inciso nell'articolo su citato, se per un cristiano appare come una scoperta sensazionale, per un Pagano appare come la scoperta "dell'acqua calda".
Dice l'inciso:
COLIBRì UNA SUPERMEMORIA
Montreal - Il colibrì è molto più intelligente di quanto si credesse: uno studio dimostra che ricorda dove e quando ha trovato il cibo. Lo studio (britannico e canadese) è stato pubblicato nel Journal of Current Biology.
"Nell'Egitto dei Faraoni, dove gli alberi erano rarissimi, gli DEI troneggiavano a levante sull'alto sicomoro sacro, il cui legno "li conteneva" e "costituiva la loro alimentazione". Nella direzione opposta, a ponente, al limite del deserto aveva sede la "Signora del sicomoro", la vacca divina Hator, che ha creato il mondo e tutto ciò che in esso contiene, compreso il sole. Estremamente compassionevole, emergeva dal fogliame dell'albero per accogliere coloro che erano appena morti, offrendo loro acqua e pane in segno di benvenuto."
"Il Kiskanu è di origini celeste, poiché il lapislazzuli rappresenta la notte color blu cupo, costellata di stelle; i suoi rami si allargano in direzione dell'oceano il quale racchiude le terre che poggiano su di lui. Le radici dell'albero scendono fino all'apsu, il baratro primordiale dal quale è uscito per primo. Kiskanu è la dimora del dio della fertilità, dell'agricoltura e delle arti, in particolare della scrittura, ma anche di sua madre Bau, a sua volta divinità dell'abbondanza dei campi e regina delle greggi. Kiskanu è il prototipo degli alberi della vita, tanto spesso raffigurati nell'iconografia mesopotamica."
"Nell'"Alfabeto degli alberi", il calendario sacro dei Celti, è ugualmente la betulla che presiede al primo mese dell'anno solare (24 dicembre 21 gennaio). La betulla è quindi collegata alla nascita del sole. Benché in genere dedicata alla luna, per la sua pelle delicata che ricorda lo splendore argenteo della luna piena...."
"Nella mitologia germanica, la betulla era l'albero di Donar-Thor, dio del fulmine e della guerra, considerato la divinità suprema, più potente dello stesso Odino nei paesi nordici, in particolare in Norvegia. È noto che la betulla ha una parte importante nel folclore russo."
"In Epiro, nella parte nord orientale della Grecia, in una regione molto lontana dalle grandi città, chiamata anticamente Tesprozia, sorgeva il più antico degli Oracoli Greci, la quercia sacra di Dodona."
"In compenso, alla dea dei morti Persefone era attribuito, a causa dei Pioppi Neri , un altro oracolo ad Egira, in Acaia. Egira, da aigeros, che significa pioppo nero è lo stesso termine di Egeria, il nome della ninfa del famoso Bosco Sacro di Nemi, ad Ariccia, presso Roma. Ma secondo Plutarco, come abbiamo visto, Egeria sarebbe stata una Driade, una Ninfa della quercia."
E così potrei trarre centinaia di citazioni mitologiche come quelle che vi ho posto tratte dal libro "Mitologia degli Alberi" di Jacques Brosse ristampato un paio di anni fa dalla BUR.
Che i Pagani Politeisti riconoscono l'intelligenza nell'attività della vita vegetale è una delle caratteristiche che li separano sia dalle religioni monoteiste che dal neoplatonismo e dallo gnosticismo.
Dal crogiolo dei DEI, vita e crogiolo di vita, ciò che noi chiamiamo "vegetale" ha il suo percorso divino che genera DEI dopo DEI e, questo generare, è parte del calderone dal quale anche noi siamo generati e generiamo.
Noi, come Pagani Politeisti, non amiamo la natura: NOI SIAMO LA NATURA!
E la NATURA, si esprime nella società degli uomini attraverso noi!
Soggettivare le tensioni che ci giungono dal mondo; vivere con passione le manifestazioni del mondo; superare la comunicazione verbale per cogliere la comunicazione emozionale che ci lega ad ogni soggetto che ci circonda.
Questo è un aspetto fondamentale che ci caratterizza come Pagani!
Senza questo atteggiamento non ci chiameremo nemmeno Pagani!
Ben venga la scienza che analizza e costringe la ragione degli uomini a prendere atto ciò che le loro emozioni già sanno: gli Esseri Vegetali sono intelligenti come noi.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Il ritorno del dio Cocidius
Manuela Simeoni
la porta del tempo <laportadeltempo@...> ha scritto:
Data: Mon, 13 Mar 2006 08:17:49 +0100 (CET)
Da: la porta del tempo <laportadeltempo@...>
Oggetto: [laportadeltempo.com] Regno Unito (110306)
A: Informazione archeologica <informazarcheo@...>
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{behavior:url(#default#VML);} .shape {behavior:url(#default#VML);}
Fonte: www.bbc.co.uk
Data : 11.03.06
INCISIONE DEL « DIO DEL NORD »
Un incisione di 2,000 anni or sono del cosiddetto “Dio del nord” adottato dai romani per protezione e buon auspicio, sono state scoperte in Northumberland.
La figura di 40 cm di altezza, che regge uno scudo in una mano ed una lancia o spada nell’altra, è stato scoperto presso il Forte di Chester lungo le Mura di Adriano.
Gli esperti hanno dichiarato che la scoperta è eccitante ed offre nuovi elementi sul culto degli idoli per ottenere protezione.
L’incisione si ritiene appartenere a Cocidius, un dio guerriero romano-britannico. L’esperta di arte rupestre Termia Barnett, ha dichiarato: “E’ una scoperta del tutto inattesa. Mostra quanto vi sia ancora da scoprire sull’antico passato del Northumberland.”
L’incisione è stata scoperta da un team di volontari che cercava incisioni rupestri, in seno ad un progetto in Northumberland e Durham.
La roccia è stata ricoperta a scopi di protezione. Le ricerche sono ancora in corso.
EC© 2004-2006
Newsletter Archeologica
www.laportadeltempo.com
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Fonte: Tg2 del 20/3/06 ore 2030
Salve a tutti,
Il Tg2 ha mandato un servizio molto interessante sulla trasformazione del rapporto dell'uomo con la natura che lo circonda. Molte popolazioni in zone del mondo non sviluppate economicamente cominciano a capire che preservando i luoghi in cui vivono ed evitando lo sfruttamento indiscriminato delle risorse biologiche, possono trarne enormi benefici sia economici che ambientali. Ciò sta avvenendo per la riduzione dell'analfabetismo di donne e uomini derivante appunto dai benefici di questo nuovo modo di relazionarsi con l'ambiente.
Il tg ha citato i delfini del Gange e una specie di tartarughe asiatiche, ma vi sono casi simili in altre zone del mondo. Le popolazioni del luogo, invece di cacciare le tartarughe per cibarsene o lasciare che i delfini si estinguessero a causa dell'inquinamento del Gange, hanno cambiato abitudini ed attività sfruttando il turismo naturalistico; in questo modo hanno tratto sostentamento per se, hanno risparmiato delle specie in estinzione, trovati i fondi per ridurre l'impatto dell'inquinamento, si sono istruiti e per tale motivo hanno contribuito con più consapevolezza alla salvaguardia di un patrimonio inestimabile.
Il modo che la nostra specie ha di porsi nei confronti della natura sta cambiando notevolmente e con costanza in tutto il mondo. Nulla può fermare questi cambiamenti e queste trasformazioni.
Claudio dice in risposta a Moderatrice: "Siamo parte dell'insieme in cui siamo nati e di quell'insieme siamo responsabili."
Purtroppo alcuni per il condizionamento culturale che gli è stato imposto non riescono ad essere responsabili neanche della loro esistenza!
Valete!
Giuseppe Piedimonte
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Chi si ricorda delle vicende passate?
Vi ricordate quando i criminali delle organizzazioni cattoliche antisette come la Gatto Trocchi, Maurizio Antonello, Silvana Radoani andavano farneticando del "pericolo Satanista" e degli idioti in Toscana lanciavano l'allarme per cui il mostro di Firenze altro non fosse che una setta satanica o qualche cosa di assimilabile?
Adesso quegli inquirenti vengono ridicolizzati fin negli USA, ma sono comunque problemi loro.
Eravamo SOLO noi a dire che i Satanisti, come loro li dipingevano non esistevano e le scritte erano opera o di qualche balordo o di LORO STESSI e l'allarme antisatanista serviva a coprire l'attività di stupro di minori messa in atto dai preti cattolici.
Ebbene, le cose sono un po' cambiate da 1999 ad oggi, tanto che forse è emblematica la notizia che giunge da un paese del veneziano, Camponogara, pubblicata oggi sul giornale Il Gazzettino di Venezia.
Proprio questo giornale fu uno dei responsabili del lancio nel Veneto delle notizie false finalizzate a creare allarme satanista ingiustificato!
Invio l'articolo: riflettete; quando qualcuno suona una campana forse vuole distruggere voi stessi afferrano la vostra attenzione.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Martedì, 21 Marzo 2006
SCRITTE SATANICHE PER BURLA A CAMPONOGARA
Gran clamore "satanico" a Camponogara, ma era solo un falso allarme. Venerdì scorso sulla chiesa di Camponogara sono apparse scritte sataniche, ma sarebbero dei falsi ad opera di una banda di ragazzini dispettosi.
Si era scatenata davvero una fibrillazione sociale, almeno nel mondo vicino alla parrocchia, quando alcuni fedeli e passanti avevano visto comparire degli strani segni vicino alla chiesa, sfregi realizzati con bombolette spray di colore rosso. Si tratta di una stella, disegnata sul muro della chiesa proprio accanto alla porta, e di una croce rovesciata con la scritta "666" disegnata sulla bacheca accanto alla chiesa. E subito era scoppiata la preoccupazione. In realtà chi ha compiuto lo sgradevole gesto ha realizzato anche altre scritte. Il soprannome di un ragazzo è comparso al parchetto, una scritta "buon compleanno" è apparsa sulla strada antistante una famiglia di cui un membro quel giorno festeggiava il compleanno. Tutto ciò fa capire con ragionevole certezza che la bravata sia opera di un gruppo di persone che non avevano altro di meglio da fare quella sera. Per ora non ci sono sospetti, ma le forze dell'ordine stanno compiendo accertamenti ed indagini e di sicuro non sarà difficile scovare i responsabili. Il parroco di Camponogara, don Giorgio Vescovi, reputa il gesto una bravata priva di peso. «Alcuni fedeli - ha detto il sacerdote - erano preoccupati della cosa, per me l'unica cosa che reputo da sottolineare è la carità a cui la croce, unico simbolo del nostro essere cristiani, ci ha abituati. Se per delle vignette satiriche è scoppiato il finimondo, cosa dovremmo fare noi che vediamo il simbolo della nostra religione violentato in quel modo?». Don Giorgio ha parlato dell'accaduto anche domenica durante la messa soffermandosi proprio sul significato d'amore e perdono della croce. Emanuele Compagno
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Al concetto di Dea Madre come manifestato dai Wicca abbiamo sempre guardato con sufficienza e distacco. Non che nel Paganesimo non siano presenti DECINE di DEE MADRI, ma non sono le "padrone della vita", sono la vita stessa!
Recenti scoperte archeologiche e recenti "nuove" ipotesi di lavoro stanno facendo un po' di piazza pulita del misticismo da "trogloditi" (leggere in senso dispregiativo) che i cultori archeologi monoteisti del ventesimo secolo hanno attribuito agli antichi!
Leggo dal giornale La Repubblica del 02 marzo 2006 in un articolo dal titolo "QUEI GIOVANI WRITER DEL PALEOLITICO"
Sottotitolo:
"Uno studio: nelle grotte i disegni dei saggi ma anche dei ragazzini"
«"Delle donne abbiamo poco, perché come le Eschimesi d'oggi, disegnavano per lo più sulle pelli o tessevano. E la loro arte non si è conservata".
Mentre quella maschile racconta di cacce al bisonte e al mammut proprio come oggi si fanno le gare dei motori. Ragazzi riuniti in bande, "club della grotta", gioventù bruciata come James Dean. Giovani irruenti, violenti. E focosi. "Il numero di vagine dipinte è impressionante - dice Guthrie - Vagine gonfie, enormi, abnormi. Spesso isolate. E poi donne con grandi seni e sedere in un'epoca in cui poche donne li avevano così. Non potevano essere sacri simboli della madre terra. Erano immagini erotiche". E i disegni, tutti, come bravate col bisonte, erano in fondo un gioco. "Il gioco è fondamentale nell'evoluzione umana. Ci ha abituati all'imprevisto, a stimolare adattabilità e creatività - conclude Guthrie - così abbiamo saputo superare le oscillazioni climatiche del paleolitico. E diventare ciò che siamo. La natura vera dell'arte è biologica."»
Da Frazer a Gimbutas, passando per i grandi dell'antropologia e la storia delle religioni da quando Boccaccio riprese, a modo suo, gli Antichi Dei, hanno contribuito a rompere l'egemonia culturale-interpretativa della realtà imposta dal monoteismo. Per questo motivo, come Pagani Politeisti, li onoriamo. Per questo non li disprezziamo attribuendo loro delle VERITÀ alle quali piegare il divenire degli Esseri Umani.
Noi, come Pagani Politeisti, sappiamo che non esiste una VERITÀ, ma un continuo disvelamento dello sconosciuto che ci circonda e una continua modificazione della nostra capacità di agire in quello sconosciuto.
Onoriamo gli eroi che hanno costruito il cammino che noi stessi percorriamo. Ci auguriamo, a nostra volta, di contribuire a costruire e rendere quel cammino solido. Per farlo, però, dobbiamo aver sempre presente che: lo sconosciuto che ci circonda è sempre, infinitamente, maggiore del conosciuto che siamo in grado di descrivere.
Questo, in fondo, è ciò che divide i Pagani Politeisti dai Monoteisti!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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RELIGIONE: GRECIA; LEGALE VENERARE ANTICHI DEI DELL'OLIMPO
(ANSAmed) - ATENE, 24 MAR - Grazie ad una sentenza emessa da un tribunale ateniese di primo grado, da oggi è perfettamente legale, per chi volesse, venerare le 12 divinità dell'antico Olimpo greco. Lo riferisce oggi il quotidiano Kathimerini precisando che con tale sentenza i giudici hanno dato il loro parere favorevole alla costituzione di un'associazione i cui appartenenti ammettono di venerare Zeus (Giove per gli antichi romani) e gli altri 11 tra dee e dei che, secondo la mitologia, risiedevano sul monte Olimpo.
"Personalmente io sono a favore del diritto di ognuno a praticare la propria fede, qualunque essa possa essere e senza alcun ostacolo", ha dichiarato al quotidiano Apostolos Vrachiolidis, un giornalista che è tra i membri fondatori dell'associazione i cui appartenenti respingono recisamente qualsiasi accusa di praticare l'idolatria. "Vogliamo essere semplicemente liberi di venerare le divinità dei nostri antenati", ha detto un altro membro del gruppo che ha preferito restare anonimo. (ANSAmed).
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Che fosse legale adorare gli Antichi Dei, lo era anche prima. Tant'è che io stesso ad Atene ho partecipato al rito collettivo del WCER.
L'unica cosa che posso pensare è che non si tratta tanto di legalizzare il sentimento religioso o la devozione, quanto piuttosto l'essere riusciti ad ottenere delle sentenze giuridiche che di fatto aprono le porte all'accesso istituzionale che prima erano sbarrate dal controllo preponderante della religione cristiana ortodossa.
È un po' quello che sta avvenendo qui in Italia in mancanza di una legge specifica.
Nessuno ti vieta nulla, ma di fatto i canali attraverso i quali le tue idee possono scorrere sono sempre menomati, provvisori e spesso instabili.
Solo i musulmani sono riusciti ad avere un canale stabile col ministero degli Interni, ma solo per problemi del ministero degli Interni che non per la qualità del loro messaggio religioso.
All'interno della Comunità Europea, ogni successo nazionale di un gruppo è un successo di tutti.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Tempo fa è stato postato su questa mailing list l'annuncio dell'avvenuta liberalizzazione del culto ellenico in Grecia. La notizia è rimbalzata sul forum del WCER e questa è però la risposta data da Vlassis Rassias, dell'Ysee, organizzazione greca membro del WCER:
«Troppo bello per essere vero e naturalmente NON lo è. La notizia, scritta da un giornalista della chiesa, è INESATTA e FUORVIANTE.
Qualche settimana prima di un preannunciato appello dell'YSEE al governo greco, un certo numero di persone, comprese alcune che in un passato recente hanno agito in maniera ostile nei confronti dell'YSEE (uno si è spinto al punto di partecipare allo spargimento della voce, controllato dalla TV della chiesa, che si supponeva che l'YSEE e il WCER sono... organizzazioni sataniste, appena prima della conferenza del WCER ad Atene nel 2004!!!), hanno formato una tipica associazione culturale "i cui membri rivendicano di poter adorare Zeus" (sic) e ovviamente hanno ottenuto la necessaria legalizzazione prima di essere pubbliche, come tutte le associazioni culturali in Grecia devono fare.
La libertà di culto è già garantita dallo stato Greco nell'articolo 18 della legge 2462/1997 e da allora nessun tribunale può negare l'approvazione alle associazioni che sono o dicono di essere religiose.
Una cosa già nota a noi "nuovi" alla "battaglia", irrompe sulla scena. La libertà DI PRATICA è garantita in Grecia, NON è questo il problema (il problema è di essere accettati dalle Autorità Greche come una VALIDA entità rappresentativa di un certo numero di cittadini greci).
Per quanto riguarda solo la libertà di PRATICA, YSEE ha celebrato più volte IN siti "archeologici" con permesso scritto da parte delle autorità (a Sounion - come si ricorderanno i membri del WCER - a Delfi, ad Ampiareo etc) e la scorsa domenica [n.d.t. 26 marzo 2006] ha celebrato ancora UN ULTERIORE festival APERTO e PUBBLICO sul sito del tempio al dio Asclepio a Gortys Arcadia, dove hanno presenziato circa 130 nostri membri (le foto del rituale appaiono nella pagina dell'YSEE).
L'YSEE ha già rilasciato un comunicato stampa sul caso, dopo aver ricevuto molte chiamate da giornalisti greci e stranieri interessati.
Nel comunicato, sottolineiamo che non abbiamo relazione con l'associazione neoapprovata e che non vediamo nulla di utile in una mera approvazione di una associazione culturale fondata che rivendica la restaurazione del culto della Religione Ellenica (l'YSEE è già un soggetto giuridico con, naturalmente, intenti PIÙ AMPI nel suo statuto, si veda all'indirizzo http://www.ysee.gr/index-eng.php?type=english&f=faq#1). Inoltre abbiamo spiegato un'altra volta la nostra opinione sul riconoscimento ufficiale, come si legge nelle FAQ del nostro sito, e annunciato ancora una volta un nostro appello ufficiale al governo nelle prossime settimane.»
Questo il comunicato di Vlassis Rassias
Manuela Simeoni
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Quando i cristiani iniziano ad ammettere che la loro bibbia è una truffa: come
la mettiamo con 1600 anni di truffe e di inganni?
E chi paga le stragi in nome di una favola criminale?
Prelevo da un'emergenza in internet dopo che la notizia l'ho trovata anche su La
Repubblica del 22 marzo 2006.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
21-03-2006 - 12.35 ARCIVESCOVO CANTERBURY,STOP AL CREAZIONISMO NELLE SCUOLE
Basta insegnare Adamo ed Eva a scuola: la Bibbia racconta una verità religiosa, non scientifica. L'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha criticato le scuole britanniche in cui il creazionismo viene presentato come materia scientifica in alternativa alla teoria darwiniana dell'evoluzionismo.
Nella sua prima, ampia intervista da quando è primate della Chiesa anglicana, l'arcivescovo ha preso una netta posizione nel dibattito che contrappone i sostenitori di Charles Darwin ai creazionisti. Il creazionismo viene insegnato attualmente in varie scuole private britanniche, tra le quali due finanziate da un uomo d'affari, Sir Peter Vardy, un cristiano fondamentalista convinto assertore di un'interpretazione letterale della Bibbia. "Credo che il creazionismo sia un errore di categoria, come se la Bibbia fosse una teoria da mettere accanto a tutte le altre", ha detto l'arcivescovo, intervistato dal 'Guardian'. "Il mio timore è che il creazionismo possa finire con lo sminuire la dottrina della creazione invece che rafforzarla". Insomma, fa capire l'arcivescovo, presentare l'Arca di Noè e il Giardino dell'Eden come se fossero fatto storici rischia di tradire il loro messaggio religioso.
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Penso che le affermazioni di questo arcivescovo cristiano, siano dovute alla paura: ha paura del confronto con le teorie evoluzioniste; si rende conto che se "la dottrina della creazione" viene messa a confronto con delle teorie scientifiche, apparirebbe ridicola; allora tenta di dire che sono cose diverse, che non devono essere messe a confronto e tenta di arrampicarsi sugli specchi per giustificare il fatto che è solo una balla. I cristiani non avrebbero mai fatto affermazioni del genere se avessero ancora il potere di mandare in galera chi contraddice la bibbia.
Ciao,
William.
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Sono d’accordo con te, e aggiungo questa mia considerazione:
non solo affermano che la bibbia è un testo con valenza unicamente religiosa perché non possono più mandare in galera nessuno, ma anche perché hanno paura; la paura di chi comincia a capire di essere stato scoperto; la paura tutta monoteista di perdere costantemente il loro POTERE e la loro influenza nella società. Il loro problema è che la loro dottrina si basa su testi antichi ed anacronistici, a cui hanno dato nel tempo una efficacia ed una validità assoluta ed apodittica e quindi non se ne possono discostare molto senza far crollare tutto il loro marcio palazzo.
Come si suol dire hanno le spalle al muro!
Valete
Giuseppe Piedimonte
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Già, il mondo antico non è come, con troppa facilità, i monoteisti lo immaginano e soprattutto, all'aggettivo antico non si abbina l'aggettivo ignorante quando ci si riferisce ai popoli.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
LA SCOPERTA
Ritrovata la biblioteca dell'antica Ur
Iraq archeologico sempre più sorprendente. Gli archeologi italiani hanno rinvenuto numerose tavolette d'argilla incisi su pece con la caratteristica scrittura cuneiforme
Roma, 27 marzo 2006 - Iraq archeologico sempre più sorprendente.
Solo qualche giorno fa archeologi italiani hanno scoperto la pietra angolare di un tempio ad Ur, e oggi giunge la notizia che gruppo di studiosi del Consiglio nazionale delle ricerche, presenti in Iraq per il progetto denominato «Museo virtuale di Baghdad» - insieme ai carabinieri della Msu (Multinational specialized unit) - si sono recati in questi giorni a Eridu, sito archeologico 30 chilometri a sud ovest di Nassiriya, dove hanno rinvenuto numerose tavolette d'argilla i cui testi, molti dei quali incisi su pece con la caratteristica scrittura cuneiforme, risalgono al pieno periodo sumerico che abbraccia un arco di tempo compreso tra il 2700 a.C. (I dinastia di Ur) ed il 2100 a.C. (III dinastia di Ur).
«Oltre al contenuto storico, letterario e lessicale delle iscrizioni - spiega Silvia Chiodi, autrice della scoperta nonché responsabile scientifico e coordinatore del progetto - la particolarità dell'evento consiste nella specifica località del loro ritrovamento, ritenuta fino a questo momento di epoca preistorica e, in quanto tale, priva di ogni primordiale forma di scrittura. Sgomberando il campo da ogni ragionevole dubbio, possiamo sostenere che la storia dell'antica Mesopotamia dovrà essere interamente rivista attraverso una nuova, sorprendente luce».
A seguito del ritrovamento, il team di ricercatori del Cnr, composto tra gli altri dal professor Giovanni Pettinato, ordinario di assirologia presso l'università di Roma La Sapienza e da Mauro Mazzei, esperto di topografia, ha provveduto ad informare le competenti autorità irachene ed italiane nonché i carabinieri dell'Italian joint task force per la messa in sicurezza del sito.
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Notizie recenti, provenienti dalla ricerca scientifica, hanno dimostrato che la meditazione (nella pratica di Sospensione del dialogo interno, contemplazione, Ascoltare le Correnti Vegetative e la meditazione vera e propria come praticata ne Il Crogiolo dello Stregone) non solo aumentano le capacità psico-fisiche dell'individuo (portando ad un inspessimento della corteccia cerebrale ed una maggiore velocità di analisi critica della situazione in cui si vive), ma portano ad una situazione di generale benessere emotivo.
All'apparire di queste notizie subito anche i cristiani si sono messi a proclamare che anche la preghiera fa bene e, più in generale, le loro pratiche.
Noi abbiamo sempre sostenuto (vedi il capitolo sulla Preghiera ne Il Crogiolo del Male) che pregare distrugge le capacità psico-fisiche dell'individuo.
Ebbene in un articolo pubblicato ieri, 01.04.2006 sul quotidiano La Repubblica dal rirolo "LA PREGHIERA NON AIUTA A GUARIRE" su esperimenti condotti in maniera corretta in più ospedali, si è dimostrato che nel gruppo di pazienti malati che SAPEVANO che qualcuno stava pregando per loro le complicazioni arrivarono al 59%, mentre nei gruppi in cui i pazienti o non sapevano che qualcuno pregava per loro, oppure nel gruppo in cui nessuno pregava per loro, le complicazioni arrivarono al 51%.
In pratica le complicazioni dei pazienti malati sotto esame per i quali qualcuno pregava per loro (e lo sapevano) furono dovute al fatto che i pazienti trasferirono su chi pregava per loro le loro aspettative di guarigione. Anziché volgere le proprie forze psichiche dentro di loro le concentrarono nell'attesa della provvidenza che la preghiera avrebbe dovuto far intervenire. Risultato: si ammalarono in maniera molto più grave. Gli spiriti neri si nutrirono della loro aspettativa rendendoli ancora più deboli nei confronti della loro vitalità!
Ecco perché pregare fa male!
Se nella persona ammalata la preghiera provoca complicazioni, nella persona sana (sempre che una persona sia sana quando prega) la preghiera provoca malattia.
E comunque, la preghiera ossessiva è l'anticamera della morte: la fine del corpo fisico e la fine del proprio corpo di energia. La fine della propria opportunità!
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Vi invio una sentenza della Corte di Cassazione. La notizia è di oggi.
Per quali vie passa la riaffermazione della libertà religiosa in questo paese?
È difficile saperlo, ma quale differenza fra la notizia di oggi e quella che riporto sotto tratta da "Storia Criminale del cristianesimo" 7° volume!
http://www.metronews.it/det.php?id=107957&fid=adnk_id
«04/04/2006 13:54
Roma, 4 apr. - (Adnkronos) - È indice di razzismo e di odio verso chi appartiene ad una cultura religiosa diversa dalla nostra cercare di togliere il velo ad una donna musulmana. La Corte di Cassazione ribadisce la linea repressiva nei confronti di episodi razzisti in una sentenza di oggi con la quale ha reso definitiva la condanna per atti con finalità di discriminazione ed odio etnico razziale e religioso nei confronti di un 30enne genovese, Giampiero C., che, i presenza di più persone, aveva apostrofato due musulmane mentre si stavano recando alla moschea, cercando di togliere loro il velo e rivolgendo parole ingiuriose come "negre di m., musulmane di m", il tutto accompagnato da gesti osceni.»
Scrive Karlhein Deschner in "Storia criminale del cristianesimo" 7° volume pag. 109 a proposito della libertà religiosa tanto cara a Ratzinger (non mi risulta che né lui né i suoi predecessori abbiano condannato né l'assassino né il suo mandante il macellaio di Sodoma e Gomorra o il pazzo di Nazareth!):
«...racconta come a Tolosa nel 1234, anno della canonizzazione di quest'ultimo, il vescovo Raimondo di Miromonte, tra la messa e il banchetto, accorse presso un "eretica" malata appena scoperta. Non riuscendo però ad ottenere niente, nonostante tutta la sua sete di conversione e tutte le sue parole, perché la vecchia malata " a causa di questa misera vita" non vuole cedere, negare la propria fede, il prelato la condanna "come eretica con l'autorità di Gesù Cristo. La fece portare sul rogo con il letto in cui giaceva e subito bruciare.
Dopo che questo fu compiuto, il vescovo e i fratelli (domenicani) tornarono nella sala da pranzo e mangiarono con grande gioia quello che vi era preparato, ringraziando Dio e san Domenico". Uccidere (anche una vecchia degente) stimola dunque nei cattolici, non solo la devozione, ma anche l'appetito. Con grande gioia! Quanto era edificante, vivificante - "la causa di Cristo"!»
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Riflettete: in colui che ha tentato di togliere il velo delle musulmane e che le ha insultate non c'è forse lo stesso spirito di questi preti che hanno bruciato una povera vecchia? La differenza non la fa la religione, ma le norme del Sistema Sociale. Il prete non aveva nessun'arma dialettica con cui trasmettere la propria "fede" alla vecchia e non ha trovato nessun'altra soluzione che bruciarla! Ratzinger sta facendo la stessa cosa con le donne indifese: non ha argomenti per convincerle a non abortire se non la violenza e il terrore che vuole imporre mediante le leggi fatte da politici che anziché essere ossequienti del dettato Costituzionale sono propensi a sostituirne i principi con quelli del macellaio di Sodoma e Gomorra!
Se come Pagani un giorno fossimo indotti ad usare questi mezzi, il Paganesimo non avrebbe diritto all'esistenza! Per questo motivo rivendichiamo che SOLO NOI, come Pagani, possiamo dire che cos'è il Paganesimo!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Fonte: La Repubblica del 4/4/06
«"Un feto è vivo solo se respira"
Partorì nel water e il figlio annegò
La donna, obesa, non sapeva di essere incinta. Non aveva mai fatto analisi.
Milano. "È stato partorito ma non è nato". Insomma anche se era venuto alla luce, se stava bene,se il suo cuore batteva, un bambino non può essere considerato vivo quando non ha respirato. A dirlo sono un perito del Tribunale di Milano, il PM Elio Ramondini e il GIP Marco Alma che ha archiviato l'accusa di omicidio a carico di una donna di 36 anni, che aveva partorito suo figlio in bagno. Il bimbo era morto - anzi non era mai nati - perché annegato nel water. Tutto comincia un anno fa nel marzo 2005, nell'hinterland milanese: è mezzanotte quando una donna con gravi problemi di obesità (pesa oltre 100 chili) si sente male. In bagno si siede sul water e ha una forte emorragia, telefona al marito che è fuori casa per lavoro e chiede aiuto. Poi resta immobile per un'ora , due ore , fino all'arrivo del soccorso. A quel punto ecco la terribile scoperta:la donna che per la mole e per il malessere è rimasta immobile in bagno viene sollevata di peso. Sotto di lei emerge nel water un minuscolo corpo. Un bambino appena partorito. È morto annegato nell'acqua dello scarico. Subito vengono avvertiti i carabinieri, scatta una denuncia per omicidio volontario nei confronti della donna. L'ipotesi: ha ucciso il figlio.
Ma non è andata così: "Giuro, non sapevo di essere incinta. Stavo malissimo e non mi sono accorta di aver partorito. "Le indagini confermano:la donna non aveva mai fatto analisi per scoprire la gravidanza. Non solo:in passato aveva gia sofferto di coliche che le avevano provocato dolori fortissimi, come un parto. Caso chiuso. Ma viene ribadito il principio della legge: "Perché un bambino possa essere dichiarato "nato vivo" occorre che abbia respirato autonomamente", scrive il perito. E il piccolo - rimasto senza nome anche sul fascicolo del Tribunale - non ha avuto il tempo di respirare. È passato direttamente dal ventre della madre all'acqua dove è annegato. Non è mai davvero nato.»
Non faccio commenti per la delicatezza della questione, ma voglio far solo notare, oggettivamente, che con l'archiviazione si è riaffermato il principio della legge "RICAVATO" dall'art 1 codice civile:
"1. La capacità giuridica si acquista al momento della nascita.
2.I diritti che la legge riconosce al concepito sono subordinati al momento della nascita."
Valete
Giuseppe Piedimonte
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E di preti pedofili indagati ce ne sono tre!
E voi continuate a mandare i ragazzi negli oratori senza chiedervi qual è l'ideologia cristiana.
Continuate a fingere di non sapere di quanto sangue grondano le mani dei cristiani!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/cronaca/parroco-pedofili/parroco-pedofili/parroco-pedofili.html
Scandalo a Pomezia, alle porte di Roma: indagati tre religiosi Una folla di fedeli scende in piazza: "È un atto di giustizia"
Pedofilia, manette all'ex parroco
centinaia gli abusi denunciati
Coinvolti altri due sacerdoti. L'accusa da una ventina di ragazzi
Il Vaticano avvia il processo di secolarizzazione del prete arrestato
La chiesa di San Benedetto a Pomezia
ROMA - L'ex parroco di Pomezia arrestato per pedofilia e violenza sessuale; misure cautelari anche nei confronti di altri due religiosi accusati di favoreggiamento. Scoppia lo scandalo nella parrocchia San Benedetto di Pomezia, alle porte di Roma. Don Marco Agostini, 43 anni, da alcuni mesi trasferito ad Assisi per gestire un ostello della gioventù, è stato arrestato da agenti della squadra mobile di Roma.
L'indagine si riferisce ad una serie di episodi di violenza avvenuti parecchi anni fa, si parla addirittura di centinaia, denunciati da un gruppo di persone, all'epoca ragazzini, che hanno frequentato gli oratori diretti da don Marco fin da quando era seminarista: "L'abbiamo detto solo ora perché prima eravamo piccoli e avevamo paura e vergogna".
La notizia dell'arresto del sacerdote si è sparsa velocemente in città. Una folla si è radunata davanti alla chiesa: gli agenti vanno avanti e indietro tra la sacrestia e le volanti che sono posteggiate sul sagrato. Tra i curiosi anche alcuni dei ragazzi che hanno presentato denuncia e che ora sono lì, ad assistere a quello che definiscono un "atto di giustizia". C'è tensione, rabbia e anche stupore: i tre sacerdoti sono molto conosciuti in paese e i parrocchiani sono sgomenti.
Nella sacrestia della chiesa, gli inquirenti hanno sequestrato il computer e numerosa documentazione cartacea che gli agenti hanno definito "utilissima per l'indagine".
Don Marco appartiene alla congregazione dei padri Oblati; per anni è stato parroco, oltre che a Pomezia, ad Ardea e Torvaianica; ha prestato la sua opera anche a Roma. Il pubblico ministero gli ha concesso gli arresti domiciliari; le autorità ecclesiastiche hanno già avviato un processo di secolarizzazione. Nei confronti degli altri due sacerdoti coinvolti nell'indagine, entrambi di Pomezia, il giudice ha ordinato il divieto di soggiorno a Roma e in provincia, compreso quindi anche la città dove hanno prestato il loro servizio fino a pochi giorni fa.
(5 aprile 2006)
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Da "La Repubblica" del 6/4/2006.
ROMA - Il Parlamento e il Comitato di bioetica britannici hanno chiesto di compiere studi approfonditi sulla sofferenza degli animali utilizzati per la ricerca scientifica. L'avvio di questa indagine sull'argomento, che potrebbe essere pronta in breve tempo, non servirà ad annullare la sperimentazione sugli animali, ma costituisce una pietra miliare nel campo dell'affermazione dei loro diritti.
Per la prima volta, infatti, passa il riconoscimento del fatto che gli animali sono in grado di provare "dolore" in termini umani e si chiede agli scienziati di impegnarsi a stabilire quali siano i loro livelli di sofferenza. Per molto tempo è stata negata la stessa capacità degli animali di provare dolore e anche quando è aumentata la sensibilità per l'argomento, in molti hanno sostenuto che il dolore provato da una bestiola non è paragonabile a quello di un essere umano. È un assunto che urta la sensibilità di molti, ma non deve stupire: in molti ambienti scientifici la sofferenza viene valutata solo in base alla capacità di esprimerla. Nello stesso modo in cui si ignorata o sottovalutata la sofferenza animale, si è a lungo ignorata e sottovalutata quella dei neonati, solo perché incapaci di esprimersi a parole.
È indicativo in questo senso che solo ieri i ricercatori della University College di Londra abbiano dato notizia di uno studio che dà per la prima volta una misura scientifica diretta del dolore nei neonati prematuri. I risultati della ricerca pongono un dilemma considerevole sull'operato dei neonatologi. Per lungo tempo infatti i bambini molto piccoli sono stati operati senza anestesia, nella convinzione che non provassero dolore, ma solo semplici reazioni riflesse. Così come è accaduto nel campo della neonatologia, le ricerche sollecitate dalle autorità britanniche per gli animali puntano a fornire parametri più precisi, in questo caso per stabilire se un esperimento è accettabile per legge. Al momento, infatti, le norme britanniche stabiliscono che una sperimentazione sugli animali è autorizzata sulla base di livelli di sofferenza indicati come lievi, moderati, notevoli o non classificabili, cioè tali da richiedere anestesia. A questa metodo si oppongono in molti, sostenendo che si tratta di classificazioni vaghe, stabilite a priori, senza verificare davvero quanto l'animale soffra durante l'esperimento.
La ricerca britannica raccoglierà i dati in nove laboratori autorizzati. Il gruppo di scienziati ha già verificato che negli ambulatori in questione sono già disponibili dati sull'argomento. Il fatto che chi sperimenta sugli animali abbia già misurato il loro dolore, ma non ne abbai fornito resoconto, fa nascere dubbi e timori sull'esito di tali osservazioni.
In Italia la legge che disciplina la sperimentazione sugli animali è la 116/92, che all'articolo 6 stabilisce che "gli esperimenti devono essere effettuati in modo da evitare angoscia e sofferenza o dolore inutili agli animali".
L'accezione "dolore inutile" è però molto vaga e la realtà è che, nonostante le norme, gli animali da laboratorio sono sottoposti a grandi sofferenze spesso con scarsi o nulli esiti scientifici.
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C'è sempre una interpretazione aprioristica monoteista che tenta di bloccare la comprensione della realtà.
Da un lato abbiano la scienza che osserva e dall'altro abbiamo l'osservatore che interpreta inserendo quanto ha scoperto nel suo sistema di pensiero. Solo che il sistema di pensiero soggettivo è frutto di manipolazione mentale imposta e si finisce col piegare ogni giustificazione di quanto si scopre a quella manipolazione mentale.
Così, se la scienza ha scoperto uno stato in essere del cervello che prelude la nascita del colpo di genio (lo può vedere mediante strumenti), la premessa che porta a quello stato, il perché si genera quel fenomeno e come quel fenomeno si trasferisce alla "coscienza" diventano frutto di interpretazioni soggettive che finiscono per giustificare pratiche religiose distruttive.
Nell'articolo che posto, la scoperta ha valore, l'interpretazione molto meno.
Chi ha partecipato ai dibattiti relativi a Il Crogiolo dello Stregone, sa perfettamente come predisporre sè stesso, come il fenomeno si manifesta, perché si manifesta e come usare la manifestazione del fenomeno nella propria esistenza.
Portare la manifestazione dell'intuizione da fenomeno estemporaneo della propria esistenza a fenomeno sistematico, manifestazione continua, integrata con le capacità di analisi e di critica della ragione, è uno degli scopi della pratica del Crogiolo dello Stregone. Tale scopo ha come finalità: VIVERE!
Vivere nelle condizioni per le quali siamo nati: vivere per sfida!
Poi qualcuno ci viene a dire che anche il feto prova dolore (e iniziano le ricerche per conoscere la soglia del dolore degli animali) come se non lo sapessimo da sempre: non è forse il dolore parte degli elementi dell'esistenza che ci inducono a vivere per sfida?
Esistono modi diversi per percepire il dolore, come esistono modi diversi di vivere per sfida, come esistono modi diversi di comunicazione emozionale: ma tutti sono espressione soggettiva dei medesimi DEI!
Sono oltre dieci anni (il testo sull'Attenzione de Il Libro dell'Anticristo è di diciassette anni fa) che stiamo formalizzando Il Crogiolo dello Stregone e la scienza continua a scoprire che I PAGANI HANNO RAGIONE NEI CONFRONTI DELLA VITA E DELLO SVILUPPO. Come la scienza continua a confermare che le pratiche cristiane annientano la vita delle persone!
È triste dire: "Ve l'avevo detto!" quando si vedono persone che sprecano la loro esistenza rincorrendo fantasmi di dogmi di verità.
Ma come diceva qualcuno: "Questa è la realtà!" e questa realtà non si cambia, al massimo si può gettare in essa la moneta della nostra passione!
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/scienza_e_tecnologia/lampo-di-genio/lampo-di-genio/lampo-di-genio.html
Una ricerca Usa spiega come il cervello si prepara a 'sfavillare'
il modo migliore è chiudere gli occhi e sgomberare la mente
Eureka, un lampo di genio
ecco come arriva l'illuminazione
ROMA - La meditazione Zen lo chiama 'satori', o risveglio della verità cosmica, "una profonda intuizione spesso folgorante e improvvisa", lo definisce un testo buddista. Per noi occidentali, molto più prosaicamente, è il lampo di genio. Ora una ricerca pubblicata sulla rivista Psychological Science, cui spiega che il modo migliore per liberare la genialità dentro ciascuno di noi, è chiudere gli occhi e sgomberare la mente dai pensieri superflui.
Secondo gli autori dello studio, John Kounios della Drexel University e Mark Jung-Beeman della Northwestern University, il cervello si prepara a 'sfavillare' concentrando l'attività in alcune zone, le regioni specifiche dei ragionamenti più complessi, la corteccia temporale e frontale, limitando invece tutti gli altri pensieri e attività cerebrali superflui e possibili fonti di distrazione.
Quindi, hanno spiegato i ricercatori, il cervello si può predisporre ad uno sprazzo di creatività che permette di risolvere in un batter di ciglia un problema complesso, prima ancora che il problema sia presentato all'individuo.
L'attività cerebrale che apre la strada al genio creativo è a tal punto costante, hanno rilevato i due studiosi, che osservando il funzionamento del cervello si può prevedere se saremo illuminati o meno da uno sprazzo di intuito e genio creativo di fronte al problema. Questa scoperta, potrebbe forse portare a capire come mettere le persone nella situazione mentale ottimale per confrontarsi con problemi particolarmente complessi.
Finora un mistero gravitava intorno ai motivi per cui certe volte, magari quando meno ce l'aspettiamo, siamo capaci o meno di lanciare il famoso 'Eureka!', ("Ho trovato!"), che secondo la tradizione fu gridato dal siracusano Archimede correndo nudo per strada, un'esplosione improvvisa di creatività e intuito, che invece altre volte non arriva e ci costringe a lunghi sforzi per trovare una soluzione che non arriva mai. Ebbene gli esperti hanno capito che per far accendere la lampadina, il cervello deve eliminare ogni fattore di disturbo ancora prima che un problema sia posto alla sua attenzione.
Gli studiosi hanno coinvolto un gruppo di persone sottoponendoli a due diversi esami dell'attività cerebrale prima e durante dei giochi di ragionamento linguistico. Ai partecipanti venivano date tre parole e loro dovevano trovarne una quarta ad esse legata, un Po’ come nel gioco della 'ghigliottina' del famoso quiz "L'eredità" condotto da Amadeus. Il cervello dei volontari è stato esaminato con l'elettroencefalogramma e con la risonanza magnetica funzionale per immagini.
Gli scienziati si sono concentrati sugli istanti prima che il quesito venisse posto ai partecipanti in attesa di esso. Entrambi gli strumenti di osservazione dell'attività cerebrale hanno dato risultati sorprendentemente simili indicando due distinti tipi di attività nervosa prima che il problema fosse presentato ai partecipanti, uno cui segue sempre il lampo di genio, l'altro cui invece segue il tentativo di risolvere metodicamente ed analiticamente il quesito.
In particolare un lampo di genio sembra sempre preceduto da aumento di attività nel lobo temporale, sede di elaborazioni concettuali complesse, insieme con alcune aree del lobo frontale sedi invece del controllo delle funzioni cognitive. Probabilmente queste aree nervose aiutano l'individuo a liberarsi di pensieri irrilevanti per la soluzione del quesito con cui egli sta per confrontarsi, quindi lo aiutano a concentrarsi.
Invece la preparazione a cercare una risposta con metodi analitici e senza sfoderare l'intuito è caratterizzata dalla messa in moto di aree nervose legate alla vista, segno che l'individuo non trova la giusta concentrazione all'interno di sè, ma mantiene un contatto con l'esterno. "Abbiamo cominciato a capire come il cervello si prepara all'intuito creativo - hanno concluso gli scienziati - questo potrebbe portarci a tecniche per facilitarlo". Un lampo di genio che ad Oriente qualcuno ha già avuto qualche migliaio d'anni fa e che le filosofie hanno ben codificato e tramandato.
(6 aprile 2006)
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Giovedì 6 Aprile 2006: Don Marco Agostini: una vita da pedofilo!
Questo è un articolo de Il Giornale.
Stuprare e violentare bambini è la costante dottrinale di chi adora il pazzo di Nazareth!
Vi consiglio di dare una letta a questi articoli, perché i fatti non sono successi un secolo fa, ma sono fatti in atto in questo momento. Inchieste in corso!
E sono pubblicati su vari giornali perché la situazione provocata dal terrore e dalla voglia di dominio e di possesso degli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra sta producendo continuamente nuove violenze nella società di oggi e in quella che questi bambini vivranno domani!
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=79833
Arrestato sacerdote: «Una vita da pedofilo» - di Stefano Vladovich -
Una storia di abusi e violenze sugli adolescenti che dal '93 al 2003 hanno frequentato gli oratori di Torvaianica e Pomezia
Stefano Vladovich
Quando l'hanno arrestato, ieri mattina ad Assisi, padre Marco se lo sentiva.
Ha lasciato il suo pappagallo brasiliano, Giuditta, alle cure dei suoi fratelli, i padri oblati di San Francesco di Sales, ed è salito su un'auto della squadra mobile diretta a Roma. Violenza sessuale continuata e pluriaggravata le accuse che i magistrati della Procura di Velletri, dopo oltre un anno di indagini, ipotizzano per padre Marco Agostini, 43 anni, già da tre rimosso dalla Curia di Albano dall'incarico di responsabile dell'oratorio di San Benedetto a Pomezia, Roma. Una triste storia di abusi e violenze protratte nel tempo sui ragazzi che dal '93 al 2003 hanno frequentato gli oratori di Torvaianica e Pomezia, sul litorale romano. A finire in manette per favoreggiamento personale, inoltre, padre Ennio Di Gianpasquale e padre Germano Agostini, rispettivamente parroci di San Benedetto e di San Michele Arcangelo a Pomezia. Arresti che hanno lasciato sgomenti migliaia di residenti. Il blitz scatta alle nove quando nella cittadina industriale alle porte di Roma piombano gli agenti della IV sezione della mobile.
Il dirigente, Dania Manti, ha in mano l'ordinanza di custodia cautelare, con l'obbligo di dimora fuori da Roma e provincia, chiesta dal pm di Velletri Luigi Paoletti e firmata dal gip Aldo Morgigni, per padre Ennio e padre Germano. Fra la canonica e l'oratorio di via Filippo Re, a due passi dalla sede del Municipio pontino, gli agenti di polizia sequestrano pc, fotografie, registri e decine di faldoni contenenti documenti «interessanti» per ricostruire l'attività di padre Marco, arrivato nella diocesi di San Benedetto a metà degli anni '90 dopo alcuni anni trascorsi nella parrocchia della Beata Vergine Immacolata a Torvaianica.
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La violenza dei cristiani è la costante nell'attività di devastazione della società civile!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Un'altra sentenza della Corte di Cassazione che sancisce la libertà delle persone e ne crea le premesse per la costruzione di una nuova morale sociale d'uscita dalla morale monoteista!
Sappiamo quanto tempo ci vorrà prima che si cali nei comportamenti normali delle persone, ma è importante che la Corte di Cassazione abbia sentenziato.
Si tratta sempre di un percorso di nascita e costruzione della morale Pagana!
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.agendalodi.it/adnview.php?ArtID=20060407154739
07 aprile ore 15:47
Cassazione: l'ufficio? come la casa, luogo 'privato' dove non si può essere spiati Roma, 7 apr. (Adnkronos) - L'ufficio? È "luogo di privata dimora" come la casa dove non si può essere spiati. Lo dice la Corte di Cassazione in una sentenza nella quale stila l'elenco dei luoghi nei quali si può essere controllati senza ledere la privacy dei dipendenti e quelli dove, invece, l'occhio del 'grande fratello' deve rimanere fuori. La Sesta sezione penale, nella sentenza 11654, scrive che "luogo di privata dimora è in primo luogo l'abitazione, come quello in cui la persona svolge le sue funzioni essenziali di vita e di relazione e, quindi, - sottolinea la Suprema Corte - tutti quei luoghi che assolvono a funzioni analoghe, lavorative, professionali o di altra natura, come lo studio, lo svago, con carattere di stabilità, in modo da giustificare la medesima tutela costituzionalmente garantita".
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Quando, domani, andrete a votare, ricordate quanto vi riporto sotto e ricordate che per un caso che viene scoperto, almeno 1000 casi continuano a rimanere nell'ombra e a fare danni all'interno della società civile.
Non si può essere Pagani se non si ha un legame affettivo emotivo con la vita che comunemente è chiamato "amore". Come non si può essere Pagani se non si è in grado di guardare in faccia la realtà che ci circonda.
Quanto vi mando, affinché si ricordi, è tratto dal sito:
http://www.agenews.it/index.php?pagina=inc/obj_news_dettaglio.php&id_news=1022&id_pagina=&id_pagina_madre=&prof=&id_stringa=
Quando votate ricordate e non siate "sufficienti" dicendo che "Tanto il mio voto cosa vuoi che conti!" a Bolzano un sindaco fu eletto per soli 10 voti!
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
PEDOFILIA: LE VITTIME RACCONTANO, ABUSI E RITI SATANICI
(AGE) ROMA - "Le violenze avvenivano nell' oratorio, nelle sale della parrocchia e nella casa del sacerdote. I fatti risalgono a periodi diversi. I giovani coinvolti, all'epoca potevano avere fra i 10 e i 16 anni". Così le vittime di allora, oggi giovani ventenni, raccontano il girone infernale, fatto di attenzioni morbose da parte del parroco di cui si fidavano quando erano poco più che bambini, e di riti satanici con cui il sacerdote si garantiva la sudditanza psicologica delle sue giovani vittime. Oggi quei ragazzi hanno avuto la forza di festeggiare, il giorno della loro "liberazione" da un incubo tenuto segreto per anni e di raccontare quelle violenze. Quel sacerdote, don Marco Agostini, 43 anni, accusato dalle sue vittime di aver compiuto ripetuti abusi su una ventina di adolescenti tra il 1993 e il 2004, è stato arrestato ad Assisi dove era stato trasferito da Pomezia. Ed è proprio nella Chiesa di San Benedetto della cittadina alle porte di Roma che, da parroco, don Marco aveva iniziato i suoi giovani adepti non solo al catechismo, ma anche ad altre pratiche. "Non siamo solo noi ad aver denunciato questa situazione - dicono alcuni di loro - dovremmo essere almeno 30 ragazzi fra Torvaianica, Pomezia e Roma. In un primo momento noi volevamo risolvere la situazione solo segnalandola a livello ecclesiastico. Ci siamo rivolti al vescovo di Albano che allora era monsignor Vallini. Ma - proseguono - rispose che erano solo chiacchiere. Poi però fu avviato un processo da parte delle autorità ecclesiastiche. Poi abbiamo presentato una denuncia alla IV sezione della Questura di Roma". Ma il loro racconto non si ferma a quello degli abusi sessuali. Oltre alle normali attività dell'oratorio, che coinvolgeva in quegli anni 1.500 giovani, il Cabana, così era soprannominato il parroco, sottoponeva i ragazzi anche alla pratica di riti satanici ed esoterici in genere. "Sì, ci faceva fare anche riti esoterici - racconta uno dei ragazzi - Era un modo per tenerci spaventati e isolati l'uno dall'altro". Lui, il Cabana, aveva costituito una organizzazione articolata all'interno di "Ragazzi Nuovi", il gruppo da lui fondato sin da quando era ancora a Roma. All'epoca don Marco era un giovane seminarista della parrocchia San Francesco di Sales che si faceva notare per l'attitudine a coinvolgere persone. Nessuno ancora aveva scoperto la sua altra faccia, quella che destinava attenzioni troppo intime ai bambini. Sempre e soltanto ai maschietti. Don Marco, una volta trasferito a Torvaianica, portò con sè il nucleo di "cabanini", così chiamava i suoi ragazzi, più vicini, quelli che poi facevano parte della Cupola.
I più vicini, cioè quelli sottoposti a violenze. Un' organizzazione articolata e funzionale, ma dalle regole apparentemente vaghe: nessun bambino capiva perché era salito gerarchicamente nella cupola o, al contrario, perché rimaneva a rango di cabanino. Ferite troppo profonde per dei bambini, ora sui vent'anni, che oggi, fuori dalla chiesa di Pomezia, hanno festeggiato il giorno della loro "liberazione" dall'incubo filmando con una telecamera il momento in cui le forze dell'ordine hanno prelevato dalla canonica padre Ennio e un sacerdote anziano, padre Germano, accusati di favoreggiamento nei confronti di padre Marco: sapevano degli abusi e avrebbero tentato di favorire l'ex parroco nel corso delle indagini. (AGE)
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ELEZIONI: TREVISO, SINDACO CORNUDA FA TOGLIERE CROCIFISSO DA SEGGI ASCIERTO (AN), DENUNCEREMO QUESTO COMPORTAMENTO AD AUTORITÀ
Treviso, 9 apr. (Adnkronos) - "Il sindaco di Cornuda, in provincia di Treviso, ha fatto togliere i crocifissi da tutto i seggi della cittadina". La denuncia arriva da Filippo Ascierto, responsabile per la sicurezza di An, che spiega come il sindaco abbia giustificato la sua richiesta alla prefettura richiamandosi alla laicità dello Stato.
http://elezioni.adnkronos.com/3Level.php?cat=News&loid=1.0.384105190
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Cervelli che si rispecchiano
Gli altri siamo "noi" o "loro", lo dicono i neuroni specchio!
Negli ultimi anni le neuro scienze sembrano offrire le risposte più convincenti su molti interrogativi a proposito del comportamento umano. È il caso, ad esempio, della nostra incredibile capacità di metterci nei panni degli altri, di provare le stesse emozioni e di assumere comportamenti e posture simili a quelle delle persone con cui condividiamo più tempo.
La responsabilità di tutto questo sembra essere di un tipo particolare di cellule neurali, battezzate neuroni specchio!
La scoperta risale ai primi anni 90, ad opera di una equipe di scienziati guidati dal neurofisiologo Giacomo Rizzolati. Lo staff di ricerca stava conducendo degli studi sul funzionamento dei neuroni che controllano il movimento della mano nelle scimmie macachi. Ad un certo punto, quasi per caso, si sono accorti che i neuroni della corteccia parietale dell'area premotoria che controllano le sequenze motorie (come afferrare un arachide o una banana) si attivano anche quando la scimmia vede semplicemente un altro fare la stessa sequenza di movimenti.
Dopo lo smarrimento iniziale, fu confermato che è davvero cosi. I neuroni motori di cui stavano registrando l'attività si accendevano, non solo quando i macachi compivano gesti, ma anche quando osservavano altri eseguire gli stessi.
Da quel giorno numerosissimi esperimenti condotti sull'uomo hanno mostrato che anche noi possediamo sistemi neuronali analoghi, e non solo nella corteccia motoria ma anche in altre parti del cervello. Ad esempio sembrano esserci sistemi a specchio nell'insula, un'area encefalica legata a molte reazioni di tipo emotivo. Anche se gli esperimenti condotti fino ad ora hanno messo l'accento soprattutto sulla risonanza a reazioni del tipo: disgusto, imbarazzo, dolore ecc. è ragionevole pensare che funziona allo stesso modo anche per emozioni positive come la gioia, l'allegria e l'entusiasmo.
Cosi quello che, in un primo momento, sembrava poco più di una curiosità sta imponendo una rapida revisione alle idee sul funzionamento del cervello e, come generalmente accade, ha finito per informare anche altre discipline come: psicologia, antropologia, filosofia e sociologia. Oggi molti scienziati ipotizzano che i neuroni specchio abbiano un ruolo importante nelle funzioni dell'apprendimento e nella trasmissione della cultura.
Una cosa è certa, studi come questi sollevano importanti riflessioni. Se l'uomo ha la capacità di modellare gli altri, cioè di ricalcarne movimenti e posture ripetendo dentro di sè le intenzioni e le emozioni che li accompagnano, quale è il grado dell'influenza del contesto sociale nel determinare ciò che siamo e proviamo? Cosa modelliamo? Essendo un processo che avviene sotto la soglia della coscienza è presumibile che modelliamo di tutto, anche le cose più tristi.
Allora dobbiamo prestare attenzione, guardarci attorno e imparare a fare delle scelte, discriminare per decidere cosa modellare. Utilizzare consapevolmente e a nostro vantaggio una naturale caratteristica che madre natura ci ha donato.
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> Se l'uomo ha la capacità di modellare gli altri,
> cioè di ricalcarne movimenti e posture ripetendo
> dentro di sè le intenzioni e le emozioni che li
> accompagnano, quale è il grado dell'influenza
> del contesto sociale nel determinare ciò che
> siamo e proviamo? Cosa modelliamo?
Si tratta di uno dei segreti della manipolazione mentale dei ragazzi.
"Io mica ho detto a mio figlio di pregare e sottomettersi!" Si, però tu lo facevi tutti i giorni e poi a tuo figlio dicevi: "Hai visto che furbo che sono?"
L'assenza di cultura fra gli adulti impone assenza di cultura fra i ragazzi e li costringe ad usare la loro immaginazione che gli adulti impongono oro.
I Neuroni Specchio costringe lo spettatore a soggettivare i comportamenti dell'attore: dell'adulto. A meno che lo spettatore non sia fornito di forti basi critiche, cosa da escludere nei ragazzi specie quando sono dipendenti dai genitori.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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La prima via Crucis di Ratzinger
"La famiglia è minacciata"
Al Colosseo, al rito del venerdì santo, il Papa porta la croce che fu di Giovanni Paolo II. Attacco ai Pacs: "Sembra che oggi sia in atto una specie di anti-Genesi, un antidisegno, un orgoglio diabolico."
Questo lo ha detto il "monsignor"Comastri.
[...].
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Per i cristiani difendere la genesi significa difendere il loro diritto di essere i padroni del mondo in quanto rappresentanti del dio creatore.
La vera sfida consiste proprio nel negare loro questo diritto attraverso il riconoscimento delle forze che agiscono nel mondo e nella vita. Quelle forze che sfuggendo alla loro morale essi identificano come diaboliche. Per i cristiani diaboliche sono tutte quelle forze proprie della vita, del suo divenuto, e che negano la loro morale di odio e di morte.
Esiste un'attività feroce dei cristiani contro la società civile e le norme costituzionali. Un'attività di eversione che se da un lato viene manifestata da Ratzinger come suo diritto di parlare ai cristiani, dall'altro lato i media la spacciano come diritto di Ratzinger di mettere in atto attività eversive nei confronti del dettato costituzionale nazionale.
Anche gli strascichi dell'esito elettorale sta a dimostrare la violenza con la quale gli integralisti cattolici non vogliono perdere il loro potere di controllo e di dominio sulla e nella società civile.
Bisogna essere cristiani per essere mafiosi; Provenzano dimostra!
Ma che differenza c'è fra Provenzano e Ratzinger?
Provenzano era un poveraccio ammalato di sindrome da onnipotenza e si dedicava a devastazioni regionali; Ratzinger dispone di miliardi, ha il potere per non farsi processare per delitto ed agisce a livello planetario per distruggere le società civili.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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È di oggi la notizia ed è a riconferma come il sistema educazionale monoteista che costringe l'uomo a sottomettersi alla volontà del dio padrone porta alla costruzione di una visione folle della vita e dell'esistenza.
Mentre il Paganesimo Politeista porta la psiche umana ad espandersi nel mondo in cui l'uomo è nato, il monoteismo costringe l'individuo a diventare prigioniero di precetti dogmatici che chima verità e che condizionano e determinano i suoi comportamenti.
C'è un testo piuttosto complesso in rete che, secondo me, dovrebbe essere preso in considerazione da chi sta tentando di uscire dal monoteismo
Si tratta di:
La manipolazione mentale mediante il condizionamento educazionale:
i "sensi di colpa"!
Come liberarsi e come affrontarli
Attraverso il "Crogiolo dello Stregone"
LE SOLUZIONI SOCIALI DELLA STREGONERIA!
Che trovate all'indirizzo:
http://www.federazionepagana.it/agirecrogiolo.html
Liberarsi dalla follia del monoteismo lo può fare solo la persona stessa. Mentre la verità si può imporre con la violenza, la libertà si può solo indicare e stimolare.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=18456&idSezione=1
GB - INFERMIERE COLPEVOLE DI DUE OMICIDI
(19/04/2006) - Un infermiere britannico di 25 anni, Benjamin Geen, dipendente dell'ospedale di Banburry (nella contea dell'Oxfordshre), è stato riconosciuto colpevole di due omicidi e di casi di lesioni volontarie. L'uomo, arrestato lo scorso febbraio 2004 con in tasca una siringa piena di un rilassante mortale in dose massiccia, aveva avvelenato 17 malati per poterli poi "resuscitare". La pena per Geen sarà determinata in un'udienza la cui data è da precisare.
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Ricevo da Roberto Vacca un suo articolo apparso su tecnologici pubblicato oggi su Nòva, supplemento di IlSole24Ore.
Il tema non è legato alla lista, ma mettere attenzione nel mondo in cui vivamo è sempre una buona cosa.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
PROTEGGERE I SISTEMI TECNOLOGICI COMPLESSI - di Roberto Vacca - 21/4/2006, Nòva
IlSole24Ore
Dal 1995 al 2000 ci fu nel mondo un incidente aereo ogni 1,25 milioni di voli.
Dal 2001 al 2005 solo uno ogni due milioni di voli. Quando i rischi sono così bassi, è difficile percepirli in modo sensato. È ancora più arduo progettare aumenti di sicurezza in grandi sistemi che coinvolgono numeri enormi di utenti, operatori, macchine, canali di comunicazione, computer. Nei grandi sistemi tecnologici i rischi sono corsi da milioni di persone, non solo dai passeggeri di un aereo. Le città con molti milioni di abitanti sopravvivono solo se dispongono di trasporti veloci, energia e comunicazioni. Dopo il grande blackout che nel 1965 lasciò senza elettricità decine di milioni di americani e canadesi e fino ai blackout recenti in USA e in Europa, il pubblico percepisce in modo vago la complessità di un sistema che si può bloccare senza esplosioni, ne ragioni ovvie. Pochi comprendono la complessità di strutture disperse sul territorio e prese per garantite: finora funzionano quasi sempre.
I grandi sistemi tecnologici - ma anche stato, strutture sociali, aziende) sono minacciati da tre fattori: disastri naturali, violenze (guerra, terrorismo, vandalismo) e fragilità intrinseca dovuta a difetti di progetto, organizzazione, gestione. Per evitare i primi due non si può ricorrere a risorse tecniche.
Terremoti, tsunami, eruzioni sono poco prevedibili. Anche la violenza è imprevedibile se non si è evitata con azioni preventive sociali, politiche, negoziali. Occorre - dopo il fatto - gestire le emergenze, ricostruire, ricuperare lo status quo. In linea teorica la fragilità intrinseca si può evitare con interventi progettuali e tecnologici. In pratica la complessità enorme e crescente rende difficile progettare la sicurezza nei sistemi prevedendo ogni possibile condizione futura di funzionamento. La sfida tecnica e teorica è appassionante. Sarebbe vitale accettarla e vincerla, ma non abbiamo soluzioni da manuale: occorre inventarle.
L'ENEA ha raccolto centinaia di esperti internazionali a due giornate di discussione (28-29 Marzo) sulla Protezione di reti e infrastrutture complesse.
Abbiamo convenuto su vari punti vitali. Vanno integrati i progetti dei vari sistemi valutando i rischi di ciascuno e la loro trasmissione tra aree fisiche e settori. Vanno addestrati utenti e operatori a riconoscere emergenze impreviste e a reagire adeguatamente. Vanno ottimizzate le comunicazioni per ottenere monitoraggio e controllo intersistemico; e reso trasparente il software di controllo in modo da distinguere se i guasti hanno origine nello hardware, nei canali di comunicazione o nello stesso software. A tal fine va analizzata la storia di tutti i blackout, le crisi sistemiche, le emergenze dovute ad atti terroristici e vandalici. Su questa base vanno formulati scenari quantitativi dettagliati. Vanno sviluppati, analizzati criticamente e validati modelli matematici dell'interdipendenza fra sistemi e della proliferazione di guasti, emergenze e interruzioni dei servizi. È compito arduo e critico: alcune variabili non sono note o si presentano in modo casuale e con segnali forti. I meccanismi possono essere arguiti, non calcolati.
Questi problemi si presentano in modi simili in Europa, America e Asia. Sono diversi, però, molti fattori essenziali che influenzano i processi. Fra questi: tradizioni tecniche, convenzioni sociali, strutture legali, competenze e procedure decisionali. Nessuno dei grandi centri di analisi e di ricerca tecnologica e sistemica ha sviluppato teorie complete atte a fornire soluzioni valide in generale. È opportuno, dunque, creare una rete internazionale di esperti che cooperino integrando competenze e approcci per accelerare il progresso sulla via della sicurezza e della resilienza dei sistemi e delle infrastrutture. Questa organizzazione si appoggerà alle tante iniziative esistenti di cooperazione scientifica, ma è bene che abbia carattere informale.
Non serve una sede: università, ricercatori, scienziati, aziende ad alta tecnologia, manager lavoreranno in rete. Il modello ricalca gli "invisible colleges" come D. deSolla Price chiamava le comunità di scienziati attivi nella stessa branca speciale di eccellenza e connessi oltre confini e barriere istituzionali.
Proteggere i sistemi e le infrastrutture complesse è vitale per dare sicurezza alle aree più attive del mondo. L'obiettivo va perseguito nelle direzioni citate e anche in altre da inventare. Vanno realizzate sinergie e fertilizzazioni incrociate fra varie discipline nel quadro di un programma comune di ricerca e sviluppo cui partecipino Stati Uniti, Europa e le comunità scientifiche e tecniche che fioriscono in Oriente.
Sono questioni che vanno dibattute anche in sedi non specialistiche. Occorre che si formi un'opinione pubblica capace di ispirare comportamenti costruttivi del pubblico e di esigere interventi illuminati e competenti da parte dei decisori pubblici e privati. Perché questo accada, è necessaria una grande impresa per innalzare, in tutti i Paesi del mondo, i livelli medi di cultura. Questi sono inadeguati rispetto alle sfide del mondo attuale sempre più complesso tanto da indurre pubblico e pubblicisti a temere rischi piccoli o inesistenti, non capendo affatto quelli gravi e forse imminenti. Questi interventi sono più urgenti n Italia: i nostri investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo sono cronicamente minimi.
Vanno messi a fuoco gli aspetti umani e politici. Studi, ricerche, sperimentazioni, campagne di informazione su sicurezza e protezione devono essere considerate risorse da utilizzare per prevenire il rischio più grave di tutti. È quello di una guerra nucleare scatenata da terroristi, da stati canaglia o da potenze che ricorrano a rappresaglie irresponsabili in seguito a falsi allarmi o a falsi dossier prodotti da servizi segreti incompetenti.
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Non si finisce mai di scoprire abbastanza della relazione che c'è fra Artemide (il principio femminile della vita) e Apollo (il principio maschile della vita).
Questa notizia è di qualche ora fa e merita qualche riflessione.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.basilicatanet.it/news/article.asp?id=418473
ROMA, 16.47
CERVELLO:DONNE PIÙ INTELLIGENTI DI UOMINI SE C'È POCO TEMPO
26/04/2006 16.47.00
[Salute]
(ANSA) - ROMA, 26 APR - Filosofi e grandi pensatori della storia sono stati, quasi sempre, di sesso maschile. Probabilmente perché avevano molto a disposizione per dedicarsi alla contemplazione. Se invece avessero dovuto avere a che fare con scadenze e tempi stretti, come quelli che sembrano caratterizzare da sempre la vita delle donne, probabilmente i risultati non sarebbero stati così brillanti. Secondo una ricerca della Vanderbilt university, pubblicata sulla rivista americana 'Intelligence', le donne farebbero infatti mangiare la polvere ai loro colleghi uomini quando si tratta di svolgere compiti e test con scadenze e tempi stretti. Una differenza che risulta piuttosto significativa soprattutto tra i pre-adolescenti e gli adolescenti. "Nel nostro studio, condotto tra il 1997 e il 2001 su circa ottomila uomini e donne, di età compresa tra i 2 e i 90 anni - spiegano i ricercatori Stephen Camarata e Richard Woodcock - abbiamo visto che in generale le differenze nell'intelligenza tra i due sessi sono minime. Tuttavia, se si guarda alla capacità di lavorare bene in situazioni dove si ha un tempo prestabilito, allora le femmine sono nettamente superiori. È molto importante dunque che gli insegnanti tengano presente questa differenza tra i due sessi, quando devono giudicare il loro lavoro e preparare i test. Per valutare veramente le capacità generali di una persona, è essenziale guardare anche le performance che si realizzano senza limiti di tempo e cronometri". Bisogna considerare che molte delle attività svolte in classe, compresi i test, continuano i ricercatori, sono direttamente o indirettamente collegati all'elaborare i dati in tempi veloci. "L'elaborazione della velocità non si riferisce ai tempi di reazione o all'abilità di giocare ai videogame - aggiunge Camarata - ma è la capacità di completare effettivamente, in modo efficiente ed accurato, un lavoro di media difficoltà. Sebbene maschi e femmine mostrino capacità simili di elaborazione all'asilo, le femmine diventano molto più efficienti dei maschi alle scuole elementari, medie e superiori". Gli scienziati hanno visto che i punteggi degli uomini sono più bassi delle donne in tutti i gruppi d'età nei test che misurano l'elaborazione della velocità, con una differenza maggiore tra gli adolescenti. Comunque, lo studio ha anche mostrato che i maschi superano consistentemente le femmine in alcune abilità verbali, come l'identificazione degli oggetti, la conoscenza dei sinonimi e delle analogie verbali, smentendo l'idea comune che le ragazze sviluppino tutte le capacità comunicative prima dei ragazzi. (ANSA). YN8-BR (Riproduzione Riservata)
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Intervista alla Prof.sa Mary Beard, Università di Cambridge(Inghilterra) intitolata "Le religioni di Roma"
Riporto solo alcuni brani dell'intervista, il resto andatevelo a leggere voi stessi:
D.: Com'era visto il Pantheon degli Dei dalle persone? Spiriti che combattevano in cielo, che possedevano il corpo della gente,che davano superpoteri agli individui ecc.
R.: ...dobbiamo ricordare che i sistemi politeistici sono molto complessi, che rappresentano una visione dinamica, mobile e "relazionale" della natura divina. Noi siamo stati sviati dal monoteismo a vedere il politeismo come un "gioco per bambini". Al contrario un politeista vedrebbe nelle diverse versioni del potere divino che il loro sistema costringe i suoi aderenti a confrontarsi con qualcosa che in verità è molto più sfaccettato dell'alternativa monoteista.
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D.: In un paio dei suoi libri che ho letto, lei ha affermato che il Senato deteneva la massima autorità religiosa...
R.: ...Suppongo che quando scrissi su questo tema io avessi un target specifico in mente: quei moderni studiosi che, SENZA PENSARE, dipingono i Sacerdoti Romani come mediatori tra Dei ed Uomini (sul modello generale dei loro moderni equivalenti cattolici)...
http://
Il modificarsi della forma mentis, la liberazione dal condizionamento monoteista, comincia a dare i suoi frutti. Ma com'è lento il cambiamento! ;-)
Valete
Giuseppe Piedimonte
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Riportare le persone al Sacro come rimedio all'infantilismo religioso del monoteismo è la più grande azione della Stregoneria in questo momento.
Non si tratta di imporre una visione, ma di liberare le possibilità e le capacità delle persone di produrre la propria visione del mondo che le circonda.
Alcune di queste barriere sono delle vere e proprie barriere raziali dove l'immagine dell'altro, quando agisce sul nostro giudizio, ci impedisce di penetrarne la cultura. Per contro immagini indotte dell'altro, ci convincono che esiste una cultura, nascondendo in realtà truffa e inganno.
La liberazione della nostra capacità di giudizio e di individuazione del Sacro che ci circonda avviene alimentando INTENTO.
In pratica, alla base delle nostre decisioni anziché dire: "Che cosa facciamo!" mettere: "Perché lo facciamo! Per quale fine?". Una volta stabilito ciò che vogliamo, ciò che ci piace, allora stabiliamo: "Che cosa facciamo per ottenere quel fine? O per soddisfare ciò che vogliamo?"
In quel momento abbiamo messo in primo piano il sacro dentro di noi che non ammette inganno e in quel momento siamo pronti per vedere il sacro fuori di noi e individuare l'inganno.
Così gli uomini antichi non ci appaiono più come dei "trogloditi", ma come degli individui che dicevano: "Che cosa facciamo per ottenere quel fine? O per soddisfare ciò che vogliamo?". E allora comprendiamo le loro azioni sacre e ci accorgiamo come il monoteismo, anziché essere un progresso della percezione umana, altro non sia che una regressione psichico-culturale nell'infantilismo oscuro e patologico nella più perversa infanzia umana!
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Lunedì 1 Maggio 2006.
14 RAGIONI PER FARE SESSO
Rapporti regolari, almeno tre alla settimana, hanno effetti miracolosi sul nostro corpo. Lo rivela un recente studio britannico condotto dal professor David Weeks, neuropsicologo al Royal Edinburgh Hospital, che conferma una tesi già da molti condivisa. Una vita attiva sotto le lenzuola fa sembrare più giovani di sette anni e funziona da elisir della salute.
Solo il 25% dell'aspetto giovanile di una persona infatti dipende dai geni, il resto lo fa il sesso. Weeks ha monitorato per 16 anni tremila e 500 tra europei e americani tra i 21 e i 101 anni, che facevano o avevano fatto sesso regolarmente almeno tre volte alla settimana. Tutti sembravano più giovani dell'età anagrafica di almeno un decennio.
Attenzione però, dice Weeks. La regola funziona solo se i rapporti sono per lo più con un partner abituale. Il continuo cambio sotto le lenzuola non dà gli stessi risultati miracolosi.
Il quotidiano tedesco Bild ha stilato una lista dei 14 principali effetti benefici collaterali di una sana, regolare e frequente attività sessuale.
Eccoli.
1) Dimenticatevi la ginnastica per la colonna vertebrale in palestra. Il sesso può far meglio. La schiena trae beneficio dal movimento ritmico del bacino. I muscoli della parte vertebrale diventano più elastici e anche le contrazioni dell'orgasmo agiscono come una sorta di massaggio muscolare. La conseguenza è una colonna più flessibile e una postura più corretta oltre ad un andamento nel camminare più sicuro e flessibile.
2) Il sesso abbassa la pressione del sangue. Cuore che batte a mille, respirazione veloce...Fare sesso è un vero e proprio match. Eppure è anche il modo migliore per livellare la pressione sanguigna. Attraverso carezze e coccole l'ormone dello stress, il cortisolo, si abbassa e questo ha effetti positivi sulla pressione minimizzando il rischio di infarto. Responsabile è molto probabilmente l'ormone detto ossitocina, che agisce durante le carezze e ancor più dopo l'orgasmo.
3) Il sesso aiuta a dormire meglio.
Tra un amante focoso e un ghiro campione di russare intercorrono solo pochi minuti. Quindi non arrabbiatevi, signore.
Il vostro compagno non può farci nulla, è schiavo dei suoi ormoni. È sempre la materia prima dell'orgasmo, l'ossitocina, a dare questo effetto rilassante e sonnifero. Specie sugli uomini.
Si dorme meglio e più profondamente anche perché tenerezze e abbracci abbassano il livello di stress.
4) Il sesso mette di buon umore.
Dopo una notte d'amore ci sentiamo più felici. In maniera simile allo sport, facendo sesso, le endorfine entrano in circolo. E sono proprio loro gli ormoni della felicità. Proprio come la morfina.
5) Assodato che il sesso non è uno sport olimpionico, va comunque ricordato che, durante un rapporto completo, si consumano circa 200 calorie. Ovvero quelle contenute in una barretta di cioccolato. Durante questo insolito sport da materasso sudiamo spesso, il cuore batte più velocemente, le pulsazioni salgono a 120 al minuto...Più o meno come durante una gara di corsa. Ne consegue una maggiore fluidità del sangue e un pompaggio del cuore migliore.
6) Il sesso non brucia solo calorie, bensì elimina gli attacchi di fame, attraverso una maggiore produzione di endorfina. Per soddisfare il nostro bisogno di questo ormone della felicità infatti ci buttiamo spesso sul cioccolato. Il sesso appaga i nostri desideri e li soddisfa pienamente. Il risultato, dopo un po', è una linea perfetta.
7) Il sesso aiuta contro il dolore. Addio ai tempi delle scuse sul modello "Caro ho mal di testa!". Grazie al sesso il livello di dolore si riduce del 70%, per via alle sostanze oppiacee messe in circolo, che aiutano soprattutto contro dolori alla testa e agli arti.
8) Il sesso fa bene anche ai denti. I baci intensi non sono solo pura espressione di passionalità, eccitazione e amore. bensì anche produttori di saliva che concorre a mantenere gengive e denti più sani.
9) Il sesso rende belli, nel corpo e nell'anima. Le donne ricevono una carica di estrogeni. I capelli risultano più luminosi e sani, la pelle più elastica, con effetti positivi sulla cellulite. Gli uomini, dal canto loro, ne approfittano in diversi campi grazie alla produzione di testosterone, che aiuta, tra l'altro, a formare la muscolatura.
Dopo una notte d'amore la pelle sembra più fresca a rosea, perché il cuore ha pompato più sangue e sostanze nutritive attraverso le vene, dando alla pelle la giusta umidità.
10) Facendo sesso si sta molto vicini, più vicini di così è impossibile. Ed è per questo che il sistema immunitario mette in circolo e potenzia le proprie difese contro possibili attacchi provenienti dal partner. Fare sesso spesso migliora quindi il nostro sistema immunitario e ci rende più sani, più a lungo.
11) Un importante ormone del sesso, la prolatina, ci difende dallo stress e ci rilassa. Passione e gioco sessuale migliorano la sensibilità dei nervi e la percettibilità, rendendoci più attenti ai pericoli. Anche le vitamine vengono usate e trasformate meglio durante un rapporto sessuale.
12) Il sesso rafforza il cuore e la circolazione sanguigna. Aumentando le pulsazioni il sangue scorre più velocemente e trasporta sostanze al corpo con più intensità.
Si producono in questo modo monossidi, responsabili non solo dell'erezione maschile, ma capaci di agire da protezion contro malattie legate alla circolazione del sangue e al cuore. Il rischio di infarto si riduce, grazie ad una attività regolare sotto le lenzuola, del 170%.
13) Sette anni in meno se si fa sesso con regolarità. L'effetto giovinezza è garantito da una migliore capacità del corpo di ricevere le sostanze vitali e dalla riduzione dell'ormone dello stress. Nelle donne un ruolo determinante è giocato anche dagli estrogeni, che aiutano anche a ritardare la menopausa e a frenare il processo di invecchiamento.
14) Infine, sesso chiama sesso. Più desiderio abbiamo e più ne produciamo.
Ma non solo. Anche il sentimento dell'amore aumenta grazie all'ormone dell'orgasmo, l'ossitocina, chiamato anche ormone dell'unione.
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Altro prete scoperto mentre violentava ragazzi. Scoperto in flagranza di reato e messo agli arresti domiciliari [e io non ne ero venuto a conoscenza] da un mese e ora arrestato in carcere perché inquinava le prove tentando di indurre le famiglie a non sporgere denuncia!
Questo è il cristianesimo: i bambini sono oggetto di possesso. Il prete li può prima violentare come oggetti e poi contrattare la denuncia con le famiglie; trasformarli in merce!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_PROV_01.asp?IDNotizia=158444&IDCategoria=1
Pedofilia: arrestato sacerdote nel Leccese
Era stato già bloccato circa un mese fa in auto, a Roma, in compagnia di un 12enne ma poi avrebbe tentato di convincere la famiglia del bambino a non sporgere denuncia.
ROMA - Un sacerdote 40enne è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile romana in un paese vicino Lecce nell'ambito di un'indagine su abusi sessuali nei confronti di minorenni. Secondo indiscrezioni il sacerdote, già bloccato circa un mese fa dagli agenti della polizia stradale mentre si trovava in compagnia di un 12enne a bordo della sua auto sul Grande raccordo anulare della capitale, avrebbe cercato di convincere la famiglia del minore a non sporgere denuncia nei suoi confronti. Per questo motivo il religioso, parroco della cittadina pugliese, sarebbe stato raggiunto da un nuovo provvedimento di custodia cautelare.
Le indagini degli investigatori della quarta sezione della Squadra mobile di Roma erano iniziate subito dopo la scoperta dei continui viaggi fatti a Roma dal sacerdote durante i quali l'uomo era solito farsi accompagnare da ragazzi del suo paese. La polizia, ascoltando varie testimonianze, compresa inizialmente quella del 12enne trovato in auto con il religioso, ha accertato che i minorenni venivano condotti sempre nello stesso ambiente romano.
Dopo essere finito agli arresti domiciliari nella sua abitazione il sacerdote, tuttavia, avrebbe continuato ad avere rapporti con i ragazzi, anche nel suo appartamento, ed avrebbe tentato, secondo l'accusa, di inquinare le prove a suo carico contattando le famiglie dei minorenni, tutte residenti nello stesso paese. Proseguendo nelle indagini sul conto del religioso, però, la polizia in collaborazione con la Mobile leccese, ha condotto una serie di accertamenti nel centro abitato, dove vivono circa 2.000 persone.
Con grandi difficoltà gli investigatori hanno scoperto che alcuni anni fa il sacerdote aveva fondato un gruppo religioso che organizzava campi estivi ed invernali per i giovani del paese ed aveva creato anche un gruppo direttivo, soprannominato «il gruppo dei 12» composto da adolescenti maschi alcuni dei quali avrebbero accompagnato il sacerdote nei suoi viaggi a Roma.
Fra le varie testiomonianze la polizia ha anche ottenuto quella della perpetua della parrocchia che, secondo quanto ha raccontato agli investigatori, già in passato avrebbe avuto sospetti sui comportamenti tenuti dal religioso nei confronti dei ragazzi e per questo sarebbe stata anche picchiata.
3/5/2006
http://www.corriere.it/ultima_ora/agrnews.jsp?id=%7B52A5A36A-92A6-487C-A616-43E36FC6C124%7D
03 mag 12:11 Lecce: prete arrestato per pedofilia, era già ai domiciliari LECCE - In manette un prete di Sternatia, nel leccese, già agli arresti domiciliari perché accusato di pedofilia. Il sacerdote, fermato questa mattina dagli agenti della squadra mobile di Roma, era stato colto in flagrante un mese fa mentre era appartato in auto con un minore. L'arresto è scattato perché il religioso avrebbe tentato di inquinare le prove a suo carico. Ora si trova nel carcere di Lecce. (Agr)
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salve,
il “corriere della sera” ha pubblicato due notevoli articoli sul paganesimo e sul politeismo.
il quotidiano ha posto particolare attenzione al continuo espandersi della religiosita’ pagana.
alcune notizie presenti nell’articolo potrebbero essere meglio definite e precisate, ma in tempi in cui il monoteismo cerca di occupare ogni spazio poter leggere qualcosa di alternativo e’ sempre importante.
l’articolo di Canfora pone dei collegamenti inesistenti tra paganesimo e nazismo.
Stefan George apparteneva al movimento che comunemente viene definito “rivoluzione conservatrice". in altre occasioni ho ampiamente dimostrato l’inesistenza della presenza di elementi pagani all’interno del nazismo. se si vuole risalire alle radici cristiane del nazismo e’ sufficiente leggere il recente libro “il santo Reich, le origini cristiane del nazismo”.
gli interventi di introvigne e zocatelli rientrano pienamente in una logica cattolica, ci basta rilevare come zocatelli parli di neo-paganesimo.
il termine neo-paganesimo e’ un’invenzione cristiana derivante da fattori teologici e storici. l’origine teologica deriva dal fatto che per i cristiani la presenza di cristo ha spezzato il tempo, ha diviso il mondo in prima e dopo la sua venuta. i cristiani sostengo che dopo la comparsa di cristo nessuno puo’ essere come prima. i cristiani affermano che cristo e’ venuto per la salvezza di tutti, che ha redento tutta l’umanita’, e di conseguenza anche i pagani non possono piu’ essere quelli di prima.
certo come simili ragionamenti siamo alla follia.
i pagani e politeisti non hanno mai dubitato della follia dei cristiani. sull’argomento vi rinvio al libro di un autore cattolico: <<la follia dei cristiani, su un aspetto della “reazione pagana” tra I e V secolo.”
il motivo storico per cui la chiesa usa il termine neo-paganesimo risiede nel fatto che il nazismo agi sempre contro tutti i gruppi pagani. si poteva definire il nazismo paganesimo quando in realta’ esso combatteva il paganesimo ? il problema si risolse definendo il nazismo come movimento neo-pagano.
che fine hanno fatto i gruppi pagani che esistevano in germania all’avvento, nel gennaio 1933, nazismo?
a quanto mi risulta in italiano non vi sono notizie in merito. solo una rivista francese, nel 1997, e mai tradotta, riporta alcune interessanti notizie sull’argomento.
sotto vi riporto la traduzione:
<<Il paganesimo era tollerato sotto il terzo Reich solo quando rimaneva relegato nell’ambito privato e non entrava in conflitto con la politica ufficiale. I gruppi pagani furono infatti progressivamente messi sotto controllo, come lo furono le chiese, specialmente dopo la pubblicazione dell’enciclica “Mit brennender Sorge”, nel 1937. Il Tannenbergbund della coppia Erich e Mathilde Ludendorff fu interdetto nel 1933, e il “bund fur deutsche Gotterkenntnis”, che gli succederà nel 1937, fu saldamente messo in libertà sorvegliata. L’indologo e studioso del sanscritto Jakob Wihelm Hauer dovette abbandonare nel marzo 1936 la presidenza della “Deutsche Glaubensbewgung. “la fede allemanna e gli ebrei sono sulla medesima corda!”
proclamerà nel 1938 il giornale antisemita “Der Sturmer”! Friedrich Bernard Marby, fondatore nel 1931 del “Bund der Runenforscher” ed editore della “Marby-Runen-Buchrei”, si vide interdire tutte le attività editoriali a partire dal 1935. Arrestato nel marzo del 1937, condannato alla detenzione a vita, trascorse circa nove anni in campo di concentramento, per la precisione a Dachau e Flossemburg, prima di essere liberato nel aprile 1945 dalle truppe alleate.
H.A. Weis-haar (Kurt Paehlke), fondatore nel 1918 del “Bund der Guotend”, fu lui stesso internato fino alla fine della guerra nel campo di Bergen-Belsen. Lo scrittore e drammaturgo volkisch Ernst Wachler, fondatore nel 1903 “Harzer Bergtheater” presso Thale, fu perseguito per ragioni “razziali” e morì nel settembre 1944 nel campo di Theresiendstadt. Wihelm Kusserow, fondatore nel 1935 della “Nordische Glaubengemeinschaft”, fu denunziato come “agente britannico”. Nel 1941, praticamente tutti i gruppi pagani erano stati interdetti>>.
elements, nr. 89, Julliet 1997, pagg. 20,21
nell’articolo viene citato l’amico De Bono. io
vent’anni fa partecipati all’avventura de “il teurgo”, anzi vi posso dire che facevo parte di colore che “(…) annunciarono - per finta - che avrebbero tagliato la testa a un ariete”. le nostre strade si separano per altro. il motivo lo potete leggere anche su un libro di Gian Antonio Stella.
per quanto riguarda la <<via romana>>. essa in realta’ non ha aspetti religiosi, ma esclusivamente culturali.
e’ qualcosa, ma poco per noi.
massimo introvigne dichiara: <<(…) nel ricordo della romanità senza cristianesimo e del fascismo senza Concordato», sarei curioso di sapere almeno il nome di un gruppo che abbia questa posizione. ma forse il nostro non e’ molto aggiornato. l’unico personaggio storico che ebbe una simile posizione, negli anni 30, fu il senatore vincenzo morello che pubblico il libro <<il conflitto dopo la conciliazione>>.
e dopo la guerra?: <<(…) perche’ questo movimento fini’? essenzialmente per un errore di impostazione metodologica e per il motivo “classico” per cui nelle file del tradizionalismo “neo-pagano” scoppiamo le crisi: la conversione al cattolicesimo di una parte della leadership.>> (“il cammino della tradizione”, pagina 58).
nell’articolo leggiamo << il rito sull’Appia Antica effettuato con un’ascia bipenne>>. a quanto mi risulta niente di cosi’ esoterico. venne regalato a Mussolini un fascio littorio ritrovato in una tomba. il regalo non ebbe certo un buon effetto se mussolini nel 1929 dichiaro’: <<L’italia ha il privilegio unico di ospitare il centro di una religione da oramai due millenni. Non e’ per una mera coincidenza o per un capriccio degli uomini che tale religione e’ sosta e si irradia da Roma. L’impero romano e’ il presupposto storico del cristianesimo prima, del cattolicesimo poi.>>. questo mussolini lo dichiaro’ durante l’assemblea quinquennale del regime, il 10 marzo 1929.
penso che per il momento gli elementi siamo sufficienti a “rettificare” gli articoli del “corriere della sera”.
sotto vi riporto i due articoli.
saluti
francesco scanagatta
recapito:
istituto mediterraneo dei studi politeisti
c. p. 53 – 36063 Marostica (vi-vicenza)
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E i giudici riabilitano gli dei dell’Olimpo
Un tribunale di Atene autorizza i fedeli alla celebrazione degli antichi culti greci
Politeismo in crescita anche in Italia. «Affascinati dalla spiritualità fai da te»
ROMA - La Fratellanza Solare, i Nativi d’Insubria, i Fedeli degli Asi, i Pitagorici, l’Ordine dei Bardi, Ovati e Druidi, la Tribù Winniler. Sono tra noi, ma sparsi lungo la penisola, impermeabili tra loro e poco inclini a farsi conoscere, casomai il proselitismo è filtrato, cauto, graduale. Gruppi piccoli, piccolissimi talvolta. Si incontrano in case, o in Rete, oppure si parlano tramite riviste che possono avere trecento pagine o essere poco più di un foglietto. Il mondo difforme del paganesimo 2000.
Neopagani. «Vedremo moltiplicarsi questi fenomeni», dice Marino Niola, che insegna antropologia dei simboli all’Università Suor Orsola Benincasa, Napoli.
Perché, professore? «Perché nel paganesimo, cioè nel politeismo, ciascuno può costruirsi la sua via alla spiritualità. Ogni dio ha una sua funzione e il suo legame con un elemento naturale, monte, fiume, mare...». Il ritorno degli dei è avvenuto negli ultimi tempi, immancabilmente in Grecia. L’associazione «Ellis» ha ottenuto da un tribunale civile l’autorizzazione a venerare Zeus, Era, Poseidone, Ares, Afrodite e gli altri dell’Olimpo e ora vuol chiedere al ministro dell’Istruzione e degli Affari religiosi di celebrare gli antichi riti nei templi sull’Acropoli o su Capo Sunio. Con la rassicurazione: niente sacrifici di esseri viventi, offriremo frutta, dolci, vino, olio.
«Non sarebbe proprio una novità - dice Claudio Simeoni, da Marghera, portavoce della Federazione Pagana, animatore di Radio Pagana, autodefinitosi "Meccanico, Apprendista Stregone, Guardiano dell’Anticristo" -. L’anno scorso eravamo in tremila sotto il monte Olimpo per un rito nel nome di Prometeo». E da noi non si potrebbero usare i templi di Agrigento, di Paestum? «Ma no! I monumenti vanno tutelati e protetti. Noi per i riti abbiamo il nostro "bosco sacro", piantato a Jesolo, da un pagano».
Punto di riferimento neoellenico in Italia è il critico d’arte milanese Antonino De Bono che, a 82 anni, dice: «Sarebbe ridicolo oggi pregare Apollo o Hermes. Interessante invece è notare la rivalutazione degli dei come forze cosmiche dell’universo, che sfuggono al controllo dell’uomo». De Bono accusa Gesù «di essersi vantato di essere il Cristo, lo considera piuttosto un mago o un operatore dell’occulto, ma ha chiuso con la Grecia religiosa politeista vent’anni fa, dopo che alcuni suoi seguaci annunciarono - per finta - che avrebbero tagliato la testa a un ariete.
Così, per cercare un paganesimo mediterraneo in Italia si deve guardare alla «via romana», gruppi che si rifanno alla religiosità dell’antica Roma, ma più nel solco egiziano di Iside e Osiride, che in quello greco con Zeus che diventa Giove e Poseidone che si tramuta in Nettuno. Dice Massimo Introvigne, fondatore del Centro studi sulle nuove religioni: «Nel neopaganesimo romano ci sono due filoni principali, uno intellettuale formato da professori ed entusiasti degli studi classici, e l’altro di estrema destra, nel ricordo della romanità senza cristianesimo e del fascismo senza Concordato». Aggiunge il vicepresidente del Cesnur, Pierluigi Zoccatelli: «Il neopaganesimo coincide quasi sempre con l’esoterismo, l’ermetismo.
Spesso per accedere agli strati più sottili dell’essere queste scuole si basano su teorie e pratiche che riguardano la manipolazione dell’energia sessuale, nella scia di Cagliostro». Così, nel passato dei movimenti neopagani romani ci sono riunioni nelle catacombe, là dove si rifugiavano i nemici di oggi, i primi cristiani. E c’è anche il rito sull’Appia Antica effettuato con un’ascia bipenne, forse alla presenza del filosofo Evola, rito che avrebbe "propriziato" l’avvento del fascismo.
«Il politeismo è una minoranza - ripete il professor Niola - Ma cresce soprattutto per la reazione al Cristianesimo, che ha spezzato il rapporto fra uomo e natura, ritenendo l’uomo superiore».
Andrea Garibaldi
Sabato 6 Maggio 2006.
FRA RELIGIONE E FILOSOFIA
Zeus e gli altri? I «padri» dei santi cristiani
di luciano canfora
Non è la prima volta che torna in auge il culto degli dei greci, dopo la loro eclissi. All’inizio del Novecento, in Germania, la «cerchia di Stefan George», restaurò culto e cerimoniali sia pure ad uso di un gruppo piuttosto ristretto di letterati estetizzanti.
Essi volevano essere direttamente i greci antichi. Non pochi ne sorrisero. Il loro contributo ad una rinascita dell’Ellade antica fu nullo. Altri culti «pagani», ma di origine paleogermanica, furono rimessi in vigore non molti anni dopo dal massimo criminale del secolo XX, Heinrich Himmler, il capo supremo delle SS e fondatore del «Ahnenerbe» (il lascito degli antenati). Qui la farsa diventò tragedia. Ma, indagando in tema di restaurazioni, si potrebbe riandare ancora più indietro nel tempo, fino al tentativo di un grande e misconosciuto imperatore del IV secolo, Giuliano, detto ingiustamente «l’apostata», il cui sforzo di restaurare l’antica religione greca fu incrinato dal modo stesso, filosofico e dunque metaforico, con cui egli intendeva tale restaurazione.
Restaurare la religione greca è arduo. Esistette infatti una religiosità greca, ma, al tempo stesso, esistettero tanti e tra loro assai diversi culti riguardanti non di rado le stesse divinità. Quella greca non fu una teologia chiusa, ma piuttosto una teologia aperta, sorretta da una idea vaga e complessiva del divino e sempre più fortemente impregnata di filosofia. È dunque difficile ricavarne e addirittura restaurarne un determinato culto. Ma, a ben vedere, la religione dei greci, via via impregnata di pensiero neoplatonico, vive ancora: nel Cristianesimo e in particolare nel Cattolicesimo, che è solo apparentemente monoteistico, ma che ha ripristinato una molteplicità di entità divine attraverso il culto di figure intermedie quali la «Vergine» e i «santi». E inoltre esso è sorretto da una teologia che è innervata di pensiero greco. Nulla nella storia scompare, tutto si mescola e si trasforma.
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La denuncia contro la Chiesa Cattolica nella persona di un parroco è in esame al Tribunale dei Diritti Umani
STRASBURGO – “Gesù Cristo non è esistito, ma è stato inventato dalla Chiesa ed è un personaggio di pura fantasia come lo sono i personaggi delle favole.” E’ quanto afferma Luigi Cascioli lo studioso, ex seminarista, autore del libro-denuncia “La favola di Cristo – Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù”. Secondo lo studioso i fatti presentati come veri dalle Sacre Scritture sono in realtà dei falsi. Primi fra questi quelli inerenti la figura di Gesù detto il Cristo che è stata costruita sulla persona di Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo della Casta degli Asmonei, sedicenti discendenti della stirpe di Davide.
I fatti. Don Enrico Righi, parroco-rettore della ex diocesi di Bagnoregio (Viterbo), scrisse in un giornale che Gesù nacque da Maria e Giuseppe e visse in carne ed ossa. Cascioli, in base a questa dichiarazione, l’11 settembre 2002 sporse querela contro la Chiesa Cattolica, nella persona di don Righi, per abuso della credulità popolare (Art. 661 C.P.) e sostituzione di persona (Art. 494 C.P.). Il 27 gennaio 2006 il Tribunale di Viterbo archiviò il caso benchè il prete non portò alcuna prova ammissibile dell’esistenza di Cristo. Da marzo 2006 gli avvocati di diritto internazionale Giovanni Di Stefano e Domenico Marinelli dello Studio Legale Internazionale di Roma si occupano del caso Cascioli, dopo essersi occupati di casi importantissimi: Saddam Hussein, Kennedy, Lady Diana, George W. Bush, Roberto Calvi Banco Ambrosiano, Milosevich,Tariq Aziz, Telekom Serbia. Il 18 marzo 2006 Cascioli ricorre al Tribunale dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo: la pratica N. 14910/06 della “non esistenza di Cristo” è ora in fase di esame. “Ripongo molta fiducia nel Trubunale dei Diritti Umani e nel mio avvocato Giovanni Di Stefano affinché il processo venga finalmente aperto in Italia” commenta Cascioli. “Inutile che la Chiesa, il Vaticano si ostini a tacere; se possiede le prove concrete dell’esistenza storica di Cristo le esibisca all’umanità. Un paio di miliardi di persone che hanno seguito la dottrina indicata dalla Chiesa attendono una risposta. Chiara. Cristo è esistito oppure no? Se la Chiesa si ostina a tacere sull’esistenza di Gesù significa solo che non avendo prove concrete essa è ben consapevole e cosciente che Cristo è un personaggio di fantasia e quindi la Chiesa sta imbrogliando l’umanità nella consapevolezza di farlo.”
Cosa significa per il cristianesimo dimostrare che Cristo non è esistito?
Commenta Cascioli: “Sarebbe la fine della Chiesa. Significa cancellare dogmi fondamentali sui quali si basa il cristianesimo e il cattolicesimo. Scomparendo la figura di Cristo uomo che sarebbe venuto sulla terra per riscattare il peccato Originale, la dottrina cristiano-cattolica crollerebbe all’istante. Le conseguenze immediate: scomparirebbe il sacramento dell’Eucarestia. Nessun prete potrà più dire: “Questo è il corpo di Cristo”, cioè il corpo di un personaggio mai esistito. Oltre che una dichiarazione ridicola e assurda diverrebbe una truffa perseguibile per legge in tutti i paesi, come per chiunque inventasse l’identità di una persona inesistente e la proponesse come vera. La Chiesa non potrà mai più avvalersi del dogma della Transustanziazione, cioè il vino e il pane che si trasformerebbero nel momento della consacrazione nel “sangue” e nel “corpo di Cristo”, cioè nel sangue e nel corpo di un personaggio mai esistito. Diverrebbe impensabile diffondere il dogma della Santa Trinità: Dio-Padre, Dio-Figlio e Dio-Spirito Santo dal momento che il Dio-Figlio risulterebbe essere un personaggio non esistito. E questi sono solo alcuni tra i tanti dogmi e assiomi della fede che andranno in pezzi sciogliendosi come neve al sole”. Si tratta di una denuncia contro la Chiesa Cattolica, sottolinea Cascioli: “La Chiesa sostiene un’impostura basata su falsi documenti, quali la Bibbia e i Vangeli”. Il romanzo “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown e il “Vangelo di Giuda” annunciato con clamore dalla rivista National Geographic che stanno creando guai alla Chiesa, cioè dubbi ai fedeli, sembrano inezie se paragonati al caso Cascioli il quale diverrebbe di planetaria dimensione. Gli studi di Cascioli con la dimostrazione della “non esistenza di Cristo” distruggono in un solo colpo e in pochi minuti la dottrina cristiano cattolica. Per evitare ciò la Chiesa dovrebbe esibire all’umanità prove storiche dell’esistenza di Cristo, prove inconfutabili, prove ammissibili concrete e non i soliti argomenti di teologia e catechismo.
“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza.
Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911) Fondatore Premio Pulitzer
Domenica 7 Maggio 2006: commento all'articolo.
Il motivo perché la notizia non circola è molto semplice: L'AUTORE DELLA DENUNCIA HA ESPRESSO ODIO E DISPREZZO PER LE RELIGIONI, IN PARTICOLARE IL PAGANESIMO, in quanto è portatore di un suo progetto religioso che mantiene segreto!
In pratica: non sappiamo perché stia facendo questo, anche se questo, per noi sta bene. Però non ci prestiamo a giochi di cui non conosciamo gli intenti!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Dal mattino di Padova (pagina 2?) di Lunedì 8 Maggio 2006.
LA SCOPERTA DI UN ETOLOGO INGLESE
I DELFINI SI CHIAMANO PER NOME
I delfini si chiamano loro «per nome». Un nome individuale che usano per riconoscersi a vicenda, quando questo nome viene «fischiato». La scoperta è stata fatta da Vincent Janik, esperto di mammiferi acquatici presso l’università di St. Andrews in Scozia. «Ogni delfino – dice Janik – apprende un fischio distintivo individuale nei primi mesi di vita, fischio che sembra essere usato per il riconoscimento da parte degli altri».
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Non so come la faccenda possa andare a finire, ma quando i preti escono dai tribunali con trucchi di avvocati e con l'occhio di riguardo dei giudici, più o meno compiacenti, siamo di fronte al vecchio trucco di colpevolizzazione delle vittime che senza mezzi si permettono di chiedere giustizia.
Queste vittime, vigliacche, chiedono giustizia per i delitti commessi da Dio.
Credo che nell'ideologia religiosa cristiana non esista peggior delitto di questo.
I "vigliacchi" che hanno subito delle offese, anziché vergognarsi si permettono di chiedere giustizia: si tratta del principale valore morale che viene imposto mediante l'esposizione del crocifisso nei luoghi civili pubblici.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/cronaca/monsignore-transessuale/monsignore-transessuale/monsignore-transessuale.html
Il prelato, trovato nella notte di giovedì da una volante a Valle Giulia, a Roma, lavora per la Segreteria di Stato del Vaticano
Prelato fermato mentre cerca una trans
Prima scappa, poi picchia i poliziotti
La fuga è costata il tamponamento di tre vetture. Gli agenti sono stati medicati in ospedale. L'uomo aveva riposto in auto l'abito talare
ROMA - Si era tolto l'abito talare, l'aveva riposto in macchina ed era in procinto di incontrarsi con una transessuale a Valle Giulia, a Roma. Fermato da alcuni poliziotti per un controllo, ha cercato prima precipitosamente di fuggire, tamponando così tre vetture. Poi, quando i poliziotti sono riusciti a raggiungerlo, li ha aggrediti, tanto che gli agenti si sono dovuti far medicare in ospedale. Il prelato ora dovrà rispondere al magistrato, a cui sono stati inviati ieri gli atti, di oltraggio e resistenza.
L'uomo, che risiede in Vaticano nella Casa di Santa Marta - la residenza che ha ospitato i cardinali per la scorsa elezione del Papa - era nella sua auto, una Ford Focus. La vicenda risale alla notte di giovedì.
Il monsignore è stato fermato da una volante della squadra mobile della capitale. Ad insospettire i poliziotti era stato l'atteggiamento del sacerdote che, forse sorpreso dalla richiesta di controllo, si è spaventato ed è fuggito.
Secondo il rapporto della polizia trasmesso in procura, il monsignore aveva riposto l'abito talare nella vettura. Il sacerdote avrebbe ammesso che era in quella zona, nota a Roma come luogo scelto per la prostituzione maschile e le trans, per incontrare a suo dire "solo maggiorenni e non minorenni".
(13 maggio 2006)
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Domenica 14 Maggio 2006: Sacrifici umani ad opera di prete cattolico negli USA!
Se cercate i satanisti che fanno sacrifici umani, cercateli fra il clero!
L'ho sempre detto!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.ticinonews.ch/cms/25,114,1147432423,10/0/mod_gzip/
Usa, prete uccise suora: condannato
Pugnalata nel 1980 per rito satanico
Una giuria dell'Ohio ha giudicato colpevole il sacerdote cattolico Gerald Robinson di avere ucciso, 26 anni fa, la suora 71enne Margaret Ann Pahl.
La religiosa fu colpita con un tagliacarte nel corso di un atto rituale satanico. Il sacerdote, 68 anni, è stato condannato a 15 anni di carcere.
Robinson aveva pugnalato la religiosa per 31 volte formando il disegno di una croce capovolta sulla sua veste.
La giuria ha deliberato in meno di sette ore e subito il giudice della Contea di Lucas, Thomas Osowik, ha inflitto a Robinson la pena. Per due anni il sacerdote, che ha accolto il verdetto della giuria senza tradire alcuna espressione, è rimasto in libertà grazie a una raccolta di fondi con cui è stata pagata la cauzione. Dal 2004, data dell'arresto, era stato sollevato da ogni incarico, ma gli erano stati lasciati gli ordini. Il crimine risale alla vigilia di Pasqua del 1980, quando suor Margaret Ann Pahl, fu strangolata e accoltellata.
Il corpo seminudo era avvolto in paramenti sacri ed era stato disposto in modo che sembrasse essere stata vittima anche di violenza sessuale. Le prime indagini si concentrarono proprio su Robinson, cappellano dell'ospedale e sacerdote della diocesi cattolica di Toledo. Un detective in pensione ha raccontato in aula che l'interrogatorio del prete fu interrotto da un superiore, accompagnato da un alto grado della chiesa cattolica, che ordinò il rilascio di Robinson e si inacricò di seguire personalmente le indagini.
Il caso fu riaperto nel 2003 sulla base di una lettera in cui una donna raccontava di essere stata molestata e coinvolta in riti satanici da Robinson. A scatenare la furia omicida del sacerdote, secondo l'accusa, sarebbe stato il carattere assertivo della suora e un rimprovero che lei gli aveva mosso per come aveva celebrato al messa del venerdì Santo.
fonte: tgcom.it
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www.unita.it/view.asp?IDcontent=56522
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Non so come la faccenda possa andare a finire, ma quando i preti escono dai
tribunali con trucchi di avvocati e con l'occhio di riguardo dei giudici, più o
meno compiacenti, siamo di fronte al vecchio trucco di colpevolizzazione delle
vittime che senza mezzi si permettono di chiedere giustizia.
Queste vittime, vigliacche, chiedono giustizia per i delitti commessi da Dio.
Credo che nell'ideologia religiosa cristiana non esista peggior delitto di
questo.
I "vigliacchi" che hanno subito delle offese, anziché vergognarsi si permettono
di chiedere giustizia: si tratta del principale valore morale che viene imposto
mediante l'esposizione del crocifisso nei luoghi civili pubblici.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.agenews.it/index.php?pagina=inc/obj_news_dettaglio.php&id_news=9369&id_pagina=&id_pagina_madre=&prof=&id_stringa=
PEDOFILIA: PG RICORRE CONTRO ASSOLUZIONE SACERDOTE BOLZANO
(AGE) BOLZANO - La Procura generale ha deciso di impugnare la sentenza con la quale in primo grado era stato assolto don Giorgio Carli, il sacerdote bolzanino di 43 anni che era stato accusato di violenze sessuali nei confronti di una sua parrocchiana, minorenne all'epoca dei fatti. Al centro del processo vi furono le affermazioni della presunta vittima. Il ricordo dei fatti - aveva affermato nella sua denuncia - era riaffiorato nel corso di una lunga serie di sedute psicanalitiche dopo essere stato in precedenza rimosso per anni e anni, causandole una serie di sofferenze fisiche e psichiche. Nel corso del processo, nel quale aveva deposto anche il vescovo locale, mons. Wilhelm Egger, la difesa aveva più volte sottolineato la mancanza di prove concrete, con accuse basate esclusivamente sul racconto della donna. Da ultimo la difesa aveva esibito in aula quella che aveva definito il suo 'asso nella manica': una perizia che dimostrava che il prete è circonciso, fatto che - avevano detto i difensori - non era menzionato nelle dettagliate descrizioni fornite dalla donna sulle violenze subite. A questo punto, con la decisione del P.G., la vicenda è destinata a riaprirsi davanti alla Corte di Cassazione. (AGE)
Data: 19/05/06
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Peccato che non si dica che quei seminaristi molti di loro oggi sono docenti e che si omette di dire che la violenza è stata coperta dal Vaticano per decenni perché al Vaticano interessava l'organizzazione di terrorismo dei Legionari di Cristo più che colpire il suo fondatore e che, colpendo in questo modo il fondatore, anziché mandarlo in galera, si è garantita l'asservimento dell'organizzazione criminale.
Siamo di fronte ad atti di devastazione sociale, di terrorismo, che vengono spacciati dai media come "punizione" quando sono atti di protezione della devastazione sociale.
Non so se considerare più terrorista il Vaticano che mette in atto questi gesti di violenza sulle persone o se i media che ne occultano la gravità e gli effetti!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/05_Maggio/19/papa.shtml
Il sacerdote invitato «a una vita riservata di preghiera e penitenza»
Accusato di pedofilia, il Papa lo punisce
Tolte le prerogative pastorali a padre Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo. Era stato denunciato da alcuni ex seminaristi
CITTÀ DEL VATICANO - Il Vaticano ha applicato nei confronti di padre Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, una restrizione delle attività pastorali. Lo riferisce il giornale cattolico americano National catholic reporter (NCR). La decisione sembra sancire che almeno alcune delle accuse formulate nei confronti dell'86enne sacerdote messicano - denunciato per atti di pedofilia, molti anni fa, da alcuni ex seminaristi - sono fondate.
Maciel non è stato ridotto allo stato laicale ma le restrizioni imposte prima di Pasqua dalla Congregazione per la dottrina della fede gli vietano di celebrare la messa in pubblico, di tenere lezioni, di rilasciare interviste.
PUNIZIONE PAPALE - È stato il Papa in persona ad approvare la decisione di punire padre Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo. L'anziano sacerdote, dopo attente investigazioni da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, è stato invitato - secondo quanto afferma il Vaticano in un comunicato della sala stampa diffuso venerdì mattina - «ad una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando ad ogni ministero pubblico».
19 maggio 2006
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ADN Kronos - Sabato 20 Maggio 2006.
Roma, 20 mag (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Un nasino alla francese o un seno prosperoso per piacere alla mamma . Sono sempre più le ragazzine tra i 16 e i 18 anni che si rivolgono al chirurgo plastico non 'guidate' dallo specchio, ma spinte dalle madri che chiedono ritocchi per le figlie. Mamme, spesso cresciute in pieno edonismo reganiano degli anni '80, allevate a 'Drive In' e 'nutrite' per anni dalle immagini televisive delle floride e succinte show girl. Un culto del corpo che 'riversano' sulle loro 'bambine'.
Commento all'articolo.
L'uomo è creato ad immagine e somiglianza del dio padrone!
Quando hai il concetto di una verità alla quale adeguarti; mille soggetti ti presentano una loro verità e ti chiedono di adeguarti.
Qualche tempo fa era l'immagine della madonna, ora è l'immagine della TV: l'informazione sta facendo concorrenza all'informazione religiosa. Agisce sugli stessi meccanismi mentali delle persone e tutti (che sia Ratzinger, Lutero o il Dalai Lama) vogliono persone modellate a propria immagine religiosa: la mamma vuole una figlia modellata alla propria immagine mentale!
Tutti vogliono persone modellate; omologate; in ginocchio e deferenti: pronte anche, a richiesta, a cambiare anche aspetto fisico!
Il potere del cristianesimo!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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dal giornale La Repubblica del 22 maggio 2006 leggiamo:
"LA POLEMICA NOZZE GAY, MADRID REPLICA AL PAPA "SIAMO UN PAESE ACONFESSIONALE"
Madrid - Il governo spagnolo ha risposto alle critiche implicite del papa sul ridimensionamento dell'insegnamento della religione nella riforma scolastica e sul matrimonio omosessuale, affermando che l'esecutivo socialista "non può occuparsi più del cattolicesimo che del programma" e che "governa per tutti i cittadini e non domanda prima quale sia la loro condizione". Il portavoce della Moncloa Fernando Moraleda rispondendo alle osservazioni di Benedetto XVI durante la cerimonia delle credenziali del nuovo ambasciatore spagnolo in Vaticano, ha ribadito che la Spagna "è uno stato aconfessionale". E, "come non imporrà mai ai cittadini una guerra che non desiderano", così "mai imporrà l'insegnamento della religione ai bambini che non lo vogliano". Perché - ha spiegato Moraleda - quello di Zapatero "è un governo dei cittadini".
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Martedì 23 Maggio 2006: trafiletto "flash" su "il mattino di Padova".
PRETE ACQUISTAVA DROGA.
Sembrava uno dei soliti controlli effettuati dai carabinieri di Taranto e invece a bordo di una macchina i carabinieri hanno trovato un sacerdote della diocesi di Taranto proprietario e acquirente. Segnalato il religioso.
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Sempre meglio che si faccia uno spinello che non violenti bambini!
Buona notte
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo310749.shtml
Prete sorpreso a comprare droga
Taranto,era in macchina con spacciatore
Aveva a bordo uno spacciatore e in macchina stava acquistando la droga.
Soltanto che il giovane è stato notato dai carabinieri che immediatamente sono intervenuti, effettuando le perquisizioni di rito, le procedure di identificazione e scoprendo così che l'acquirente della dose, proprietario e conducente del mezzo, era un sacerdote della diocesi di Taranto.
Per il religioso è scattata, come è obbligo, la segnalazione all'Ufficio Territoriale del Governo di Taranto (una dose è stata trovata nel suo portafogli) mentre lo spacciatore di 33 anni, è stato arrestato non solo per la droga, ma anche per essere stato trovato in possesso di altre dosi, un coltello e materiale per il confezionamento della sostanza nonché alcuni ordigni rudimentali.
Martedì 23 Maggio 2006.
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www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo311592.shtml
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Quanto vi posto sotto è stato aggiunto alla pagina http://www.federazionepagana.it/schizofrenia.html
È una pagina fatta ancora nel 2000 quando Marco Dimitri mi mandò un'e-mail relativa ad un caso di malattia di schizofrenia affrontata da uno psichiatra e dimostrai come il suo modo di affrontare quella problematica altro non fosse che un venir meno della Psichiatria dai propri doveri sociali, civili e morali.
La storia ha dimostrato come la critica fatta allora fosse corretta.
Ma perché la Psichiatria non si comporta in maniera diversa?
Perché una società, che definisce sè stessa civile, trova molto più facile usare pillole, sedativi, internamenti e carcere piuttosto che introdurre nella società elementi virtuosi di trasformazione sociale.
Anzi, pillole sedative, internamenti e galere alimentano un circuito sia economico che di potere da confermare il dominio della società stessa sugli individui. Peccato che tale dominio sia illegale in quanto, in una società democratica retta da una Costituzione, il dovere delle istituzioni è quello di essere ossequienti e rispettare i propri doveri nei confronti dei cittadini.
Purtroppo, le persone che occupano le istituzioni sono educate a pensare sè stesse create ad imitazione del macellaio di Sodoma e Gomorra e si ergono a modello della società civile pretendendo che la società civile si pieghi al loro modello.
Da qui il disagio sociale e il tentativo, eversivo, ad opera delle istituzioni di affrontare le tematiche sociali mediante la galera e la coercizione anziché applicare le norme del dettato Costituzionale.
Così, quando la madre getta il neonato nella spazzatura, Ratzinger dovrebbe essere arrestato e, invece, si preferisce arrestare la madre anche se si è consapevoli che la patologia depressiva è stata educazionalmente indotta dalla chiesa cattolica!
Le osservazioni scientifiche continuano a darci ragione: e Ratzinger non è ancora stato arrestato!
I magistrati continuano a ritenersi creati ad immagine e somiglianza di un dio pazzo e cretino ed emettono le sentenze NON sotto i simboli della Repubblica, ma sotto il crocifisso che ordina di scannare chi non si mette in ginocchio!
In fondo, che cosa ne verrebbe in tasca ai magistrati a non costringere gli imputati in ginocchio davanti al crocifisso?
La libertà non è una cosa che si mangia!
Però la potrebbero lasciare in eredità ai loro figli e alla società civile.
Ma forse, la pazzia che li attraversa, li rende speranzosi nell'immortalità!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
COSA DICE LA SCIENZA A PROPOSITO DI QUANTO COMMENTATO?
Riporto dal settimanale Il Venerdì di Repubblica del 26 maggio 2006 un piccolo articolo a firma (l. f.):
«IL RISCHIO AUMENTA SE C'È DI MEZZO IL DNA
Ma quanto sono diffusi i disturbi mentali? E, soprattutto, si trasmettono per via ereditaria? Alla prima domanda risponde l'Istituto Superiore di Sanità:
"Ogni anno il 20-25% delle persone con più di 18 anni soffre di almeno un disturbo mentale clinicamente significativo." Inoltre, il 41 per cento degli uomini e il 30 per cento delle donne risultano aver sofferto almeno una volta nella vita di un disturbo mentale o dell'abuso di sostanze o di alcol. Le "dipendenze" sono più diffuse tra i maschi, mentre fra le donne si rileva una frequenza di due o tre volte maggiore per i disturbi depressivi e l'ansia e di quelli del comportamento alimentare. Differenze che possono essere di origine psicosociale, ma che possono dipendere anche da fattori di origine biologica. E proprio sull'origine biologica dei disturbi mentali ci si interroga per capire se essi possono essere ereditari. Un recente studio scozzese va in questa direzione: i ricercatori delle università di Glasgow e di Edimburgo hanno individuato due geni (nomi in codice: DISC1 e PDE4B) che hanno a che fare con le aree del cervello deputate alla memoria e che, se danneggiati, fanno aumentare il rischio di malattie mentali, come la schizofrenia. Ma gli stessi autori della scoperta avvertono: "Il rischio non dipende solo dai geni. È piuttosto il risultato dell'integrazione tra geni e condizioni ambientali".» Fine articolo!
È l'educazione cattolica, l'educazione monoteista, che attraverso la manipolazione mentale infantile trasforma le "incongruenze" o le "fragilità" genetiche in malattia apportatrice di disagio sociale. La vera malattia della società civile occidentale è il cristianesimo. La fonte di ogni malattia capace di costruire disagio sociale. Finché le persone non saranno liberate dall'obbligo di mettersi in ginocchio davanti al crocifisso gli effetti del disagio sociale continueranno a manifestarsi sia come effetti della depressione che della schizofrenia che di ogni altra malattia psichica (vedi la malattia di Padre Pio, quell'istrionismo che tanti danni ha fatto alla società civile!).
Marghera, 28 maggio 2006
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Un altro abuso di potere...
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Mi chiamo Di Rosario Antonio e sono il presidente di Radio Azzurra, la radio ufficiale dei portatori di handicap della Regione Campania, di cui come ha voluto il cielo, anche io mi onoro di appartenere...
Vi scrivo perché da tempo subiamo oscuramenti da parte della castissima Radio Maria, che ha comprato un 200 watt a 105.550 e ne esercisce 10 kW e noi a 105.450 siamo praticamente scomparsi. Miracoli delle preghiere ma... non è una radio cristiana, piena di amore per il prossimo?... A suo tempo anche il ministero si interessava della faccenda, in special modo sulle frequenze ridondanti e sugli acquisti di impianti fuori bacino dell'allegato b della concessione, come risulta l'altra interferente "radio fantastica" ex "controradio", che solo per Salerno invece ha installato un 5000. Qui a Napoli, abbiamo vinto anche al TAR... ma Radio Maria la casta e FORTE con i deboli - quelli che dovrebbe difendere, pensate, a Napoli ha ben 5 impianti contrav. alla legge 223/90 art.32 comma 4. Ma lei ha tanti santi in paradiso...
C'è qualcuno che mi indica la strada per queste raccomandazioni, perché si vede da quando sono nato ho sempre sbagliato indirizzo, o sono troppo onesto o troppo fesso...
Grazie per il risalto se volete dare al sopruso che oggi tocca a me...
ciao
Antonio
fax 0815617135
cell. 3385472144
Fonte: Newsletter Arcoiris TV
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Ciao.
Alessandro Cattapan
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Si tratta di una sentenza di qualche giorno fa e che contribuirà certamente a cambiare il costume in sociale in questo paese.
Si tratta del riconoscimento della responsabilità collettiva dell'azienda per le azioni di mobbing messe in atto da singoli nei confronti del lavoratore.
In sostanza la Cassazione ha ritenuto l'azienda responsabile delle azioni mobbing del singolo in quanto l'azienda è responsabile della sicurezza del lavoratore sul posto di lavoro e non soltanto nei confronti di possibili infortuni, ma anche della tranquillità psico-fisica del lavoratore.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.agenziagrt.it/www/notizia.asp?id=49924
5/27/2006 44:55 PM CASSAZIONE: MOBBING SUL POSTO DI LAVORO, RESPONSABILITÀ È DELL'AZIENDA
(AGENZIA GRT) Il mobbing sul posto di lavoro è una responsabilità dell'intera azienda e non solo dell'autore delle vessazioni. Lo ha stabilito la Cassazione accogliendo il ricorso di una ex impiegata, che aveva citato tutta l'azienda, e si era vista negare sia dal Pretore che dal Tribunale il risarcimento per i danni conseguenti al mobbing.
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31/05/2006: La "dialettica" cristiana non conosce eccezioni alla regola del rogo e dell'annientamento.
Codice da Vinci al rogo sul sagrato della chiesa
Davide Madeddu
Il Codice da Vinci? Bruciato in piazza dal prete e con tanto di applausi dei fedeli. Più o meno come avveniva durante l'inquisizione. Poco importa poi se il giorno è quello in cui si dovrebbe predicare la pace. E magari la tolleranza tra gli uomini. Questa volta, nonostante tutto, il processo pubblico con tanto di rogo è avvenuto davvero.
È successo domenica mattina ad Arzana, paese al centro della Sardegna, in provincia di Nuoro. Protagonista Don Vincenzo Pirarba, parroco del paese.
Dopo la processione della Madonna Regina Pacis, Don Vincenzo, tira fuori una copia dell'ormai arci noto best seller di Dan Brown, e giura che quella copia del libro «maledetto» non l'ha acquistata lui ma gli è stata consegnata da un «fedele che poi si è pentito». Quindi, il parroco, inizia con la sua arringa.
«Dan Brown con il tuo libro e il relativo film hai venduto Gesù, come Giuda, non per 30 danari ma per più di 30 miliardi di dollari - dice il parroco davanti ai fedeli -. Hai offeso gravemente i sentimenti più profondi dei cristiani, dissacrato la persona più cara e santa al mondo».
Ma non è che la premessa: «Non sarai tu a distruggere il Cristianesimo - si infervora il parroco - Anche il celebre filosofo Nietzsche aveva gridato: "Dio è morto". Ma Dio è più vivo che mai, mentre Nietzsche è morto dopo essere finito in manicomio».
Finita l'arringa arriva puntuale la sentenza: condanna al rogo. Anche se, come ammette il parroco, lui in realtà il libro non l'ha nemmeno letto: «Basta quello che ho sentito dire in giro anche perché per sapere cos'è l'omicidio non bisogna certo arrivare ad uccidere un uomo».
Nel sagrato della chiesa, intanto parte il «fuoco purificatore» che in breve tempo riduce in cenere la copia del Codice da Vinci. «Esorto tutti i veri cristiani, che incautamente hanno acquistato questo maledetto libro, a bruciarlo, chiedendo perdono al Signore - insiste il parroco - Comprate i Vangeli canonici, non quelli apocrifi scritti due secolo dopo la morte di Gesù e per nulla attendibili». Poi, dal sagrato della chiesa di Arzana, lancia anche un invito al pentimento allo scrittore americano che appare quasi come un anatema: «Se non ti convertirai, brucerai per l'eternità all'inferno, come io ora sto bruciando giustamente il tuo libro».
Applausi dai fedeli e sdegno da parte di qualche amministratore comunale che, facendo sapere di non condividere la decisione del prelato, abbandona la scena molto velocemente.
Da sottolineare che lo scorso 20 maggio una manifestazione simile era stata organizzata a Ceccano (Frosinone) da due consiglieri comunali (uno di An e uno della Dc). Ad attenderli tante persone, rappresentanti del mondo politico e istituzionale del luogo, ma soprattutto cittadini, che hanno pacificamente manifestato il loro dissenso contro un atto che ha offeso l'intelligenza di un'intera città.
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Nella mia biblioteca ci sono decine di libri cristiani (fra l'altro anche tre bibbie).
I libri si leggono, si contestano, si usano per imparare e per divertirsi: chi brucia i libri in questo modo, brucia allo stesso modo gli Esseri Umani!
Chissà perché nessuno dell'Accademia di Atene ha mai bruciato qualcun altro (eppure le sfide concettuali erano feroci, sia con gli Stoici che con gli Epicurei), mentre i cristiani, dopo aver chiuso l'Accademia di Atene hanno bruciato gli uomini!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Ratzinger si arrampica sugli specchi, non tanto per negare la responsabilità storica del cristianesimo nell'esecuzione dell'olocausto, ma per difendere, essenzialmente, il diritto del cristianesimo, di cui la chiesa cattolica è il momento più rappresentativo, e dei monoteismi in generale (ebrei e musulmani) di massacrare e macellare tutti gli altri.
Come rileva l'articolista, Ratzinger non dimentica soltanto la realtà della storia, ma vigliaccamente indica, quale mandante del genocidio, un tale "satana" anziché il suo Gesù che ordina di scannare chi non si mette in ginocchio davanti a lui e si diverte a gettare le persone "nel fuoco dove c'è dolore e stridor di denti".
Vigliaccamente finge di dimenticare che il nazismo fu un fenomeno cristiano; e come fenomeno cristiano si sta riproponendo in varie parti del mondo ancor oggi.
Finché non sarà rimossa la radice del cristianesimo, il nazismo si ripresenterà sempre in forma diversa per far funzionare le camere a gas:
http://www.federazionepagana.it/nazismo01.html
http://www.federazionepagana.it/nazismo02.html
E non è stata forse la chiesa cattolica, in ossequio al detto evangelico del suo Gesù: "Non crediate che io sia venuto a portare la pace, ma la spada..." che la chiesa cattolica fu l'artefice e l'organizzatrice della seconda guerra mondiale?
http://it.geocities.com/collegiodeisalii/storiaripete.html
Se non sistemiamo le cose nel loro giusto ordine, non riusciamo a comprendere le farneticazioni di Ratzinger ne a quale futuro di strage e genocidio sta lavorando!
Prelevo l'articolo di Ernesto Galli della Loggia dal sito corriere.it!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2006/05_Maggio/30/aushwitz.shtml
Satana ad Auschwitz
Le ingiuste critiche al discorso del Papa
di Ernesto Galli Della Loggia
Cosa bisogna dire dell'Olocausto? Che fu il male, naturalmente: che lo fu in una delle versioni massime e più pure. Ma non basta. Se se ne parla in un'occasione ufficiale bisogna altresì corrispondere alle attese che il discorso pubblico accreditato è venuto alimentando, secondo uno schema di giudizi e di attribuzioni di colpe, di deprecazioni e di evocazioni, cui è obbligatorio attenersi. Benedetto XVI non lo ha fatto, non si è attenuto allo schema. Al pari di un uomo politico o di un ministro qualunque avrebbe potuto benissimo farlo con poca spesa d'ingegno e con il prevedibile consenso universale. Ha preferito invece battere un'altra strada. Per un verso ha scelto di volare più basso, ma insieme, per un altro verso, di muoversi ad altezze inconsuete per il discorso pubblico ufficiale.
L'autenticità umana, l'originalità intellettuale e l'ispirazione dell'uomo di Dio, si sono così intrecciate e confuse davanti ai tetri edifici di Auschwitz in una meditazione ampia e nervosa, dall'andamento quasi spezzato. L'accento dimesso è risuonato in quel presentarsi semplicemente come «figlio del popolo tedesco » (un'espressione ripetuta ben tre volte in poche righe), ma proprio ciò ha conferito un senso estremo all'inevitabile questione della colpa collettiva. Molti hanno osservato che l'analisi di Ratzinger sull'ascesa del nazismo è stata troppo indulgente verso i suoi compatrioti, quasi assolti di fronte alle responsabilità di un «gruppo di criminali» che ad un certo punto ne divennero i capi abbandonandosi, come il Papa ha detto, ad una «smania di distruzione e di dominio». Sì, non c'è dubbio che le cose sono andate in modo più complicato ed ambiguo (come del resto vanno sempre, e dunque l'osservazione è fin troppo facile), ma il senso del richiamo del Pontefice al ruolo della leadership nazista sta nel voler porre l'accento su un elemento troppo spesso cancellato quando si parla del nazionalsocialismo, e cioè il nichilismo radicale, la smisuratezza antiumana, insomma il demoniaco che si stagliava dietro la croce uncinata e che ne faceva il simbolo di un vero e proprio risorgente paganesimo, spesso nelle forme ancora più agghiaccianti di una disciplinata burocrazia.
Vi fu insomma nel nazismo l'affiorare come di un male primigenio che per venire alla luce non si affidò certo al «popolo», ai «tedeschi»,ma ebbe per l'appunto bisogno della mediazione di «capi», di cupe figure di despoti di cui Hitler rappresentò un paradigma esemplare Con la mente rivolta a questo demoniaco in certo senso prepolitico, anche se micidialmente calato nella storia, ha parlato Benedetto XVI: dunque trascurando di evocare (è permesso dirlo a tanti suoi critici che invece avrebbero voluto proprio questo?) i precisi excursus fattuali, le responsabilità delle Chiese cristiane (quella di Roma fu solo una tra le tante), le specificità ideologiche (a cominciare dall'antisemitismo, non nominato, d'accordo, ma se si dice Ebrei e Shoah di cosa si sta mai parlando?). Un discorso, forse, troppo teologicamente ispirato e troppo poco politico, troppo lontano dalle convenienze del senso comune. Forse. Ma solo evocando il male assoluto, solo scorgendo tra i fumi infernali dei camini di Auschwitz il volto di Satana, solo così acquista senso il grido supremo della disperazione umana che Joseph Ratzinger ha rivolto al cielo.
30 maggio 2006
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Il giornale Internet "Magazine" di Libero ha fatto un grosso articolo sulla Federazione Pagana prendendo spunto dall'articolo uscito su Il Corriere della Sera del 6 maggio 2006.
Ha ripreso qualche errore, ma tutto sommato è fatto piuttosto bene e con molti link (normale per un giornale internet).
http://magazine.libero.it/speciali/sp112/pg6.phtml
Forse è il migliore articolo che ci hanno fatto fino ad ora.
Riporto l'articolo, che vi consiglio di leggerlo sulla pagina web.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
News > Magazine > Speciali
Le nuove religioni
Notizia del 30 maggio 2006 - 17:16
Il ritorno degli dèi
Cresce in tutta Europa il fenomeno del neopaganesimo. Ne parliamo con il fondatore della Federazione Pagana
Dio sarà anche morto, come diceva Nietzsche, ma gli dèi dell'Olimpo godono senz'altro di ottima salute.
Il culto di Zeus, Era, Atena e Afrodite conquista infatti nuovi seguaci ogni giorno di più. È notizia recente che l'associazione religiosa greca Ellis - già autorizzata da un tribunale di Atene a celebrare gli antichi culti - sia intenzionata a chiedere di poter offrire sacrifici agli dèi addirittura nei templi sull'Acropoli o al Capo Sunio.
Non è da meno la Magna Grecia. Anche in Italia è in continua crescita la diffusione del politeismo: un successo testimoniato dai tremila adepti della Federazione Pagana che l'anno scorso si sono ritrovati sotto il monte Olimpo per un rito nel nome di Prometeo.
E al pari dei fedeli ateniesi, anche i pagani di stanza in Veneto chiedono alle autorità locali la "protezione del Luogo adibito al culto della religione Pagana Politeista denominato Bosco Sacro".
La richiesta parte da Claudio Simeoni, fondatore della Federazione e turnista in fonderia - «Mi guadagno il pane lavorando - dice - non certo facendo i tarocchi, tanto per esser chiari», anima di uno dei più seguiti programmi radiofonici del Veneto, sulle frequenze di Radio Gamma 5 di Padova.
Con cadenza settimanale, ogni giovedì Simeoni - «meccanico, apprendista stregone e guardiano dell'Anticristo» - affronta con gli ascoltatori temi a largo spettro, «dall'importanza della partecipazione politica all'ultimo libro di James Hillman».
Simeoni si definisce "meccanico" perché, spiega, «seguo una via alchemica, che mette in luce i meccanismi sociali, religiosi, sociali e delle relazioni con il mondo», "apprendista stregone" perché «il nostro compito è plasmare l'energia vitale e trasformarla in corpo luminoso, come Ercole, che attraverso le sue fatiche si trasforma in un dio» e "guardiano dell'Anticristo" perché «il Cristianesimo, che chiede la sottomissione e il compimento della Provvidenza, ostacola la creazione del corpo luminoso e impone, tramite la religione rivelata, una verità: il paganesimo è, al contrario, libertà».
Il corpus mitologico di riferimento è quello «che viene prima di Socrate e di Platone, della filosofia, in sostanza, che attraverso il principio di ragione trasforma l'azione del mito in forma e quantità», spiega Simeoni che, ora 54enne, racconta di un passato politico da extraparlamentare di sinistra.
«Volevo cambiare il mondo - racconta -. Non da solo: eravamo in quattro». Quattro amici al bar, insomma, «pieni di rabbia, di ribellione, di energie che non sapevamo canalizzare: in quelle condizioni si fanno tante sciocchezze. Poi, negli anni '80, la svolta: ho cominciato un percorso personale di studio della stregoneria».
Simeoni racconta di essersi esercitato per anni nel «sognare e nell'arte dell'agguato», prima di elaborare il cosiddetto «crogiolo dello stregone», un compendio di 19 tecniche alle quali chiunque può attingere per espandere il proprio potenziale controllando le emozioni e finalizzandole ad attività strategiche.
L'idea di fondo è quella di comprendere le forze («gli dèi») che ci abitano, il loro essere tutte forme di coscienza e di consapevolezza che nascono «dall'Intento, una forza impersonale che sorge da Nera Notte».
Espressioni oscure ai più e tuttavia familiari al gruppo che si riunisce attorno a Simeoni - «tutte persone dai 30 anni in sù, perché questi sono temi che possono affrontare solo uomini e donne con una certa esperienza di vita» -, al quale va riconosciuto il merito di operare con una certa trasparenza.
«Il nostro luogo di culto - dice - è regolarmente registrato come tale alle autorità: non amiamo nasconderci, né ne avremmo motivo, come fanno invece i Wicca o il filone dei Tradizionalisti romani».
«Nel neopaganesimo romano - ha spiegato lo studioso Massimo Introvigne, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera - ci sono due filoni principali, uno intellettuale formato da professori ed entusiasti degli studi classici, e l'altro di estrema destra, nel ricordo della romanità senza Cristianesimo e del fascismo senza Concordato».
Riunioni nelle catacombe e riti sull'Appia antica con un'ascia bipenne - analoghi a quelli che avrebbero propiziato in passato l'avvento del fascismo - sono alcuni dei culti propri dei movimenti neopagani romani.
«Il politeismo è una minoranza - ha dichiarato il prof. Niola al Corriere - ma cresce soprattutto come reazione al Cristianesimo, che ha spezzato il rapporto fra uomo e natura, ritenendo l'uomo superiore».
Quanto ai numeri, «Non saprei dire quanti siamo davvero, noi pagani - ha concluso Simeoni -. Sono idee che si diffondono a macchia d'olio. Molti leggono le nostre pagine web e poi ciascuno attinge a qualcuna di queste idee, senza affiliarsi in alcun modo», spiega Simeoni.
In effetti, pare proprio che il contagio corra veloce, se è vero che in altri Paesi, come s'è detto, questi gruppi ottengono riconoscimenti istituzionali.
Un paio d'anni fa, il WCER, il congresso mondiale dei riti etnici è stato sponsorizzato in Grecia dal Ministero della Cultura. L'anno scorso, invece, la manifestazione si è svolta ad Anversa. Insomma, i piccoli pagani crescono. Con buona pace della Chiesa.
Lorenza Provenzano
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Non pensavo che un articolo così fosse in grado di lanciare così tanto l'interesse per il Paganesimo.
È incredibile la quantità di nuove persone che stanno studiando i siti e i principi del Paganesimo.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Io invece me lo aspettavo!
Sarà una mia impressione ma quando parlo di paganesimo con estranei, il "muro" che incontro è sempre più friabile!
O sto migliorando nella dialettica(non penso), oppure la gente comincia piano piano ad assimilare certi concetti con animo sempre più obbiettivo...
Ieri ho girato la boa dei 40 e spero di vedere il paganesimo entrare a tutta forza nel cuore delle persone, prima di diventare un vecchio scorbutico...
Con la presente auguro a tutti voi uno splendido solstizio!!!!!!
Rodan
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articolo su <<il ritorno degli Dei>>
salve,
il portale di del servizio internet di libero ha realizzato uno speciale sulle “nuove religioni”.
il termine “nuove religioni” è un’invenzione dei “cacciatori di sette”, a volte questi si autoproclamano “ricercatori”.
la definizione “nuove religioni” deriva dalla folle teologia cattolica. per i cristiani con l’invenzione della figura di cristo il tempo viene spezzato, e da quel momento niente è più lo stesso..
il paganesimo non è una nuova religione. il rapporto con il sacro e il divino è sempre stato connaturato in tutte le religioni pre-cristiane. il monoteismo ha contaminato e inquinato tutto. il politeismo e il paganesimo evocano e praticano una religiosità che non ha niente in comune con il monoteismo. ci è sufficiente ricordare che il monoteismo inizia il suo racconto menzognero con il sostenere una creazione che avviene dal nulla. per il politeismo il mondo è eterno e gli uomini, che sono divini, condividono il mondo con altre divinità.
torniamo allo speciale “le nuove religioni”, i vari articoli li potete leggere all’indirizzo:
http://magazine.libero.it/speciali/sp112/index.phtml
c’è anche un fatto positivo di questo dossier. a Massimo Introvigne viene fatta la domanda: <<Come risponde alle accuse di chi dice che il lavoro di ricerca svolto dal CESNUR viene adoperato in maniera volutamente fuorviante per promuovere le finalità politiche e ideologiche del movimento "controrivoluzionario" di estrema destra Alleanza Cattolica, "consorella" italiana della setta brasiliana Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP).>> è forse il segnale che anche nei mass-media le parole di certi “esperti” non vengono più prese per oro colato.
tra i vari testi presentanti c’è un articolo sul paganesimo, in particolare sulla federazione pagana.
scusate, a parte alcune lodevoli iniziative, in italia se si parla di paganesimo di chi altro possono parlare?
l’articolo sul paganesimo in parte si riferisce all’articolo apparso sul “corriere della sera” nel maggio di quest’anno.
l’articolo si può leggere al seguente link:
http://magazine.libero.it/speciali/sp112/pg6.phtml
il titolo dell’articolo è evocativo: “il ritorno degli Dei”.
saluti
francesco scanagatta
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Da "il mattino di Padova" del 31/05/2006.
Decifrato il più antico testo letterario in lingua greca
Un papiro senza segreti
ATENE. Esperti greci e stranieri sono riusciti a decifrare, utilizzando le più moderne tecnologie, il testo greco di quello che è considerato il più antico papiro di contenuto letterario al mondo e la decifrazione è avvenuta oltre 40 anni dopo la scoperta del documento. Il cosiddetto "Papiro di Derveni", la località nella quale ne furono trovate alcuni frammenti nel 1962, è stato per tutto questo tempo conservato nel Museo archeologico di Salonicco. Il papiro, secondo gli esperti, è un trattato filosofico che si basa su un poema della tradizione orfica ed è databile alla seconda metà del V secolo avanti Cristo ed è considerato di valore inestimabile per lo studio dell'antica Grecia.
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Ciao
Probabilmente sta per uscire l'edizione Principe. Quell'edizione che sarà il testo di riferimento per tutti gli studiosi. Le edizioni che abbiamo oggi sono delle traduzioni che, pur raccontando il contenuto, non ha ancora quella precisione che la cultura richiede.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Giovedì 1 Giugno 2006: La maledizione degli Dei
Probabilmente la cappella (come spesso accade) sorge su di un sito pagano......
ROMA: CEDE PAVIMENTO, SACERDOTE CADE IN FONDO AL POZZO
(AGE) ROMA - L'uomo precipitato oggi pomeriggio in un pozzo è un sacerdote di Roma che ha parenti a Palestrina e per questo si trovava nella piccola cappella di campagna (e non in una costruzione abbandonata come detto in precedenza). La vittima è stata individuata dai vigili del fuoco e, secondo quanto si è appreso, non darebbe segni di vita. Probabilmente il prete stava pregando quando il pavimento ha ceduto e lui è precipitato in un pozzo sottostante, forse di epoca romana e la cui esistenza era sconosciuta. Il pozzo è ancora più profondo di quanto si pensasse inizialmente, circa trenta metri. La cappella, di pochi metri quadrati, si trova di fianco a una casa di campagna.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, ci sono i carabinieri della stazione di Palestrina, comandati dal capitano Antonio De Rosa e gli speleologi. A quanto si è appreso ci vorrà più di un'ora per i soccorritori per recuperare il corpo.
(AGE)
Rodan
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Scrive Galimberti su La Repubblica del 2 giugno 2006 all'interno dell'articolo "Il relativismo di Ratzinger":
"... ma distinguendo opportunamente quattro generi di colpe:
1) La colpa giuridica di competenza dei tribunali che riguarda i singoli individui.
2) La colpa politica che lambisce l'intera popolazione se i politici sono eletti democraticamente come nel caso di Hitler "perché la democrazia ci rende responsabili e quindi, negli errori, colpevoli".
3) La colpa morale che non esonera quanti si giustificano con "gli ordini sono ordini", perché, osserva Jaspers: "I delitti rimangono delitti anche se vengono ordinati".
4) La colpa metafisica "che investe tutti coloro che tollerano atrocità inflitte a un proprio simile e non fanno nulla per impedirlo" Questa colpa che offende il principio di solidarietà fra gli uomini, fa dire al relativista Jaspers: "Che noi siamo ancora vivi, questa è la nostra colpa". Con gli strumenti dell'ermeneutica, del relativismo, della pre-comprensione, Karl Jaspers non attenua il problema della colpa, che invece Ratzinger, nella sua condanna di ogni forma di relativismo, non esita ad attenuare."
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Il problema è che Ratzinger attenua la colpa a sè stesso usando le categorie del "relativismo", ma vuole una sottomissione totale e assoluta degli Esseri Umani imponendo loro le categorie dell' "assolutismo" come imposto dal dio della sua bibbia di cui lui è manifestazione.
È l'imposizione dell'orrore cristiano che sfugge a Galimberti. L'odio per gli Esseri Umani che esprimono la loro libertà espresso da Ratzinger è quanto sfugge agli analisti quando emettono giudizio. Il bisogno di Ratzinger di distruggere la società civile per sottometterla al suo volere lo porta ad attenuare le "colpe" di chi ha costruito altri assolutismi ad immagine e somiglianza del dio della sua bibbia. Per contro gli Esseri Umani devono accettare la violenza attraverso la quale vengono sottomessi e privati della loro libertà. Alla violenza dell'imposizione NON DEVONO RISPONDERE CON LA VIOLENZA CHE TAGLIA IL FILO SPINATO DEL CAMPO DI STERMINIO IN CUI VENGONO RINCHIUSI.
È questo che indigna della religione cristiana, del pazzo assassino Gesù di Nazareth: l'odio che manifesta per l'umanità capace di prendersi nelle proprie mani il Proprio futuro anziché stare buona e sottomessa nel campo di sterminio in cui il Gesù di Nazareth può facilmente macellarla girando la chiavetta del gas!
I cristiani sono tutti colpevoli di genocidio.
È una colpa che i tribunali civili non giudicheranno mai, se non negli effetti che verranno, di volta in volta, giuridicamente individuati. Ma è una colpa che deve far indignare, nei loro confronti, tutta la società civile.
Il cristianesimo e il nazismo furono la stessa cosa e Ratzinger deve far in modo che la società civile non diventi cosciente di questo perché altrimenti la società civile potrebbe analizzare sotto una luce diversa le sue dichiarazioni e i suoi intenti e capire come i propositi della chiesa cattolica espressi attraverso l'odio per le donne condannandole a non abortire, Pacs, educazione e distruzione della scuola pubblica, negazione dei diritti fondamentali degli uomini, altro non sia che il tentativo di ricostruire nuovi e più efficienti campi di sterminio in cui relegare la società civile.
E in questo lavoro, Ratzinger, dispone di molti servi sciocchi "che hanno disertato dalla loro società!".
Ciao (e non sperate che la corregga)
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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libro << i legionari di cristo>>
salve,
l’editore fazi ha pubblicato il libro: << I legionari di Cristo, Abusi di potere nel papato di Giovanni Paolo II>>. il libro è opera di due scrittori cattolici che ci offrono un panorama dall’interno di questa associazione cosi’ cara ed amata dal Vaticano.
qualcuno ancora avrà il coraggio di dire che noi pagani esageriamo quando parliamo degli abusi e della pedofilia in ambito cristiano.
il “venerdì’ de la repubblica scrive nell’articolo sui “legionari di cristo”: <<L’università Regina Apostolorum. una sede di grande prestigio attrezzata con le più moderne tecnologie>>. vi dice niente questo nome? vale la pena ricordare che questo università’ ha organizzato un corso intitolato: <<Esorcismo e preghiera di liberazione>> questo corso viene cosi’ descritto su una pagina internet “scomparsa”, la potete sempre recuperare tramite la copia cache di google,: << Scopo di questo corso è offrire ai sacerdoti un approccio teorico e pratico al ministero dell´esorcistato>>. una delle docenti del corso era Cecilia Gatto Trocchi, la famosa e discussa cacciatrice di sette, morta per suicidio…. poco prima di iniziare la seconda parte del corso sull’esorcismo.
sul suicidio della Gatto-trocchi pochissimo è trapelato. molti sono ancora a chiedersi il perché di questo silenzio.
la gatto-trocchi nel suo programma per il corso di esorcismo aveva inserito anche questa voce: <<Satanismo e occultismo nel mondo giovanile d´oggi: musica rock, riviste per ragazzi, fumetti, videogiochi, giochi di ruolo, Internet>>.
sempre sul “venerdì” di repubblica leggiamo in una didascalia di una foto: <<giovani legionari a un corso “contro il maligno” nell’università dell’Ordine…>>.sempre nell’articolo leggiamo: <<. Un numero crescente di ex giovani seminaristi, «scelti da Maciel in base alla loro grazia e bellezza», ricordano gli accusatori, rivela i metodi di seduzione del fondatore. Sono immagini forti e terribili, soprattutto per la profonda arroganza che denunciano.>>
sui pochi quotidiani che hanno pubblicato la notizia della morte per suicidio della gatto trocchi possiamo leggere: <<(…) ed aveva più volte tentato il suicidio, soprattutto da quando circa due anni fa le era morto il figlio.>>.
la lettura di qualche testo di psicologia sarebbe interessante, e forse potrebbe offrire qualche ipotesi sulla misteriosa morte della gatto trocchi.
su una pagina internet scomparsa, esiste sempre la copia cache di google, leggiamo: <<RELAZIONE INTRODUTTIVA AL CONVEGNO:“Nuovi culti, famiglia e società” (…) ROMA, 12 NOVEMBRE 1999 (…)
Tra l’altro voglio esprimere tutta la mia solidarietà alla Prof. Gatto Trocchi, che è anche oggetto continuo di minacce. Chi affronta questi temi sa benissimo che va a sollevare un coperchio davvero pericoloso, ma non per questo bisogna fermarsi. >>
a quali minacce si riferisce questa relazione? perché le autorità non hanno indagato? da chi venivano queste minacce?
durante la trasmissione “magia, stregoneria, paganesimo” io e l’amico claudio simeoni ci chiediamo spesso: perché negli stati uniti le indagini e le condanne sugli abusi sessuali e la pedofilia praticata dai cristiani sono centinaia, e in italia sono cosi’ poche?
su questo libro vi invio quanto pubblicato sul “venerdi de la repubblica” e una recensione prelevata dal sito dell’editore.
saluti
francesco scanagatta
da “il venerdi” del 2 giugno 2006
L’accusa degli ex legionari: Nuestro Padre, uomo di satana
di Attilio Giordano
ROMA. José Barba-Martin e Arturo Jurado sono ormai due uomini anziani, prossimi ai settant'anni. Ex professori universitari, parlano correntemente diverse lingue – inglese, francese, italiano – sanno persino esprimersi in un colloquiale latino che sbalordisce.
Hanno l'aria distratta degli intellettuali, i pantaloni stretti e corti che sembrano suggerire una vocazione a librarsi da terra. Hanno, in comune, anche uno sguardo velato di malinconia, che diventa un irato pudore quando rievocano la violenza subita.
Barba-Martin, con quel disagio ha convissuto a lungo prima di potersene liberare, almeno parzialmente, dichiarandolo. Più di mezzo secolo, un tempo infinito, che cristallizza ogni personale orrore: «Documentare ciò che abbiamo subito dal fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel Dellogado, è stato doloroso e difficile, poiché per lungo tempo, in qualche modo, lo abbiamo nascosto anche a noi stessi. Lui non è un santo, è un uomo del Male» dice.
Sono a Roma, insieme al giornalista americano Jason Berry, per girare un documentario sulla Legione. Berry è autore, con il collega Gerard Renner, di un libro-inchiesta sulla potente congregazione cattolica (I legionari di Cristo: l'abuso di potere nel papato di Giovanni Paolo 2) che arriva in libreria, tradotto in italiano dall'editore Fazi, proprio in questi giorni. Sono gli ultimi testimoni di decenni bui vissuti in quella che descrivono come un'istituzione totale, chiusa, che sommava ai tre voti di ogni ordine (castità, povertà, obbedienza) un «quarto voto» anomalo: il giuramento sacro di non rivelare mai nulla che potesse nuocere alla Legione e al suo fondatore.
Quel voto, molti decenni dopo i torti che dichiarano di aver subito, è stato violato.
A partire dalla fine degli anni Novanta, questi
uomini, un gruppo di una decina, cominciò a denunciare chiedendo giustizia al Vaticano. «Scoprimmo, allora» ricorda Barba-Martin «che non eravamo stati i primi, che già dagli anni Sessanta e Settanta c'erano state denunce simili alle nostre ma che, incredibilmente, a Roma non si era svolto alcun processo per stabilire la verità». Un paio di settimane fa il nuovo Papa, Benedetto XVI, che da cardinale Ratzinger conosceva perfettamente la vicenda, ha fatto sapere —a sorpresa — che Marcial Maciel, Nuestro Padre per i Legionari, ormai ottantaseienne, è stato invitato a ritirarsi a vita «completamente privata, rinunciando ad ogni ministero pubblico». Il Vaticano ha fatto sapere anche che, data l'età del Padre e la salute cagionevole, si sarebbe deciso di «rinunciare ad un processo canonico», invitando Maciel ad una futura vita di preghiera e penitenza. «Un modo ambiguo di concludere una vicenda che non vedrà processo, nonostante la estrema gravità delle nostre accuse e che, pur riconoscendo di fatto una responsabilità di padre Maciel, non la formalizza. Anzi, un modo di salvare l'istituzione mettendo da parte il fondatore e sostenendo che, quale che siano le responsabilità dell'albero, rami e frutti non sono da considerarsi compromessi. Il che è un'assurdità logica, e persino botanica: poiché non c'è albero malato che possa generare rami e frutti sani».La Legione, dicono gli accusatori, è perversa. Che riesce a crescere enormemente sotto il lungo pontificato di Karol Wojtyla grazie ad una sorta di equivoco ideologico. Il papa, segnato dalla battaglia contro il comunismo realizzato, vede in chi è stato perseguitato dalla stessa ideologia, comunque, un fratello da tutelare. E i legionari (così come, in qualche modo, l'Opus Dei in Spagna) nascono all'insegna delle persecuzioni ateiste e rivoluzionarie.
La famiglia del fondatore, a cavallo tra Ottocento e Novecento, aveva conosciuto in Messico questa persecuzione. Nel 1936, Marcial Maciel, sedicenne, aderisce alla resistenza dei cristeros in nome della fede. «In realtà» dice Jason Berry che ha cercato di documentare ogni angolo nascosto della vita di nuestro Padre, «questo periodo eroico non trova conferme, e sembra piuttosto la tessera di un'operazione di costruzione del personaggio, già indirizzata alla beatificazione e alla santità future». Le storie della Legione lo dipingono come un Francesco d'Assisi, nato ricco e divenuto povero per scelta, «con le scarpe avvolte nei pantaloni come cuscino». Certo è un organizzatore, fin da giovane. Costituisce gruppi quasi militari, dalla disciplina intransigente, è un ammiratore di Francisco Franco, che è un faro per le élite conservatrici sudamericane.
Modella la sua organizzazione su quella dei Gesuiti, «ma soprattutto getta le basi per il culto della sua personalità», dice Berry. Il 3 gennaio del 1941 fonda la Legione, finanziato dai grandi capitalisti messicani, industriali tessili, latifondisti.
Stabilisce un rapporto stretto con la Spagna che sarà la seconda patria dei suoi proventi. All'inizio il suo ordine vuol battezzarsi «Legionari del Papa», ma qualcuno lo sconsiglia, intravedendo un peccato di orgoglio. Saranno dunque Legionari di Cristo, al quale ci si può rivolgere con minor imbarazzo. Pio XII lo incoraggia e lo sostiene, ma il segreto del successo, e dell'espansione, è proprio nella capacità di trovare generosi benefattori, i cui rampolli, spesso, vanno ad ingrossare le fila della Legione, dove le questioni della disciplina, dell'obbedienza e dei valori sono garantite. E nel costituire un cespite importante per tutta la Chiesa.
Le storie che giungono in Vaticano come corollario dì questo modo di procedere dovrebbero essere considerate molto scandalose. Si somigliano tutte. Un numero crescente di ex giovani seminaristi, «scelti da Maciel in base alla loro grazia e bellezza», ricordano gli accusatori, rivela i metodi di seduzione del fondatore. Sono immagini forti e terribili, soprattutto per la profonda arroganza che denunciano.
«Il padre giaceva nudo nel suo letto e convocava qualcuno di noi. Gli chiedeva di massaggiargli lo stomaco lamentando i consueti terribili dolori». I massaggi diventano atti sessuali veri e propri, che lasciano stupefatti e turbati i ragazzi. I quali, tuttavia, vengono «assolti», con un distratto segno di croce, dal padre stesso appena soddisfatto e divenuto confessore. A Barba-Martin, Maciel assicura addirittura di avere «un permesso speciale del Papa Pio XII, che consente ai seminaristi rapporti sessuali con lui». Molti – dodicenni, quattordicenni – neppure sembrano capire bene che cosa accade, non all'inizio.
Arturo Jurado, il professore che ha studiato ad Harvard, racconta di essere stato costretto a giacere con Maciel molte volte, «almeno quaranta», ha calcolato. La sua resistenza, ventenne, ad atti sessuali completi con il padre, gli vale un trasferimento punitivo in Spagna.
Già negli anni Sessanta le voci su queste ignominie raggiungono la gerarchia ecclesiastica. In particolare i Gesuiti – che forse hanno anche un'avversione per I Legionari alimentata dallo spirito di concorrenza – «si mostrano sospettosi sulle attività sessuali di Maciel», scrivono i due giornalisti americani che hanno documentato anche quel remoto periodo. Tra il 1956 e il '58 il Vaticano ordina una serie di indagini molto stringenti. Tra legionari quel periodo è chiamato «la Guerra», o «la Grande benedizione» (che li metterebbe alla prova). Secondo la versione ufficiale l'inchiesta riguardava solo l'eventuale uso di narcotici che avrebbe fatto Maciel. Uso che non viene negato, ma collegato alle «terribili sofferenze» che il padre pativa per ragioni di salute. In realtà, gli ex seminaristi ora affermano che l'indagine riguardava anche le attività sessuali. I giovani, interrogati, in quell'occasione negano: «In quanto figli di famiglia cristiana, in quanto messicani, ci era stato insegnato che al padre dovevamo obbedire.
Lasciare il seminario significava la dannazione eterna, Dio era vendicativo».
La Legione è profondamente anticonciliare: si dice Messa in latino, si praticano i vecchi riti, si sottolinea l'aspetto più antico e punitivo della religione. Ma sono conservatori anche i più determinati accusatori dell'ordine.
Che si scandalizzano proprio per la distanza tra le dichiarazioni e la prassi. Non chiedono denaro,per il danno subito, ma solo giustizia. Sembrano combattere per una loro, personale, redenzione dal peccato di omertà, pretendono sia ufficializzato l'immenso torto.
Questi uomini divenuti ormai anziani, si incontrano, si confrontano, si liberano dei fantasmi di un'esistenza. Denunciano Maciel al Vaticano, ma scoprono che, semplicemente, non succede nulla.
Anzi, Giovanni Paolo II continua a dar segno di profonda amicizia per Maciel. Forse non sa, forse non crede, forse la Corte è più realista di lui. Ma Ratzinger sa di certo, poiché del caso si è occupato in veste di massima autorità della Congregazione per la dottrina della fede. E, divenuto Papa, fa quello che, forse, prima non avrebbe potuto fare. «Secondo noi però» dice Barba-Martin «non ha voluto fugare davvero dubbi e fantasmi, non ha voluto concederci giustizia formale. Ed ha, con la sua formula ambigua, creato un precedente grave, poiché di fatto ha condannato un uomo che non è stato processato. Eppure Cristo diceva: "Sia il vostro parlare sì sì o no no".
Non si è seguito il suo insegnamento».
Nuestro Padre diceva ai suoi fedelissimi di non iniziare le pratiche per la sua beatificazione prima dei trent'anni dalla sua morte. Forse temeva l'attualità, i testimoni. Temeva i vivi.
Attilio Giordano
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recensione al sito: www.fazieditore.it
Jason Berry, Gerald Renner
I legionari di Cristo
Abusi di potere nel papato di Giovanni Paolo II Un'inquietante inchiesta sulla Legione di Cristo, l'organizzazione religiosa venuta alla ribalta delle cronache per i legami con la famiglia di Antonio Fazio, e sui suoi strettissimi rapporti con il Vaticano di Wojtyla, Ratzinger, Sodano.
A partire dall'allarmante realtà degli abusi sessuali compiuti da preti, due giornalisti cattolici americani, Jason Berry e Gerald Renner, hanno condotto la prima inchiesta sulla misteriosa Legione di Cristo, organizzazione ultraconservatrice fondata nel 1941 dal messicano Marcial Maciel Degollado, che ancora la guida. Maciel ha diffuso in oltre venti paesi la potente struttura, che dispone di preti e operatori laici, di scuole medie e superiori per i figli delle élite e controlla numerose università, intrecciando una fitta rete di rapporti con le massime gerarchie ecclesiastiche. Sotto Wojtyla, varie inchieste, avviate dopo le numerose accuse di abusi sessuali a carico di Maciel, vennero insabbiate dal Vaticano. Nel 2004, Giovanni Paolo II arrivò a elogiare pubblicamente Maciel durante una solenne cerimonia; Ratzinger, allora a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede, eluse ogni richiesta di mettere il prete messicano sotto processo; e il segretario di Stato Sodano si impegnò strenuamente per difenderlo.
L'inchiesta vaticana è brevemente avanzata dopo la morte di Wojtyla; ma l'annuncio del Segretariato di Stato (20 maggio 2005) che Maciel non avrebbe dovuto affrontare un processo canonico solleva gravi interrogativi sul nuovo papato. Ancora in settembre, Sodano ha invitato Maciel a Lucca come ospite ufficiale di una prestigiosa conferenza; e a tutt'oggi papa Benedetto XVI non ha intrapreso alcuna azione pubblica nei confronti di un prete su cui gravano una ventina di accuse per abuso sessuale su minori.
Un'inchiesta seria e sconvolgente, durata sei anni e condotta mediante centinaia di interviste, che mette a nudo un intollerabile scandalo nel cuore della Chiesa.
GLI AUTORI Jason Berry, giornalista investigativo, produttore di documentari e storico del jazz, ha scritto cinque libri, fra cui Lead Us Not Into Tempation (1992), il primo ad affrontare direttamente direttamente la questione degli abusi sessuali perpetrati dal clero americano. Vive a New Orleans.
Gerald Renner giornalista, è stato ufficio stampa della Conferenza Episcopale statunitense e poi direttore del Religion News Service, agenzia di stampa specializzata di New York. Vive nel Connecticut. Ha vinto vari premi per il giornalismo investigativo.
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Ricevo questo articolo da Roberto Vacca.
Al di là di che cosa se ne può pensare, aiuta a far riflettere su temi quotidiani.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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To: ...
Sent: Saturday, June 03, 2006 1:32 PM
Subject: articolo organizz tempo
Allego mio articolo pubblicato sul numero di Maggio del mensile L'OROLOGIO -
parla di come organizzare il tempo e il lavoro - in modi pseudoscientifici o pragmatici
Spero interessi
I prossimi due saranno più filosofici
Best
Roberto
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CI INSEGNANO A LAVORARE BENE? DAVVERO? di Roberto Vacca - L'Orologio - 3 Marzo 2006.
Per impiegare il nostro tempo in modo fruttuoso, non basta guardare ogni tanto l'orologio. Occorre organizzarsi. Come impariamo a farlo? SPECTRUM, il prestigioso mensile dell'Institute of Electrical and Electronics Engineers propone un insegnamento nel numero di Gennaio 2006. È il libro Getting Things Done: The Art of Stress-Free Productivity (Fare le cose: l'arte della produttività senza ansia). L'ha scritto David Allen, noto dagli anni 80, quando organizzò un programma per aumentare l'efficienza di manager e quadri della Lockheed. Ora Allen insegna anche ai manager della Deutsche Bank e della US AirForce a essere conclusivi.
La tesi centrale di Allen è: "La nostra mente deve servire a produrre idee, non a conservarle. Registriamole all'esterno: così ci liberiamo di vincoli numerosi e inutili." Cita l'esempio di chi deve comprare un'azienda e prendere il latte per casa. Se pensi troppo al latte, non ti concentri abbastanza sull'acquisizione. Nella nostra attività iniziamo tanti processi o progetti. Non si concludono subito. La prima cosa da fare è elencarli tutti. Poi vanno contrassegnati a seconda dell'urgenza e della scadenza ultima. Quindi vanno fissati (sull'agenda, sul computer, sul personal digital assistant) i traguardi intermedi - cose da fare in settimana o in giornata. Infine vanno intraprese le azioni in base al tempo e all'energia di cui disponi. Accade sempre che sorgano problemi nuovi e urgenti da risolvere. Così Allen e i suoi collaboratori offrono di addestrarti in due sessioni di 8 ore più incontri bisettimanali per qualche mese. Lo scopo è di "elaborare e valutare il flusso dei messaggi telefonici, di carta ed elettronici che ti arrivano, oltre ai documenti inerenti ai tuoi progetti". Ogni difetto viene eliminato e il tuo flusso di attività viene integrato e ottimizzato. Viene creato per te uno stile personale di organizzazione. Imparerai a non occuparti solo delle cose importanti: se no quelle non importanti non le concludi mai.
Allen propone strategie per la gestione del tempo: per realizzarle vanno definiti gli obiettivi. Questi vanno definiti in documenti scritti e suddivisi in progetti, piani di azione o in semplici liste. Le indicazioni di priorità degli obiettivi si usano per produrre ordini di servizio giornalieri.
Qui mi sento proprio a disagio. Il così detto "management per obiettivi", chiamato anche MBO, fu proposto parecchi decenni fa come un toccasana. Poi ci si rese conto che era certo un'idea ragionevole, ma non uno strumento trascendentale potentissimo. Fa, dunque, uno strano effetto di déjà vu sentirlo riproporre oggi come un'idea nuova - chiamandolo "analisi ABC" in quanto implica una categorizzazione dei dati in "elenchi puntati e numerati" in ordine decrescente di priorità.
Il disagio si fa più marcato quando Allen dice di applicare l'analisi di Pareto che consisterebbe nella semplice osservazione che l'80% dei compiti da svolgere si può completare nel 20% del tempo disponibile. Il restante 20% dei compiti prenderà l'80% del tempo. Le cose non stanno così.
Quando esaminiamo procedure aziendali e risultati ottenuti, rileviamo quasi sempre elementi insoddisfacenti da migliorare. Però se tentiamo di affrontare insieme tutti i problemi, gli sforzi si stemperano e sono poco efficaci. Il principio cui ricorrere, allora, si basa sul buon senso in inglese si dice "First things first", cioè "le cose più importanti vanno fatte per prime". L'applicazione di questo principio (per altro ovvio) permette di ridurre drasticamente il numero di fattori da analizzare. I fattori di una certa rilevanza possono anche essere molti. Però basta considerarne pochi: quelli vitali, che hanno maggiore effetto sulla qualità. Si è notato che questa distribuzione segue abbastanza fedelmente la legge proposta da V. Pareto per la distribuzione dei redditi in una popolazione. Secondo Pareto il numero N di cittadini che hanno un reddito maggiore di X è dato dalla formula N = aX-b , con a e b positivi. I tempi necessari a completare compiti diversi costituiscono un problema diverso. Questo viene affrontato con le procedure, tempi e metodi, non col principio di Pareto.
Gestire meglio il tempo è sempre un problema vitale. I super-indaffarati che ci si angosciano, se la sbrigheranno meglio dopo aver studiato Allen?.
Chi sostiene di essere tanto indaffarato da non avere mai tempo per alcunché, può essere irritante. Io non lo sostengo, ma faccio parecchie cose. Collaboro a due riviste e a un quotidiano. Conduco studi di previsione tecnologica. Tengo conferenze e seminari. Studio problemi matematici. Leggo un paio di libri ogni settimana. Insegno cose al mio figlio più piccolo. Ho rapporti personali interessanti diretti e via Internet con molte persone. Come tutti, pago tasse, bollette, multe e faccio spese. Se provo a raccontare i lavori che ho in corso in una certa settimana, di sicuro ne dimentico un paio. Non è grave. Per mettere a fuoco tutte le incombenze, mi basta dare un'occhiata allo scadenzario sull'agenda o sul computer. Con l'occasione aggiungo note, frammenti di testo, memento di citazioni da controllare. Conosco centinaia di amici - ingegneri, medici, scienziati, giornalisti, scrittori - che fanno più cose di me. È raro che si lamentino del superlavoro o della difficoltà tremenda di organizzarsi. Sia pure con successi diversi, hanno imparato tutti (da soli) a gestire il loro tempo.
Concludo, allora, che sono un po' troppo ovvii quegli insegnamenti di Allen. Non è credibile quando sostiene che proprio le persone più sofisticate e produttive siano le più interessate al sistema GTD che lui vende. La sua azienda offre seminari, lezioni private, tutor. Io suggerisco di cercare (anche sul Web) gli scritti di F.W. Taylor, A. P.Sloan, D. McGregor e altri che oltre mezzo secolo fa fondarono la teoria dell'organizzazione e gli strumenti relativi. I diagrammi di Gantt (inventati un secolo fa) si usano largamente in tutti gli uffici e aziende. Sono resi di facile impiego con tanti sistemi computerizzati di gestione dei progetti e mi pare che contengano già buona parte delle procedure di Allen.
Quando uno cerca di insegnarti qualcosa che già sai e che, anzi, sanno proprio tutti, in America gli si dice:
"Perché non vai a insegnare a tua nonna come si succhiano le uova?"
Ma forse la nonna di Allen non ha imparato ancora a succhiarle.
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Da Roberto Vacca ricevo e reinvio in gruppo. L'argomento lo abbiamo già trattato parecchie volte, specialmente all'interno de Il Crogiolo dello Stregone.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Sent: Monday, June 05, 2006 5:57 PM
Subject: I: artic NEWTON intelligenza
Allego pezzo pubblicato su NEWTON attualmente in edicola. Buone notizie!!
Parla dell'intelligenza: non la ereditiamo, ma la creiamo con l'esperienza e può fiorire anche da vecchi - mentre nel ns cervello continuano a svilupparsi nuovi neuroni e sinapsi.
Best
Roberto
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IL DNA NON TI FA INTELLIGENTE - Roberto VACCA "Fuori dal Coro" 17 Aprile 2006
"La passione per la musica è nel DNA della mia famiglia. Invece il tuo DNA trasmette ai tuoi figli l'abilità matematica". Non è vero. Noi dal DNA ereditiamo i caratteri somatici (ma non quelli modificati da impatti ambientali o da esercizio fisico). Non dipende dal nostro DNA l'inclinazione per matematica, fisica, lingue straniere, informatica o studi superiori. I nostri figli possono eccellere in qualunque campo intellettuale, anche se noi non siamo tanto brillanti e non siamo riusciti a studiare. L'intelligenza non è ereditaria, ma è tratta dall'ambiente e dall'esperienza. Si dimostra facilmente. La nostra materia grigia contiene 1000 miliardi di neuroni che si scambiano segnali attraverso le sinapsi. Ogni neurone, in media, è collegato con migliaia di sinapsi. Il cervello umano, dunque, dispone di molti milioni di miliardi di elementi. Al confronto il nostro genoma è milioni di volte più semplice: non può specificare il progetto del cervello. Siamo noi stessi a costruire le diramazioni e la struttura del nostro cervello. Infatti produce più sinapsi il cervello di chi ha più esperienze, vive in ambienti più stimolanti, fa più cose. Dunque sono acquisiti e non innati i nostri bernoccoli, le cose per cui siamo "portati".
Non è vero, poi, che il numero dei neuroni nel nostro cervello a partire dall'età matura può solo calare perché molti ne muoiono e non se ne producono di nuovi. Era un concetto comunemente accettato fino a circa 10 anni fa. Poi Peter Eriksson e altri constatarono che sia il numero delle sinapsi, sia quello dei neuroni cresce nel cervello anche adulto e perfino in persone affette dal morbo di Alzheimer. Le immagini del cervello ottenute con la risonanza magnetica mostrano che un'intensa attività cognitiva scatena nelle aree coinvolte un aumento del numero di neuroni e di sinapsi. Questi processi avvengono anche in età avanzata. Elkhonon Goldberg, professore di neurologia all'Università di New York, ha creato palestre cognitive in cui anziani si impegnano a risolvere problemi verbali, numerici, grafici da lui ideati. In conseguenza sono più motivati: conservano e aumentano la loro abilità mentale.. L'esercizio cognitivo conserva le funzioni mentali degli anziani perfino se presentano sintomi neuropatologici di demenza senile. Il paradosso di Goldberg è: "Il tuo cervello invecchia, ma la tua mente può diventare più forte."
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SUI PROBLEMI DELL'INTERPRETAZIONE DEL MITO AD OPERA DELLA RAGIONE!
Una questione chiarificatrice di alcuni aspetti!
Scrive Apollodoro nella Biblioteca:
"La storia è questa: Atena si era recata da Efesto perché le fabbricasse delle armi. Efesto, che era stato abbandonato da Afrodite, fu preso dal desiderio di Atena e, poiché lei fuggiva, si diede ad inseguirla; quando la raggiunse, con molta fatica poiché era zoppo, cercò di possederla, ma lei, che era vergine e saggia, non si lasciò prendere e il dio eiaculò sulla sua gamba. La dea, disgustata, asciugò lo sperma con della lana che gettò a terra, poi fuggì; dallo sperma caduto a terra nasce Erittonio. Atena lo allevò di nascosto dagli altri Dei. .... Erittonio, allevato da Atena stessa nel suo santuario, scacciò Anfizione e diventò re di Atene; innalzò sull'Acropoli il simulacro ligneo della Dea e istituì le feste delle Panatenee. "
Da la Biblioteca di Apollodoro Libro Terzo 188-190 tratta da "I miti greci" a cura di Paolo Scarpi traduzione di Maria Grazia Ciani edizioni Lorenzo Valla
Interpretare le storie del mito, dopo che sono passate attraverso l'epoca della filosofia, diventa piuttosto difficile. Difficile non tanto per la qualità della relazione, ma perché sono venuti a mancare "gli occhi che hanno visto e le mani che hanno vissuto" capaci di comunicarci ciò che loro volevano fissare nella cultura sociale attraverso il mito.
Attraverso la Stregoneria si riesce a "vedere" la relazione fra Efesto ed Atena; ma quanto la Stregoneria interpreta appartiene alla Stregoneria e ai suoi intenti attraverso i quali, questa Stregoneria, la Stregoneria di questo tempo, vuole fondare il futuro.
Per esempio, l'atto di "creazione" degli antichi Dei avveniva sia attraverso sè stessi che attraverso un atto sessuale, in vari modi rappresentato. La realtà diviene e si modifica attraverso il principio del piacere. Nel Papiro di Derveni è scritto che Zeus con una sola eiaculazione partorì Afrodite! Tutta la Teogonia Esiodea è fatta da Dei che nascono da Dei.
Solo il cristianesimo, costruendo coercizione sessuale e imponendo patologie fobiche attraverso la sua struttura educazionale, non permette alle persone di superare la forma della rappresentazione attraverso la quale dagli Antichi Dei germinava un presente, trasformatosi a sua volta in un crogiolo di Dei, dal quale geminava un altro presente ecc. per fissare la loro attenzione sul puro atto sessuale che censura come immorale.
Una recente scoperta archeologica ci permette di collocare il mito di Efesto e Atena in una luce diversa dalla patologia psichiatrica della semplice interpretazione sessuale.
Mi servo di un articolo apparso su un Venerdì di Repubblica a firma di Cinzia Dal Maso (non ho la data di pubblicazione dell'articolo) dal titolo "E negli Altiforni preistorici bruciava... l'olio d'oliva"
«Nel 1994 sull'isola di Cipro a Pyrgos è stata scoperta la tomba di un fabbro. Una tomba risalente al 4.000 a.c. (ben 1.600 anni prima di Platone).
Scavando si è trovata anche l'officina del fabbro e scavando si è scoperto che c'erano almeno altri venti forni per la fusione del rame disposti circolarmente in un'area di circa 1000 metri quadrati. Nel 2002 è stata trovata una grande pressa per la spremitura delle olive con un diametro di tre metri e mezzo e un complesso sistema di recupero dell'olio per tracimazione in vasche di diversi livelli al centro del cerchio formato dai forni.
Troppo olio per l'alimentazione e gli archeologi si sono accorti che l'elemento centrale non erano i forni di fusione, ma il frantoio e i forni di fusione erano stati costruiti attorno al frantoio. Inoltre, nei forni di fusione non c'era traccia di carbone (per fondere il rame serve raggiungere una temperatura di 1080 gradi e con la sola legna, o con la poca legna presente sull'isola di Cipro, sa allora che oggi, non era possibile raggiungere la temperatura sufficiente di fusione). Ci si è accorti che il terreno era imbevuto d'olio al punto tale da essere praticamente impermeabile all'acqua.
Così si è pensato ad un esperimento.
Si è ricostruito il forno di Pyrgos e dopo una serie di prove si è riusciti a fondere il rame aggiungendo, con una canna di fiume, un rivolo d'olio che alimentasse la fiamma. Ciò ha consentito di raggiungere la temperatura di fusione di 1080 gradi e di fondere una piccola quantità di rame. Bartoli, che ha condotto l'esperimento, afferma: "Il potere calorifero dell'olio è quasi doppio rispetto al carbone."»
Non riporto l'intero esperimento. Comunque, partendo dal minerale, la malachite, è stato prima fuso il rame e poi, aggiungendo stagno, prodotto del bronzo. È stato calcolato che per fare tutto il procedimento usando carbone ne sarebbero serviti circa 100 chili, mentre per fare l'esperimento sono serviti cinque litri d'olio d'oliva.
Se torniamo al mito, citato nell'articolo, vediamo come Erittonio sia considerato il fondatore di Atene e nasce dall'unione del fabbro con chi consente di fondere i metalli rappresentata dall'ulivo: Efesto e Atena!
Così il mito non ci racconta di una semplice eccitazione di un Efesto "depravato", ma ci racconta di un atto di CREAZIONE e di fondazione di un FUTURO: che piaccia o meno ad Atena. Lei alimenterà il fuoco di Efesto!
Il fuoco di Efesto rende grande Atene.
Atene costruisce un grande tempio dedicato ad Efesto che ancora si può vedere nell'Agorà.
Poi la storia cambia.
Il cataclisma rende difficile l'arrivo dello stagno dalla Sardegna e gli uomini ripiegano sul ferro. Più difficile da lavorare. Si dimentica perché si è costruito il tempio ad Efesto (questo Dio zoppo odiato da Zeus e partorito da Hera arrabbiata per la nascita di Atena dalla testa di Zeus) e il tempio viene riconsacrato a Teseo.
Altri valori sorgono a modello della società Ateniese, ma il mito resta nella letteratura!
E del mito, cosa resta?
Resta la tensione della vita!
Resta questo distruttore, Efesto, che Hera ha messo a guardia del suo futuro che tenta un rapporto d'amore con quel Potere che Zeus ha fatto uscire dalla sua testa e ha calato nel cuore degli Esseri della Natura, i figli di Zeus ed Hera, affinché si trasformassero in Dei.
Riflettere sugli Dei Antichi significa riflettere sulle nostre emozioni mentre si fondono con le emozioni della vita nel mondo in cui siamo nati.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Confesso: ho fatto un furto.
Non sono riuscito a procurarmi il giornale, forse qualche Pagano di Padova ce l'ha e l'articolo l'ho prelevato dal gruppo:
http://it.groups.yahoo.com/group/wiccanews/
Si tratta della riunione di un moot al quale io non ho partecipato, ma è simpatica la giornalista che si introduce di soppiatto.
Almeno ha scritto il suo articolo senza sputtanare e, tutto sommato, fa bene un articolo che descrive i Pagani come gente normale.
Ho lasciato anche le note del moderatore di wiccanews se a qualcuno dovessero interessare.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
IL MATTINO DI PADOVA - Moderna stregoneria seduti in birreria
4/6/2006
Le riunioni si tengono il giorno 9 del mese
MONTEGROTTO. Chi pensa che a Montegrotto sia impossibile fare esperienze stravaganti, dovrà ricredersi. Nei locali delle Terme, infatti, a stare attenti si possono fare incontri che mettono curiosità. Da qualche tempo capita, ad esempio, che il giorno 9 di ogni mese, il pub Imbolc in via Aureliana 11 a Montegrotto ospiti l'incontro tra i «wiccan» e i «pagani» veneti. A partire dalle 21 ci si trova davanti a una tavola riservata al «venetian pagan moot». I moderatori dell'incontro non hanno un cellulare pubblico, decidiamo così d'intrufolarci, cercando di scoprire cosa sia un «moot» e che faccia abbiano i «wiccan-pagani». Pensando già di trovarci davanti a chissà quale setta pronta a fare strani riti voodoo sui Colli, nel pub in realtà passano quasi inosservati. La tavolata ospita una tranquilla compagnia di una dozzina di persone di tutte le età e di tutti i credo politici. Studenti di filosofia e storici fai-da-te, un'insegnante di scuola materna con figlia al seguito, qualche ex attivista politico sia di destra che di sinistra, nostalgici delle antiche tradizioni romane, greche, celtiche e padane, operai, assistenti in istituti per anziani e persino una coppia di militari americani della caserma di Vicenza. Hanno un'idea comune: il paganesimo che, a loro dire, significa libertà di professare qualsiasi religione secondo riti basati soprattutto sul ciclo della natura e delle stagioni. In poche parole, praticano una sorta di forma moderna di stregoneria che si chiama «wicca» da cui deriva la parola «wiccan», ma per non spaventare il prossimo preferiscono definirsi più semplicemente pagani.
Nessun cappuccio o mantello nero. Solo qualche catenina alla Signore degli anelli. «Un moot - spiega uno degli organizzatori - è semplicemente un incontro che si tiene in un locale pubblico in cui le persone possono conoscersi, discutere, consigliarsi e quant'altro.
L'appuntamento viene fissato sempre con la stessa periodicità, perché facilita l'organizzazione e possono partecipare tutte le persone che vogliono capirne di più». Ad un moot si parla di un po' di tutto: il sogno di cambiare la società va per la maggiore, anche se ancora non si sa in che modo. Qualcuno spera di informare le persone sul fatto che i pagani non sono satanisti né fanno riti con animali, altri hanno il desiderio proibito di correre nudi per boschi e prati, o almeno di essere lasciati in pace finché recitano (vestiti in borghese) «preghiere» di fronte ai siti antichi. E per chi pensa a qualche legame con gli strani avvistamenti di resti animali avvenuti qualche tempo fa sui Colli Euganei, rimarrà deluso.
Secondo una giovane pagana, infatti, si tratta banalmente di salsicce e ossetti. «Ci è capitato di celebrare uno dei nostri riti sui Colli - ha spiegato - così abbiamo acceso il fuoco per scaldarci e per cucinare le salsicce. Poi abbiamo lasciato gli avanzi per i gatti. Il giorno dopo già si parlava di strani resti e riti satanici...».
Intanto via Aureliana si sta trasformando sempre di più in un anello magico, tra apprendisti stregoni e sensitive affermate. Il pub Imbolc, infatti, è ad appena dieci metri dallo studio della medium Rosemary: semplice casualità o destini che s'incrociano? L'unica cosa certa è che i cittadini di Montegrotto possono continuare a dormire sonni tranquilli: il prossimo moot non sarà nella città sampietrina e questi pagani per ora sembrano solo degli innocui Harry Potter un po' troppo cresciuti, accomunati più dalla voglia di dimenticare le frustrazioni quotidiane che da altro.
(Irene Zaino)
NOTA del moderatore: mi limito a segnalare che i moot si tengono il secondo giovedì del mese, quindi il prossimo sarà dopodomani, giovedì 8; che l'articolista si era introdotta senza qualificarsi come giornalista, e che il mio cell è rintracciabile nella scheda del moot su Witchvox, per chi fosse interessato.
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http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/06_Giugno/05/leone.shtml
Kiev: va nella gabbia del leone e viene ucciso
Un uomo di 45 anni entra nel recinto delle fiere allo zoo e grida «Se Dio esiste mi salverà».
Ma un felino lo attacca e lo uccide
KIEV (UCRAINA) - Un gesto sconsiderato, probabilmente motivato dalla follia. Un uomo di 45 anni, originario dell'Azerbaijan, è stato ucciso, ieri pomeriggio, da un leone nello zoo di Kiev, dopo essersi calato con una corda nella gabbia del felino, riferisce oggi la polizia locale. L'uomo si è arrampicato sulla recinzione del leone e si è calato all'interno della gabbia con una corda. Poi avrebbe preso le scarpe le le avrebbe lanciate contro il leone, gridando, secondo alcuni testimoni, «Se Dio esiste, mi salverà».
Alcuni leoni nello zoo di Kiev I suoi gesti hanno a questo punto, infastidito, o forse impaurito l'animale, che poco dopo lo ha attaccato, uccidendolo con un solo morso al collo. Al momento non ci sono informazioni certe sui motivi che hanno spinto il 45enne ad una simile «impresa», ma secondo le prime testimonianze si dovrebbe trattare del gesto di uno squilibrato. È la seconda volta in 23 anni che nello zoo di Kiev si verifica una simile casualità. Nel marzo del 2005 una donna delle pulizie entrò erroneamente nella gabbia delle tigri. Un felino la attaccò immediatamente mordendole e rompendole il collo.
06 giugno 2006
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Kiev, 5 giu. - (Adnkronos) - Dopo aver gridato "se Dio esiste mi salverà!", si è calato in un recinto dello Zoo di Kiev dove uno dei 4 leoni lo ha attaccato e sbranato. Protagonista e vittima del folle gesto un ucraino di 45 anni d'origine azera che, addentato alla gola da una leonessa, è morto sul posto a causa della profonda ferita alla carotide. L'incidente è avvenuto ieri sera, poco prima della chiusura, sotto lo sguardo terrorizzato di numerosi visitatori.
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7/6/2006: Buon appetito Sekhmet!
"Dio mi salverà". Sbranato da una leonessa allo zoo di Kiev
Kiev (Ucraina) - "Se Dio esiste mi salverà". Dopo aver gridato queste
parole, un uomo si è calato nella fossa dei leoni allo zoo di Kiev ed è
stato sbranato a morte. "Una leonessa si è avventata su di lui, lo ha
gettato a terra e gli ha tagliato la carotide", ha raccontato ieri un
dipendente dello zoo...
(ANSA)
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Ciò che nessuno ha sottolineato nella sentenza emessa dalla Cassazione assolvendo chi aveva criticato Berlusconi è che la denuncia di Berlusconi era stata fatta, in sostanza: "PER LESA MAESTÀ".
È da una vita che noi Pagani affermiamo che il pazzo di Nazareth e il macellaio di Sodoma e Gomorra andrebbero processati per delitti contro l'umanità. Se ciò non è avvenuto non è perché questi personaggi non abbiano commesso i delitti, ma perché il sistema giudiziario è ancora impregnato della logica dell'assolutismo monarchico per cui il "re non si processa!" e ancora "il re non si giudica!".
Ma da dove sono derivati i principi dell'assolutismo monarchico se non dalla bibbia, dal macellaio di Sodoma e Gomorra e dal pazzo di Nazareth per impedire che la chiesa cattolica fosse processata per delitto?
"La chiesa non ha mai sbagliato e, secondo le sacre scritture non sbaglierà mai!" Vi dice niente? Ancora in Polonia Ratzinger, tentando di allontanare la colpa dalla chiesa cattolica (e dai cristiani in generale) di essere gli istigatori e gli artefici dei campi di sterminio ancora dice: "Gli uomini sbagliano, ma la chiesa è santa!".
La Cassazione, in contrapposizione ai principi criminali della religione cristiana, ribadisce il principio Costituzionale secondo cui "tutti sono uguali rispetto alla legge".
È difficile far rispettare coerentemente quel principio fintanto che c'è qualcuno che si crede "unto del signore" e non viene condannato e crocefisso per istigazione al terrorismo. Per istigazione all'odio sociale e religioso!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
07/06/2006 13:34
Roma, 7 giu. (Adnkronos) - L'espressione "buffone, fatti processare" rivolta da Piero Ricca a Silvio Berlusconi nel Palazzo di Giustizia di Milano, quando ancora Berlusconi rivestiva la carica di presidente del Consiglio, non va condannata in quanto si tratta solo di una "forte critica". Il fatto poi che il "giornalista, free lance" l'abbia rivolta all'allora premier in un aula di giustizia è del tutto "irrilevante" per la Corte di Cassazione secondo la quale "la circostanza che la censura sia stata esternata nei corridoi di un palazzo di giustizia, appare anzi particolarmente idoneo, come sede privilegiata, a suscitare riflessioni sul tema della legalità e del rispetto delle leggi".
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Il Vaticano è ancora sotto processo negli USA per pedofilia.
Anche se l'intervento del Consiglio di Stato USA ha fermato i processi per pedofilia contro Ratzinger per le responsabilità di "riaffermazione" del documento di Giovanni XXIII, alcuni processi continuano.
Ciò che i cattolici devono mettersi in testa è che il loro dio non è esente da colpa e responsabilità per i suoi atti e anche lui può, e deve, essere processato!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.corriere.it/ultima_ora/agrnews.jsp?id=%7B9DC4DB70-FFA6-4EFD-8654-0935D598FE33%7D
Esteri08 giu 06:29 Pedofilia: avanti la causa contro il Vaticano in Oregon
NEW YORK - Il Vaticano sarà processato negli Stati Uniti per diversi casi di pedofilia, perché inviò a Portland un sacerdote pur sapendo che aveva già molestato numerosi bambini in Irlanda. Il giudice Michael Mosman dell'Oregon ha stabilito che un prete pedofilo, morto nel 1970, va considerato un "dipendente" della Santa Sede, in base alle leggi dello stato: dunque il Vaticano può essere chiamato a rispondere dei suoi delitti, in deroga al Foreign Sovereign Immunity Act, che lo dichiara immune dalla giurisdizione dei tribunali americani. (Agr)
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Alcune riflessioni di tipo sociale-anticlericale che possono interessare dal momento che l'articolista lascia aperto il discorso a proposito dei preti pedofili.
L'articolista non entra nel merito della religione cristiana come motore ideologico della distruzione istituzionale, ma prende atto di tutta una serie di incongruenze che incontra.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Prelevato dal sito:
http://www.newbrainframes.org/journal/art.php?id=949
La posizione del catechista
scrive Semmelweis
La chiesa che pratica l'omertà nei confronti degli scandali pedofilia vs. uno stato "laico" che propone ricette giustizialiste, nella totale assenza di ricerca sul fenomeno pedofilia e sui suoi risvolti psichiatrici
08-06-2006 / Se Santa Madre Teresa Vergine ha rimandato a dopo la resurrezione l'esercizio dei piaceri genitali, è risaputo che ciò non vale per gran parte dei suoi colleghi maschi, che anzi, in certi casi, impartiscono ai malcapitati catecumeni lezioni pratiche sul significato del comandamento n° 6.
Facendo una breve ricerca sul web ho trovato una pagina ove l'autore del sito ha cercato di raccogliere più casi possibile (di quelli in qualche modo pubblicizzati dai media) di esponenti della Chiesa Cattolica processati e condannati o in attesa di giudizio per violenza su minori. La lista conta 16 condanne negli ultimi 10 anni (di cui 12 negli ultimi 3 anni), quasi tutte patteggiate. E 22 processi in corso. L'ultimo è del 26 novembre 2005 a carico di don Pierangelo Bertagna, reo confesso di violenze su 30 minori, la cui storia si può ripercorrere sui numeri di Left - Avvenimenti n.16.
Un reportage de "le Jene" del 15 maggio 2006 ha però evidenziato in maniera inequivocabile che ad un caso denunciato ne corrispondono innumerevoli "silenziati" dalla stessa chiesa. Il servizio è nel classico stile "jenesco" (ma per una volta sorvoliamo sulla qualità del programma):Una tipa si è presentata, con telecamera nascosta, da un prete dicendosi madre di un ragazzino oggetto di attenzioni da parte di un altro prete. Questo, ha pensato bene di sconsigliarla dal denunciare il collega, e comunque di non parlarne al di fuori della chiesa, che se ne sarebbe occupata direttamente. Stessa scena e stessa risposta da altri 4 preti, se non sbaglio.
Don Mazzi, in studio, avrebbe poi candidamente confessato di aver lui stesso inviato due parroci pedofili in clausura e che questi avrebbero lì espiato e si sarebbero redenti. In pratica il buon teleprete li avrebbe coperti, in barba alla legge italiana (ma loro rispondono solo a Dio-Vaticano)
Purtroppo la registrazione del programma, che di solito è disponibile online sul sito delle jene, è stata censurata, e lo scandaloso servizio non lo troverete!!
Questa pratica omertosa non nasce però solo dalla libera iniziativa corporativistica di singoli preti, ma da documenti pontifici, come quello, dal titolo "Crimen Sollicitationis", emanato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1962 e pubblicato dall'Observer nel 2003 in cui si dava chiara indicazione ai preti di tutto il mondo di fare il possibile per insabbiare e coprire i preti. Si invitava ad "ammonire, correggere e, se il caso lo richiedesse, a sospendere" i sacerdoti messi sotto accusa. "Ma - si legge - tutti i prelati devono gestire questi casi con la massima segretezza e vincolati al silenzio perpetuo". Pena la scomunica.
Per inciso, il documento risale al pontificato del tanto osannato Giovanni XXIII, papa delle riforme e del concilio Vaticano II.
Cosa ancora più grave (che nell'articolo di Repubblica non compare) è che negli Stati Uniti c'è un procedimento in corso a carico di Papa Ratzinger, per fatti avvenuti quando ancora ricopriva l'incarico di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e legati allo scandalo dei preti pedofili
In quanto "Capo di Stato in carica", l'attuale Papa Benedetto XVI, accusato di complotto per coprire le molestie sessuali contro tre ragazzi da parte di un seminarista, ha avanzato richiesta formale d'immunità al Presidente degli Stati Uniti, che non ha ancora reso nota la sua decisione in merito.
La chiesa cattolica, quanto a diritti umani, ed in particolare di quelli dei minori non sembra andare oltre mere invettive. Eppure mi risulta che abbia sottoscritto la Convenzione Internazionale per i Diritti dell'Infanzia che, all'articolo 19 recita:
"Gli Stati parti adotteranno ogni misura appropriata di natura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per proteggere il fanciullo contro qualsiasi forma di violenza, danno o brutalità fisica o mentale, abbandono o negligenza, o maltrattamento , inclusa la violenza sessuale"
A cosa va incontro un prete la cui condotta rimanga secretata in seno alla Chiesa?
La chiesa ascrive la pedofilia alla categoria dei peccati, senza specificare se veniale o mortale. La lettura del Catechismo (sigh) in tal senso ci illumina:
art. 1857 "Perché un peccato sia mortale si richiede che concorrano tre condizioni: « È peccato mortale quello che ha per oggetto una materia grave e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso »"
La prima condizione si verifica d'ufficio per effetto del 6° comandamento, infatti:
art. 1858 "La materia grave è precisata dai dieci comandamenti."
Per dare un giudizio definitivo occorre che:
art. 1859 "Perché il peccato sia mortale deve anche essere commesso con piena consapevolezza e pieno consenso. Presuppone la conoscenza del carattere peccaminoso dell'atto, della sua opposizione alla Legge di Dio. Implica inoltre un consenso sufficientemente libero perché sia una scelta personale."
art. 1861 "Il peccato mortale è una possibilità radicale della libertà umana, come lo stesso amore..Se non è riscattato dal pentimento e dal perdono di Dio, provoca l'esclusione dal regno di Cristo e la morte eterna dell'inferno"
Insomma, il male è insito nel genere umano, concetto mai ripetuto abbastanza. Nella sostanza chiunque potrebbe violentare un bambino, si tratterebbe di una scelta libera ma anche peccato mortale e dannazione eterna salvo pentimento.
Ecco quindi la scappatoia per recuperare la grazia di Dio, e quindi la propria funzione in seno alla Chiesa di cui ci parlava don Mazzi.
Ma chi decide se un prete è pentito, e su quali evidenze? Tra i casi citati nella lista dei processati e condannati ho notato un recidivo, un sacerdote di Gavirate, che era stato già precedentemente accusato di pedofilia e perciò trasferito a dalla Curia a Gavirate. Aveva espiato anche lui?
Ma la domanda che mi vorrei porre va un po' al di la dell'opportunità o meno di un provvedimento disciplinare della Curia vs. la reclusione inflitta da un giudice "laico".
Ancora oggi il carcere è inteso come becero strumento di espiazione. E dopo 5 o 10 anni di carcere (magari patteggiati a 2 mesi), cosa ci aspettiamo, che il violentatore si sia pentito?
La polemica su D'Elia, in altro contesto e per altri crimini, ha visto opporsi due fronti simili nell'impostazione: e cioè se D'Elia avesse o no pagato il suo conto con lo Stato, se con il carcere e le buone azioni avesse cioè espiato la pena. Non ci si è chiesti affatto se d'Elia sia guarito. In sede di Tribunale, l'arma che si oppone al perdonismo cattolico è un giustizialismo forcaiolo mitigato dalla buona condotta.
L'opposizione è tra reato e peccato, o piuttosto tra peccato veniale e capitale? Non sarà che c'è un'alleanza tra chi ascrive alla scelta deliberata del male e demonio tutti i comportamenti devianti e violenti e chi pensa che una persona che ha violentato un bambino sia sana di mente e quindi perseguibile?
Occorrerebbe forse interrogarsi sulla mente umana; sul pensiero, o malattia del pensiero che c'è prima e dietro a questi atti apparentemente incomprensibili, sennò saremo costretti a credere nella morale cattolica, figlia della morale naturale, che anima i prelati e magistrati in sede di giudizio.
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ansa.it/main/notizie/awnplus/cultura/news/2006-06-16_11610257.html
È la più antica del Mediterraneo occidentale (ANSA) - VEIO (ROMA), 17 giu - Una tomba estrusca trovata a Veio è il più antico monumento della pittura dell'intero bacino del Mediterraneo occidentale. Il ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli ha presentato oggi il reperto risalente ai primi due decenni del VII secolo a.C.. E ha sottolineato, "Si tratta di un ritrovamento unico, eccezionale". La scoperta è stata fatta dai carabinieri seguendo uno dei tombaroli fermati qualche mese fa.
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ansa.it/main/notizie/fdg/200606231634246954/200606231634246954.html
LA CASSAZIONE FA DIETROFRONT, È STUPRO ANCHE SE LEI INDOSSA JEANS
ROMA - È violenza sessuale anche se la vittima di uno stupro indossava i jeans al momento dell'aggressione. Lo ribadisce la Corte di Cassazione che con una sentenza depositata a piazza Cavour ha rigettato il ricorso di un 40enne bellunese condannato per violenza sessuale.
Tra i motivi del ricorso l'imputato aveva indicato il fatto che la sua vittima al momento della violenza sessuale indossava un paio di jeans, e che quindi sarebbe stato impossibile concludere l'atto sessuale senza la sua volontà.
Per la terza sezione penale della Suprema Corte, "l'attendibilità della vittima della violenza sessuale non può essere inficiata dal fatto che la stessa indossasse i jeans al momento dello stupro, posto che la paura di ulteriori conseguenze potrebbe avere determinato la possibilità di sfilare i jeans più facilmente".
La terza sezione penale, presieduta da Ernesto Lupo, è stata chiamata a decidere sul caso di un barista 40enne di Belluno, condannato a due anni di reclusione per aver costretto, nell'aprile del '90, una ragazza ad avere un rapporto sessuale.
La decisione dei supremi giudici segue la linea indicata dalla stessa sezione nel novembre del 2001: indossare i jeans non limita o, addirittura, esclude la possibilità di essere violentata. Quella sentenza ribaltò il pronunciamento del 1998, che suscitò forti polemiche, basato sul fatto che "è quasi impossibile sfilare anche in parte i jeans ad una persona senza la sua fattiva collaborazione, perché trattasi di operazione che è già difficoltosa per chi li indossa".
L' imputato, oltre a scontare la pena, dovrà risarcire la vittima e pagare le spese processuali. L' uomo - si legge nella sentenza - aveva chiesto alla ragazza di accompagnarlo per aiutarlo a svolgere una commissione, e al ritorno, dopo aver bloccato l'ascensore, con uno strattone costrinse la giovane ad uscire su un pianerottolo. L'aggressore riuscì ad abbassarle i jeans e ad abusare di lei. Denunciato dalla vittima, il barista era stato condannato in primo grado a tre anni e due mesi, e in secondo grado a due anni per violenza sessuale.
Presentando il ricorso in Cassazione, il barista bellunese era convinto che i giudici veneti non avevano tenuto conto del fatto che la ragazza indossava un paio di blue jeans "che secondo comune esperienza non è possibile sfilare senza la fattiva collaborazione di chi li indossa". Il ricorso è stato rigettato perché - spiega il relatore Giovanni Amoroso - la decisione della corte d'appello di Venezia "è assistita da motivazione sufficiente ed immune da contraddittorietà ": l' attendibilità della vittima della violenza sessuale, quindi "non può essere inficiata dal fatto che la stessa indossasse i jeans al momento dello stupro". Quest' ultima, secondo i giudici di piazza Cavour quindi "ha puntualmente e senza contraddizioni, riferito l'episodio della violenza subita".
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Venerdì 23 Giugno 2006: Il solstizio d'estate!
Il Solstizio d'Estate!
C'è ancora molto da lavorare.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
www.ansa.it/main/notizie/fdg/200606211334246638/200606211334246638.html
SOLSTIZIO D'ESTATE, IN 17.000 A STONEHENGE
LONDRA - Circa 17.000 persone hanno aspettato oggi l'alba a Stonehenge, il monumento megalitico in Inghilterra, per festeggiare come ogni anno il solstizio d'estate. Il sole, per la gioia dei partecipanti, è sorto alle 04:58 (le 05:48 in Italia).
English Heritage, l'ente statale che sovrintende ai monumenti, permette ogni anno accesso al pubblico di notte in occasione del solstizio estivo a Stonehenge, il misterioso cerchio di pietre dove si ritiene avvenissero in antichità rituali legati al sole.
L'attesa dell'alba è stata segnata da canti e suoni di tamburi da parte di una folla un po' new age, un po' hippy, un po' appassionata di archeologia. Il sole, anche se coperto da nuvole, è stato accolto da un grande applauso. La polizia ha detto che è stata una notte tranquilla, con solo quattro arresti per "condotta disordinata", in parte legati all'alcol.
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Negli Usa una persona su quattro non ne ha nemmeno uno
Trend negativo anche in Italia, specialmente al Settentrione
Abbiamo sempre meno amici
"Colpa del lavoro e di internet"
"Si cerca rifugio in comunità protette". Solo il 23% delle persone si sente soddisfatto. La casa ultimo bastione della fiducia
di ELENA DUSI
ROMA - L'immagine è quella di un cerchio che si stringe. "La cerchia delle amicizie si sta riducendo sempre più" avverte l'American Sociological Review. I dati raccolti negli Stati Uniti vent'anni fa stridono con quelli odierni. Nel 1985 ogni individuo intervistato dichiarava di avere tre amici, ovvero "persone con cui discutere argomenti importanti e profondi".
Oggi la media è scesa a due. Una persona su quattro - fra le 1500 intervistate nel 2005 - rovistando nella propria memoria non è riuscita a trovare nemmeno il nome di un amico: nessuno con cui si sia confidato negli ultimi sei mesi. In Italia la situazione è meno drammatica, ma il fenomeno si sta estendendo soprattutto al nord e tra le donne. Nel nostro Paese fino a 25 anni di età lo spazio per frequentare persone affini si mantiene intatto. Ma a partire dai 30 anni il lavoro inizia a prendere il sopravvento e il numero di amici subisce un tracollo che non si risolleva neanche con la pensione.
Il lavoro che fagocita gran parte della giornata e internet che rosicchia il resto sono fra le cause dell'isolamento degli individui, spiegano Lynn Smith-Lovin e Robert Wilson. I due sociologi della Duke University hanno portato a termine l'ultima tappa di una ricerca iniziata oltre vent'anni fa.
"La cerchia delle amicizie che si restringe non è l'unico fenomeno che abbiamo notato" spiegano i due ricercatori. "Quando serve un confidente, lo si trova sempre più spesso fra i familiari". L'ultimo bastione della fiducia rimangono le mura domestiche.
"Ci rifugiamo all'interno di comunità protette, che mantengono alte le barriere con il mondo esterno" spiega Marco D'Avenia, che insegna filosofia morale all'università pontificia Santa Croce. L'anno scorso, nel convegno da lui organizzato con il titolo di aristotelica memoria "La necessità dell'amicizia", vennero diffusi dati allarmanti: solo il 23 per cento degli italiani si sente soddisfatto delle proprie relazioni, mentre il 15,7 per cento è apertamente insoddisfatto dei legami affettivi che intrattiene. Le società occidentali, secondo D'Avenia, sono il "terzo mondo delle relazioni": "Le ultime riflessioni che abbiamo fatto sull'amicizia risalgono ad Aristotele e Cicerone. Ora siamo finiti in una condizione di analfabetismo".
La sintassi dei rapporti con gli altri vede la fiducia come primo elemento.
Segue l'affetto non a scopo sessuale e infine la frequentazione, il punto debole di una società in cui il tempo è diventato un bene assai scarso, e quindi prezioso quanto il denaro. Tra due amici la comunicatività segue regole consolidate, che passano attraverso la mimica facciale, o anche attraverso il silenzio.
"Un altro segnale della nostra difficoltà - prosegue D'Avenia - sta nel confondere spesso l'amicizia con l'intersoggettività, cioè con un legame superficiale in cui non mettiamo in gioco nulla di noi stessi. O nello scambiarla per un'affiliazione politica, come quella dei camerati, dei compagni o dei sodali di partito". Eppure se ogni uomo si ritrova prima o poi a dover dipendere dagli altri, e se Aristotele nell'Etica Nicomachea sostiene che "Nessuno sceglierebbe di vivere senza amici", una ragione deve esserci senz'altro. "L'amico è lo specchio in cui ci riflettiamo e possiamo conoscere noi stessi" spiega D'Avenia. "L'identità personale si può acquisire solo in un rapporto a due".
(24 giugno 2006)
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Lunedì 26 Giugno 2006: Revisionismo????
Da: Rodan
La chiesa ha tentato di trasformare l'inquisizione, da leggenda nera a leggenda rosa!
Negare quello che ha fatto l'inquisizione è come negare l'olocausto degli ebrei!
Tenete questo documento per sbatterlo in faccia a chi crede che l'inquisizione non abbia fatto tutto quel male!
Fonte:
http://www.fisicamente.net/index-1186.htm
L'IMPERO DEL MALE
di Adriano Petta
A SEI ANNI DAL SIMPOSIO INTERNAZIONALE SULL'INQUISIZIONE, SVOLTOSI IN VATICANO NEL 1998, UN IMPONENTE VOLUME DI QUASI 800 PAGINE NE RACCOGLIE GLI ATTI, CHE CONFERMANO LA CINICA SPIETATEZZA DI QUEL SISTEMA DI DOMINIO E ANNIENTAMENTO. UN METODO E UNA IDEOLOGIA CHE CONTINUANO ANCHE OGGI A SEMINARE DOLORE E MORTE.
Le radici dell'orrore
(articolo apparso sull'inserto ALIAS del "Manifesto" dell'11 settembre 2004)
Martedì 15 giugno scorso nella Sala Stampa della Santa Sede i cardinali Georges Cottier e Roger Etchegaray, assieme al bibliotecario ed archivista di S. Romana Chiesa Jean-Louis Tauran, hanno presentato gli atti del simposio internazionale sull'Inquisizione che si tenne in Vaticano dal 29 al 31 ottobre del 1998. Questi atti sono stati presentati e illustrati anche dal curatore dell'opera professor Agostino Borromeo, sotto la forma di un volume imponente di ben 788 pagine dal titolo L'Inquisizione - Atti del Simposio Internazionale edito nella collana "Studi e Testi" dalla Biblioteca Apostolica Vaticana nel 2003. IL Simposio era stato voluto da papa Wojtyla perché, in occasione del Giubileo del 2000, intendeva chiedere perdono "per le forme di antitestimonianza e di scandalo" praticate nell'arco della storia dai figli della Chiesa (cosa che fece il 12 marzo 2000 nella "Giornata del perdono"). Ma prima di chiedere perdono, era necessario avere una conoscenza esatta dei fatti. La Commissione teologico-storica del comitato giubilare aveva quindi invitato una cinquantina di professori specializzati nel campo, storici che abbiano dismesso i panni del giudice e si siano proposti solo di comprendere il passato (i testi in corsivo sono stati estratti dagli atti del simposio. Ndr.).
Mercoledì 16 giugno scorso quasi tutti i giornali hanno riportato la notizia della presentazione del volume, accompagnata da tabelline e commenti che riassumevano più o meno acriticamente le parole del professor Borromeo e dei cardinali che avevano presentato il libro: il numero degli eretici mandati al rogo dalla Santa Inquisizione non giungeva nemmeno a 100: erano stati solamente 99, e veniva così ristabilita la verità storica che finalmente sfatava la leggenda nera sull'Inquisizione, creata ad arte dalla propaganda anticattolica, come sottolineava esultante il principe dei giornali cattolici L'Avvenire: -tanto appassionante quanto ricco di scoperte si rivela l'imponente volume nel negare la "leggenda nera". Il card. Georges Cottier (Pro-teologo della Casa Pontificia) ha ribadito, infatti, che "una domanda di perdono che la Chiesa deve fare a riguardo dei propri errori del passato, non può riguardare che fatti veri e obiettivamente riconosciuti. Non si chiede perdono per alcune immagini diffuse all'opinione pubblica, che hanno più del mito che della realtà-
Ma una domanda nasceva spontanea: come mai erano trascorsi oltre sei anni per la pubblicazione degli atti del simposio? E come mai il comitato organizzatore si è premurato di assicurare che le cause stavano solo in motivi di salute di alcuni studiosi? Occorreva leggere questo librone. I 60 euro sono stati ben spesi perché il risultato è stato effettivamente ricco di scoperte. ma non nel senso sbandierato dall'Avvenire o lasciato immaginare da gran parte della stampa (e dai numerosissimi siti cattolici di mezzo mondo) nei giorni successivi alla presentazione.
Innanzitutto la struttura di questo imponente volume. Dei 50 partecipanti al simposio, solo 30 hanno lasciato testi scritti, in italiano, inglese, spagnolo e francese (e note in portoghese e latino). Ognuno dei partecipanti aveva ricevuto un tema da trattare (origini, strutture territoriali, procedure, inquisizione romana e le scienze, l'inquisizione e le streghe etc.): molti testi sono ossequiosi nei confronti della Chiesa cattolica, testi blandi, ambigui. ma ci sono anche testi durissimi, con molte scoperte o fatti poco noti.
Papa Wojtyla e il comitato organizzatore del Simposio sapevano fin dall'inizio ch'era praticamente impossibile mettere nero su bianco una cifra esatta del numero delle vittime. L'Inquisizione cercò di far sparire quanti più archivi poté dei processi e delle sentenze. Non solo. Occorre tener presente che nel corso dei 600 anni di funzionamento di questo apparato repressivo, responsabile dei più grandi crimini collettivi della storia dell'umanità, spesso accadeva che il popolo terrorizzato ed esasperato assaltava i tribunali dell'Inquisizione distruggendo gli archivi che contenevano non solo la lista dei condannati, ma anche quella dei sospettati. Napoleone, poi, quando conquistò l'Italia, portò con sé tutti gli archivi dell'Inquisizione che purtroppo non furono ben conservati e solo una piccola parte è ancora intatta a Parigi. Nella capitale francese i pezzi erano 7900 circa, di cui 4148 volumi di processi e 472 di sentenze fino al 1771; nella seconda metà dell'800 in concomitanza con situazioni politiche "pericolose" (Garibaldi, porta Pia) i funzionari della Congregazione del Santo Uffizio operarono distruzioni nella documentazione processuale degli anni 1772-1810 che non era stata portata a Parigi e in quella prodotta in seguito. Dopo l'abolizione dell'Inquisizione in Spagna, il popolo bruciò quasi tutti gli archivi con i dati dei processi e delle condanne. Il governo illuminista del viceré Domenico Caracciolo fece bruciare tutti gli archivi di Palermo per mettere una pietra sopra quella storia di orrori e per tutelare le migliaia di persone segnalate, esattamente come accadde in tutte le terre portoghesi, come ad esempio il viceré del Portogallo conte di Sarzedas, a Goa, la capitale delle Indie.
Per avere un'idea delle proporzioni di quella macchina infernale, occorre ricordare che solo all'Inquisizione di Palermo lavoravano 25.000 persone! In un altro capitolo del librone risulta che le sentenze capitali eseguite a Roma dal 1500 al 1730 furono "solo" 128. Ma questi dati sono stati ottenuti da 11 dei 39 registri originari, quindi con una semplice proporzione è lecito pensare che le esecuzioni furono come minimo 453. Ma questi sono dettagli, le vittime innocenti dell'Inquisizione furono almeno cinquecentomila, senza contare i 100-150 mila presunti catari, uomini, donne e bambini, scannati vivi in poche ore a Béziers il 22 luglio 1209. Questa faccenda dei numeri è comunque fuorviante: l'orrore vero consisteva nel fatto che tutti, nessuno escluso, potevano essere sospettati, imprigionati, perdere tutte le proprietà ed essere arsi vivi in quanto l'Inquisizione non giudicava dei crimini, ma le idee. Bastava un gesto, una parola, un litigio con un parente o un vicino di casa, il volersi liberare di qualcuno scomodo per essere denunziati o per denunziare.
Alcuni quotidiani hanno pubblicato la stessa tabellina che, nel librone, fa parte dell'articolo di Gustav Henningsen scritto in spagnolo. Alcuni nell'alto della tabellina hanno scritto correttamente "Caccia alle streghe", mentre sotto "le vittime dell'Inquisizione nel Seicento". S'immagini ora un qualunque lettore: prima riga, in Irlanda l'Inquisizione ha bruciato vivi solo due eretici; seconda riga, in Portogallo solo 7. ma allora è proprio vero che questa leggenda nera dell'Inquisizione è stata tutta un'invenzione! Da notare la finezza: la tabellina inizia con Irlanda e Portogallo, di cui non si conoscono i dati, mentre poteva cominciare con quelli della Polonia (10.000 creature accusate di stregoneria, bruciate vive, su una popolazione di 3.400.000. solo nel Seicento!). Senti come cambia la musica di morte? Altri quotidiani hanno compiuto veri e propri "capolavori" d'involontario depistaggio pubblicando la stessa tabellina ma intitolandola "Le esecuzioni in Europa" (esecuzioni generiche, quindi totali, mentre la tabellina in questione si riferiva solo ai condannati di stregoneria e solo al Seicento!). Occorre ricordare che la Riforma di Lutero in pratica aveva rigettato tutto del cattolicesimo, tranne la caccia alle streghe. Comunque tutta la stampa (sia cartacea che sul web) ha riassunto i dati forniti direttamente dal curatore dell'opera Agostino Borromeo, secondo i quali le condanne al rogo comminate dai tribunali ecclesiastici sono state - in Italia, Spagna e Portogallo - 99. È lecito pensare che i quotidiani abbiano fatto esattamente quello che il papa e il comitato organizzatore del Simposio si erano prefissi sei anni fa: hanno abboccato all'amo pubblicando dati che nulla hanno a che vedere con le proporzioni apocalittiche di quello ch'è accaduto in mezzo mondo per quasi 600 anni. E non è nemmeno vero che in questi atti ci sia una volontà sfacciata di negare la "leggenda nera": è l'insieme della vicenda ch'è subdolo, ma tanto la gente non leggerà mai l'imponente volume, mentre quello che scrivono i giornali sì.
Le torture
Gli strumenti utilizzati erano congegni concepiti per arrecare il massimo della sofferenza all'imputato costringendolo a dichiararsi colpevole. Molti di essi erano invenzioni civili come ad esempio il "cavalletto" per tirare gli arti, oppure la "pera" marchingengno che si infilava in bocca o nel retto e veniva allargato al loro interno tramite una vite manovrata dal di fuori. Altri arnesi utilizzati erano la "sedia inquisitoriale" munita di spuntoni per la schiena e per le braccia; oppure "l'imbuto per annegamento" con cui venivano fatti trangugiare litri e litri d'acqua fino a provocare una sensazione di soffocamento; il "pendolo umano" che reggeva appesi gli imputati con le mani legate dietro alla schiena (questi, sollevati ad una determinata altezza, venivano poi lasciati cadere e quindi bloccati improvvisamente con conseguenti lesioni muscolari e fratture agli arti superiori); lo schiacciapollici e lo schiacciaseni; la "Vergine di Norimberga", micidiale sarcofago di ferro munito di irti spuntoni, dentro cui si rinchiudeva l'imputato finché non confessava.
Non è tuttavia da escludere quell'effetto boomerang tanto temuto dai vescovi e cardinali più prudenti, che per sei anni si sono opposti alla pubblicazione degli atti del Simposio: sapevano che rimestando nello sterco del demonio poteva sprigionarsi qualche zaffata. E infatti in questo librone si possono cogliere parecchie "noterelle", come la storia dell'Inquisizione spagnola e portoghese in centro-sud America e nelle Indie. Il pretesto che innescava le denunzie e i processi erano nella grande maggioranza dei casi le proprietà. Per appropriarsi dei beni della gente, la Chiesa, il Comune, la Città e lo Stato hanno accusato di eresia via via catari, valdesi, apostati, convertiti, apostolici, ebrei, ebrei neri, ebrei bianchi, musulmani, protestanti, marrani, nestoriani, induisti, blasfemi, sodomiti, streghe, illuse, illudenti, bigami, superstiziosi, anabattisti, criptogiudei, criptomusulmani, pagani, illuminati, scismatici, peccatori di magia, sortilegi, divinazione, abuso di sacramenti, disprezzo delle Chiavi, studiosi, medici, alchimisti, atei, oppositori politici, filosofi, matematici, scienziati. e li mandavano al rogo, perché l'eretico non può possedere beni, che invece sono della Chiesa la quale non lo spoglia ma si riprende ciò che è suo. anche in presenza di figli cattolici; per questo l'Inquisizione fu una macchina che macinò un'enorme massa di capitali finanziari e l'immanitas tormentorum spingeva gli accusati innocenti ad autoaccusarsi per sfuggire alla sofferenza: il risultato era che non vi si difendeva la pietas religiosa, ma se ne faceva pretesto per impadronirsi dei beni altrui. Vale la pena riportare una sola frase del Manuale degli inquisitori di Nicolau Eymerich (il "vangelo" dell'Inquisizione per secoli): "Bisogna ricordare che lo scopo principale del processo e della condanna a morte non è salvare l'anima del reo, ma. terrorizzare il popolo".
In genere la ripartizione dei beni depredati era 1/3 agli inquisitori, 1/3 alla Chiesa e un terzo al comune, alla città o allo stato. A Viterbo e a Roma, sedi papali, 1/3 al comune e 2/3 agli inquisitori.
Oltre allo scopo primario (minimizzare la quantità dei bruciati vivi) il Simposio aveva altri due intenti. Quello di parlare di numerose inquisizioni, di fenomeni differenziati, diversi d'epoca in epoca e di stato in stato e di far risaltare che la più umana fu - guarda caso - quella romana; e quello di addossare agli stati (soprattutto quello spagnolo e portoghese) la responsabilità di aver esagerato con la tortura e i roghi. L'ossequioso Adriano Garuti scrive, infatti, che la stessa carcerazione in S. Ufficio è forse stata soffusa da un alone eccessivamente tetro. non mancavano però normative o prassi che ne attenuavano il rigore: non si carceravano facilmente le donne, specie se nobili. e la capacità del soggetto ad essere sottoposto alla tortura era vagliata e confermata da un medico. L'inquisitore si faceva assicurare da un medico se l'eretico era forte e se si poteva divertire a sazietà. Significative sono alcune pagine di Henningsen quando racconta che quasi la metà dei 200 processi di stregoneria li portarono a compimento due inquisitori tedeschi: Jacob Sprenger (1436-1495) e Heinrich Institoris (1432-1492). La loro fanatica persecuzione delle streghe nel sud della Germania si scontrò con l'opposizione delle autorità civili ed ecclesiastiche. Allora i due inquisitori si lamentarono col papa Innocenzo VIII che il 5 dicembre 1484 emanò la bolla "Summis desiderantes affectibus" con cui dette ai due l'appoggio di cui avevano bisogno, elencando dettagliatamente quello che combinavano le streghe: "uccidono il bambino nel ventre della madre, così come i feti delle mandrie e dei greggi, tolgono la fertilità ai campi, mandano a male l'uva delle vigne e la frutta degli alberi; stregano gli uomini, donne, animali da tiro, mandrie, greggi ed altri animali domestici; fanno soffrire, soffocare e morire le vigne, piantagioni di frutta, prati, pascoli, biada, grano e altri cereali; inoltre perseguitano e torturano uomini e donne attraverso spaventose e terribili sofferenze e dolorose malattie interne ed esterne; e impediscono a quegli uomini di procreare, e alle donne di concepire.".
All'inizio del sec. XVI gli inquisitori di Germania, Francia e Italia intrapresero una violenta campagna di persecuzione verso la setta delle streghe con la completa approvazione del Vaticano grazie alle circolari papali emesse da Alessandro VI, Giulio II, Leone X e Adriano IV. Nel 1501 papa Alessandro VI scrive all'inquisitore della Lombardia Angelo da Verona raccomandandogli di procedere più duramente contro le tante streghe della zona che rovinano le persone, gli animali ed i raccolti. Il senato di Venezia protestò verso l'Inquisizione che aveva bruciato vive 70 streghe in Valcamonica e di sospettare che altre 5.000 facessero parte della setta satanica. ma papa Leone X nel 1521 scrisse una bolla violenta nella quale autorizzava gli inquisitori a scomunicare le autorità civili che dovessero opporsi ai roghi delle streghe condannate dal Santo Ufficio. In soli 10 anni vennero bruciate vive 3.000 "streghe".
Nella stampa populista si continua ad incontrare una cifra di nove milioni di vite sacrificate durante la persecuzione delle streghe di quell'epoca. Oggi si stima che il numero di processi di stregoneria in quell'epoca è di 100.000 in totale e circa una metà, 50.000 persone, finirono al rogo. Delle 1300 vittime in Portogallo, Spagna e Italia, meno di cento roghi possono essere attribuiti all'Inquisizione dei suddetti paesi. Il resto si deve ai tribunali civili e vescovili degli stessi paesi. Come se quei tribunali civili e vescovili non fossero emanazione diretta del potere della Chiesa che tutto permeava in quei secoli bui. Con questa operazione del Simposio, papa e cardinali hanno provato a mischiare le carte, a introdurre distinguo, a confondere, a scaricare responsabilità che sono state e resteranno sempre di coloro che crearono e mantennero vivo quel sistema di sterminio: la Chiesa cattolica, i suoi vertici.
Nel 1600 l'inquisitore don Alonso de Salazar Frías girò in lungo e in largo per tutto il Paese Basco spagnolo portando un Editto di Grazia alla setta delle streghe. 2000 persone si presentarono davanti all'Inquisizione chiedendo che fosse loro concessa l'amnistia promessa alle streghe. Le suddette 2000 streghe denunziarono altre 5000. Quel clima apocalittico era stato alimentato dalle bolle papali. Soprattutto la bolla di Innocenzo VIII, più di nessun altro, legalizzò la persecuzione delle streghe. Scrive Adriano Prosperi: A partire dal 1559 e per volontà di Paolo IV, in maniera sistematica e capillare, tutti i cristiani che si recarono a fare la confessione dei loro peccati furono interrogati su eventuali loro reati o semplici conoscenze di reati di eresia o lettura di libri proibiti; e se qualcosa emergeva, vennero rinviati al tribunale dell'inquisizione. Se la violenza della tortura e del patibolo spezzava i corpi, la violenza morale esercitata attraverso la subordinazione della confessione all'inquisizione spezzò le coscienze: e lo fece su tutta la popolazione in età di confessione.
Due anni prima lo stesso Paolo IV aveva investito tutta la travolgente irruenza del suo carattere nella trasformazione di un tribunale (della Santissima Inquisizione) spesso interlocutorio e prudente, incline a interrogarsi su se stesso, frenato e intralciato da altri centri di potere, in un'arma affilata di repressione e annientamento conferendogli (il 29 aprile 1557) per mezzo della minuta "Pro votantibus" licenza e facoltà di emettere voti e sentenze che comportassero tortura, mutilazioni e spargimento di sangue, fino alla morte inclusa, senza per questo incorrere in censura o in irregolarità. Il 28 ottobre dispensò tutti i cardinali e inquisitori del Santo Ufficio dall'irregolarità in cui incorrevano infliggendo tortura reiterata. Lo stesso papa, il 5 novembre dell'anno prima, aveva reso solenne e consacrato il rogo che sarebbe avvenuto la domenica successiva concedendo l'indulgenza plenaria a tutti i fedeli che avrebbero assistito allo spettacolo.
L'uso della tortura nell'Inquisizione fu introdotto da papa Innocenzo IV il 15 maggio 1252, con la bolla Ad extirpanda, mentre Innocenzo III, con la bolla del 25 marzo 1199 Vergentis in senium, aveva modificato il reato d'eresia da religioso a crimine contro lo stato, coinvolgendo così accanto alla Chiesa tutti gli stati.
Le rare volte che ci fu un tentativo di evangelizzazione senza violenza, venne puntualmente stroncato dal papato. Charles Amiel nel suo intervento L'inquisizione di Goa (capitale delle Indie portoghesi) racconta l'esperienza missionaria di due famosi gesuiti italiani, Matteo Ricci in Cina e Roberto De Nobili a Goa, nel 1605. De Nobili si stabilisce a Madurai nel paese tamil ove esercita il suo apostolato per 40 anni, adottando lo stile di vita degli eremiti brahmanici. Pratica l'ascesi e la maniera di vita di questi eremiti, opta per i loro costumi, si orna la fronte di ceneri simboliche, porta il cordone rituale e apprende il sanscrito, il tamil e il telegu. Entrambi furono prigionieri dell'accomodatio, il metodo di evangelizzazione che cercò di adattare la pratica cristiana agli usi e costumi degli autoctoni. Una missione gesuita francese creata da Luigi XIV prolunga e rivivifica nel Carnate nella prima metà del sec. XVIII l'operato di Roberto De Nobili. Ma la bolla Omnium sollicitudinum di Benedetto XIV nel 1774 scaccia definitivamente i rischiosi accomodamenti che avevano alimentato la querelle dei riti. e si tornò al metodo tradizionale della tabula rasa: l'induismo era percepito come un'accozzaglia di superstizioni e di culti demoniaci che non meritavano nemmeno il nome di religione.
Ventisette anni prima che a Goa sbarcasse Roberto De Nobili, il 25 novembre 1578 l'inquisitore del tribunale di Goa, Bartolomé de Fonseca, scrive: "Mi hanno consegnato un tribunale pacifico, senza processi, prigioni con pochi prigionieri (una sola nuova cristiana, che si rifiutava di confessarsi, che non cedette in nulla e morì in quello stato); nel paese segretamente infiltrata questa gentaccia di nuovi cristiani, tranquilli e a riposo. Io ho reso il tribunale piegato sotto il peso dei processi, le prigioni sono riempite al massimo di prigionieri: ce ne sono stati di più in questo solo anno che nei tredici anni in cui lavoravano congiuntamente un arcivescovo e due inquisitori. Il paese è pieno di fuoco e di cenere dei cadaveri degli eretici e degli apostati, ed io vengo considerato più come uno sposo di sangue che come uno sposo di pace, odiato da tutti quelli che tengono nascosti i loro interessi con questa gentaccia, e sono numerosi."
In effetti, aggiunge il relatore dell'articolo Charles Amiel, i roghi dal 1578 al 1579 sono i più micidiali del XVI secolo per gli ebrei: 43 alla volta. Soprattutto per gli ebrei non c'era scampo: si convertivano dappertutto ma, con la conversione, conservavano almeno le proprietà. Ed erano queste a cui davano la caccia papi e re. E allora bastava solo mettere in marcia la macchina infernale delle delazioni, arresti, incarcerazioni, processi, torture, moniti, giudizi, roghi.
Ma c'era qualcosa di peggio dei roghi, i forni, l'orrore apocalittico dell'inquisizione: los "quemaderos" di Siviglia. Erano così tanti gli eretici condannati al rogo, che furono costretti a inventarsi qualcosa di speciale che consumasse meno legna dei tradizionali autodafé: costruirono uno accanto all'altro quattro enormi forni circolari sopra una piattaforma di pietra ognuno dei quali poteva contenere fino a quaranta "dannati". Accendevano un po' di legna sotto la piattaforma, buttavano dentro le povere creature e le cocevano a fuoco lento: occorrevano dalle 20 alle 30 ore per crepare. Funzionarono ininterrottamente per oltre tre secoli. 300 anni. Vennero chiusi da Napoleone Bonaparte nel 1808. Questo è riuscito a fare la Santa Inquisizione, sublime spettacolo di perfezione sociale (come scrive Adriano Prosperi citando un numero di La Civiltà Cattolica del 1853).
L'operazione di minimizzare l'operato dell'Inquisizione ha toccato, naturalmente, anche il conflitto fede-ragione, fede-scienza: tra 1559 e 1707 il numero delle opere scientifiche proibite dall'Inquisizione di Spagna per questa regione superò la somma di quelle proibite per ogni altra e lo stesso è quasi certamente vero per l'Indice romano, per il quale uno studio quantitativo non esiste ancora. Vale la pena ricordare che il cardinale Bellarmino - il carnefice di Giordano Bruno e Galileo Galilei - non venne fatto santo all'epoca dei fatti, nel '600, bensì pochi anni fa, nel 1930: ovverosia, nel 1930 la Santa Sede avallò tutto l'operato di Urbano VIII e dello spietato inquisitore Bellarmino!
L'Inquisizione depredava anime, coscienze, proprietà. Giustificava i genocidi. Il 90% degli indios del centro-sud America venne sterminato con il permesso e la giustificazione degli inquisitori. I conquistadores spagnoli e portoghesi depredavano le terre in nome del Bene, di Cristo. Protestanti e Anglicani del nord Europa impararono il metodo e anch'essi presero a colonizzare, depredare, sterminare popolazioni autoctone come gli indiani del nord America e gli aborigeni dell'Australia.
Oggi, come allora, gli Stati Uniti continuano a depredare in nome del bene, in nome di Dio, torturando i prigionieri per il solo piacere di torturare, dopo aver ammazzato le loro famiglie, bombardato le loro città, depredato le loro terre, le loro proprietà, i loro prodotti.
Questo è il metodo e l'insegnamento che l'Inquisizione ha lasciato in eredità al mondo cristiano, a questo feroce e spietato Primo Mondo che detiene il potere economico, politico e militare. L'embrione del capitalismo era lì, nel fine e nel metodo dell'Inquisizione: appropriarsi di tutto, terre, proprietà, boschi, mari, col pretesto di diffondere la civiltà, usando qualsiasi metodo, spietati e indifferenti verso qualsiasi altra cultura, altra religione, provocando insanabili disastri umani e ambientali.
Lo stato della Germania, senza perdere tempo a indire simposi sul numero esatto degli ebrei massacrati nei campi di concentramento, ha eretto al centro di Berlino un importante museo sulla storia e gli orrori del nazismo, come monito al mondo intero e alle future generazioni tedesche.
La Santa Sede mistifica e minimizza il ruolo devastante dell'Inquisizione, invece di stigmatizzare la portata culturale e politica di quell'infernale sistema.
Adriano Petta - Studioso di Storia delle religioni
e della scienza, autore dei romanzi storici
Eresia pura, Roghi fatui (Stampa Alternativa),
Ipazia scienziata alessandrina (Lampi di stampa)
Articolo pubblicato sul "Manifesto" del 21.02.05
Gli scheletri della santa Inquisizione
Una puntata di "Voyager", su Raidue, si fa complice del Vaticano per riscrivere la storia e riabilitare l'Inquisizione, madre di tutte le torture e stragi di innocenti.
di ADRIANO PETTA
Lo scorso 11 settembre su Alias apparve un mio articolo "Le radici dell'orrore" (relativo agli atti del Simposio sull'Inquisizione pubblicati dal Vaticano). Venni poi invitato alla trasmissione televisiva Voyager per un'intervista che durò 14 minuti: mi dissero che avrebbero fatto dei tagli. Mercoledì 16, alle 23.10, è stata messa in onda. Due gli argomenti del programma: "Nazismo esoterico" e "Gli ultimi dati sull'Inquisizione". Il conduttore Roberto Giacobbo ha raccontato i legami tra Hitler, le SS e l'occulto, parlando anche di Montségur, dove il 16 marzo 1244 morirono arsi vivi in un enorme rogo oltre 200 fedeli perché si rifiutarono di abiurare la loro fede. La tesi esposta da Giacobbo è stata che la storia li ricorda come Catari attaccati dal re di Francia, e che le SS cercavano a Montségur il Santo Graal perché i catari, secondo alcuni, erano stati i custodi del sacro calice. E che l'ideologo nazista Otto Rahn individuava i catari come i precursori del nazismo.
Forse era il caso, da parte del conduttore di Voyager, di spendere due parole per chiarire che quei 200 fedeli erano martiri cristiani accusati d'eresia dall'Inquisizione, che combattevano la corrotta Chiesa di Roma e che vennero condannati al rogo. mentre la guarnigione del signore di Montségur - che aveva assassinato due inquisitori ad Avignone - aveva invece avuto salva la vita. E che i capi della guarnigione militare che catturò i catari bruciandoli vivi erano Pierre Durant e Ferrier, due inquisitori domenicani: Chiesa e re di Francia alleati.
Roberto Giacobbo, forse a disagio per la rappresentazione a cui stava per assistere, manda avanti la sua collaboratrice Stefania La Fauci, che annuncia: "Questa sera vi sveleremo delle inaspettate verità". E ha inizio l'ultima parte della trasmissione, dedicata all'Inquisizione. Intervistati: Agostino Borromeo prof. della storia della Chiesa presso l'università La Sapienza di Roma e l'accademico di nulla accademia Adriano Petta, studioso di storia delle religioni e storia della scienza (il sottoscritto). Al prof. Universitario concedono tre interventi, al sottoscritto uno solo (95 secondi). Il prof. Borromeo - curatore degli atti del Simposio sull'Inquisizione e trait d'union tra il Vaticano e i mass media per trasformare la leggenda nera dell'Inquisizione in leggenda rosa - sviluppa tranquillamente e metodicamente la sua tesi, mentre al sottoscritto viene cancellato tutto. compresa una frase in cui dicevo che "i nazisti ammazzavano gli ebrei prima di metterli nei forni crematori. mentre l'inquisizione metteva gli eretici nei forni. vivi".
Volevo ricordare uno degli atti più infamanti dell'Inquisizione: i quemaderos di Siviglia (quattro enormi forni circolari, ognuno dei quali "ospitava" fino a 40 condannati, introdotti vivi, e che per "giustiziarli" occorrevano dalle 20 alle 30 ore di supplizio; i forni funzionarono ininterrottamente per oltre tre secoli, e vennero chiusi da Napoleone nel 1808).
A me hanno lasciato solo l'intervento in cui accenno sommariamente che, per avere un'idea del clima di terrore che si respirò in quei secoli, basta leggere gli atti del Simposio sull'Inquisizione promosso proprio dal Vaticano. Ma la conduttrice - nel ruolo di giudice supremo - afferma: "Insomma gli studi più recenti ci danno, dell'operato dell'Inquisizione, un quadro meno drammatico di quanto comunemente si crede."
A conclusione della trasmissione, la conduttrice ne spara poi una veramente grossa, tirando in ballo l'inizio della crociata degli albigesi (altro nome con cui erano conosciuti i catari): "Bè', gli storici hanno poi appurato che a Béziers non c'erano albigesi, che nessuna crociata era mai passata da quelle parti, dove tra l'altro non risultava la presenza di legati pontifici; però la città venne realmente messa a ferro e fuoco, ma la cosa accadde nel quadro di una guerra feudale tra famiglie locali". E conclude tronfia e pettoruta: "Almeno in questo caso nessuno deve chiedere scusa!".
Allucinante. E chi sarebbero questi storici? Forse quelli segnalati da Voyager per poter approfondire i temi della puntata. come il sito internet Kattoliko.it?
Occorre reagire a questa gente asservita al programma di revisionismo in atto, altrimenti tutti quei milioni di creature innocenti che sono stati torturati e bruciati vivi in sei secoli di terrore. è come se li bruciassero vivi un'altra volta, per cancellarli definitivamente dalla storia.
Il 22 luglio del 1209 in Béziers vennero scannati vivi oltre centomila persone (cattolici, catari-albigesi, donne, bambini), dall'armata di Cristo (così si chiamava il più grosso esercito dell'epoca, oltre 500 mila uomini) che per capo militare aveva il legato papale Arnauld-Amaury. l'abate bianco, il quale comandava i signori feudali del nord della Francia che avevano aderito alla crociata promossa da papa Innocenzo III per sterminare l'eresia catara: cataro vuol dire "puro", erano puri cristiani che combattevano la Chiesa romana corrotta. Quel giorno avvenne il primo genocidio della storia dell'umanità: un esercito cristiano sterminò una popolazione cristiana inerme, per soffocare chi osava ribellarsi alla Chiesa di Roma.
Il legato papale capo dell'armata Arnauld-Amaury, scrisse al papa Innocenzo III: "L'indomani, festa di Santa Maria Maddalena, noi cominciammo l'assedio di Béziers, città che pareva dover per lungo tempo fermare la più numerosa delle armate. Ma non c'è forza né prudenza contro Dio! I nostri non rispettarono né rango, né sesso, né età: ventimila uomini circa furono passati al filo della spada e questa immensa carneficina fu seguita dal saccheggio e dall'incendio della città intera: giusto risultato della vendetta divina contro i colpevoli!"
La lettera originale da cui è stato tratto questo documento si trova nella biblioteca Vaticana.
Pochi anni dopo, nel 1252, papa Innocenzo IV con la bolla Ad extirpanda, autorizzò l'uso della tortura durante i processi della Santa Inquisizione. uso che venne affinato nei successivi 600 anni di terrore.
Il prof. Agostino Borromeo - a nome della Santa Sede - sta cercando di convincere il mondo che i morti bruciati vivi per mano della Santa Inquisizione in 600 (seicento) anni non sono stati 9 milioni. bensì meno di cento unità, ovvero 99!
L'Inquisizione è stata uno strumento dottrinale-legislativo - creato, affinato ed imposto dai papi - che ha introdotto nella mente dell'uomo il metodo della delazione, della tortura, del terrore. È stato lo strumento principe dello stato della Chiesa cattolica che nella sua storia non ha mai conosciuto la democrazia. e forse è proprio per questo che ha sempre appoggiato politicamente le dittature (di destra). Gli orrori espressi dagli stati moderni (Gulag, Auschwitz, Abu Graib, Guantanamo etc.) affondano le radici nella Santa Inquisizione.
Giovedì 17, in Campo de' Fiori, come ogni anno una piccola folla ha ricordato il 405° anniversario del rogo di Giordano Bruno. Invece di chiedere perdono per gli "eccessi" della Santa Inquisizione, la Santa Sede dovrebbe infine trovare il coraggio d'inviare un suo rappresentante di fronte alla statua dove il rogo arse. smettendola con questi vani tentativi di revisionismo.
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Dal mattino di Padova di Martedì 27 Giugno 2006.
PADOVA PREROMANA
di Beatrice Andreose
Sono ancora «sporchi di terra» alcuni reperti archeologici emersi negli ultimi anni. Migliaia di casse che attendono ancora la pulitura, il restauro, la catalogazione e lo studio. Assieme ad una straordinaria mole di dati, sono destinati a riscrivere il ruolo che Padova preromana aveva nel Veneto. Novità inaspettate e talmente straordinarie da spingere il professor Giuseppe Sassatelli, etruscologo di fama, a definire «raffinata e coltissima» la città preromana, in collegamento col mondo etrusco e a quello greco. Il tutto è stato raccolto in schede ed illustrato nel volume La cittd invisibile. Trent'anni di scavi e ricerche curato dalle archeologhe Mariolina Gamba, Giovanna Gambacurta, Maurizia De Min ed Angela Ruta Serafini.
Il volume, presentato nei giorni scorsi in sala Paladin, Antonveneta sponsor, fornisce un quadro aggiornato ma soprattutto un'occasione di riflessione scientifica per le future ricerche. A portare alla luce tanto ben di dio importanti scavi tra cui, negli anni '80, l'indagine in via Dietro Duomo, condotta in due scantinati dell'Istituto Diocesano per il sostentamento del clero, che restituisce strutture abitative o gli scavi per le fognature in via Tiepolo dove emergono una trentina di tombe del VI sec. a.C.. Nel '90, tra via S.Massimo e via Tiepolo, emergono oltre 300 sepulture che spaziano dalla fine 4. del IX-inizi VIII secolo a. C. al II secolo a. C. Dieci anni dopo, in via Umberto I, nel cortile di palazzo Emo Capodilista, una necropoli preromana, ben 690 sepolture in 300 mq. Dagli anni '90 ad oggi sono tutte indagini importanti. Da via San Fermo a via San Pietro sino al recentissimo scavo in piazza Castello.
Cosa emerge? Una «città isola», come la chiamava lo storico Strabone, che si rispecchiava nell'acqua del fiume Brenta. Tutto attorno foreste di querceto e campi coltivati a miglio, orzo, farro.
IL FIUME. I suoi primi nuclei abitati, tra il IX ed il VII sec. a.C., si insediano nei dossi più alti all'interno di due grandi anse del Brenta con tre possibili punti di guado. Ma il fiume è anche un'insidia, ecco allora la necessità di governare il regime delle acque, sia dell'abitato che delle necropoli, e di risanare le aree più basse a rischio palude. A partire dal VII secolo a. C. vengono sistemate le sponde con opere di bonifica in legno.
Ci sono poi gli assi stradali e i fossati. Importante come il più antico, di via San Canzialo, largo 3,5 metri, con sottofondo ligneo, ai suoi margini canalette di scolo e un piano in terra battuta. Ma anche secondari come in piazza Castelo dove sono stati rintracciati due edifici separati da un viottolo largo un metro e 80 o i numerosi fossati in riviera Ruzante che suddividono lotti arghi 6,6 metri occupati dalle abitazioni. Viottoli, canalette e strade servono anche a dividere gli isolati dagli spazi aperti destinati agli orti, al piccolo allevamento ed alle attività domestico artigianali.
L'ABITATO. Le case più antiche, quadrate o rettangolari, hanno strutture portanti di legno, pareti e coperture probabilmente di canne. I pavimenti sono in battuto argilloso, così come è in uso tra gli etruschi. Dei tramezzi ripartiscono lo spazio interno. I focolari, un metro per due, si trovano nella stanza più grande. In questo periodo funzionano anche attività legate alla preparazione di attività fittili o metallurgiche rinvenute, assieme ad alcuni attrezzi di lavoro, in riviera Ruzante.
LA SVOLTA URBANA. La trasformazione in città del centro protorubano avviene dal VII al VI secolo a.C.. Per le sponde, oltre al legno, si utilizza la trachite. Le abitazioni diventano sempre più numerose e nascono case laboratorio nei pressi del fiume. I muri sono sostenuti da pali fondati ad incastro su travi squadrate, finalizzate forse a conferire maggiore stabilità ed isolamento alle abitazioni. In cucina le dispense vengono sistemate dentro ampie fosse dotate spesso di ripiani in legno per disporre ordinatamente i vasi delle provviste. Compaiono nuove strade. Svolta urbana anche nelle necropoli dove tumuli monumentali con recinzioni in legno riuniscono le sepolture delle grandi famiglie gentilizie che vengono sacralizzate da sacrifici solenni con sepolture di cavalli.
L'ECONOMIA. Si basava sull'allevamento di bovini e suini e sull'attivittà artigianale. Col III secolo a.C. le aree produttive si insediano in aree vicine al fiume come gli impianti per la metallurgia che si concentrano nella controansa orientale. Nella zona occidentale invece si trova la lavorazione del materiale edile o vascolare. In via San Pietro alle fornaci per la ceramica succedono vasche di decantazione e una stradina in pietrisco che facilita l'approdo al fiume.
IL MONDO RELIGIOSO. Ciò che distingue la città e la diffusione all'interno del suo perimetro di una serie di piccole stipi votive in stretta connessione con le abitazioni. Una religiosità prevalentemente privata legata all'ambiente domestico connessa con una ideologia, come sostiene Aldo Prosdocimi, fortemente locale per la difesa della propria identità e tradizione.
Tre le necropoli. Le cerimonie di culto non si limitano alle pratiche di sepoltura dei defunti. In via S. Eufemia, ad esempio, per tutto l'VIII secolo a. C. si svolgevano riti di ascendenza indoeuropea che prevedevano l'accensione di grandi fuochi all'interno di fosse seguiti dal sacrificio di animali domestici, cani e cavalli ma anche maiali e bovini. Poveri o stranieri venivano inumati, per gli altri c'era la cremazione. Sulla pira il morto veniva collocato con i suoi abiti, lo testimoniano i resti di tessuto con disegni a righe, a quadri o ricamati. Le ossa bruciate raccolte dalla pira e lavate venivano collocate in un contenitore di pietra. Intorno al sepolcro, prima delle chiusura definitiva, gli ultimi riti di libagione.
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Mercoledì 28 Giugno 2006: L'orso "Bruno" è stato ammazzato!
""Traggo e posto il commento di Grillo trovato sul suo blog (www.beppegrillo.it):
Un pericoloso carnivoro in divisa bruna nazionalsocialista e delle dimensioni del criminale di guerra Goering è stato finalmente abbattuto in Germania. L'orso eviterà così un severo processo per aver ucciso alcune pecore bavaresi. La pelle dell'orso è stata recapitata al cancelliere Angela Merkel che la indosserà a Monaco in occasione dell'Oktoberfest. Questa fine sia di monito ad ogni animale che voglia introdursi clandestinamente in Germania senza passaporto.
C'è però chi è sempre pronto a giustificare l'efferatezza degli orsi.
Pubblico malvolentieri la sua lettera.""
"Caro Beppe,
ti scrivo per segnalarti l'ennesimo "atto di supremazia" da parte degli esseri umani nei confronti della natura che ci circonda.
Questa volta però non è stato il Paese di Pulcinella a fornire lo spunto per le amare riflessioni che seguiranno, ma la grande Germania.
Un orso bruno di due anni è stato abbattuto questa notte in Baviera, il plantigrado faceva parte di un ambizioso progetto italiano per la reintroduzione dell'orso bruno nelle Alpi centrali. Un progetto costoso che ha previsto la reintroduzione di questo animale autoctono ormai scomparso reintroducendo soggetti dai paesi limitrofi dove l'orso è ancora (per poco) presente. Il soggetto era tra l'altro uno dei figli di una coppia reintrodotta ed era quindi la prima flebile testimonianza della riuscita del progetto.
La condanna a morte dell'animale è avvenuta al ritrovamento di diverse carcasse di pecore.
Vista la rarità degli animali non c'era nessun pericolo per l'uomo, che da secoli convive con i plantigradi senza rompersi i coglioni a vicenda.
La cosa più assurda è che era stato istituito un gruppo di cacciatori finlandesi, veterinari e cani addestrati per addormentarlo e trasferirlo in una zona più "sicura" ( sicura per lui visto il grilletto facile dei cacciatori teutonici), ma i killer sono arrivati prima ( mi chiedo che senso abbia far arrivare cacciatori superspecializzati per narcotizzarlo e in concomitanza cacciatori per ucciderlo).
Ora con tutto il rispetto per le pecore, ma io dico non si poteva risarcire i pastori e trasferire questa povera bestia a rischio di estinzione nelle nostre zone? Come hanno fatto e stanno facendo per la reintroduzione del lupo nel Parco Nazionale d'Abruzzo? Ti manca una pecora? ecco 200 euro....cavolo te le do io! un lupo adulto e sessualmente attivo vale molto di più.
Perché una pecora ha un valore e la biodiversità no? A presto".
A.B.""
In Germania il terribile demonio ha preso le sembianze di un Orso
Bruno!Questi teutonici mica ci ricascano di nuovo?!? 8-\
Valete
Peppe
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È una questione di struttura mentale.
Quanto infastidisce va eliminato.
Alcune persone sanno risolvere i propri problemi solo ammazzando.
Come si ammazza l'orso bruno, così si procede al genocidio della soluzione finale degli ebrei; così si devasta il mondo col diluvio universale; così i cristiani sterminano i musulmani e i musulmani gli indù.
Non sanno risolvere i loro problemi in nessun altro modo se non ammazzando e macellando: macella oggi, macella domani È LA TERRA AD ESSERE DISTRUTTA COME ABITAZIONE ANCHE DELL'UOMO!
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Prima il "malleus maleficarum" dei domenicani tedeschi Sprenger e Institoris", poi Hitler, e infine un primo ministro (Merkel) fondamentalista cristiana .....
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti!
Non c'è che dire, se ben ricordo, l'inquisizione in quel paese ha avuto un successo fenomenale!
Per non parlare dei "Teutonici" che hanno "evangelizzato" a suon di serrapollici gli ultimi pagani polacchi...
Bravi! Veramente bravi! Continuate a farvi lavare il cervello senza reagire!
Gloria a te Bruno! Ora corri felice sulla spiaggia degli Asa, non voltarti indietro mai! Almeno fino a che i leccapiedi del Macellaio di Sodoma e Gomorra continueranno a dominare le menti degli imbecilli!
Fino ad allora......Che si fottano tutti!!!!!
Rodan
Roderico di Montenotte
Cavaliere nero
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Ci insultano attraverso un loro giornale, ci tacciano di essere dei parassiti, gente incivile insomma!
Ma noi gli Orsi o i Lupi, ora, non li uccidiamo più (lo abbiamo fatto ahimè!) anzi coabitiamo con loro serenamente. È d'esempio proprio la reintroduzione dell'Orso nelle Alpi Centrali, e il Lupo sull'Appennino.
A proposito, in Abruzzo i "danni" causati dal Lupo agli allevatori vengono risarciti, non potevano fare la stessa cosa nella "civilissima" Germania?
Hai ragione Claudio è una questione di struttura mentale(la Baviera è cattolicissima); quando ho detto che i tedeschi rischiano di ricadere negli errori o orrori della loro storia recente era a quello che mi riferivo!
Arrivederci "Bruno"!
Valete
Peppe
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Nello stemma del "papa" c'è un orso che sta a simboleggiare "il cristianesimo che ha addomesticato il Paganesimo!".
Penso che il simbolismo sia perfetto. Ogni "papa" cattolico di turno ha trovato un solo modo per confrontarsi con i Pagani: "Ammazzateli tutti!".
Ricordatevelo, quando qualcuno vi invita a dialogare con i cristiani e con i cattolici in particolare.
Difendete SEMPRE le norme Costituzionali e ricordate come, tali norme, sono state imposte per fermare il terrorismo cattolico con grande impegno e grande sacrificio.
Vi invio questo articolo.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=30057
mercoledì 28 giugno 2006
Dedicata a Bruno....orsetto discolo che voleva scoprire il mondo!
Ovvero della stupidità dell' homo sapiens.
Narrativa e Poesia: "Dovete sapere miei cari Orsacchiotti che il mondo degli uomini è assai strano.
Fate molta attenzione, non vi fidare di loro. Per secoli e generazioni ci hanno dato la caccia distruggendo ed uccidendo migliaia di noi e spingendoci sempre più in fondo alle valli, sulle montagne più inaccessibili...
In quelle zone dove loro, gli umani, hanno difficoltà a vivere perché fa freddo, non ci sono strade, c'è poco cibo e non si può coltivare la terra. Ci hanno lasciato gli spazi che loro non sono riusciti ad occupare. Adesso è un periodo che sembra che ci vogliono bene, alcuni di loro sembrano pentiti. E ci curano e vorrebbero farci vivere in zone che loro dicono"protette". Insomma vogliono fare un po' come hanno fatto con gli Indiani d'America nella terra del nostro cugino grizzly. Prima ci hanno tolto tutto poi ci vorrebbero assegnare delle "riserve". Farci vivere là dentro con cibo assicurato, ma senza la libertà di andare in giro per il mondo. Una specie di prigione all'aria aperta. Prima ci chiudevano nelle gabbie adesso sono recinti di cui non si vedono le sbarre. Sono molto più pericolose, perché le barriere ci sono sempre, solo che le vedono solo gli uomini e bisogna fare attenzione a non superale. Se si superano, gli uomini hanno paura. e ti uccidono...."
Diceva l'orsa Jurka.
Bruno e Lumpaz - due orsacchiotti bruni della Slovenia - ascoltavano mamma Jurka, con l'aria distratta che normalmente hanno i giovani orsi quando ascoltano le raccomandazioni di tutte le mamme orse del mondo. Più in là papà Joze era intento a tener lontano le api che uscivano dal favo che aveva da poco raccolto, ed aspettava che mamma Jurka terminasse la sua lezione per continuare lui, con quella della cattura dei favi di miele e sul come proteggersi dalle api incazzate.
Ma mamma Jurka non aveva ancora terminato il suo fervorino e continuò:
- "Una cosa non dovete mai fare cari orsacchiotti, quando girovagate per i monti e per i boschi, dovete evitare di andare verso il Nord.
Al nord ci sono i pascoli più verdi e la temperatura è più fresca e per noi che abbiamo questo gran pelliccione è bene stare al fresco. Ma attenzione! Al nord ci sono delle strane popolazioni, molto "civili" e sembrerebbe che esse amino molto noi orsi.
Pensate che la nostra immagine sta nello stemma di molte città . È addirittura lo stemma di una grande capitale! Ogni anno distribuiscono decine di orsi d'oro d'argento e bronzo a chi fa dei grandi film. Tutti i giornali ne parlano: un grande evento insomma!
L'orso d'oro di qua, l'orso d'oro di là; per settimane non si parla altro che di orsi.
Non ci crederete, ma c'è addirittura un nostro simile raffigurato nello stemma del papa che è nato in quei paesi del nord. Pensate che l'orso, in quello stemma, rappresenta il cristianesimo che ammansì il paganesimo.
Ma non vi fidate lo stesso!
Dicono di amare gli orsi, tanto che li costruiscono di peluche per far giocare i loro bambini:
In quei paesi freddi in ogni famiglia c'è un orsetto di peluche!
Ma non vi fidate lo stesso!
"Quelli" quando prendono un fucile in mano diventano pericolosi, se poi indossano una divisa, scappate a gambe levate, perché per voi non ci sarà pietà!"
Ma gli orsetti sono discoli si sa....e come dice un proverbio " terrone". "Chi non ascolta mamma e padre va sperso e non lo sa..."
Ciao Bruno gli uomini sono stupidi e vigliacchi....
marinaioblue
in arte
di: Franco Schiano

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