ESTETICA

Di Andrea Jagher

 

Veritá apparente. Apparenza ed esistenza son lo stesso in quanto ciò che esiste, appare. Dunque, in quanto e per quanto appare, apparenza e verità coincidono.

Fisionomica. Profezia e divinazione sono la forma magica di ciò che a livello scientifico: prese il nome di fisionomica.

Della profezia. Non è forse profeta chi,  in ogni campo del sapere, più profondamente può interpretare la legge che governa il divenire?

Vuote astrazioni. Credere al vuoto nasce dall'astrazione dello spazio-luogo particolare; e come non esiste la cavallinità, così non esiste il vuoto, che non sia luogo spazio-temporale.

Apparente obiettività. Obiettivo non è tanto l'uomo impersonale, quanto chi è dotato di maggiore capacità fisionomica nella morfologia della realtà.

Psicosofia. Spiegare il mondo raddoppiandolo è raddoppiare le difficoltà; scambiare la tensione ascendente della vita, idea dell'essere futuro, per un non essere "al di là".

Del divenire. Col divenire l'essere passa dalla potenzialità (possibilità), alla realtà attuantesi nei modi o leggi d'esistenza. Gioco, perché è nel gioco che si esprime la potenza, che altro fine non ha se non "ri-creare" sé stessa.

Apparente verità. Non esiste l'errore se non quale verità parziale: legata alle capacità fisionomiche dell'osservatore.

Patologia mentale. L'"al di là" e lo spirito non potevano che nascere nel paese dei miraggi, restando quindi sempre legati: alla sete, a giochi ottici, a scompensi fisiologici.

Del caleidoscopio. Del cosmo verosimilmente possiamo solo dire che si formi e trasformi nel tempo: si trascende alla sua entelechia (sua meta-fisica in atto). Un ex-sistere dal nulla ed al nulla ritornare secondo l'ordine del tempo.

Potenza ed atto. Nulla in potenza è il non essere in atto.

Estetica trascendentale. Sostanza è l'interpretazione che noi diamo alla realtà attraverso l'attuazione d'un suo stesso modo d'essere: la nostra essenza. Essenza che più o meno individuando l'atto cosmico stesso determina una maggiore o minore capacità fisionomica nella risonanza della legge cosmica.

Illussioni ottiche. E se l'espansione cosmica, come in un caleidoscopio, fosse solo un'illusione dello spazio in divenire (formazione-trasformazione) nel tempo ad esso equivalente?

Universale fantastico. Dire "Zeus fu generato" non è forse dire che anche la potenza viene ri-creata dalla stessa potenza in atto?

Errori scientifici. Errore della scienza non è tanto nelle leggi da lei scoperte, quanto nella mancanza di direzione di chi le usa: ovvero sia dalla mancata inserzione d'esse nella totalità del divenire.

Il tutto e la parte. Se per il tutto tutto è buono per la parte in parte no.

Meta-fisica. Che cos'è la metafisica, quando non sia la trascendentale meta posta al fisico, il sostituto laico dell' "al di là" cristiano?

Punti di vista. La soggettività, più che un errore, è un inferiore punto di vista.

Del misticismo della ragione. Verità e sapere sono soggetti allo "slancio vitale": in quanto la vera conoscenza, salute fisionomica dell'essere, è quell' "eroico furore" stesso.

Ni-entologia. Derivare con la logica l'esistenza di Dio vuol dir portare all'estreme conseguenze, dimostrandone i suoi limiti, le virtù d'un discutibile strumento cognitivo.

Equivalenze mortali. Così nel sonno come nella morte l'uomo torna alla potenzialità del tutto cosmico; per ritornare nella veglia all'individuo più o meno individuante l'atto cosmico stesso.

Spettroscopia del sapere. Ciò che fu solo un'allegoria poetica oggi è una scientifica realtà: il sapere è luce e dal suo studio il sapere a noi deriva.

Limiti infiniti. E' del cerchio, non avendo inizio e fine, l'infinito in sé.

Circolo vizioso. <...e pensando al suo pensiero...> il cane prese un giorno ad inseguire la sua coda.

Estetica trascendentale. Dalla magia astrologica all'astronomia: l'uomo ha studiato e studia il cosmo per leggervi una risposta al suo destino.

Retroazione. Se la legge di creazione non ri-creasse sé stessa, potrebbe ancora dirsi tale?

La parte e il tutto. Ogni parte, attuando la propria essenza, contribuisce a realizzare il tutto.

Estetica trascendentale. La sostanza(1) in atto(2), se considerata dal punto di vista dell'estensione è spazio (astronomia), tempo dal punto di vista del divenire essere: Entelechia Cosmologica.(1) potenza - potenzialità strutturale ;2) energia spazio-temporale )

Estetica transcendentale. Ciò che i nostri sensi percepiscono: colore, forma, peso, odore, ... la materialità, non son che qualità dell'estensione.

Della meta-fisica. La metafisica, per non cadere nel ridicolo, dovrebbe solo servire a porre una meta trascendentale al fisico; solo dal suo superamento, la metafisica in potenza diventerebbe meta-fisica in atto.

Idee trascendentali. Se il daltonismo ora è un difetto della vista ma forse non lo fu in un'età precedente, contro Aristotele, dunque ogni cosa può essere e non-essere contemporaneamente.

Del nulla. E' il vuoto, equivoca astrazione dei cinque sensi umani, la quintessenza della materia in cui la potenzialità appare al sesto senso.

Multiverso. L' "al di là" in realtà non è che un altro mondo: su di un qualche sperduto pianeta nell'immensità del cosmo.

Estetica trascendentale. Materia non è che il nome dato dall'uomo per definire un insieme esteticamente ordinato (idea trascendentale) di qualità apparenti ai sensi umani: principale categoria mentale della vita pratica.

Prospettive storiche. Il tempo, che nel breve spazio di tempo all'uomo appare rettilineo, potrebbe benissimo essere invece circolare.

Estetica trascendentale. "L'uomo è la misura delle cose", in quanto la nostra essenza è la sostanza stessa apparente nel reale.

Spazio tempo. Lo spazio* diviene (si forma e trasforma) nel tempo ad esso equivalente.*(cosmo e tutto quello in esso - diviene non nel vuoto (astrazione) ma nel tempo a cui equivale)

Del partecipare. Tutto è uno: ma ognuno a suo modo partecipa al tutto.

Io e "Dio". Impossibile è conoscere l'intero senza così facendo diventarlo: Io ed io.

Apparente logica. Se per descrivere la legge estetica del cosmo, come già fece Eraclito, si deve usare un paradosso, è perchè forse appare in ordine: su piccola scala spazio-temporale più confacente ai nostri sensi e all' intelletto dalla cui scala entrambi derivano e dai quali la vita dipende; quale temporanea sincronia del disordine.

Libera necessità. L'universo attuale, più che il migliore, è l'unico mondo possibile: libero prodotto dell'intrinseca necessità del divenire. (La legge del divenire è libera, in quanto determinata solo dall'intrinseca necessità creativa della sua natura.)

Entelechia. Se "la materia caccia le forme", sua forma massima d'esistere è dunque l'essere.

Psicosofia. Essere, la categoria mentale dello stato compiuto. (Entelechia)

Pietra filosofale. Sapere filosofico è saper unificare le varie leggi scientifiche, fisionomie complementari della realtà effettuale, in una unica legge d'attuazione del divenire dalla potenzialità dell'essere.

Ultime rivelazioni. Quando l'uomo avrà svelato tutti i segreti paradossi del cosmo: rivelerà l'essenza del destino umano stesso.

Fisionomia del sapere. Dalle antiche Upanisad a Confucio, la Grecia classica, l'uomo rinascimentale, scopo del sapere fu lo stesso: definire la comune sostanza delle cose (brama, tao, principio, energia) da cui tutto deriva e a cui tutto ritorna stabilendo, dallo studio fisionomico del reale, la legge del suo ciclico divenire di cui ogni cosa esistente è parte (atma, te, areté demone, virtù).

Ideare. Ciò che di solito si suol chiamare vuoto non è il nulla (potenzialità strutturale, potenza) bensì un'astrazione spazio-temporale.

Idee trascendentali. Ogni modo d'essere della sostanza in-potenza è come tale in-finito e quindi finito dal suo essere in atto.

La legge del gioco. Come del gioco è la ri-creazione così è del paradosso (gioco di parole) ri-creare la legge estetica per la quale il cosmo venne un girono all'esistenza.

Idee trascendentali. Essere in potenza è l'esistenza in atto, sostanza ed essenza della legge estetica formale.

Prospettive storiche. Come lo spazio curvo all'uomo appare piatto, così nel breve spazio di tempo la legge cosmica razionale.

Logica eraclitea. E' il paradosso, legge del terzo incluso, la contradditorietà coesistenziale.

Centrare. Poichè il vuoto non esiste l'universo non ha forma e il suo centro è in ogni punto del suo spazio-tempo in atto.

Il tutto e la parte. Se la sostanza tutto accomuna, l'essenza ci divide nei suoi vari modi d'essere.

Verità apparente. Come l'oggetto è un'apparenza, così il sapere intorno ad esso.

Della divinità. Cosa c'è di più divino delle stelle e il sole? Eppur divengono, sono nate e se ne andranno.

Fallimenti filosofici. Una filosofia che non possa spiegare pure le cose più insignificanti o repellenti della vita è già, di per se stesso, fallita.

Essere e divenire. Essere e non essere nel nulla potenziale son lo stesso; solo venendo all'esistenza , l'essere è, in quanto non è altro. Dunque il nulla diviene in quanto e per quanto è ma non esiste.

Verità paradossale. Il paradosso è paradossale solo per la vecchia verità che sostituisce.

A misura d'uomo. Se fino a ieri era valida, perchè confermata dal senso e dall'uso, l'umana concezione solida e concreta della sostanza materiale oggi non lo è più: per il sofisticato senso ed uso della tecnologia avanzata.

Vuote astrazioni. Come la piogga è la forma in cui si manifesta il temporale, ma prima d'esso non esiste, così lo spazio e il tempo sono le forme dell'universo in atto: nate con esso. Vuoto, è dunque la vuota cavallinità della nostra mente.

Del paradosso. "Sapere di non sapere" è il solo ipotetico sapere dato in dono all'uomo.

Logica eraclitea. E se un giorno si scoprisse che soluzione all'esistenza fosse proprio la non soluzione stessa?

Illusioni cinetiche. Come nell'uso nautico si può ancora considerare la terra al centro dell'universo così, nel comune uso scintifico, non tanto la formazione e trasformazione dello spazio nel tempo bensì la sua illusione ottica più conseguente: il movimento.

Ri-velare. C'è forse da stupire se per chi svela sia necessario ri-velare?

Idee trascendentali. Materia è la principale qualità apparente dell'attuazione estetica del reale, categoria mentale della vita pratica unificante in sé tutte le altre qualità sensibili.

Fisionomia primitiva. Ingenua infanzia della fisionomia, l'illogica logica dell'Aristotelismo.

Essere e divenire. Può l'uomo, secondario prodotto d'una nuvola cosmica, essere qualcosa di più sostanziale della nuvola stessa?

Idee trascendentali. L'idea sostanzialmente non esiste che come in-finito* modo d'essere, quindi necessita del reale per potersi attuare trascendentalmente.*(non finito; potenziale) 

Andrea Jagher

 PSICOSOFIA

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