UN FOLLE SPERARE
Mi
sono fatto speranza d’una terra-fanciulla
uscente da antiche caverne
per solo gioire dei colori del giorno.
Mi sono fatto speranza di bui sentieri
d’ubriacarsi di luce,
speranza di scoscese pietraie
di polirsi a vene d’acqua pura,
speranza di roventi deserti
di nutrire radici di vita.
E’ stato un folle
sperare un profumo di abbracci redenti.
E la mia voce più non ha senso,
più non è canto né cuore
di ciò che esplodere voleva
in fiore e frutto e seme nei riverberi del giorno pieno,
in rapidi guizzi ed estesi abbandoni marini.
Sono finiti i sogni della colomba
nel rosso delle macerie e dei campi minati,
nel liquido infetto umidore della terra che muore
senza difesa.
La presente poesia non potrà essere pubblicata, o utilizzata in alcun altro modo, sia parzialmente che integralmente, senza il consenso dell'autore.
Per avere informazioni su questo autore, o per leggere altre sue eventuali pubblicazioni su Interactive People, fai clic Qui