Eccoci alla discografia postuma e live dei Doors
Absolutely Live è l'unico album live non postumo dei Doors. Uscito nel settembre 1970, raccoglie materale tra i migliori concerti della band: ottimi medley (tra Backdoor Man, Five to one, Love Hides), cover come Alabama Song, Build me a woman e Close to you (queste ultime due edite solo in versione live). Contiene anche The Celebration of the Lizard, di cui avevamo parlato in precedenza, e una versione da brividi di When the music's over, dove Morrison addirittura urla e zittisce il pubblico, reo di disturbare il rito della musica. Uno dei pochissimi (credo 15...) live entrati nei 500 migliori dischi Rock. MERITA.
Other voices è il primo album dei Doors senza Morrison. Ray prende il posto dell'amico Jim, con Ray in seconda voce; le canzoni non sono malvagie, No me moleste mosquito non è da buttare, ma i Doors che si conoscevano non sono questi, purtroppo.
Full Circle (1973) è il nono e ultimo disco ralasciato dalla band, il secondo dopo la morte del leader. Non è granché, Manzarek non riesce a riportare i Doors in vetta senza il grande amico Jim. Brani di scarsa qualità, ma qualcosa si salva, come Hardwood Floor. Di qui la storia della band diventa di ricordi, "best of" o "live" che continuano a sbancare. Ma qualcosa sta cambiando...VEDI NEWS
An American Prayer è il vero capolavoro postumo di Morrison. Pubblicato nel 1978, nasce da una serie di poesie scritte da Jim e incise durante una sessione in studio l'8 dicembre 1970, il 27° e ultimo compleanno di Morrison. I nastri rimasero in uno scatolone per quasi 8 anni, fino a quando Krieger si ricordò di essi, e convocato il resto della band, decisero di accompagnare quelle nude parole di Jim con musica. Così nacquero The Ghost Song (il video è molto bello), Feast of friends, con l'Adagio di Albinoni arrangiato in sottofondo (era già un'idea di Morrison), musica che chiude il film di Oliver Stone sulla band. Forse l'unico difetto è che la straordinaria musica incisa successivamente, rende un po' cruda la voce di Jim. Si sorvola volentieri su ciò. Ottimo pezzo da collezione.
The Doors in concert raccoglie in 2 cd Absolutely Live e alcune performance presenti in Alive she cried (raccolta in commercio solo all'estero) ed altre in concerti e performance tv. Il primo disco è appunto occupato dall'Absolutely Live, il secondo è condito di magnifici pezzi, quali Roadhouse Blues (stessa versione di An American Prayer), You Make me Real, Gloria di Van Morrison, Light My fire (con un poema di Jim durante la parte centrale), Little Red Rooster (con John Sebastian all'armonica), Moonlight Drive e Horse Latitudes, Texas Radio in medley con Love Me Two Times (il live alla tv danese), Close to you, con Ray alla voce, The Unknown Soldier e The End. Un album magnifico, un'occasione imperdibile per sentire le musiche della band dal vivo.
Dopo questi album sono usciti i 2 "Best Of", rimasterizzazioni dei vecchi album ed è comninciata la collezione Bright Midnight.
Nel 1997 sono usciti anche 2 cofanetti, Box Set 1-2 (in totale 4 cd), con brani inediti, demo e live della band. Qualcosa di unico!!
Due anni dopo è la volta di Essential Rareties, il meglio dei suddetti Box Set.
Bright Midnight è un'etichetta dei Doors che produce cd rari, senza Rothchild come produttore, al suo posto l'ex tecnico del suono Bruce Botnick. I cd in circolazione sono 8 (in Italia solo 2 per ora), registrati da concerti in tutta l'America. In Italia c'è il Bright Midnight - Live in America (con canzoni provenienti dai migliori concerti della band) e Highlights from the Acquarius Theatre, con la straordinaria prestazione del 1969 (post-Miami), all'Acquarius Theatre, sul Sunset Blvd. a Los Angeles.
"Doppio album con concerti registrati in giro per l'America nel corso dei quali i Doors hanno scatenato la folla, provocando qualche volta, la sommossa. Questo disco testimonia che i Doors hanno sempre trasportato il pubblico in un clima ammaliante. La loro forza è stata quella di aver saputo far alternare, e spesso all'interno di un brano musicale, la violenza e il barocco: una sorta di suspence mantenuta attraverso cadute di tensione e l'immediato ritorno ad un blues duro e squassante. (...) Questa musica è una carica esplosiva, un continuo richiamo alla dissolutezza dei sensi. Tutto si compie all'istante, senza alcun bisogno di ricerca ulteriore, di alchimia di suoni: si compie grazie al modo, tutto speciale, che ha Morrison di comunicare col pubblico, grazie a questa sua specie di amore e di odio che sembra unire ogni cosa. (...) Jim è un poeta decaduto, usato, che sprofonda negli abissi. E Absolutely Live è tutto questo: l'immagine fedele di uno dei gruppi più angoscianti del rock".
Paul Alessandrini