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ÖF IN CEREGHIN
E' la preparazione dell'uovo più comune e semplice, l'equivalente dell'uovo al tegame o uovo fritto,

ottenuto con il burro come condimento. Il nome deriva dall'aspetto, simile alla cotta (cerega) degli ecclesiastici. La formulazione con questo nome è diffusa in tutta la Lombardia, con parecchie varianti nel condimento (burro, lardo o olio) e nella consistenza dopo cottura di albume e tuorlo.


Porzioni: 1
Tipologia: Secondi piatti
Stagionalità: Tutto l'anno
Tempo di esecuzione: 5'
Tecnica di cottura: Frittura
Utensili: Tegamino

Ingredienti: UOVA FRESCHE (n.2, 120 g), BURRO (25 g), SALE (q.b.)

Esecuzione:
Soffriggere il burro nel tegamino
A colore oro scuro ed aspetto spumeggiante, rompervi le uova facendo attenzione a che il tuorlo rimanga integro
Lasciare coagulare l'albume (circa 1-2 minuti), salare e servire
 

Note

 

PESCE IN CARPIONE


Il carpione è un pesce di acqua dolce molto pregiato, parente della trota, ormai pressoché scomparso (in Italia si trova solo nel lago di Garda, dove la sua pesca è rigidamente regolamentata). Il carpione ha carni delicatissime, cosicché si usava prolungarne la conservabilità cuocendolo e addizionandolo di una salsa di aceto e verdure. Il nome di carpione è quindi trasmigrato alla preparazione, che vede l'impiego basilare di diversi tipi di pesce di acqua dolce.

Tempo di esecuzione: 60'
Tecnica di cottura: frittura
Utensili: tagliere, padella (o friggitrice), schiumarola, vaso di terracotta, cucchiaio di legno

Ingredienti: ALBORELLE (600 g), AGONI (n.6), OLIO PER FRITTURA (q.b.), FARINA (150 g), CIPOLLA (1/2), SEDANO (1/2 gambo), CAROTA (n.1), AGLIO (1 spicchio), PEPE NERO (n.6 grani), CHIODI DI GAROFANO (n.3), PREZZEMOLO TRITATO (20 g), TIMO SELVATICO (o SEGRIGIÖLA) (1 mazzetto), ACETO (1/2 litro), VINO BIANCO SECCO (1/2 litro), SALE (q.b.)

Esecuzione:
Pulire dalle interiora gli agoni e le alborelle, lavarli ed asciugarli
Infarinarli e friggerli in olio bollente, scolandoli con la schiumarola quando sono croccanti
Disporre il pesce nel vaso di terracotta T
Tritare le cipolle, l'aglio, il sedano e la carota
Rosolare in poco olio il trito, imbiondendolo, e quindi aggiungere il timo, i chiodi di garofano e i grani di pepe.
Addizionare l'aceto e il vino, portare all'ebollizione
Versare la salsa sul pesce, dentro la terrina di terracotta, aggiungere il prezzemolo e coprire: si può consumare appena raffreddato, ma è conservabile per alcuni giorni al fresco.



Note

 

RISO E LUGANEGA


"Lucanica, a lucanis populi a quibus romani milites primum didicerunt": così Varrone indica l'origine del nome di questa salsiccia di suino, diffusa (probabilmente dai soldati romani) con diverse etimologie nel Nord Italia (luganica, luganeca, luganga) sebbene originaria della Basilicata. La sua associazione con il riso realizza un piatto povero, comunque gustoso e completo. Nell'area brianzola il consumo di luganega era un tempo oltremodo diffuso, per la presenza del maiale grasso in quasi ogni famiglia: molto famosa era quella di Monza (già citata nel 1500), più magra e ricca. Il salumiere che a Milano si chiamava cervellée (per il prevalente smercio di cervella e altre frattaglie povere) era in Brianza il luganeghée, mentre le salamelle diventavano luganeghitt, il cotechino luganeghin de codega ed il cotechino con aglio luganeghin d'aj.

Porzioni: 4
Tipologia: Primi piatti asciutti
Stagionalità: Inverno
Tempo di esecuzione: 30'
Tecnica di cottura: Lessatura, Soffrittura
Utensili: Tagliere, pentola, cucchiaio di legno

Ingredienti: RISO per RISOTTI (400 g), LUGANEGA (100 g), BURRO (50 g), CIPOLLA (n.1), GRANA GRATTUGIATO (30 g), VINO BIANCO SECCO (1 bicchiere), SALE e BRODO (q.b.).

Esecuzione:
Togliere la luganega dal budello e farla soffriggere con un battuto di cipolla e burro
A dissoluzione delle parti grasse, aggiungere il riso e bagnare con il vino bianco
Lasciare evaporare ed aggiungere il brodo gradualmente, rimestando e continuando la cottura per 15 minuti
Servire cospargendo con il grana grattugiato



Note

 

PIZZOCCHERI ALLA VALTELLINESE


Sono il piatto-simbolo della tradizione valtellinese. Il nome è fatto comunemente derivare dalla stessa radice pit o piz da cui sarebbero originati i termini pizza, pitta, pittula, pinsa e pinza, comuni un po' ovunque in Italia, con significato affine a pezzo, pezzetto, cui può essersi sovrapposto il senso di pinsa, da pinzare = schiacciare, in riferimento alla forma. Meno attendibili appaiono le etimologie dal longobardo bizzo = boccone.

Porzioni: 6
Tipologia: Primi piatti asciutti
Stagionalità: Inverno, Autunno
Tempo di esecuzione: 45'
Tecnica di cottura: Lessatura, Soffrittura
Utensili: tagliere trinciante, pentola, colapasta, padella, zuppiera, cucchiaio di legno

Ingredienti: FORMAGGIO SEMIGRASSO DELLA VALTELLINA "CASERA" (180 g), PIZZOCCHERI (420 g), PATATE (180 g), VERZA (180 g), BURRO (30 g), SALVIA (n.5 foglie), PEPE (q.b.), SALE (q.b.)


Esecuzione:
Pelare e tagliare a pezzi le patate
Mondare, lavare e tagliare a strisce le verze
Cuocere in una pentola con acqua salata le patate e le verze
Tagliare il formaggio a fettine sottili
A cottura ultimata, unire i pizzoccheri
Cuocere per 10-15 minuti, scolare ancora al dente
(nel frattempo) Rosolare le foglie di salvia nel burro
Porre i pizzoccheri in una zuppiera
Unire il formaggio, il burro e la salvia ed amalgamare accuratamente
Servire, unendo del pepe a parte

 

Note

 

LEPRE IN CROSTATA


Era un piatto tipico nei ristoranti e nei crotti valtellinesi fino agli anni '50. Alcuni ricettari lo danno per originario del piccolo centro di Nosate (MI), da dove sarebbe arrivato in Valtellina alla fine del secolo scorso, con i primi flussi turistici, per la presenza degli amaretti, che non possono essere considerati una specialità locale.


Porzioni: 6
Tipologia: Carni
Stagionalità: Tutto l'anno
Tempo di esecuzione: 90'
Tecnica di cottura: Arrosto
Utensili: spiedo, cucchiaio

Ingredienti: LEPRE (n.1 già frollata e pronta per la cottura), PANNA ACIDA (300 g), AMARETTI GRATTUGIATI (5 cucchiai), SALE (q.b.)



Esecuzione:
Infilzare la lepre nello spiedo e farla cuocere nel girarrosto bagnandola spesso con la panna
A cottura quasi ultimata, dopo circa un'ora, toglierla dal fuoco e cospargerla con gli amaretti grattugiati mescolati con il sale
Rimetterla a cottura nel girarrosto e bagnarla ancora con la panna
Farla cuocere ancora 5 minuti o finché sulla superficie si è formata una crosta ben dorata

 

Note

 

 

RISOTTO CON FILETTI DI PESCE PERSICO


Questa ricetta lariana rappresenta una tipica sintesi dell'integrazione di risorse locali (il pesce) e sapere gastronomico regionale (il risotto): il risultato è un piatto ricco, entrato nell'uso della ristorazione più "alta". Il pesce persico (un po' come il lavarello), con carne morbida e delicata, è una preda ambita dai pescatori, non solo nel lago di Como ma anche nel Ceresio e in tutti i laghetti brianzoli. Oggi viene anche allevato e il filetto si trova commercializzato surgelato.

Porzioni: 6
Tipologia: piatto unico
Stagionalità: Tutto l'anno
Tempo di esecuzione: 45'
Tecnica di cottura: Stufatura, Frittura
Utensili: tagliere, casseruola, padella, mestolo, cucchiaio di legno

Ingredienti:FILETTI DI PESCE PERSICO (800 g), BURRO (100 g), FARINA BIANCA (2 cucchiai, 25 g), SALVIA (12 foglie, 10 g), RISO (500 g), BRODO VEGETALE (1,5 litri), CIPOLLA (n.1, 40 g), VINO BIANCO SECCO (1/2 bicchiere), SALE (q.b.)

Esecuzione:
RISOTTO: Tritare la cipolla finemente e rosolarla in una casseruola con 40 g di burro
Aggiungere il riso, mescolare e, quando è ben caldo, versare il vino, lasciandolo evaporare, sempre rimestando con un cucchiaio di legno
(nel frattempo) Preparare un brodo vegetale bollente o un court-bouillon di pesce
Aggiungere il brodo con un mestolo, poco alla volta, continuando a rimestare
Portare a termine la cottura nel tempo necessario (15-20 minuti)

FILETTI DI PESCE PERSICO: (nel frattempo) Rosolare una parte della salvia in una parte del burro rimanente (40 g)
Infarinare in un piatto i filetti di pesce persico
Friggerli con burro in una padella fino a colore dorato
Estrarre i filetti e tenerli in caldo
A cottura ultimata del riso, adagiarlo su un piatto da portata e disporvi i filetti a corona
Riscaldare un po' di burro (20 g) con il resto della salvia e versare sopra il risotto
Servire ben caldo.

 

 Note