Lecco è la
città dei contrasti.
Se le
suggestioni del passato affiorano ovunque e la trama dei monti e di acque
che la circondano ne addolcisce i contorni, le sue strutture moderne e la
tradizione imprenditoriale la pongono all'avanguardia in ogni campo.
Dalla
miriade di officine azionate un tempo dalle
acque del Gerenzone, agli
edifici per la torcitura della seta. La storia fa capolino ad ogni passo,
pur sotto la grande geometria veste di cemento della città.
Resti delle
mura del borgo cingono il sagrato su cui s'innalza la guglia di San Nicolao
contro la corona di rocce chiare del San Martino e del Resegone che assieme
a quelle della Grigna, affascinarono il famoso Leonardo. E ancora più in là;
il vecchio centro con le sue strette vie, i portali e il ponte Azzone
Visconti.
Lecco è
sempre stata presente in tutti i principali fatti storici, dalla decennale
guerra tra Milano e Como ( quando nel 1127 nel porto di Lecco si radunò una
flotta per portare il colpo decisivo alle difese comasche).
Nella sua
modernità: giardini, ville, il lungolago ( visitato nei week-end da migliaia
di giovani con le loro motociclette sfoggiando ognuno la loro molto belle).
Supeficie
_______ Kmq. 45,93
Altezza s/m
_____ m. 214
Festa
Patronale __ S.Nicolò 6 Dicembre
Numerosi nei secoli personaggi divenuti
famosi nel campo scientifico, umanistico e artistico nati o vissuti sulle
rive del lago di Como o di Lugano.
I vari paesaggi che si susseguono risalendo i laghi o le verdi vallate hanno
ispirato numerose pagine di molti scrittori che spesso trovarono in queste
terre una seconda Patria, una fonte d'ispirazione.
I maggiori personaggi legati al lago di Como sono sicuramente Alessandro
Volta, nato a Como nel 1745 e Alessandro Manzoni, nato a milano nel 1785.
Alessandro manzoni
nato a Milano il 7 marzo 1785, morto a Milano 1873,
Era figlio del conte Pietro Manzoni, un benestante proprietario terriero
originario di Barzio in Valsassina, e di Giulia Beccaria, figlia del grande
giurista Cesare Beccaria, la quale nel 1782 si separò dal marito per poi
(1795) stabilirsi a Parigi con Carlo Imbonati, lo stesso a cui Giuseppe
Parini aveva dedicato l'ode L'educazione.
Alessandro Manzoni, nato a Milano il 7 marzo 1785, morto a Milano 1873,
Era figlio del conte Pietro Manzoni, un benestante proprietario terriero
originario di Barzio in Valsassina, e di Giulia Beccaria, figlia del grande
giurista Cesare Beccaria, la quale nel 1782 si separò dal marito per poi
(1795) stabilirsi a Parigi con Carlo Imbonati, lo stesso a cui Giuseppe
Parini aveva dedicato l'ode L'educazione.
Quando Giulia sposa Pietro Manzoni ha vent'anni e lui quarantasei, due più
del suocero. È un matrimonio combinato, al quale la giovane acconsente
malvolentieri e che subisce con insofferenza. Così quando nasce Alessandro,
i soliti pettegoli danno per certo che la paternità del bambino sia da
attribuirsi a Giovanni, il più giovane e avvenente dei conti Verri.
Pietro Manzoni, però, riconosce il figlio e lo affida a una balia, dal
carattere dolce e allegro, che abita alla Cascina Costa, tra Malgrate e
Mozzate, nei dintorni di Lecco.
Ma il matrimonio di convenienza tra i coniugi Manzoni dura poco; Giulia si
dimostra insofferente a un'atmosfera buia e retrograda, e comincia a
frequentare la casa dei Verri, dove si innamora di Giovanni.
Con la nascita del bambino la situazione in casa Manzoni diventa sempre più
fredda, tanto che nel 1791 Giulia chiede e ottiene la separazione legale,
che verrà ratificata dal tribunale nel febbraio 1792. Alessandro secondo la
legge resta con il padre.
A sei anni il piccolo Alessandro entra nel collegio dei padri Somaschi,
prima a Merate e poi, nel 1796, a Lugano. Due anni dopo eccolo a Milano, nel
collegio dei Nobili, gestito dai Barnabiti: dieci anni in tutto, durante i
quali riceve una buona educazione classica. Dalla scuola, però, esce
esasperato e ribelle, forse anche amareggiato dalla sua situazione
familiare, ma gratificato da alcune amicizie che dureranno tutta la vita,
come quella di Ermes Visconti (1784-1841).
I genitori si interessano poco di lui; già dal 1792 Giulia Beccaria, che nel
frattempo, abbandonando casa Verri, aveva conosciuto il nobile e ricco Carlo
Imbonati, col quale si stabilisce prima a Londra e poi a Parigi, dove viene
accolta favorevolmente anche grazie alla fama del padre, finché nel 1805 il
nobile muore improvvisamente lasciandola erede di una cospicua fortuna.L'adolescente Manzoni, fu in pratica abbandonato dalla madre, ed ebbe scarsi
contatti umani con il padre, che in lui vedeva l'immagine del suo fallimento
matrimoniale e di una donna che non era stato capace di amare e conquistare.
L'adolescenza di Alessandro trascorse quindi senza affetti familiari.
Intanto nel 1798 Alessandro ritorna a Milano, che nel frattempo era
diventata la capitale della repubblica Cisalpina, dopo il Trattato di
Campoformio, col quale Venezia cade sotto l'Impero austriaco e Napoleone
consolida il suo dominio sull'Italia settentrionale, nel collegio Longone
dei Padri Barnabiti.
Nel 1801 completa gli studi e ritorna in famiglia nel palazzo di via san
Damiano, alternando i soggiorni nella villa estiva al Caleotto, presso
Lecco; ma vive praticamente isolato da padre, insieme alla servitù, pur
conoscendo ospiti abbastanza occasionali come Monti, Foscolo e Cuoco;
Alessandro, nella casa del conte Manzoni, respira un'atmosfera malinconica,
accresciuta dalla tetraggine delle sette zie nubili, una delle quali ex
monaca, e dallo zio monsignore che porta la natta all'occhio. Pure, riesce a
divertirsi, come tutti i giovani. Ama il teatro, va a giocare al Ridotto
della Scala, conosce il poeta Vincenzo Monti (1754-1828) che gli sembra
un'immagine autorevole da imitare, ammira le idee che diffonde Napoleone in
tutta Europa, anche se il personaggio lo lascia perplesso.
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