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Alcune Foto delle mie prime apparecchiature adottate per la ricezione dei satelliti Polari APT in analogico
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- La mia prima antenna motorizzata 6+6 elementi a dipoli incrociati progettata e autocostruita per la ricezione dei satelliti Polari
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- In questa foto ci sono io durante la procedura d'impostazione dell'azimut d'antenna secondo i dati ricavati dalla mappa Polare fornitami dalla NASA. Sulla destra un modesto ingranditore fotografico per passare dal negativo alla foto su carta dell'immagine.
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- Primi tentativi di sincronizzazione con divisori di frequenza a valvole e l'uso dell'oscilloscopio TES 366 da me modificato per l'impiego come monitor APT. Di fronte all'oscilloscopio è piazzata la macchina fotografica per la memorizzazione degli 800x800 punti di cui era formata ogni immagine APT ricevuta.
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- In questa foto i divisori a valvole sono stati sostituiti con divisori a transistor e l'oscilloscopio con un televisore 12 pollici da me opportunamente modificato per ottenere una scansione orizzontale di soli 4 Hz e una sensibilità d'ingresso video pari a quella dell'oscilloscopio.
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Ultima fase prima dell'impiego dello Scan-converter e poi del Computer
- In
questa foto per la sincronizzazione
del segnale APT ero già passato
dai divisori a Transistor ai divisori realizzati con integrati della serie TTL
e poi
successivamente con integrati CMOS, inoltre la macchina fotografica a pellicola era stata sostituita
con la più pratica ed economica Polaroid da me modificata allo scopo. Avevo anche da tempo applicato
alle mie apparecchiature una serie di automatismi per
fare svolgere quelle operazioni che prima eseguivo soltanto manualmente
come ad esempio il movimento dell'antenna per inseguire il satellite di turno e la registrazione
in automatico del
relativo segnale su nastro bobinato. Il segnale una volta registrato in
automatico veniva
poi da me convertito in immagini
al ritorno dalla mia attività lavorativa quotidiana.
Diciamo pure che tutti i
componenti di queste foto possono considerarsi ormai da tempo obsoleti
o poco più che oggetti da museo, ma
è altrettanto vero che per me continuano a rappresentare gran parte delle mie personali
soddisfazioni di quell'epoca straordinariamente pionieristica e autodidatta
riguardo la ricezione
in proprio fin dai
primi satelliti
meteorologici lanciati nello spazio.
Mi scuso per la scarsa qualità delle foto, purtroppo non sono più in possesso degli originali e ho dovuto fotocopiarle dai miei articoli pubblicati sulla rivista "CQ Elettronica". |