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I, VOIDHANGER MAGAZINE - CULTO

 

DAVID CROSBY
If I Could Only Remember My Name...
di Voidhanger

È il 1971, la grande festa di Woodstock è finita da un pezzo, e l’estate dell’amore ha lasciato il posto ad un freddo inverno. Freddo come la morte, giunta ad Altamont durante un concerto dei Rolling Stones per mano degli Hell’s Angels, incaricati del servizio d’ordine. E freddo come il cadavere di Christine Gail Hinton, la donna di David Crosby, deceduta in seguito ad un incidente stradale proprio mentre l’artista californiano assaporava il successo ottenuto da CSN&Y col bellissimo “Déjà Vu”.

Con un passato importante nei Byrds, fondamentale psych-band dei ’60, Crosby è stato un personaggio cardine della stagione psichedelica di San Francisco. Dei Jefferson Airplane è stato saggio consigliere, oltre che generoso collaboratore: suoi alcuni dei loro pezzi migliori, da “Triad” a “Wooden Ships”, fino all’apice emozionale di “A Child Is Coming”, firmata insieme alla prima incarnazione dei Jefferson Starship. Dei Grateful Dead riuscì a conquistarsi l’amicizia e la stima: cosa rara, che freak di quel genere si lasciassero avvicinare da gente estranea alla loro cerchia ristretta. 
Ma Crosby era diverso. Già nei Byrds aveva dato saggio della sua poesia introspettiva e lisergica. Poi, nel gruppo che porta le iniziali sue e di Stephen Stills, Graham Nash e Neil Young, scioglie i legacci della sua ispirazione scrivendo una serie di brani di portata generazionale, a partire dalla sublime ballata “Almost Cut My Hair”.

Infine, nel ’71, arriva “If I Could Only Remember My Name…”, l’album solista che alcuni considerano il più bello dell’intera psichedelia californiana, degno suggello ad un’era irripetibile posto ad inizio di un nuovo decennio che si preannuncia duro e difficile. La scomparsa dell’amata Christine pesa come un macigno, ma Crosby anestetizza il dolore con le droghe, dando corpo e spessore al senso di perdita. La spettrale “I’d Swear There Was Somebody Here”, traccia conclusiva del disco, ha il sapore dell’elegia. Racconta l’assenza attraverso i vocalizzi dell’artista, registrati in una stanza vuota e con un’eco naturale.
È un po’ il simbolo del carattere sperimentale dell’album, ma anche del diverso processo produttivo seguito da Crosby. L’imperativo è quello di cogliere l’attimo, di catturare su nastro tutto quello che succede in studio, e di farlo coi suoni più naturali possibili. Stephen Barncard, reduce dalle registrazioni di “American Beauty” dei Dead, non se lo fa ripetere due volte, e immortala le chitarre acustiche più scintillanti e cristalline di sempre. Un suono organico che trova la sua massima espressione nel capolavoro indiscusso di “Laughing”, fiaba sull’innocenza e monumento alla purezza d’animo a cui danno il proprio contributo Joni Mitchell e due Grateful Dead, Jerry Garcia (alle prese con un pedal steel atipico) e il bassista Phil Lesh.

Neil Young fa la sua comparsa in “Music Is Love”, un’improvvisazione per chitarra a 12 corde a cui partecipa anche Nash, mentre i piloti dell’aeroplano Jefferson - Grace Slick e Paul Kantner - cantano insieme a David Frieberg dei Quicksilver Messenger Service nella corale “What Are Their Names”, folk di protesta che gira intorno ad una nenia fumosa. I numerosi ospiti di Crosby si ritrovano insieme in “Song With No Words”, tutta giocata sul potere evocativo delle loro voci combinate, mentre la lunga e cinematografica “Cowboy Movie” camuffa la crisi dei CSN&Y dietro una storia western di donne e banditi.
Il suo testo torrenziale e descrittivo è qualcosa di atipico nell’economia di “If I Could Only Remember My Name…”, dato che in esso Crosby rinuncia spesso alle parole, preferendo realizzare un album per immagini, denso di impressioni e sensazioni. Impalpabili ed evanescenti come i ricordi, come lo sguardo stesso di Crosby raccontato in copertina: nostalgicamente perso nei colori accesi di un tramonto che fa da sipario ad un’intera epoca e ad una stagione della sua vita tanto bella quanto dolorosa.

 

(La recente ristampa della Rhino, come sempre curatissima, contiene l’ottimo inedito “Kids And Dogs”, note dell’artista a margine di ciascun brano ed un DVD-audio supplementare che ripropone l’album in qualità dolby digital.)

 

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