Contatto coi defunti

Breve storia

Tutto cominciò negli Stati Uniti, verso il 1847-1848, in una fattoria di Hydesville (stato di New York), che si diceva abitata dagli spiriti. Si raccontava che i mobili si spostavano da soli, e soprattutto che si sentivano dei colpi battuti regolarmente sui muri. Un divertimento per le due ragazze più giovani della casa, Margaret e Katie Fox (15 e 12 anni) che assieme alla madre inventarono un codice di "conversazione", basato su un principio semplicissimo: un colpo per A, due per B ecc. Il mezzo per comunicare tra i vivi e i morti è scoperto. Lo "spirito" arriva anche a dare la sua identità: è un certo Charles, venditore ambulante assassinato da un precedente locatario, e sepolto in cantina!

Vicini, amici, curiosi diffondono la notizia in un lampo e così nasce lo spiritismo che conosce un successo immediato. Margaret e Katie con la sorella maggiore cominciano un viaggio d'esibizioni pubbliche attraverso tutta 1'America; infatti, sembra che la comunicazione con gli spiriti avvenga di preferenza in presenza di persone particolari dette "medium", o intermediari fra il quaggiù e l'aldilà. Sei anni più tardi, negli Stati Uniti, si contavano già diecimila medium, tre milioni di seguaci e una ventina di riviste specializzate.

Come entrare in contatto con i defunti?

Quali tecniche usare?

Eccone alcune:

- I colpi ribattuti (o "raps"). La "tiptologia" è il linguaggio della comunicazione con lo spirito che batte.

- II tavolo rotante. Risponde "sì" con un colpo, "no" con due colpi. Talvolta si muove o dondola con grazia.

- La tavoletta "Oui-ja (= sì in francese e in tedesco). Su un quadrante segnato con le lettere dell'alfabeto si pone un ago mobile che, si ritiene, compita il messaggio dello spirito interrogato.

tavola

- II bicchiere parlante.   Invece dell'ago, si usa un bicchiere rovesciato su una superficie liscia. I partecipanti mettono l'indice sul bicchiere, il quale si sposta verso le lettere dell'alfabeto in risposta alle domande fatte

La psicografia. Al tavolino o alla tavoletta viene applicata una penna che scrive direttamente le lettere del messaggio. Tecnica più delicata!

- La scrittura automatica. Invece del tavolino o del bicchiere, è la mano del medium (deve avere la mente sgombra, disponibile ad "accogliere lo spirito"...) che con una matita scrive il messaggio dei disincarnati.

- L'evocazione degli spiriti. È il non plus ultra delle tecniche... E richiede alcune condizioni preliminari. Sia che il medium trasmetta il messaggio per iscritto o a voce, che lo senta come un discorso interiore o lo colga con la sua sensibilità, che lo materializzi con ectoplasmi o faccia apparire oggetti, l'ambiente deve essere oscuro (come per sviluppare una pellicola fotografica). Spesso il medium si ritira nella "camera oscura". I presenti devono tenersi in gruppo, fare catena, a mediumvolte canticchiare una dolce melodia. Si riconoscerà allora l'identità dello spirito: dai ricordi comuni che vengono evocati, se si tratta di persona cara e morta di recente; dai suoi discorsi e dai suoi riferimenti, se si tratta di un grande personaggio come Buddha, san Luigi, De Gaulle.
 





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