Yule
Solstizio
d’Inverno
(
Saturnalia, Alban Arthan )
Celebrato
attorno al 21 Dicembre
Yule
indica la festa del solstizio d’inverno, celebrata quando il
mondo raggiunge il suo periodo più buio, nella notte più
lunga dellpanno , sin dall’antichità dalle popolazioni
celtiche e germaniche e chiamata anche con il nome di Saturnalia,
riprendendo la celebrazione Romana delle divinità agricole
come Saturno, da cui il nome deriva.
La
parola moderna, derivante dall’Anglo-Sassone “ Iul “ o
dal Germanico “ Yula “, significa “ ruota “, alla
base il concetto che l’anno giri come una ruota, la Grande Ruota
dello Zodiaco, la Ruota della Vita o del Sole.
Si
dice che l’ora più buia preceda l’alba e che la
festa di Yule celebri per questo la rinascita del Sole.
Secondo
la tradizione Bardica, il Solstizio d’Inverno era chiamato
“Alban Arthan” dai Druidi, era in quel momento che esi
coglievano il vischio sacro dalla Quercia, una tradizione che ha
mantenuto il legame con l’usanza delle decorazioni natalizie con
la medesima pianta.
Yule
è la festa dedicata alla nascita del Dio Sole, figlio del dio
morto l’anno precedente. Questa idea della celebrazione della
rinascita del Sole era così universale nel mondo antico che i
cristiani vi si adattarono trasformandola nel natale ( il solstizio
d’Inverno nell’antico calendario astronomico romano cadeva
il 25 dicembre). Nessuno sa con certezza quando Cristo nacque, ma
mantenendo questa festa, Cristo veniva misticamente identificato con
il Sole, il “Divino Re”. Così, molte delle
tradizioni di Yule, praticate dai Germani, dai Celti e dai Romani
sopravvivono oggi sotto le spoglie di una festività cristiana.
Per
le popolazioni germaniche, Yule è la più importante
festività dell’anno e in questo periodo le divinità,
chiamate anche “esseri di Yule”, erano più vicine al
Midgar (il mondo di mezzo, dove vivono gli umani). Gli spiriti dei
morti erano liberi di tornare tra i vivi ed esseri come Elfi e Trolls
manifestavano la loro presenza. In questo senso può essere
associata alla celtica Samhain ( Halloween ).
Nelle
cronache Anglo-Sassoni si legge la celebrazione di una dea, nella
notte del Solstizio, la Dea fertile dell’estate che muore per
rinascere come un Dio, portatore di gelo, buio e morte, il quale
purificherà la terra prima della prossima estate feconda.
Questo Dio è la reincarnazione della Dea, in un eterno ciclo
di nascita/morte, nella Ruota della Vita.
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