Nel primo libro dei battesimi(1379-1404), alla 63a registrazione,
secondo la trascrizione di Flavia De Vitt, troviamo:
ANNO Domini 1380: (f. 3v) 63. Anthonius filius Nicoli Balistuce baptiçatus
per presbiterum Iustum, compatres Nicholus Canonicus et Venturinus dictus Gleuur,
commater vero Mellibusia uxor Zichuti, die XVII ianuarii.
"Anno del Signore 1380: Antonio figlio di Nicola Balistuce (è stato) battezzato
dal presbitero Giusto, padrini Nicola Canonico e Venturino detto Gleuur, madrine
Mellibusia moglie di Zichuti, il giorno 17 di gennaio"
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Alla 158a registrazione:
ANNO 1381: 158. Cecilia filia lusti balisterii baptiçata per presbiterum lustum, compatres
Iacobus Milie et Lodovicus spatarius, commater Gisluta uxor Lepori capellarii,
VII aprilis.
"Anno 1381: Cecilia figlia di Giusto Balisterio (è stata) battezzata
dal presbitero Giusto, padrini Giacomo Milie e Ludivico Spatarius, madrine
Gisluta moglie del Lepre cappellaio, il giorno 7 di Aprile"
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Alla nota 148 di pagina 129, relativa alla 151a registrazione dell'opera
della De Vitt, viene riportata la seguente citazione di un atto notarile del 11 settembre 1373:
(ASU, NA, b. 2233, 1373 sept. 11);
Cuminuzza detta la Torricella, del fu Vuarentussio da Gemona, nel 1373 settembre 11,
Gemona, stipulò i patti dotali con Venturino detto Lyeur (Lepre), cappellaìo,
futuro marito di sua figlia Berta.
(ASU, NA, b. 2237, 8, 1385)
nel 1385 ottobre 27, Gemona, testamento di Cuminuza, in cui la donna ricordò le figlie
Berta e Margherita e la figlia di questa, Fiore.
(L'intero documento
ASU, NA, b. 2233, 1373 sept. 11, è riportato fra i Documenti)
"Venturino dicto Lyeur capellaio"
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Per chi non conosce la lingua friulana, si precisa che "LIEUR", nelle sue varie grafie
("Gleuur", "Gleur", "Glieur", "Jeur") è una parola della lingua friulana e significa "Lepre".
E' facile immaginare che il Gleuur della registrazione 63, (il gruppo fonetico
GL deve essere letto come nella parola giGLio
della lingua italiana), e Lyeur, della
nota 148 (ASU, NA, b. 2233, 1373), siano la stessa persona. Il Lepori (dativo=sposata al Lepre)
invece, della registrazione 158, dovrebbe essere una persona diversa, appartenente
allo stesso ceppo familiare, essendo indicato come marito di Donna Gisluta, e non Berta
come indicato nel documento relativo ai patti dotali di cui alla nota 148 (ASU, NA, b.
2233, 1373).
A questo punto sarebbe interessante chiederci chi era questo Venturinus Gleur
o Lepori e da dove venisse. Non abbiamo fonti certe e nulla che colleghi in
qualche modo queste fonti tra loro in modo certo. Alcune ipotesi ci portano in Lombardia, altre
addirittura in Boemia e Moravia, tra Praga e Cracovia. Un'altra ipotesi ci riporta ancora a Gemona:
in "Cognomi della Carnia" di Elwis De Stefani, S.F.F.2003, viene riportata una notizia proveniente dallo
Schedario Antroponimico di G.B.Corgnali di un "Nicolao dicto Lepore" vivente a Gemona nel 1325!!!
Vedremo queste suggestive ipotesi nel prossimo capitolo...
Nell Primo libro dei Battesimi,
in tutto il periodo 1379-1404 non troviamo altre citazioni che facciano pensare a
possibili figli di Venturinus Glieur e Berta o di Gisluta Uxor Lepori.
Nessuno dei bambini registrati infatti viene
ricordato con il soprannome "Glieur".
Anche in "ASU, NA, b. 2237, 8, 1385", la madre di Berta, Caminuccia, cita nel testamento
solo una figlia di Margherita, sorella di Berta, forse perchè era rimasta
vedova.
Si può pensare che Venturinus Glieur e Berta, abbiano avuto figli
prima del 1379, cioè tra il 1373, data dei patti dotali, e il 1379. E la stessa
cosa vale per Gisluta uxor Lepori.
Molto più semplicemente si può pensare che i figli di Venturinus non
vengano indicati con il soprannome "Glieur" ma semplicemente come
"filius/filia Venturini" (figlio/figlia di Venturino).
Troviamo infatti le seguenti registrazioni:
Anno Domini M° CCC° LXXXII° (1382):
217. Margareta filia Muçerii macellarii baptizata per presbiterum Iustum,
compatres Daniel de Cramis et Feus Venturini, commater Dorothea
uxor Brunitinie macellarii, Xa ianuarii.
Anno Domini M° CCC° LXXXIII° (1383):
289. Vilelmus Venturinus, baptizatus per presbiterum Odoricum, filius
Iacutii a Venturino, compatres Fantonus Tuscus et Daniel Giçute,
commater domina Katerina uxor Francisci dicti Abbatis, XIa aprilis.
Anno Domini M° CCC° LXXXV° (1385):
428. Helena filia Nicolai quondam Phylippi arotarii baptizata per presbiterum
Odoricum, compatres Odoricus dela Ceya et Artichus quondam Vuilielmi Vinturini,
commater Hellena uxor Bevilaque, XXVIa februarii.
Anno Domini M° CCC° LXXXV° (1385):
434. Anthonius filius Odorici quondam Çulianutti baptizatus per presbiterum
Iustum, compatres Nicolaus Frasini et Artichus filius quondam Vuilielmi
Vinturini, commater Nicolota uxor magistri Uliani, die XIIa marcii.
Anno Domini M° CCC° LXXXX° (1390):
774. Appolonia filia Iacutii quondam Guilelmi Vinturini baptizata per
presbiterum Iacobum, compatres Iacobus Mutisse, Peregrinutus cerdo, commater
Hellena uxor Bevilaque, die IIIa februarii.
Anno Domini M° CCC° LXXXXIII° (1393):
1049. Benedicta filia Bertuli massarii prioris hospitalis baptizata per
presbiterum Georgium, compatres Iacutii quondam Guilelmi Vinturini,
Iançilinus hospes, commater Agnes filia quondam Fievi hospitis, die IIIIa iunii.
Anno Domini M° CCCC° (1400):
1522. Iacobus filius Nicolai nepotis Carboni baptizatus per presbiterum Odoricum,
compatres Leonardus Vencislai, Venturinus, commater uxor Petri Egidii,
die XXVIIIa martii.
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Purtroppo le registrazioni del primo libro terminano nel 1403 e fino alla fine del 1441
non possediamo altre notizie, poichè i battesimi non sono stati registrati
o i libri sono andati perduti.
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Il secondo libro dei battesimi (1441-1446) è stato studiato dalla
Dott.sa Elena Ursic nella sua tesi di laurea nel 2000.
Nel periodo non troviamo nessuna registrazione di battesimi di figli di qualche
Lepore, o almeno non vengono indicati con quel soprannome.
Questo ci fa pensare che il soprannome "Lepore" si sia imposto ufficialmente come cognome
solo in anni successivi, e che i "Lepore" fossero ancora individuati in base al nome
del padre.
Anche in questo periodo infatti troviamo alcuni individui detti "Venturini"
(figlio/a di Venturino).
Anno Domini M° CCCC° XXXXIII° (1443):
69. Blasiola filia Danielis Seraphini baptizata fuit per presbiterum Johannem Valesum priorem
Sancti Spiritus, compatres Paulus de Partistagno et Petrus de Montenars, commater
Jacoma Venturini, die IIIa Februarii.
99. Helena filia Hermacore Pascuttini baptizata fuit per presbiterum Nicholaum Ziti,
compatres Nicholaus Abatis et Jacobus Vinturini, commater Florencia,
die XXVIIa junii.
117. Leonardus filius Danielis filius Nicolai de Braida baptizatus fuit per presbiterum
Nicholaum Ziti, compatres Johannes Paulus et Vinturinus, commater
Helena uxor filii Vidusii, die XVIIIa augusti.
Anno Domini M° CCCC° XXXXIIII° (1444):
176. Helena filia Antonii Ferandi baptizata fuit per presbiterum Nicholaum,
compatres fuerunt Nicholaus Flumiani et Simeon Luchini, commater Francischina uxor
Venturini barberii, die XXIIa junii.
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A questo punto però, si pongono alcune questioni relative ai cognomi "Venturini"
e "Lepre".
La prima questione è che anche "Venturini" è un cognome tuttora presente a Gemona.
Ci vengono in aiuto le ricerche già effettuate da Decio Tomat sui cognomi. Infatti
il Tomat, in "Dal Broili e dal ronco ad habitar Giemona - Indagine sui cognomi
gemonesi dall'analisi dei registri battesimali 1546-1656",
ci ricorda che il cognome Venturini scompare da Gemona nel Quattrocento per poi ricomparire
e permanere ininterrottamente a Gemona dal 1592, proveniente da Osoppo
Così dice il Tomat dei Venturini:
"Venturini ( Vinturini, Venturini). Cognome proveniente da Osoppo,
presente a Gemona dalla fine del 1500. Nel 1592 il battesimo di 'Joannes Paulus
filius magistri Francisci Venturini d'Osopio'. ... Presente nel Gemonese e in
altre zone del Friuli. Citato in alcuni battesimi del `300."
Probabilmente uno dei fratelli o dei figli di Venturino Lieur si era trasferito nella vicina
cittadina di Osoppo. Lì il cognome si afferma e solo successivamente ricompare a Gemona dove
invece prevale il soprannome "Lieur" (lepre).
La seconda questione è posta dal cognome "Lepre" tuttora molto presente
in Carnia, a Nord di Gemona.
La spiegazione può trovarsi nel fatto che qualche componente della famiglia dei discendenti
di Venturino Lieur (Lepre) sia emigrata in qualche paese a Nord di Gemona (Venzone, Portis,
Moggio, Amaro) portandosi naturalmente appresso il soprannome.
Oppure...
Oppure è vero il contrario!
Nello Schedario Biasutti (Biblioteca del Seminario di Udine), un cartellino riporta:
"Gemona - Nicolò detto Lievur di Amaro, già 'vicinus terre Glemone' - ASU 2225, 16 luglio 1329 - "
Si tratta di un documento redatto dal Notaio Stefano Valconi di Gemona il 16 luglio 1329:
clicca qui per vedere l'intero documento
Solo a Gemona, prima della metà del 1500 era invalsa l'abitudine di registrare i battesimi
su registri ufficiali che erano redatti sempre in latino e venivano pertanto tradotti in latino
anche i nomi e i soprannomi delle persone.
A Gemona quindi il soprannome "Lieur" (Lepre) diventa "Leporis"
o "a Lepore". Anche a Gemona però permangono le registrazioni in Friulano dei nomi e dei soprannomi:
probabilmente quando venivano fatte da Camerari o Notai che non conoscevano la lingua
locale o non conoscevano il latino e quindi non avevano modo di tradurre i soprannomi in latino,
limitandosi a riprodurre graficamente il suono. E questo spiega anche le diverse grafie con cui il
soprannome viene scritto.
Negli altri paesi invece, i soprannomi rimangono così come sono e solo dopo il Concilio di Trento
vengono codificati come cognomi secondo la lingua ormai in uso, l'italiano, e il soprannome "Lieur"
diventa "Lepre".
Nello stesso Schedario Biasutti, troviamo un'altra scheda, purtroppo incompleta:
"Gemona Sabbadinus Leporis - 1290 "
Manca la citazione del documento da cui è stata tratta la notizia!
Possiamo solo prendere atto che il Biasutti ha letto un documento del 1290, in cui compariva il cognome Leporis:
questo potrebbe anche bastarci, per ora.
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