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L'Archivio della Parrocchia
di Gemona del Friuli




Tutta la genealogia e la maggior parte delle notizie riportate in questa ricerca, sono ricavate dall'archivio della Pieve Arcipretale di Gemona del Friuli. Altri documenti prevengono dall'Archivio di Stato di Udine (ASU), dall'Archivio Comunale di Gemona, dalla Biblioteca Comunale di Gemona, dalla Biblioteca Comunale di Udine, dalla Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Udine e dalla Biblioteca della Università di Udine.

Purtroppo l'archivio della Pieve Arcipretale di Gemona non è ancora dotato di strumenti di riproduzione dei documenti. E l'unico modo per la consultazione, è la consultazione diretta degli originali.
Questo richiede tantissimo tempo, per cui anche questo lavoro procede a rilento, tipo "work in progress", e comporta anche una certa approssimazione.
Ho preferito comunque iniziare la pubblicazione dei dati raccolti anche se incompleti, sperando che altre persone, interessate all'argomento, mi venissero in aiuto, con suggerimenti, notizie e documenti in loro possesso.

La ricerca è stata compiuta grazie alla competenza, alla disponibilità e alla collaborazione, nella fase di raccolta dei dati, della dott.sa Serena Croatto, responsabile dell'archivio. Un particolare ringraziamento è dovuto a Decio Tomat che da vero appassionato ed esperto di ricerche archivistiche, mi ha fornito l'importante materiale da lui raccolto e preziosi consigli nello svolgimento della ricerca. Sono stati inoltre decisivi gli studi e le pubblicazioni della Proff.sa Flavia de Vitt e della Dott.sa Elena Ursic sul Primo e sul Secondo libro dei Battesimi. Infine debbo la mia riconoscenza a Mons. Gastone Candusso, Arciprete di Gemona, che ha consentito la consultazione dei registri e incoraggiato la ricerca.

L'intenzione é quella di ricostruire l'intera genealogia dei Lepore a Gemona, ricercandone le origini, l'eventuale provenienza e i possibili collegamenti con famiglie che ora portano un cognome diverso e con altri nuclei di Lepore in Italia.


Da "Dal Broili e dal ronco ad habitar Giemona - Indagine sui cognomi gemonesi dall'analisi dei registri battesimali 1546-1656"
di Decio Tomat (in GEMONA, ed. Soc. Filologica Friulana, 2001)

"In niuno locho del Friuli se scrivevano li putti quando sono baptezati excepto che qui a Giemona".
Questa nota del sacrestano gemonese del 1553 evidenzia l'importanza del fondo archivistico dei registri battesimali conservati nella Pieve di S. Maria di Gemona, i più antichi dei quali risalgono al 1379.

Il primo studioso a dare notizia dell'esistenza di tali registri battesimali fu Mons. Giuseppe Bini, Arciprete di Gemona dal 1737 al 1773, il quale, riordinato l'archivio della Pieve, ne compilò un primo elenco.

In tempi più recenti, le presenza a Gemona di registri Battesimali anteriori al Concilio di Trento(1564) viene segnalata alla comunità scientifica dallo storico H. Jedin, sulla base di informazioni avute dall'Arciprete di Gemona Mons. Monai intorno al 1950.

Sul contenuto di questi documenti si accentrò l'interesse di studiosi come Giuseppe Marchetti.

Un primo esame, limitatamente a sette anni compresi tra il 1379 e il 1384, venne compiuto nel 1961 da E. Armellini. In seguito i registri furono oggetto di indagine sistematica da parte di Flavia De Vitt che pubblicò la trascrizione del primo libro dei battesimi riguardante il periodo dal 1379 al 1404, e da Elena Ursic che pubblicò la trascrizione del secondo libro dei battesimi riguardante il periodo dal 1441 al 1446.

Da "Il registro Battesimale di Gemona Del Friuli 1379-1404" di Flavia De Vitt, 2000:


Il più antico registro battesimale manoscritto conosciuto al mondo è conservato nell'Archivio della pieve arcipretale di S. Maria Assunta di Gemona del Friuli, sezione Anagrafe ecclesiastica, ed è designato come "Registro dei Battesimi 23" o più semplicemente "Registro dei Battesimi Libro I°".

Il libro, membranaceo, fu scritto fra il 1379 e i primi anni del Quattrocento.

Il registro fu commissionato dall'amministrazione della pieve di Santa Maria Assunta di Gemona nel 1378 e realizzato a partire dall'anno successivo:

1378. Per far far 1 libro da scriver li infanti che si batiza, lib. 4, sol. __.
(da DRUSIN, I codici miniati, p. 111. Su Giovanni Molinari, DE VITT, Istituzioni ecclesiastiche, p. 145, 137-149, 217).

Per le decorazioni, nel 1388 fu pagato un cappellano gemonese, prete Giovanni Molinari, nipote di prete Giusto Buffa:

1388. Item spendey, ch'io dey a Zuan, el nevot di pre Just, ch'al alumia un codis di batià, sol. 5.
(Da DRUSIN, I codici miniati, p. 111).

Riporto la trascrizione di F. De Vitt dell'inizio del Libro I° dei battezzati:


In Christi nomine. Amen. Anno Domini M° CCC°LXXVIIII°, indictione secunda, die IIIa marcii, sub Iacutio Muntisani tunc camerario, constructus est liber iste, continens baptizandos, sacerdotem baptizantem et qui baptizatum de sacro fonte levarunt. In primis

  1. Thomasina filia Ludovici de Alteneto baptiçata fuit per presbiterum Nicholutum, cuius compatres fuerunt Nicholaus Francischini, Iacutius Schode, commater Katherina uxor Marcie, die III' marcii.

  2. Agnes filia Petri Odorici de Brayda baptiçata fuit per presbiterum Nicholutum, cuius compater fuit Iacobus Scharacini, commatres vero fuerunt Bituça quondam Nodoni, Margareta filia Herici Buduscli, die VI marcii.

  3. Christoforus filius Martini quondam Martiniç baptiçatus fuit per presbiterum Iustum, compatres fuerunt Dominicus Folopanni et Riçardus fistulator, commater Margareta filia Driusii Buduscii, die Xa marcii.

  4. Gregorius filius Blasoti Curte baptiçatus fuit per presbiterum Iustum, compatres fuerunt Nessius cerdo et Piçolus tabernarius, commater fuit Dilena uxor Iohannis Sivinel, die XIIIa marcii.

  5. Leonardus filius Gonchi Sweygin baptiçatus fuit per presbiterum Nicholutum, compatres Piçolus tabernarius, Nicolaus Artichi, commater Armilina uxor Stephanic Peregrine Longe, die XXVa marcii.

Questo primo libro riporta i battesimi fino al 1404(in realtà fino al 1403), e purtroppo i libri o i fogli successivi dal 1404 al 1441 sono andati dispersi.

Il secondo libro dei Battezzati che ci è pervuto riporta i battesimi dal 1441 al 1446. Questo libro è stato trascritto da Elena Ursic nella sua tesi di laurea 'Registro battesimale di Gemona del Friuli 1441-1446' (2000).

Il terzo libro, riporta i battesimi dal 1452 al 1482.

Il quarto libro, riporta i battesimi dal 1490 al 1545. E' il primo libro di carta, ed è stato più volte restaurato, invertendo spesso l'ordine dei fogli. E poichè nelle singole registrazioni dei battesimi non è riportato l'anno ma solo il mese e giorno, mentre l'anno è riportato una volta sola nella prima registrazione, la sequenza della datazione è talvolta poco logica. L'intero libro meriterebbe di essere rianalizzato approfonditamente, ricercando una sequenza cronologica delle pagine più verosimile.

Il Tomat nella sopracitata indagine sui cognomi gemonesi 1546-1656, analizza:

  • il libro V: Registro dei battesimi n. 27 (1546-1604)

  • il libro VI: Registro dei battesimi n. 28 (1604-1625)

  • e il libro VII: Registro dei battesimi n. 29 (1626-1656)

Dai circa 12000 battesimi registrati nel periodo, ne ricava circa 400 cognomi, dei quali fornisce l'origine, l'evoluzione, il passaggio dal soprannome al cognome e la consistenza dei vari gruppi familiari in base al numero di battesimi. Purtroppo il Tomat non ha ancora pubblicato la trascrizione dei libri V, VI e VII.

Molta parte della mia ricerca si basa sui dati del Tomat, a cui spetta grande riconoscenza e a cui rivolgo l'invito a pubblicare il suo lavoro, anche per evitare che sia disperso e debba essere rifatto da altri.

Sempre dal Tomat, riporto la curiosa testimonianza del sacrestano Gaspar Lucatellus che nella prima pagina del libro V°, all'inizio del suo lavoro di scrivano, dichiara di accingersi a scrivere le date di battesimo di tutti per evitare che poi nascano contese e baruffe sull'età di ognuno. Così infatti annotava:

1546 die vero 20 Martii

Gaspar Lucatellus lectori salutem

Azio molti non venessero in discordia, et lite io Gasparo Lucatello costituto sacrestano della Giesa de' Madonna S.tà Maria della Pieve de' Gemona, ho volesto, fatto Camerariato de' M° Francischino Fantone, principiare questo libreto imperoché molti al tempo d'ozi vengono in controversia uno c'o l'altro, li quali desiderano sapere lo tempo per l'ora della sua Natività, per qualchi volta lori ne sapendo la certezza di tal cosa incorrono in varii casi come in lite, per inimicitie: perho io per evitare simili scandoli ho volesto far in tal modo, che forse quelli che havranno aprezare de sapere lo certo tempo de sua natività non incorrerano in questi scandoli per desiideroso de far cosa grata alli posteri per discendenti non ho temuto de pigliar una tanta fatica, in remunerazione de quali penso quelli men renderanno infinite gratie (...).

Gasparo Lucatello de fide servitore

Sulla importanza e ricchezza dell'archivio di Gemona, vedi l'articolo apparso su un quotidiano locale nell'agosto del 2005 in occasione dell'apertura della nuova sala di consultazione dell'achivio storico della Pieve di Gemona.