Le Leggi dello Stato e la Pubblica Amministrazione
- 17-09-01 - Vittorio Pagliarulo

 

 


Può sembrare una favola. Per certi versi lo è ma solo per il cittadino probo che legge e non può esimersi, sbigottito, dal dire: possibile?
E lo scrivente (può sembrare persino tronfio come se dovesse compiacersi invece di gridare ai quattro venti per lo scandaloso comportamento di chi in questo paese le fa di cotte e di crude) risponde: dire possibile, sia pure con il punto interrogativo può mostrare il fianco a qualche incertezza che si può insinuare in chi, appunto, dice è possibile?
La risposta: è certo!


Abito in Via circonvallazione, al n° 10, alle spalle della (ex) scuola materna che, con l'utilizzo della modica cifra di un miliardo e mezzo (avete letto bene!), ha assunto le caratteristiche architettoniche delle strutture industriali dei primi anni del '900, quelle inglesi per intenderci, a ridosso degli insediamenti minerari delle sue ex colonie. Ma questa è una divagazione che ha lo scopo di sbollentare la rabbia che da qualche anno rode in corpo alle persone (attente), quelle che l'Erario chiama "fisiche" in quanto contribuenti per il funzionamento dello Stato.


Veniamo ai fatti: il "manufatto siderurgico" poggia su quattro plinti, al fianco di ognuno dei quali vi è sistemato un pluviale per lo smaltimento delle acque piovane.
Chi si interessa un pochino di ciò che gli gira intorno, viene a conoscenza che una normativa molto recente impone che le acque piovane, prima ancora di essere convogliate nella fogna o nei corsi d'acqua, se ve ne sono, devono subire il trattamento di decantazione; devono cioè essere convogliate in cisterna per liberarsi di tutti gli inquinanti che hanno raccolto in atmosfera con la caduta. Detti inquinanti, in seguito, subiranno il trattamento dei rifiuti speciali.

E' stato fatto questo? Nossignori!

 

Non so dove tre pluviali depositano le acque di pioggia; so invece con mio grande rammarico (ma più rabbia e sdegno per la protervia, la sicurezza di farla sempre franca anche quando si contravviene ad una legge dello Stato) che il quarto, ben in vista, avrebbe riversato l'acqua, prima sul marciapiede della scuola e poi sulla strada che porta dritto ai garage del condominio.


Ad una prima rimostranza viene risposto che il direttore dei lavori ne sarebbe venuto a conoscenza. Passa qualche giorno e si ritorna sull'argomento. Sapete qual è la risposta questa volta? Dobbiamo aspettare perché il Sindaco non c'è. Avete capito bene. Stiamo parlando di nuovo di quel Sindaco che tutto può. Egli, secondo l'interlocutore dello scrivente, avrebbe potuto anche decidere che il pluviale, di autorità, restava lì dove il progettista e direttore dei lavori, forse per una svista, aveva deciso di sistemarlo. Lo scrivente, dunque, assume le sembianze del postulante che è lì a chiedere "una grazia" ma, ahimè, gli viene risposto che il Padreterno, in quel momento, è fuori sede.


Il cittadino "persona fisica" (specialmente quando si rende conto che lo Stato emana una Norma e l 'Ente Locale - che dovrebbe vigilarne il rispetto - è il primo a disattenderla) cosa fa? Va su tutte furie minacciando, civilmente, ferro e fuoco.
Non voglio dilungarmi. Giusto mezz'ora dopo la sceneggiata hanno posto mano a correggere la malefatta, sia pure parzialmente…


E' possibile tutto questo in un paese civile? Fate un po' voi