Con gli auguri di pronta guarigione - 31-08-01 - Nicola Pagliarulo

 

 

La sera del 29 agosto 2001, per la prima volta, abbiamo pensato di riunire il gruppo di simpatizzanti che da qualche tempo propone, denuncia ed informa, dando vita a quel sito nuovo ed assolutamente trasversale che è “vivitelese”.

Quanto ne è venuto fuori non sta certamente a me divulgarlo, come un corretto e produttivo dialogo non può basarsi su di una serie di diktat pomposamente enunciati.

Per quel che mi compete, continuerò a servirmi della satira cercando solo di spiegare meglio quello che so di non sapere…

Non rientra nei miei interessi accattivarmi le simpatie fasulle di chi non ha la coscienza morale per intrattenere un rapporto vero (nel bene e nel male!) e, tantomeno, potrei essere attento ai commenti di disistima, che sarebbero comunque postumi rispetto a quanto ho avuto il piacere di proferire “de visu” pochi anni or sono.

Credo nell’integrità di chi concordi o dissenta con le altrui idee, conservando la capacità d’interazione col prossimo e non nutro interesse alcuno verso chi è abituato, da continue docce linguali, a risiedere nei luoghi della “ragione ad ogni costo”. Per chi è troppo indaffarato ad imporre il proprio volere, calpestando anche la dignità (forse svenduta) di chi lo attornia, non c’è proposta o dialogo plausibile. Il delirio di onnipotenza è una vera malattia e guai a ferire l’ego di chi tutto “ è “…(sono solo un giullare nel regno del “Mangia”, non temere…)

Detto ciò, non voglio il male di nessuno. L’odio non è un sentimento che mi appartiene e, anzi, sarei felice di sapere che qualche buona casa di cura stesse ospitando chi rappresenta un pericolo per sé stesso e per gli altri.

Qualcuno ha detto che i miei “articoli” (mi scuso con chi ne scrive di veri) sono troppo “pesanti” e poco propositivi. Lo ringrazio e cercherò di migliorarmi, anche se credevo che fossero veramente “leggeri”. Riuscire a sorridere di vere idiozie (vedi -conto alla rovescia- e -gli amici degli amici-), lo preferisco di gran lunga all’offrire livore e, per quel che concerne le proposte, credevo fossero insite nella “denuncia” (far rispettare il codice stradale dagli utenti, per una sana vita collettiva – regolare nuovamente i semafori e ridisegnare la segnaletica orizzontale, affinché si regolamenti il traffico pedonale e dei veicoli, senza farci correre dei rischi inutili ).

Anche usare tutti i soldi previsti per il rifacimento del manto stradale, quando lo si faccia, non sarebbe male…perché è impossibile continuare a vedere quelle “pezze” che durano qualche giorno e che, nel migliore dei casi, vengono ripristinate alla stessa maniera. Sarà che costoro ci credono ciechi o lobotomizzati? Un rifacimento standard prevede una preparazione sottostante stratificata ed un utilizzo di catrame per almeno il triplo dei materiali effettivamente usati (i costi a che tipo di intervento si riferiscono? Ad un lavoro “al risparmio” o “al guadagno”?).

Un’ultima cosa: a volte preferisco generare un sorriso perché sono davvero pochi i motivi che ci rimangono per farlo e portare proposte, a chi non ha intenzione di vagliarle, è meno produttivo di “quattro chiacchiere e due risate”.

Ricordate anche voi il flusso di gente che popolava le nostre strade e motivava le giornate sul viale?

Avete a mente i giovani che arrivavano, con le loro famiglie, da giugno a settembre?

Ve le ricordate le giornate intere in quel laghetto prima che divenisse una discarica?

Le terme erano anch’esse un meraviglioso parco a disposizione dei cittadini desiderosi di un’isola verde?

Ebbene, se le vostre risposte sono come le mie, non ci vuole molto ad immaginare quel che sarebbe potuto essere…se anche per voi questo pseudo progresso telesino è qualcosa di qualitativamente degradante, non è difficile ipotizzare perché tutte quelle mirabili prospettive per la collettività intera sono decadute.

Se il lago ristagna per un conflitto di competenze ed interessi; se le terme sono la fortuna esclusiva di chi le gestisce per soli fini assistenziali; se il turismo è un miraggio ed il nostro spaziosissimo viale ospita un viavai insensato di auto o di gente, nei momenti di “viale pedonale” (coi negozi chiusi, badate bene alla lungimiranza!); se, se e ancora se…con chi volete che io parli se non con coloro che non hanno partecipato ad un progetto di esclusivo approvvigionamento e di “coltura” clientelare? Parlo con chi rispetto perché ho rispetto di me stesso ed intanto spero che qualcosa un giorno cambi…magari parlandone, chissà…magari chi aspetta le promesse ricevute si stancherà…forse la coscienza di qualcuno si risveglierà imponendogli di cambiare…certo non sarà un’altra fazione politica perché il modo d’intenderla accomuna ogni bandiera…

E’ la massa che aspetto, perché se ci scopriremo tutte persone, individui pensanti capaci d’amare perché degni innanzitutto d’amor proprio, non accetteremo di mortificarci in luogo di un “favore” e avremo il gusto del coraggio e della dignità a lenire qualsiasi sofferenza.

Quel giorno, saremo tutti migliori e le paure, svanite…saremo ricchi dentro e tutti avranno la possibilità d’esprimersi e di cimentarsi e di progredire…sarà il tempo della bontà piuttosto che del sopruso e, ogni domenica, andremo a far visita a quel poveraccio in clinica (e forse non sarà solo…) e gli porteremo le paste informandoci sulla/e guarigione/i…altrimenti dovremo arrivare più lontano ed in luogo dei dolciumi, tante, tante, sigarette…