Telese non mi diverte più - 21-08-01 - Michele Di Vico |
Telese, in questi ultimi dieci anni, è senza alcun dubbio
trasformata: numerosissimi negozi in più, tanto che non c’è più
bisogno per i telesini di recarsi a Napoli od in qualche altra città,
come si faceva una volta, per fare spese di abbigliamento o di altri
generi; anzi sono gli abitanti dei paesi circostanti e quelli di paesi
anche più distanti che vengono nella nostra cittadina per effettuare le
loro spese mensili e non; vi sono, inoltre, i bar affollati fino a tarda
notte; il viale è sempre pieno di gente, per lo più giovani; abbiamo
l’unico cinema funzionante ed anche bene, (grazie alla intelligenza di
chi lo gestisce), serate
teatrali, gastronomiche, danzanti, ecc. ecc. Insomma a Telese chi si vuole divertire lo
può fare.
Ma, c’è sempre un ‘ma’, a me cittadino di Telese, cosa ne
viene? La prima risposta appare scontata e semplice: una vita certamente
più frenetica sia pure più divertente in quanto più sfaccettata e
varia.
Ad una più approfondita meditazione, però, la risposta si fa
complessa: certo mi diverto di più quando esco ed ho una vasta gamma di
alternative per trascorrere il mio tempo, ma non mi diverto più quando mi
arrivano le cartelle dei pagamenti per i servizi che eroga il mio comune,
in quanto mi accorgo, ad una attenta analisi che esse sono più costose
che altrove. Infatti, basta prendere le varie cartelle, (dell’acqua,
dell’I.C.I., dei rifiuti) e confrontarle con altre di altri paesi, per
verificare la veridicità di questa affermazione.
E come se non bastasse il mio Comune ha stabilito una ulteriore
tassa: i parchimetri. Oddio, lo so, sono necessari, troppo traffico e per
di più non disciplinato, troppe soste ‘selvagge’ al di fuori degli
spazi consentiti;... ma era proprio necessario disciplinare il traffico in
questo modo? Secondo me, no! Si poteva ad esempio: 1.limitare
la zona con parchimetri ai soli punti nevralgici del paese, quelli ad
intenso traffico. 2.liberalizzare
la sosta dalle 21.00 in poi, oltre che nei giorni festivi, come avviene in
ogni comune e normale città (ma già, Telese non è normale!) 3.anziché
le macchinette si potevano utilizzare i ‘grattini’ come a Benevento ed
a Napoli ad esempio, con effetti economici migliori per il Comune (ma già,
all’Amministrazione non interessa guadagnare!) 4.anziché
far gestire ai privati, il Comune poteva gestire in proprio, (oddio, ora
ho proprio detto una eresia! Potrei essere accusato di insipienza, di non
avere in alcuna considerazione l’occupazione, ecc. ecc. Debbo salvarmi
in ‘calcio d’angolo’: i giovani che oggi hanno trovato occupazione
alle dipendenze della società, che gestisce i parchimetri, potevano
trovarla alle dipendenze del Comune.) 5.chiudere
il contratto con i privati con maggiori vantaggi per il Comune (mi ripeto:
al Comune non interessa guadagnare per poi far ricadere il guadagno in
benefici per i residenti)
Insomma, certamente questa storia dei parchimetri così come è non
è a vantaggio di noi cittadini di Telese. I forestieri vengono per
massimo 60 giorni all’anno, noi, invece, dobbiamo vivere e muoverci
anche con le auto, nel nostro paese, 365 giorni su 365, e pertanto dovremo essere noi, con le
nostre soste, a pagare gli stipendi ai giovani, che lavorano ( e fino a
qui va tutto bene) oltre che far guadagnare la società gestrice (e questo
va meno bene).
Infine, voglio fare una ulteriore considerazione: le centinaia e
centinaia di nuove costruzioni, all’interno del perimetro urbano, hanno
creato nocumento al traffico: più famiglie, meno metri quadrati per
abitante, meno vivibilità decente, più auto, più necessità di
parcheggi, ecc. ecc.
Occorreva, forse, un ‘piano regolatore più preveggente’.
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