Non potevo più sopportare certi andazzi
Giovanni Aragosa, dell'Udeur, critico sulle modalità di contratto tra
Comune e Terme.
(rvt) - Giovanni Aragosa, esponente dell'Udeur, consigliere comunale della
maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe D'Occhio e rappresentante della
stessa in seno al Consorzio Idrotermale di Telese e San Salvatore, ha
rassegnato le dimissioni da entrambi gli incarichi. Gli subentrerà, in
Consiglio, il primo dei non eletti che nel caso specifico è una donna con
un passato da amministratrice sempre in un esecutivo presieduto da
D'Occhio: Marina Cielo.
Quali i motivi che l'hanno spinto a chiudere
con questa esperienza? Aragosa ha qualche remora a spiegarli in quanto
avrebbe voluto che la cosa si chiudesse senza troppo clamore.
Ma stuzzicato sull'argomento (che è stato affrontato, fino ad ora, dal
gruppo di governo cittadino e dallo stesso suo partito, l'Udeur, con
profondo distacco) ha cercato di spiegare che la scelta è dettata
esclusivamente da riflessioni personali che non coinvolgono in alcun modo
la parte politica di provenienza.
Una decisione che si è andata consolidandosi nel tempo, man mano che ha
preso consapevolezza dello scarso confronto esistente nel gruppo di
governo e man mano che sono emersi aspetti nel rapporto amministrazione -
Consorzio Idrotermale, non proprio condivisi.
Impegni, secondo l'ormai ex consigliere comunale, che si sarebbero dovuti
concretizzare nella stipula del contratto con l'impresa gestore delle
terme e che, a quanto pare, non seguiranno più questa strada.
Canone triplicato rispetto all'attuale,
evitare il reinvestimento, evitare che l'impresa concessionaria compia dei
lavori finanziati dal Comune, tenere le terme vecchie fuori dal contratto:
questi i principali impegni (non mantenuti) evidenziati da Aragosa ai
quali si aggiungerebbe la mancanza di progettualità del consiglio di
amministrazione e una condotta nel campo delle assunzioni, che avrebbe
dato la definitiva consapevolezza al nostro interlocutore "di non poter
più sopportare queste cose".
Ma anche la storia dei parcheggi a pagamento avrebbe contribuito alla
scelta di dimettersi. L'esponente dell'Udeur ritiene che la programmazione
della sosta, pur condivisibile, non ha avuto un'adeguata attenzione e si è
lasciato che si "azzurrassero" tutti gli spazi evitando di lasciarne di
liberi soprattutto in prossimità delle cliniche. Un atteggiamento, questo,
"finalizzato solo per chi gestisce", è il commento di Giovanni Aragosa.
Cosa c'è, ora, nel suo futuro prossimo? L'ex consigliere ha in programma
un distacco dalla politica di primo piano.
Starà a guardare l'evolvere della situazione locale, anche se
all'orizzonte non intravede nulla. L'obiettivo della Margherita, infatti,
tanto caro ad Aragosa, non si è provato nemmeno ad accennarlo. I motivi?
Proviamo a tirarne fuori qualcuno: la mancanza di sinergia tra le
segreterie dei partiti (Udeur e Ppi) e i rispettivi rappresentanti in seno
al governo cittadino targato D'Occhio.
Aggiunta di Vivi Telese:
Il sig. Giovanni Aragosa se vuole spiegare
più dettagliatamente i motivi della propria decisione, può farlo su Vivi
Telese. Lo stesso invito, è ovvio, vale per qualsiasi cittadino telesino
che abbia voglia di esprimersi.
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