Il lago affogato - 21-09-01 - Nicola Pagliarulo

 

 

E’ impressionante la serie di divieti che s’incontrano facendo quello che una volta era il classico e godibile giro del lago. Divieto di balneazione, di fare pic-nic, di lasciare rifiuti…tutti ovviamente disattesi, come prevedono il nostro malcostume e la latitanza dell’amministrazione in materia di tutela ambientale, preservazione e valorizzazione del territorio.

A questo riguardo, basta fare un’altra passeggiata ai “bagni vecchi” per verificarne lo stato di abbandono e degrado, nonostante (o soprattutto per) “l’eccellentissima” sagra da poco consumatasi…

Io ho imparato a nuotare in quel laghetto, prima che divenisse un altro dei tanti immondezzai abusivi delle nostre terre e, come me, tantissima altra gente poteva godere di primavere in odor d’estate, in riva a quella che risultava essere un’impareggiabile piscina naturale…ma erano gli stessi tempi in cui ci si incontrava nelle affollatissime terme…

Non ho intenzione di obiettare sulla stesura del bilancio comunale, né di redigere un piano di priorità, tantomeno alludere alle strategie utilizzate per la destinazione dei fondi…ma sarebbe bene che, dopo la “perdita naturale” di un certo quantitativo di danari, si facesse qualcosa di concreto per il ripristino di posti potenzialmente incantevoli (che poi è quello che succede nei comuni meglio amministrati ed è il massimo che si possa pretendere…).

E’ imperdonabile lasciare il lago ad immondizia e ratti (come lo è stato chiudere entrambi gli occhi quando si sono tagliati gli alberi che ostacolavano il lancio delle lenze ad illuminatissimi pescatori!).

Deleterio è pure entrare nel “parco Iacobelli” (hanno una vocazione, in questo paese, “nell’intitolare”…senza lasciar riposare anime incolpevoli…lasciando, però, che il degrado segua ogni attività) e trovarvi la stessa immondezza, un abituro abbandonato, depositi di legname sparsi in giro, le sorgenti naturali traboccanti di rifiuti (forse in veste sulfurea ma non me ne sono accorto!).

Non credo che quando ospitano quei “personaggi importanti” (sto scrivendo in ginocchio e con lo sguardo basso…), li accolgano con lo stesso lerciume…ebbene, signori amministratori, noi uomini semplici, non vogliamo in eredità gli “escrementi d’autore” ma un lago, un parco, un paese, che rispecchino la pulizia di chi li vive e non le melme torbide nelle quali, evidentemente, sguazza bene l’amministratore anfibio.