Intervista dal Sannio Quotidiano - 30-01-02 - Gianluca Serafini |
Intervista tratta da " IL SANNIO QUOTIDIANO" del 26.01.02
TELESE TERME. Preoccupano i cedimenti nella struttura. Rifondazione Comunista interroga il Sindaco D'Occhio Crepa in un palazzo di Via Lagni, stabilità a rischio Serafini:<<Il pericolo di dissesto idrogeologico, per scelte sciagurate fatte in passato, è evidente>>
Un palazzo in Contrada Lagni, periferia ovest di Telese Terme, potrebbe avere qualche problema di stabilità. Si parla di una inclinazione della struttura dovuta al cedimento del terreno su cui sorge. Un sopralluogo congiunto della Polizia Municipale e dei Vigili del Fuoco, ha accertato qualche giorno fa la presenza di una crepa nel cornicione del tetto dello stabile che potrebbe essere stata causata proprio dal cedimento delle fondazioni. Su questo argomento il Capogruppo di Rifondazione Comunista, Gianluca Serafini, ha presentato una interrogazione con richiesta di risposta scritta al Sindaco di Telese Terme. Nell'atto, l'esponente comunista, chiede: se l'Amministrazione e gli uffici competenti siano al corrente dell'accaduto; quali iniziative e quali provvedimenti formali sono stati adottati dall'Amministrazione attiva a salvaguardia dell'incolumità dei cittadini residenti nell'alloggio e quali provvedimenti si intendono adottare per la messa in sicurezza del territorio comunale. <<La preoccupazione nasce- sostiene Gianluca Serafini- dalla considerazione che la Contrada Lagni, come abbiamo più volte denunciato, è nota per essere una zona a rischio idrogeologico e pensiamo che questo sia un segnale preoccupante di quanto abbiamo detto finora. Ricordo che i lavori dei palazzi che sorgono sull'area furono bloccati proprio perché avrebbero potuto provocare un cedimento del terreno su cui insistevano, poi i lavori furono sbloccati a patto che si mettessero in pratica particolari accorgimenti strutturali. Personalmente credo che il verificarsi di questi particolari incidenti desti particolari perplessità sulla tenuta della struttura. Già in passato- aggiunge Serafini- Franco Ortolani, docente presso la facoltà di Geologia dell'Università Federico II di Napoli, affermò che non si capiva perché nella redazione del piano regolatore di Telese Terme non era contemplata una perizia idrogeologica relativa alla zona, storicamente ad alto rischio. Evidentemente non si voleva far sapere che le costruzioni in quella zona determinano due tipi di danni: uno all'ecosistema e quindi alle acque, considerando che il Grassano (che scorre lì vicino, ndr) è la più grande sorgente di proprietà pubblica del Mezzogiorno, l'altro ai proprietari che, data la presenza di falde acquifere ad un metro e mezzo dal suolo, sono costretti a costruire le fondazioni su micropali di cemento per arrivare a quote molto profonde con conseguente aumento dei costi di edificazione. Poi non si capisce perché come zona di espansione residenziale, sia stata indicata una zona così ad alto rischio che poteva essere asservita a zona di servizi. Va da sé- conclude Gianluca Serafini- che il rischio di smottamenti c'è sempre. A questo punto non si può più ignorare il pericolo di dissesto idrogeologico a cui questo territorio è sottoposto>>.
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