Vergogne varie a Telese - 01-05-02 - Vittorio Pagliarulo

 

 

Sotto il ponte di Bassano vi scorre placidamente lo storico Brenta; sotto il ponte del Seneta, quello di Via Giovanni XXIII Papa, vi scorrono l’abituale liquame che in prossimità della foce si concentra in maniera pestilenziale e un rivoletto d’acqua chiarissima che da qualche mese alimenta un’oasi naturale sul greto di cemento, di lì appresso, fatta di erbacce e porcherie varie che si accumulano in maniera veramente indecente.

 

Quel ruscello, dopo il fattaccio di Via Udine, deve aver destato qualche preoccupazione al signore del Municipio, giacché nessuno poteva escludere che potesse trattarsi di una sorgente affiorata dopo la perforazione per la posa in opera dei quattro pilastri miliardari della scuola materna, distante solo qualche metro dalla “sorgente”.

 

Per fortuna, dopo le analisi, si è riscontrata la presenza di cloro che ha tranquillizzato gli animi. Trattasi, quindi, di acqua proveniente da una tubazione dell’acquedotto rotta.

 

Tutti tranquilli, quindi.

 

Neanche per sogno! Sembra giusto a qualcuno, forse, che gia da qualche mese si perda acqua da una falla (piuttosto grande) mentre centinaia di migliaia di italiani vedono scorrere acqua dai propri rubinetti per poche ore, tre giorni la settimana? Non è gratuita demagogia di chi scrive, ma autentico delitto perpetrato da chi avrebbe dovuto porre rimedio con la massima sollecitudine e, invece, se ne frega.

 

Ma torniamo al Seneta.

 

Provate ad affacciarvi, laddove è possibile farlo,  e ditemi se un paese civile può essere attraversato da un fiume “sversatoio” di ogni tipo di rifiuti urbani. Roba da mandare al cinema gratis un nutrito numero di persone, ognuno con il suo chilogrammo di materiale riciclabile!

 

E cosa dire della solerzia con la quale i cittadini vengono presi per i fondelli allorquando osano avanzare giustissime  richieste alle autorità locali?

 

Diverso tempo fa (e ritorniamo al fattaccio di Via Udine e ai risvolti di natura anche psicologica che ne sono derivati), un nutrito gruppo di cittadini chiese ai signori del Municipio e per conoscenza a S.E. il Prefetto che fosse effettuato il doveroso controllo prima di consentire la realizzazione di due edifici in un sito a ridosso del Condominio Sole. In data 27 marzo u.s. ricevemmo, per conoscenza, dall’U.T. Comunale, una nota con la quale si chiedeva ad alcuni geologi, prof. Ortolani in testa, di notificare, con la massima sollecitudine, la situazione geologica del sito in parola. Tutti con gli occhi aperti, noi del Condominio Sole, da una parte; gli amici delle villette a schiera di sinistra Seneta anche loro firmatari della richiesta, dall’altra: è trascorso oltre un mese ma non abbiamo visto nessuno calpestare quel sito, sia pure semplicemente con la forcella di olivo da rabdomante.

 

E’ la storia di Menenio Agrippa che sta con i Patrizi e racconta storielle ai Plebei. I plebei sono…tutti noi; i Patrizi vengono da fuori, nessuno è telesino.

 

Un’ultima notazione riguarda il Piano Regolatore Generale e il Piano Particolareggiato Mercato.

Per quanto riguarda il primo si fa notare che l’edificio eretto e in fase di completamento (cinque piani) sull’ala destra del condominio Sole, non rispetta le distanze dalla strada di Piano prevista come seguito di Via Riccardi; (come la mettiamo? Ci sarà pure un responsabile in grado di dire qualcosa in merito e di prendere i conseguenti provvedimenti); per quanto riguarda il secondo, un nutrito numero di cittadini ha presentato osservazione scritta che, ne sono certo, non sarà presa in considerazione poiché il Piano particolareggiato si ha da fare giacché…serve è, quindi, sarà varato.

 

La storia però, ne devono essere certi tutti, non avrà termine con il rigetto dell’osservazione medesima da parte del Consiglio Comunale, ma avrà certamente un seguito.

 

Alla prossima puntata.

 

Vittorio Pagliarulo