E poi non mi venite a dire che non ve lo avevo detto!
Valli Telesina & Vitulanese” del quotidiano
IL SANNIO dell’8 dicembre ’01: IACP di via Turistica del Lago, paura
crollo.
Facciamo subito chiarezza per evitare che qualcuno possa venir fuori col
dire che mi si è cotto il cervello.
Due manufatti realizzati appena 20 anni fa, se ne stanno venendo giù a
pezzi. E di cosa ci si può meravigliare se di qui a poco – come si diceva
in “abusivismo edilizio” - in un terreno
ad alto rischio idrogeologico si andranno a realizzare ben 74
appartamenti?
Sissignori! Su di un terreno sul quale il PRG redatto 20 anni fa non
consentiva realizzare neanche cuccette per cani, ora si realizzano tre
edifici per complessivi 74 appartamenti!
Si è posto mano anche alla redazione di un piano particolareggiato per
rendere più agevole la realizzazione di uno di questi edifici, da molti
definito la torre, che raggiungerà la ragguardevole altezza di 18 metri.
L’edificio più alto di Telese.
9 appartamenti a Via Turistica del Lago, ad un centinaio di metri dal lago
di Telese, “dolina carsica”, 74 appartamenti a ridosso di Via Giovanni
XXIII Papa, alla confluenza di 2 fiumi, il Seneta e il Grassano, ad un
centinaio di metri dal cosiddetto “Laguozzo” (attuale Piazza Padre Pio),
dolina carsica sprofondata violentemente alcune decine di anni fa.
A via Turistica del Lago si teme per la stabilità di due edifici;
nell’altro sito, quello dei 74 appartamenti da realizzare, ha ceduto – per
ora – solo un collettore fognario. Evidentemente il paragone, per ora, non
regge ancora. Devono maturare i tempi e le circostanze.
Il cittadino, intanto, assiste allo scempio.
Non lo so fino a che punto risulti positivo assistere passivamente; per
quanto mi riguarda, prego “i navigatori” di rileggersi il penultimo
capoverso di “abusivismo edilizio” per intendere ancora meglio che bisogna
essere vigili; certe denunce devono essere fatte a gran voce per evitare
il ripetersi di luttuose sciagure che hanno attanagliato questo nostro
Paese, da nord a sud.
Per quello che ci riguarda più da vicino, Soverato, Sarno, Quindici,
Cervinara (continuare nell’elenco sarebbe troppo lungo), sono da
dimenticare.
Non sono però da dimenticare i sacrifici in vite umane di quelle località,
laddove la speculazione, l’arricchimento facile, la negligenza e
l’affarismo hanno prevalso sulla vita delle persone.
Sentiamoci tutti responsabili affinché non abbiano più a ripetersi simili
sciagure; perché sapere che a seguito di quei tragici avvenimenti, magari
dopo alcuni anni, la magistratura ha iscritto nel registro degli indagati
presunti responsabili degli accadimenti che tanto lutto hanno seminato, è
magra consolazione.
Facciamo in modo, quindi, che quelle sciagure servano a farci aprire gli
occhi, perché solo così possiamo costringere altri a tenerli ben aperti.
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