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Parliamo di bambini - 28-08-01 - Vittorio Pagliarulo |
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Ho seguito con particolare attenzione il dibattito sui parchi giochi dei bambini su quello che ormai considero il nostro sito, l’anima critica di chi ci amministra, “Vivitelese”. Devo dire che non sono mancate idee interessanti ove ubicare almeno uno di questi parchi, e si è detto del vecchio campo sportivo o, ancora, sugli spazi antistanti il nuovo campo sportivo. La prima ipotesi non è peregrina in quanto la struttura sarebbe facilmente raggiungibile a piedi da qualunque parte della cittadina; la seconda ipotesi, invece, prevede l’uso dell’automobile e ciò comporta maggiori difficoltà sia per il parcheggio come spazio da destinare ad esso (possibilmente gratis altrimenti si sarebbe disposti a credere che la prossima tassa comunale riguarderà l’aria che respiriamo!) che per l’uso stesso della macchina, rispetto al beneficio che se ne deve contrarre a favore dei bambini
Lo scrivente, un’altra area
l’avrebbe localizzata quasi nel baricentro del paese: Piazza Padre Pio. Auspicando che ciò non faccia scandalizzare alcuno, sintetizzo la bontà della scelta: trattasi di uno spazio dove possono tranquillamente coesistere la zonetta riservata al culto del Beato e l’altra caratterizzata dal festoso vociare dei bambini. Tutto ciò dopo aver dato una sistemazione diversa all’area partendo dall’abbattimento di quegli alberi a foglia caduca di origine, nientemeno, dell’emisfero australe e sostituendoli con alberi di un aerale più vicino al nostro, quindi acclimatati, come lecci, tigli, lauri. Naturalmente sono da eliminare i vasi di plastica depositati in quella piazzetta quando qualcuno si è reso conto che al Viale Minieri erano solamente orribili e completare il tutto con un prato calpestabile sul quale installare le strutture-gioco. Padre Pio amava molto i bambini, “guaglioni” li chiamava, e con loro non era affatto burbero come con gli adulti. Credo proprio che ne sarebbe felice vederseli intorno.
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