La carriera:

Chitarrista californiano classe 1956, iniziò a suonare il piano e la chitarra classica in precocissima età, in quanto la madre era titolare ed insegnante di una scuola di musica in Santa Monica.  A 12 anni si avvicina alla chitarra elettrica e a partire dai 14 anni inizia a suonare nelle prime bands, insieme al fratello batterista. Dopo le prime esperienze nell’area di Burbank, fonda nel 1976 i Quiet Riot, alternando l’attività con il gruppo con quella di insegnante nella scuola della madre. Con i Quiet Riot ottiene un buon successo nell’area di Los Angeles, incidendo due dischi, distribuiti solo sul mercato giapponese ed ora introvabili. Nel 1979, al rientro da un tour giapponese, viene invitato ad una audizione per Ozzy Osbourne,  che, orfano dai Black Sabbath, stava cercando musicisti in america per formare un nuovo gruppo.

Inizia così l’avventura con Ozzy Osbourne, caratterizzata da due dischi d’enorme successo (Blizzard of Ozz e Diary of a Madman) e da lunghi tour americani ed europei.

Il 18 marzo 1982 durante una pausa nel corso di un trasferimento in bus, Randy salì per un giro di divertimento su un vecchio velivolo turistico insieme all’autista del bus stesso, che aveva la licenza di pilota. Il velivolo perse un’ala e si schiantò terribilmente su una vicina casa colonica.

Lo Stile:

La grinta e l'energia del rock fusi con una cultura classica che parte da lontano, questo in estrema e frettolosa sintesi era lo stile di Randy, che univa ad una tecnica velocissima ed ai massimi livelli dell'epoca, soluzioni non scontate nella scelta delle scale, principalmente minori melodiche con frequenti sconfini su intervalli diminuiti. Ma quello che impressionava era la passione, il trasporto che caratterizzava i suoi interventi solistici, che potremmo definire assolutamente emozionanti.

Il Suono:

Agli inizi della carriera Randy utilizzava una Les Paul Custom bianca, abbinata ad ampli Marshall. Pochi effetti, rappresentati da Mxr distortion+, equalizzatore Mxr, wha wha Cry Baby Vox, flanger e chorus Mxr. Successivamente affiancò chitarre a forma di freccia (Flying V-Style), la prima custom made dal liutaio Karl Sandoval, nera a pois bianchi con due humbuckers; poi delle Jackson , casa che continua tuttora a proporre una linea dedicata a Randy.

Discografia consigliata:

Da non perdere i due dischi registrati in studio con Ozzy, i già citati Blizzard of Ozz e Diary of a madman per la qualità delle canzoni e per la sopraffina prova di Randy. Molto bello il live "Tribute", uscito postumo, che ripercorre gli episodi più significativi dei due album e la riproposizione di alcuni Hits dei Black Sabbath.  Da evidenziare  negli album in studio il frequente uso di sovraincisioni di chitarra, con incastri meravigliosi e con frequenti doppiaggi  in stereo, (illuminante a questo riguardo un ascolto in cuffia); nel live questi aspetti vengono forzatamente sintetizzati, mantenendo comunque una grande fluidità di esecuzione.

Lo amiamo perchè....

.....perchè anche se sono passati più di vent'anni dalla prima volta che l'ho sentito, ogni volta che lo riascolto mi mette i brividi....

Per ulteriori informazioni:

http://www.accordo.it/article.pl?sid=02/04/27/0539232

http://home.flash.net/~ulknatme/

AXE Magazine - periodico per chitarristi - n. 86 marzo 2004 (contiene uno splendido servizio sul nostro eroe, con numerosi esempi musicali).

 

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