VAN DER GRAAF GENERATOR  -  68/71

 

Antologia uscita nel 1972, che rappresenta un convincente riassunto dei primi anni di attività del gruppo inglese, che è ricordato dagli appassionati come uno dei più importanti alfieri del movimento “progressive”, al fianco di King Crimson, Yes, Genesis . 

Forse qualcuno si domanderà perché scrivo in una pubblicazione dedicata ai chitarristi una recensione sui Van Der Graaf, che di chitarra, in verità, n’avevano pochina…

Queste righe sono, infatti, indirizzate a tutti gli amanti della musica di qualità, a prescindere dagli strumenti impiegati, che in questo disco potranno trovare stupende canzoni piene di passione ed emozione.

Leader della band era il cantante e compositore Peter Hammil, a mio avviso una dei migliori vocalist in assoluto, coadiuvato da Hugh Banton (Hammond, piano e bass pedals), Guy Evans (batteria) e David Jackson (fiati).

La proposta musicale dei VDGG prevedeva l’alternarsi d’atmosfere cupe, sottolineate da acidi fraseggi dei sax di David Jackson (Boat of Millions of Years, Darkness), a momenti frenetici con interessanti improvvisazioni degli strumentisti (Whatever would Robert have said) ad altri delicati e sognanti giocati su hammond e chitarra acustica suonata dallo stesso Hammil (Afterwards).

L’abilità di mescolare tinte chiare e scure trova l’apice nei due brani che chiudevano le facciate del vecchio vinile, Lost e Killer, mentre il lirismo di Hammil è splendidamente rappresentato nel vero capolavoro del gruppo, la dolcissima Refugees, brano che anche dopo tutti questi anni mi strappa un brivido ad ogni ascolto.

Se volete musica adatta ad intrattenervi mentre guidate in macchina, o mentre bevete una birra con gli amici, cercate tranquillamente altrove. Ma se vi interessa una colonna sonora per i vostri momenti di intima riflessione, quanto tutto sembra andare storto e l’unica compagnia non può che essere data dai vostri pensieri e dai vostri sentimenti, allora troverete nella voce di  Hammil  un valido approdo dove attendere che passi qualsiasi tempesta.

Indietro