LUCA FRANCIOSO – ARGILE

Proprio alcuni giorni fa, finivo una mia recensione evidenziando che, in fondo, esistono solamente due generi di musica: quella buona, che dura nel tempo, e quella meno buona, che dura solamente l’effimero spazio di una stagione.

Nell’accingermi a descrivere il nuovo lavoro di Luca Francioso, queste considerazioni mi sono prepotentemente tornate in mente. Il suo approccio artistico, infatti, va ben oltre le barriere dei generi musicali, e definire il nostro protagonista semplicemente un “chitarrista acustico”, sarebbe almeno riduttivo: egli stesso ci spiegava nel corso dello spettacolo di presentazione del nuovo lavoro, allestito ieri sera in quel di Mestrino, che ogni stimolo, ogni ispirazione che scatena la sua creatività può trovare sfogo sia sulla carta, piuttosto che sul pentagramma o su entrambi. Questa “trasversalità” trova particolare espressione nella nuova fatica “ARGILE”, progetto nato dalla collaborazione con la danzatrice Alessia Garbo.

L’opera trova appunto la sua genesi da un’idea d’Alessia, che intendeva ricreare (o meglio “modellare” come argilla – appunto “Argile” in francese) attraverso la musica e la danza, le sensazioni provate su un’isola delle Azzorre. Nell’isola di Corvo, piccolo punto vulcanico nell’oceano caratterizzato da un paesaggio piuttosto “crudo”, Alessia provò appunto forti emozioni d’immensità, come in un’immersione o in un’unione con elementi primordiali quali il mare, la roccia, il cratere, il torrente e la falesia. Il contatto con ognuno di questi elementi ha fornito la linea guida alle composizioni musicali orchestrate da Luca, che ha composto i cinque brani (in pratica uno per ogni elemento) di getto, basandosi esclusivamente sulle indicazioni fornite da Alessia.

Il risultato è veramente affascinante e si presta ad una duplice lettura: una prima, superficiale, si basa sulla possibilità di fruire l’opera per i contenuti musicali in sé, e già qui possiamo dire, se ce ne fosse bisogno, che la qualità delle composizioni è eccelsa, forte di un tocco sullo strumento estremamente raffinato e di scelte melodiche assolutamente godibili e coinvolgenti. Ad un livello più profondo, non resta che lasciarci “avvolgere” dalla musica, chiudendo gli occhi e partendo per un viaggio in quest’isola nell’oceano, circondati dal mare ed a due passi dal cielo. Chiudere gli occhi ed assaporare la vivida immagine della danza d’Alessia, che fornisce “corpo” ai suoni evocati da Luca, in un esaltante”interplay” tra i due artisti.  Il disco contiene anche la riproposizione dell’iniziale “O’mar” arricchita dal canto di Claudia Ferronato e da un quartetto d’archi (Riccardo Alfarè e Pia Pukkinen ai violini, Francesca Canova alla viola, Angelo Maria Santisi al violoncello) stupendamente arrangiati da Filippo Bovo; un vero e proprio”cammeo” di una bellezza commovente.

Concludendo, confermo che si tratta di un lavoro sicuramente originale e che consiglio con convinzione a tutti gli amanti delle cose belle. E’ una splendida occasione per conoscere l’opera di quest’artista poliedrico e raffinato.

Per quanto mi riguarda, approfitto dell’occasione per ribadire la mia stima per Luca e per il suo lavoro, con un invito a continuare con convinzione nella sua ricerca “interdisciplinare”; il sentiero imboccato con “Argile” e soprattutto con l’ultima canzone è sicuramente molto valido.

Vicenza, 20 febbraio 2005

Per informazioni o referenze per l’acquisto del CD: www.lucafrancioso.com

 

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