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Il paese è localizzato al confine tra Marmilla e Trexenta ,è facilmente individuabile su un'altura in posizione dominante: suggestivo il panorama  verso Las Plassas e la Giara. Ai piedi della collina scorre il “Flumini Mannu”, facilmente riconoscibile dagli alberi, presenti lungo il corso del fiume e che contrastano con la restante parte del paesaggio brullo o a coltivazioni cerealicole.
Nel territorio possono rintracciarsi arenarie, argille, marne a lamellibranchi e gasteropodi del Miocene. La struttura urbana, formatasi attorno al polo determinato dall’ incrocio di due direttrici viarie ortogonali, ha mantenuto tale orditura nelle più recenti espansioni aprendosi invece a ventaglio nella zona di sviluppo verso la vallata. La tipologia tipica tradizionale della casa con loggiato e con la Museo (Ex Monte Granatico) corte antistante si presenta in questo centro limitato ad alcuni episodi mentre è più frequente la casa attestata sulla strada e con un piccolo cortile posteriore, al quale si accede tramite un portale passante. In questo caso l’abitazione è organizzata su due livelli, come nei centri montani ad economia pastorale.
Il materiale da costruzione utilizzato è essenzialmente la pietra di natura calcarea.
Contrariamente all’alto numero di VILLANOVAE nate in funzione rurale, in Sardegna dovrebbe essersi avuto il caso di una sola VILLANOVA derivata da concessioni di franchigie. Si tratta appunto, dell’abitato di Villanovafranca. Per la mancanza di fonti tuttavia, non si sa con certezze se la villa sia nata all’atto dell’attribuzione delle concessioni o se sia sorta in funzione rurale come tutte le altre VILLANOVAE sarde e abbia completato il suo nominativo con l’aggiunta del termine FRANCA nel momento in cui ricevette i benefici.
La villa sicuramente, sorse dopo che il territorio passò agli Aragonesi in seguito alla caduta del giudicato di Arborea avvenuta di fatto nel marzo 1410; precedentemente a quest'avvenimento, infatti, non si ha alcuna menzione dell’abitato. Intorno alla seconda metà del XVII secolo sembra che la villa fosse particolarmente fiorente, grazie anche all’attività dei religiosi dell’ordine dei Paolotti che vi risiedettero proprio alla fine del '600.

Villanovafranca fu patria del sacerdote filologo Vincenzo Raimondo Porru, che vi nacque nel 1773 e fu autore della prima grammatica sarda(1811) e del primo dizionario sardo-italiano (1832).