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Romania (pt 7/8)
Foto con i bimbi (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita) Era tutto così profondo ed emotivo. Le due signore dopo aver camminato per mezz'ora o più (non ricordo, in quei momenti il tempo non era importante ...) sotto il sole, ci accompagnarono nelle rispettive case per conoscerci e farci conoscere i loro luoghi e situazioni. In silenzio, con qualche battuta tra di noi e qualche sorriso bevemmo e mangiammo quello che gentilmente ci offrirono. Ci presentarono i loro tanti figli e ci accomodammo nel salottino. Era tipo una stanza con tappeti nel pavimento e sui muri.
Tutte queste famiglie erano profondamente cattoliche. Si vedeva con quale cura erano poste le icone e i crocifissi nelle loro case. Dopo aver visitato altre famiglie, una ragazzina volle invitarci su, nella sua casa. Era un'improvvisata per sua madre.
Andammo e ricordo che l'accoglienza fu un po' incredula e fredda prima. Si vedeva l'estrema tensione emotiva ed emozione della madre. Era un appartamento estremamente povero e stretto e molto buio. Le scale per salire erano nell'oscurità e sporche. Non vi erano luci su quei muri scuri pieni di muffa. Ma quattro scambi di parole ci fecero intuire che tale famiglia era in piena difficoltà economica. Non avevano lavoro per mantenere i cinque figli . E noi non potevamo che stare lì zitti impalati per mezz'ora scambiando un po' di battute in inglese (chi lo sapeva ....) o sorrisi d'accoglienza.
L'unica cosa che lasciammo furono alcune prugne date a noi per il nostro piccolo pranzo. Nient'altro. Andando via, mamma e figlia ci strinsero tutti quanti in un abbraccio con bacio carico di estrema gioia fino quasi a piangere. Forse pensavano tra se "non posso crederci nella nostra casa sono entrati per trovarci delle persone amiche, degli italiani ...". Fui molto colpito nell'andarmene da quell'ultima famiglia. Contento e dispiaciuto per non poter vedere altre famiglie e realtà o per ritornare a trovare le persone conosciute. Passammo tropo poco tempo. Con loro.
Mariam che ci aveva guidato nel nostro cammino in questo quartiere di Cernavoda porto, ci consigliò di tornare alla "base". In parrocchia. Poi ci dirigemmo verso i giardini del paese per continuare il lavoro di riflessione su quanto accaduto e sul campo in generale. In compagnia del Vangelo.
Molte cose mi hanno colpito da quel giorno. Alcune fisiche. Come quel quartiere così povero e degradato vicino al porto. Come le case del porto tutte con tetti in "eternit" cioè amianto cancerogeno. Molte umane come la semplicità di quelle persone a trattarci e a non vergognarsi di farci vedere quello che potevano darci, quello che avevano. La fede di queste persone e la fiducia nei nostri confronti espressa. Credo sia vero che chi ha meno più si accorge di avere, di avere cose che noi non le avvertiamo come l'importanza di fermarsi ed accogliere. Loro si sono fermati. Per vederci.
E hanno offerto tutto quello che avevano. Hanno sfruttato tutto il loro "set" di ceramiche per offrirci da bere. Hanno preparato pasticcini. Ci hanno lasciato ricordi stupidi ma carichi di significato come dei peluche regalati alle loro figlie. Stupidaggini per noi grandi cose per loro!
Forse abbiamo due modi di misura, ma noi, in quei momenti, eravamo in sintonia. Loro ci capivano e noi capivamo loro... e senza tante parole!
Case del porto vicino al Danubio (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita) La religione in Romania è molto importante. Attorno alla nostra parrocchia vi erano 3 chiese: cattolica, anglicana e ortodossa. In tutto, i cattolici rappresentano il 10% dei fedeli! Queste chiese le abbiamo visitate ed ognuna ha i suoi "dogmi" . Che non sto qui a raccontare anche perchè mi sento abbastanza carente nel farlo.
Dico solo che mi impressionò la chiesa ortodossa così cupa e scura, quasi imprimesse timore con le donne che non potevano andare nel presbiterio; un clima molto devoto ma freddo.
Alla fine sottili differenze o grosse ma sempre un unico Dio. E tra i tre sacerdoti si vedeva un principio di collaborazione ed essi ci fecero capire che si andava in quella direzione.
Tutti dovevano remare nella stessa direzione. Ma c'erano molti dubbi ... come fece intuire il Don Lorenzo. Nella nostra piccola chiesa pochi fedeli: pochi ma buoni si dice. Nella messa finale, a conclusione dell'hike, molte persone vennero a salutarci e partecipare. Più o meno le persone che noi avevamo conosciuto nell'attività dell'hike ed altre.
Come molte persone vennero a salutarci alle 14:00 circa di Giovedì 9 Agosto 2001 solo dai finestrini della corriera (purtroppo!!) perchè eravamo già saliti quando arrivarono di corsa i nostri amici. Arrivederci ... sigh! Tutto finisce, sigh! Intenzione: mandare se possibile alla parrocchia di Cernavoda le foto fatte assieme alle famiglie e ai bambini di strada. ... che le distribuisca nelle famiglie: come ricordo. Penso sia un ottimo pensiero che faremo.
Per far dire a loro "ahhh... questo lo conoscevo già" " vedi sei tu in questa foto" ... fra uno o qualche anno ...! Sarebbe una grande cosa!!
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