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(Da Oslo al Brickdalsbreen)
(pt 8/9)
Geiranger dal battello (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita) Da Lom ripartiamo arrancando nuovamente verso le alture e la presenza della roccia e dell'acqua diventa la vera costante: combinazioni di cascate e monti, ghiaccio e pietre, laghi e residui morenici...non si sa da quale parte guardare! Knut accosta in uno dei posti più belli e ci permette di fare la foto che tutti i giorni, quando mi sveglio, mi saluta da sopra il mio letto...è come toccare ogni giorno la felicità con un dito...o forse solo la pace e la tranquillità?
Quando il pullman incomincia la discesa siamo emozionati, stiamo per vedere il fiordo...ma delle cascate meravigliose fanno da contorno alla valle e ci costringono a distrarci...anche dalla strada che si fa stretta e tortuosa...
troppo tortuosa per il nostro bestione che incontra altri bestioni come lui...e magari anche qualche camper o roulotte...insomma anche la fifa fa la sua parte nel creare il pathos che precede la vista dall'alto del fiordo...
Il Geiranger sembra un grande e placido lago, un po' più profondo (o forse è solo un'impressione) e soprattutto, per essere un lago, non è credibile la presenza di vere e proprie navi...non battelli ma navi da crociera per intenderci!
La vista della stretta valle che unisce elementi montani e marini è uno spettacolo a cui non siamo abituati e che sa un po' di strano...dall'alto scorgiamo anche il battello che dovremo prendere, un piccolo pesce se paragonato alle grandi balene-navi da crociera...speriamo che le foto vi permettano di capire la particolarità "agrodolce" del fiordo...
Prima di prendere il battello andiamo a mangiare in un meraviglioso hotel a due passi dal porto...se così si può chiamare la banchina dove attracca il nostro mezzo...e qui gustiamo altre specialità..tenetevi forte che sto per "bestemmiare"...ogni tanto mi mancano quei sapori che ho gustato lassù!!! E se mi conosceste sapreste che ho proprio detto una cosa GROSSA...che nessuno si aspetterebbe da me! Per primo una specie di zuppa di cavolo (io normalmente la odio ma era squisita!)...e poi un pesce che assomigliava al baccalà accompagnato da varie verdurine e da purè, lo ripeto per la millesima volta...si tratta di piatti ben cucinati e gustosi...ossia c'è una cucina norvegese...intesa come una logica di cucinare i piatti e non come tentativo di mettere insieme troppi sapori senza che poi ne rimanga alcuno!
Rifocillati, andiamo a prendere posto sul battello, c'è un sole magnifico e fa davvero caldo...ci si abbronza...ci muoviamo...inizia l' "avventura" sul fiordo. La velocità è molto bassa e ci permette di fotografare qualsiasi scorcio...questa parte del fiordo presenta la più elevata concentrazione di cascate che ho mai visto, praticamente ci sono ruscelli d'acqua che da ogni parte si gettano nel fiordo...sono sbalordita...io ho sempre l'incubo della siccità e questa terra mi sembra proprio il paradiso così come lo può sognare un Tuareg del Sahara...l'unico rumore è lo sciabordio delle acque...e il vocio dei turisti meravigliati!
Quartetto sentiero per Bricksdalsbreen (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita) Il percorso dura circa tre quarti d'ora ma il tempo sembra proprio volare...è già ora di riprendere il pullman...giusto il tempo di aspettare che anch'esso scenda dal battello. Adesso costeggiamo continuamente uno specchio d'acqua e non sappiamo se si tratta di un lago o di un fiordo...Antonella ci spiega che si tratta di un ramo del fiordo...che ci accompagna fino al paesino dove si trova il nostro albergo.
Ma prima c'è ancora un'altra cosa da vedere...il ghiacciaio azzurro, il Brickdalsbreen, uno spettacolo tra i più belli che io abbia mai visto, una vera meraviglia della natura...che si può toccare con mano!
Per arrivarci occorre fare una passeggiata di circa un'oretta...andando molto tranquillamente, il primo pezzo è molto in salita, poi diventa un normale sentiero...tutti ci superano ma noi preferiamo guardarci intorno ed andare piano per non perdere nulla della bellezza del posto...praticamente stiamo risalendo una piccola valle circondata da montagne. Dall'alto spunta incombente il grande ghiacciaio che si estende sopra tutto il massiccio montuoso e che, in alcuni punti particolari come questo, scende a valle sotto forma di lingue di ghiaccio. Non so se sono in grado di farvi vedere le cose attraverso i miei occhi...ma ci provo...direttamente dal ghiacciaio cadono a valle cascatelle di acqua azzurra...proprio come le sfumature che già intravediamo da lontano. Non riusciamo ancora a scorgere però la massa ghiacciata a cui ci stiamo avvicinando...io so solo che l'aria è fredda ma io sono in maniche corte perché sento che sto sudando non so se per il mio calore corporeo o per l'emozione...ci sono due sentieri che portano al ghiacciaio, almeno nella prima parte, quella più faticosa...noi stiamo facendo quello "strong" mentre sotto ci sono dei calessi trainati da cavalli bellissimi, non troppo grandi e con le gambe massicce, il pelo chiaro e la criniera bianca e nera...sono animali bellissimi che mi ricordano Piccolo, l'unico cavallo che ho cavalcato nella mia vita...un animale davvero bravissimo e paziente, visto che anche allora ero una piccola peste! Decidiamo di fare questo sentiero al ritorno, in modo da passare sul ponte sotto la cascata e provare l'ebbrezza di lavarci con i vestiti addosso...
(pt 7/9)   (pt 9/9)
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Geiranger da poppa
Geiranger da poppa (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita)
Geiranger
Geiranger (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita)
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