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VIAGGIO IN EGITTO

assuan sorge sull’antico mercato della città di abu (chamata dai greci elefantina), la capitale dell’alto egitto. dalle sue numerose cave veniva estratto il granito rosso impiegato dall’edilizia religiosa per erigere obelischi, colossi e templi. una curiosità di questo posto era un pozzo, le cui dritte pareti venivano illuminate dai raggi del sole soltanto nel giorno del soltizio d’estate. sulla riva occidentale del nilo scavata

nella collina chiamata tabet el-haua c’è la necropoli formata da circa 40 tombe risalenti al iii millennio. per mezzo di ripide e strette scale si sale ai vari ipogei (tempietti funerari), molti dei quali con terrazze, colonnati, porte e finestre, che danno così la netta impressione di una vera e propria città rupestre. molt idi questi ipogei fu distrutto e bruciato in epoca cristiana dai copti per erigere un monastero fortificato anch’esso ormai distrutto.

isola di sehel: a pochi chilometri da assuan appare la prima cateratta del nilo, una vasta zone di acque ribollenti e di gorghi turbinosi fra innumerevoli rocce e isolotti. fra questo minuscolo arcipelago di isole è interessante visitare quella di sehel, dove giganteschi blocchi di granito, ammassati senz’ordine, sono coperti di figure e iscrizioni, le più antiche delle quali risalgono alla vi dinastia.

Sharm El Sheikh è diventato rapidamente uno dei luoghi di immersione più famosi e frequentati del mondo. Lo sfruttamento turistico dell'area è iniziato ancora al tempo della occupazione Israeliana del Sinai a seguito della guerra dei sei giorni, a tale periodo risale anche l'istituzione del parco naturale di Ras Mohammed. Ritornata poi egiziana, l'area ha subito un vertiginoso incremento del flusso turistico, in particolar modo dall'Italia. I primi Hotel vennero costruiti nella zona di Naama Bay, a cui se ne aggiunsero altri a Sharm El Moya, e, dopo il 1994, a Coral Bay. Dal 1995 il ritmo di edificazione è ancora aumentato e, ad oggi, praticamente tutta la costa, da Sharm El Moya a Ras Nasrani (Aeroporto) è edificata, o sono aperti cantieri. E' stato rispettato, almeno in parte, l'aspetto del territorio, evitando di costruire edifici molto alti, mantenendo così l'aspetto della linea di costa, ma è stata scavata la scogliera costiera per incassarvi le costruzioni.
 La grande profondità del Mar Rosso di fronte a Sharm (arriva a oltre mille metri a meno di un miglio dalla costa) ed il costante ricambio di acqua favorito dalle forti correnti hanno sicuramente aiutato a minimizzare l'impatto dell'uomo sull'ambiente, anche se, a mio avviso, alcuni dei punti di immersione più frequentati e vicini ai grossi insediamenti, mostrano ormai danni evidenti. Inoltre la località, da meta riservata quasi esclusivamente ai subacquei è stata trasformata in una località di turismo di massa, tanto che nel 96 e 97 si è assistito ad una diminuzione del numero di subacquei presenti (almeno in quella che è l'alta stagione italiana).
    L'area di Sharm, ed il Mar Rosso settentrionale, rappresentano una piccola anomalia ecologica, ci troviamo infatti a oltre 400 chilometri a Nord del Tropico del Cancro, quindi NON siamo in una zona geograficamente tropicale, ma l'ambiente lo è. La temperatura superficiale dell'acqua è sempre superiore ai 20°C ed in estate può raggiungere i 30°C, pertanto molto favorevole allo sviluppo di tutti i madreporari. Il Mar Rosso ed il Golfo di Aqaba occupano la faglia che separa l'Asia dall'Africa, e pur essendo molto stretto la sua profondità è notevole, oltre mille metri con una fossa a 1500 di fronte a Nuweiba (Golfo di Aqaba). Tutta l'area è caratterizzata da barriere coralline che si sono sviluppate sulle pareti rocciose che dalla costa precipitano nella fossa del Mar Rosso. Solo intorno all'isola di Tiran, nell'omonimo stretto che separa dall'Arabia Saudita, e nel Golfo di Gubal, che dalla punta del Sinai porta a Suez, abbiamo delle barriere coralline classiche, formate da accrescimenti di madrepore dal fondale fino alla superficie.
    Le forme di vita coralline prevalenti cambiano a seconda dei vari punti. Abbiamo delle aree dove sono abbondanti e molto sviluppati i coralli molli (Alcionari), di tutti i colori e di dimensioni spesso ragguardevoli. Altre aree, soprattutto quelle soggette a forti correnti costanti, dove si sono sviluppate vere foreste di Gorgonie (Supergorgia Hicksoni), con esemplari che superano tranquillamente i tre metri. In altre zone ancora abbondano i Coralli a Tavolino (Acropora Tabularis), con esemplari di circa quattro metri di diametro. Ovunque è abbondante il Corallo di Fuoco.

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