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-Rubrica

VISTI DA DOVE MI PARE [a cura di Jack]

il punto di vista di (uno che pensa di essere) uno  che si è ritirato dal calcio.

 

 26-05-2008

 

Non posso fare a meno di soffermarmi anch'io, non senza preoccupazione, sulla situazione dell'infermeria veterana. La moria di giocatori e nella fattispece di punte, ha raggiunto in poco tempo dimensioni catastrofiche per gli equilibrii già tanto delicati della nostra compagine di simpatici vecchietti. Già la carenza di bomber è un problema endemico per noi, ma gli incidenti di inizio stagione (forse dovuti a scarsa preparazione? Ma no, suvvia, cosa andate a pensare!)  ci hanno veramente messo in ginocchio. Mauro Garrincha non ha nemmeno ripreso la preparazione (anzi si è quasi sbilanciato in un temporaneo addio), poi è toccato a Cri che ha già chiuso la stagione dopo il primo torneo (purtroppo o per fortuna non si sa, dipende dai punti di vista). A breve giro di pallone l'ha seguito Savi, che speriamo possa recuperare nei due mesi previsti. E così i due che , con Enrico, avevano segnato di più l'anno scorso, sono già fuori causa. Sembrava il momento di Jerry, ma la sua schiena l'ha tradito e anche lui si avvia malinconicamente al ritiro forse definitivo su ordine del suo chiropratico di fiducia. E qui vorrei fare un paio di considerazioni: la prima è che a forza di gufare contro Cristiano e le altre punte , il dio Eupalla (come l'indimenticato Gianni Brera chiamava il dio del calcio) l'ha punito con la legge del contrappasso. La seconda è che se tutti dessimo ascolto a medici, fisioterapisti e affini, non esisterebbero più i veterani, dato piu' o meno tutti noi abbiamo avuto gli stessi problemi e le stesse diagnosi. Siamo tutti dei roclò da robivecchi e sappiamo che qualsiasi altra persona cosiddetta "normale" al posto nostro avrebbe già appeso le scarpe al chiodo da tempo. Ma noi "normali" non siamo. Siamo veterani, che è una categoria assai a parte. Malati cronici di calcio e di agonismo, che non riescono a trattenersi dal calciare qualsiasi cosa vagamente sferica giunga a tiro e che non ci stanno a perdere nemmeno nelle partitelle "per finta" coi figli o coi nipoti. Con questi miei occhi ho visto bimbi innocenti sgambettati e strattonati da padri , zii e nonni per non farli segnare e mantenere cosi' la supremazia calcistica, almeno in famiglia. Ho visto gente affetta da mal di schiena e  reumatismi, ernie e discopatie, meniscopatie, sciatiche e sciatalgie, ematomi e versamenti, distorsioni , crampi, mal di denti e altri malanni assortiti che pure ogni lunedi si prepara la borsa e dopo aver trangugiato di corsa un cocktail di Aulin e Campari, corre al campo per l'ennesima partita.

Io stesso, lo confesso, dopo aver dato l'addio al calcio ufficialmente con la nota partita del natale 2007, non riesco ad esimermi dall'andare agli allenamenti nonostante il mal di schiena e gli altri acciacchi (e vi assicuro che la maggior parte dei sani di mente che avesse la metà di questi dolori, avrebbe già buttato le scarpe bullonate nel Rio).

Perciò , pur con tutta la considerazione per le sue vertebre sofferenti e con tutto l'affetto e la simpatia possibile invito Jerry a ripensarci e a consultare un altro chiropratico o nel caso, una chiromante, che tanto ne capisce lo stesso, e infine a rinunciare all'insano gesto del ritiro. Sopratutto alla sua tenera età , e con l'inizio di una carriera sfolgorante davanti al naso.

(e che Dio mi perdoni per quest'ultima bugia!)

 

JACK

 

 

 

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      per contatti scrivi a: veteranivolpiano@libero.it                 

release 2.0.0 del 15/09/2008