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-Rubrica
FATTI NON FOSTE PER VIVER COME
BRUTI [a cura di
Mago Cafem]
IL TERZINO, ovvero: “ L’ UOMO CHE GUARDA “
04-06-2008
« Non vogliate negar l'esperienza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza. »
(Inferno XXVI, 116-120)
Dante Alighieri fa uscire queste parole dalla bocca di Ulisse, che durante il “folle volo” tra le Colonne d’Ercole, invita i suoi rematori a continuare lo sforzo fisico, perchè non c’è nulla di più bello che inseguire un sogno e farlo proprio. Tutta questa è chiaramente conoscenza, che si aggiunge a quella che già abbiamo. Che strano racconto che mi appresto a fare. Mi tocca parlare dell’ uomo senza parola, di colui che al verbo preferisce il nerbo, colui che anziché cantare, usa l’ aria per pedalare. Figura mistica, a volte solitaria, di cui si avverte le presenza, che al momento opportuno esce fuori ed in maniera efficace lascia traccia della sua venuta. Che strano racconto che vi faccio. Costui vive un guerra interiore, tra chi è relegato ai margini delle operazioni, ma che riveste importanza vitale negli equilibri della squadra. Costui vive una guerra interiore, tra chi è troppo scarso per fare altro, ma che ha fiato, voglia e dottrina per
fare quel che altri non vogliono fare. Per me, questo monaco/guerriero è molto importante. E’ vero, poche decisione in seno
alla squadra, ma guardandolo bene, questo operaio dagli appassionati su e giù è quello che dimostra più amore verso il gruppo. Pare che dica : “ Splendete voi, amici miei, io sono qui, solo per aiutarvi “. Pare che dica, ma LUI, muto tra i cantanti, invece guarda e pensa. Ma cosa guarda l’ omino ? Prima fra tutte, la linea dei
difensori. Altri decidono il da fare, i centrali, e lui a ruota sale e scende tenendo quella linea Maginot sempre precisamente a bolla. Loro salgono per il fuorigioco, LUI guarda e su. Loro scendono per coprire, LUI guarda e giù. Loro salgono per accorciare il
centrocampo, LUI guarda e su. Loro scendono per picchiare il portiere, LUI guarda e giù. Quando l’ azione è sull’ altra
fascia ? Niente, non ci si riposa neanche là, perché acciorcia il campo e diventa l’ ultimo baluardo a difesa della porta, vivendo l’ attimo di gloria di essere un quasi centrale. L’ unica variante alla linea , gli è concessa quando il suo avversario di riferimento gli si para innanzi, per cui si ferma ( ma senza fare il birillo ) e prendendosi il tempo che deve, lo affronta adeguatamente. In quel momento il centrale di riferimento lo dovrebbe
proteggere adeguatamente, e l’ ala dovrebbe raddoppiare. Proprio lui, il laterale di centrocampo, che più comodamente chiameremo ala. A pretendete l’ inserimento in
sovrapposizione è sempre pronto, ma quando si tratta di dare una mano… Ma LUI non serba rancore e se necessita attaccare, parte in appoggio ai centrocampisti od all’ ala, e quando la fortuna è dalla sua, passa a destra l’ ala, arriva in fondo senza palla e se Gesù Cristo lo nota, gli passano il pallone. Poi quel che viene viene, LUI è l’uomo in più che serviva in quel momento. MA ORA TORNA, VIGLIACCA FATICA, CHE LA LINEA E’ DA RICOMPORRE !!! Non pensate ora che questa sia una storia triste. LUI, non lo è. Grande cuore ed immensi polmoni, LUI sa che la sua vita non sarà facile e combatte tutte le partite per non dover viver come bruti. LUI combatte e suda, ma voi in cuor vostro sapete che LUI è lì, muto e guardingo che se vi vien freddo, vi copre le spalle con un sorriso. Non è poco.
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