1511 Musica getutscht di Sebastian Virdung: è il primo teorico a nominare il flauto traverso. Il suo lavoro contiene una incisione di uno strumento da lui chiamato "Zwerchpfeiff" (Probabilmente un piffaro (pfeiff) traverso militare usato dai soldati mercenari spesso con l'accompagnamento di timpani e tamburi). (figura 1)
FIGURA 1
1529 Musica instrumentalis deudsch di Martin Agricola: è il primo a parlare del consort di flauti. Ci ha lasciato molte tavole per le posizioni ed è l'unico a dare una estensione di 3 ottave per la traversa tenore (re1-re4). Probabilmente doveva aver conosciuto qualche eccezionale virtuoso. Inoltre fa menzione del vibrato nel timbro del flauto. (Zitterdem wind). (figura 2)
FIGURA 2
1545 Musica instrumentalis deudsch di Martin Agricola: in questa edizione più recente del suo lavoro diminuisce l'estensione dello strumento a 2 ottave e una seconda e a 2 ottave e una sesta. Parla spesso di trasposizioni alla quarta superiore. Da ancora varie tabelle per le posizioni. Riguardo al vibrato nel suono del flauto cita lo stile esecutivo dei violinisti polacchi come modello da imitare.
1546 De Musica di Cardan: cita un flauto traverso da lui chiamato "fistula".
1556 Epitome musical di Philibert Jambe de Fer: cita solo il tenore e il basso e ne dà l'estensione (re1-sol3 o la3 e sol-sol2). Per Jambe de Fer il consort di traverse è fatto da 3 tenori e un basso. Riporta una tavola di posizioni per il basso in Sol (probabilmente quella per il tenore è andata perduta).
1558 Livre de tablature di Gorlier: il documento è andato perso ma segnalava un flauto traverso.
1589 L'Orchésographie di Toinot Arbeau: segnala un flauto "piccolo" a 6 fori che molto probabilmente è lo strumento usato in ambito militare. Questa opera è essenzialmente un trattato sulla danza e il prendere il considerazione il “fifre” militare può designare il suo uso anche nella musica da ballo. Per Arbeau il diametro interno di questo flauto era stretto quanto la grandezza di una palla per pistola (alla sua epoca 10-11,5 mm.).
1592 Prattica di musica di Ludovico Zacconi: tra le estenzioni dei vari strunenti cita un "fifaro" da re1 a re3. Risulta qui molto evidente come nel Rinascimento pensassero che i flauti traversi suonassero un’ottava sotto a quella in cui realmente suonano.
1594 Il Desiderio di Hercole Bottrigaro: nomina dei flauti che si suonano "di traverso".
1600(?) Il Dolcimelo di Aurelio Virgiliano: questo trattato riporta una tavola delle posizioni per il tenore da re1 a la3 e cita le possibilità di trasposizione di quarta e di quinta. Inoltre contiene delle "ricercate" per la traversa.(figura 3).
FIGURA 3
1618 Syntagma Musicum di Michael Praetorius: riporta una bella e precisa incisione nella quale compaiono il soprano in la, il tenore in re, il basso in sol e il flauto militare (figura 4). Infatti dice chiaramente: "oltre al flauto traverso abbiamo anche lo Schweizerpfeiff (piffero traverso), detto anche Feldtpfeiff (piffero da campo), che ha le sue proprie posizioni e non deve essere confuso con il traverso, ed è suonato solo dalle bande militari". Riporta poi le estensioni dando al tenore 19 note (re1-la3). Praetorius ricorda che sia i traversi che i flauti dolci in realtà suonano un'ottava sopra alle note scritte: "la maggior parte degli strumentisti pensa che il flauto (traverso o a becco) sia un vero tenor, per la voce e per il suono. Ma se lo si fa suonare contemporaneamente alle canne d'organo, non è che un discanto (soprano)."
FIGURA 4
1636 Harmonie universelle di Marin Mersenne: ci sono tavole per le posizioni sia del flauto in re che in sol. Le posizioni differiscono parecchio rispetto a quelle dei precedenti trattatisti. Infatti le posizioni del LA e del SI della 2° ottava sono le stesse di quelle della prima (come nel flauto barocco) cosa che proverebbe una certà conicità del flauto da lui descritto (che Mersenne stesso dice essere uno “des meilleures Flustes du monde qui estoit courbée”) o delle forti modifiche alla cameratura cilindrica atte a produrre quelle note con le posizioni più “moderne”. (figura 5). Inoltre specifica le differenze tra il flauto usato nella musica colta ed il “fifre” usato in ambito militare: il suono di quest’ultimo è più forte ed il timbro più squillante per la fattura più corta e stretta.
FIGURA 5
1640 Traité des instruments di Pierre Trichet: riporta 2 taglie per il flauto "d'Alemagne", Taille (re) e Basse (sol). Chiama fifre il flauto militare e anch’egli lo differenza dal flauto traverso.
1649 Der Fluyten Lust-hof di Jacob van Eyck: all'inizio della raccolta di brani per flauto c'e l'illustrazione di un flauto traverso (Dwars-fluit) in sol e la sua estensione sia in chiave di violino che di soprano (Sol-re3). (figura 6)
FIGURA 6
1650 Musurgia Universalis di Athanasius Kircher: menziona solo il flauto traverso militare (fistula militaris) anche se si riscontrano grossolani errori nella descrizione dello strumento.