Medioevo

Il nome della località, che deriva dal gelido ruscello che lambisce l’abitato (il torrente Bagnatore), appare per la prima volta in un documento di papa Nicolò I del 20 agosto 867 (Reg. Subl., n. 18, p. 51 rr. 19, 20): …cum aqua que vocatur frigida seu timida. Ma il documento è un falso realizzato in epoca posteriore.

"Il castello di Riofreddo nacque molto probabilmente nel secolo XI e intorno al castrum si sviluppò conseguentemente l'attuale centro abitato, nel cui perimetro murario si riunirono tutte quelle genti che vivevano sparse nei contigui ambiti territoriali, organizzate intorno a chiese campestri. Nel convergere in un unico luogo di gruppi di diversa provenienza, avvenne che ciascuno portasse con sé nella nuova sede le proprie pratiche cultuali, frutto di peculiari esperienze. Per tale motivo nel ricercare l'origine in Riofreddo della devozione ai santi Marco, Giorgio ed Elia, bisogna risalire a questo momento, che è documentato dell'esistenza nel territorio di chiese dedicate a questi santi." (Alessandri, 1994, p. 157-8)

 

"Riofreddo apparisce intanto, per la prima volta, insieme con il nome del suo signore Berardus de Rigofrigido, uno dei testimoni nell’atto d’investitura che fece Adriano IV a favore di Oddone da Poli (il 17 gennaio 1157), dei castelli Poli, Fustignano, Guadagnolo, Anticoli, Rocca de’ Murri e Castelnuovo. Ora quel Berardo de Rigofrigido non poteva essere altri che un miles Colonnese. Ora è probabile che i Colonnesi prendessero stanza in Riofreddo, ovvero si afforzassero in quella rocca, circa la prima metà del duodecimo secolo." (Presutti, 1909)

"L’antico Forte di Riofreddo, che prende questa denominazione da un gelido ruscello che gli scorre d’appresso […] giace a ridosso di uno di quei monti, dove abitavano gli antichi Popoli Equi, o Equicoli al miglio 35. lungi da Roma sulla celebre Via Valeria. Placatesi in Italia le fazzioni, che dettero occasione ai luoghi di abbandonare la semplice individuazione nominale degli antichi Paghi, o Vichi, e prender questo di Castellum, o Castrum: il Custode Soldato del Feudo militare di Riofreddo, che poscia l’abusivo nome usò di Barone convertì la Rocca in Palazzo; e le doppie Mura che le recingevano in Case abitate; ed accordò a chiunque di fabricare sopra le mura a maniera, che cento strade ora vi sono per entrare ove era piantata l’antica Rocca. Allora si estesero i confini dell’abitato; e gli abitanti campestri abbandonati i rusticani Casolari si riunirono nel seno della Patria; e così cessarono la Pievi di S. Maria e di S. Giorgio, e si formò una ben florida Terra, non meno atteso il continuo passo di quei che, dalla Penna, dalla Valle di Sulmona, dall’Aquila, dallo Stato di Tagliacozzo, dalla Valle di Carsoli, dalla Baronia di Coll’alto, ed anche da una porzione di Sabina vogliono introdursi, e trasportar robbe nei Stati Romani; quanto atteso il commercio d’ogni genere, e le arti meccaniche che vi fioriscono; e la multiplicità di uomini illustri, che in ogni tempo sono stati il decoro delle Scienze, e l’ornamento della Romana Curia." (B. Sebastiani, p. 109)

 

Clicca qui per tornare ai cenni storici

Clicca qui per tornare alla home page di Riofreddo

Clicca qui per tornare all'indice degli articoli

Clicca qui per tornare alla home page di Luca Verzulli

Sito realizzato da Luca Verzulli - e.mail l.verzulli@libero.it