Caratteristiche - Diffusione - Habitat - Comportamento - Riproduzione - Alimentazione - Bibliografia
Ordine: Caprimulgiformi Famiglia: Caprimulgidi Genere: Caprimulgus Specie: Caprimulgus europaeus Deve il suo nome ai pastori, i quali, vedendolo posarsi spesso in mezzo al bestiame per cercare insetti negli escrementi, credevano succhiasse il latte delle capre. |
|
Il succiacapre (Caprimulgus europaeus), noto anche come calcabotto, caprimulgo e nottolone, raggiunge la lunghezza di 26 cm ed ha un piumaggio di colore grigio-bruno fittamente macchiettato e striato di fulvo e nero-bruno che lo rende assolutamente invisibile quando di giorno resta immobile su di un ramo o al suolo.
Possiede un becco piccolo con un apertura boccale enorme.
Emette suoni simili ad un ronzio, mentre quando si sente minacciato sbuffa come le civette.
E' presente in tutta l'Europa, nel nord Africa e nell'Asia occidentale e centrale. Durante l'inverno visita tutta l'Africa ed il nordovest dell'India.
In Italia è diffuso in tutta la penisola, giunge in primavera e riparte in autunno, raramente qualche individuo rimane a svernare.
In Campania è presente nel Parco Nazionale del Vesuvio.
Preferisce le boscaglie dove le radure si alternano alle macchie più fitte. In genere evita i boschi di piante a foglie caduche, sebbene gli insetti vi abbondino notevolmente. D'estate preferiscono le foreste di conifere. A volte staziona anche nei boschi misti, nei boschetti di betulle e pioppi su terreno sabbioso, nelle radure di piccoli querceti, nelle regioni steppiche dove predomina una vegetazione semidesertica.
Gradisce di solito dormire sul terreno, di rado sui rami degli alberi, sui quali non si posa mai in posizione trasversale, ma in modo che il corpo ed il ramo siano nella stessa direzione.
I suoi peggiori nemici sono gli astori e le volpi.
Il succiacapre europeo cova due volte all'anno. La femmina depone una o due uova, preferibilmente sotto i cespugli i cui rami scendono sino a terra. Il periodo di incubazione dura 17 giorni; i genitori restano tutto il giorno posati sopra i nidiacei, anche quando questi sono già atti al volo.
Di abitudini crepuscolari e notturne percorre con volo rapido e sicuro i boschetti alla ricerca di falene, ed altri insetti notturni, che costituiscono il suo alimento abituale.
Le prede vengono ingoiate al volo nell'enorme becco, circondato da piume filiformi che ne impediscono la fuga.
Altre volte, si posa sul suolo nudo o su di un ramo con buona visibilità da cui spicca dei brevi voli, spesso con traiettorie incredibili, per afferrare gli insetti che i suoi grandi occhi hanno percepito nell'oscurità.
AA.VV. - Rassegna completa degli uccelli d'Europa, Rizzoli, Milano 1972; AA.VV. - Il mondo degli animali, Rizzoli, Milano 1970; Neil Edward - Musica, tecnica ed estetica nel canto degli uccelli, Zanibon, 1975. |