1922: RIPRESA DELLE LOTTE CONTADINE
In Terra dOtranto nei primi mesi del 1922 vi fu una ripresa delle lotte nelle campagne, i primi a scendere in campo furono i lavoratori agricoli di Nardò che occuparono le terre.
I lavoratori facevano pressione sulle autorità perché intervenissero per migliorare la loro triste condizione. Anche i dirigenti della lega scrivevano al prefetto il 27 Febbraio 1922 per reclamare "il lavoro quotidiano" o "un pezzetto di terra" per i tanti disoccupati. Lostinato rifiuto dei proprietari a mettere a coltura i terreni lasciati incolti, a bonificare quelli paludosi
, a cercare un qualunque accordo con i lavoratori, rendeva tanto grave la situazione da spingere i lavoratori, dice il Coppola, ad intraprendere violente quanto inutili azioni di lotta.Per reprimere queste manifestazioni, intervenivano le forze dellordine oppure le squadre fasciste costituite e finanziate dagli agrari di Nardò già dal 1920.
In questo periodo anche i lavoratori di Carpignano Salentino, di Melendugno, di Corigliano dOtranto scesero in lotta. Ad essi si aggiunsero nel mese di Maggio i contadini di Ugento, che avevano costituito la sezione del Partito Popolare. Anche contro questultima la reazione fascista fu immediata. La sezione locale, in collaborazione con quelle di Maglie, Tuglie e Parabita, diede vita ad una "spedizione punitiva", così venne definita dal Corriere delle Puglie del 17/6/22, contro il Partito Popolare. L'uccisione di Cosimo Profico, contadino aderente al suddetto partito, rese, purtroppo, tristemente noto questo episodio.
La Federazione Nazionale Reduci di guerra chiese al sottosegretario agli Interni di prendere provvedimenti seri; il Ministro Bertini sollecitò i decreti di concessione delle terre, ma non si presero né severi provvedimenti nei confronti dei fascisti, né venne effettuata la concessione delle terre. Al contrario, il 6 Ottobre, venne emanato il decreto prefettizio che mise definitivamente fine alla richiesta di concessione di terre incolte.
Il 19 Luglio 1922, una crisi colpì il gabinetto Facta e si tentò di sfruttare quest'occasione per costituire un governo antifascista, ma il tentativo, messo in atto dal Ministro Bonomi, fallì per l'opposizione di Giolitti contrario ad un governo con la presenza di socialisti e popolari. Ciò provocò una ferma reazione delle istituzioni dei lavoratori che il 31 luglio proclamarono uno sciopero generale. Ancora una volta il drastico intervento del partito fascista, incoraggiato dallo stato, riuscì a soffocare l'iniziativa.
Anche in Terra d'Otranto lo sciopero fallì e questo sembrò segnare la sconfitta definitiva del movimento dei lavoratori e del movimento contadino in particolare.Qui, inoltre, erano sorte altre sezioni fasciste a Squinzano, Gallipoli, Otranto, Melendugno,a Zollino e a Galatina.