Punto
di partenza per raggiungere il Rifugio Viola è il paese di Arnoga (m.1874),
alcuni km dopo Bormio, lungo la Statale 301 che sale verso il Passo del
Foscagno (e poi scende a Livigno). Ad Arnoga appunto incontriamo un tornante
presso il quale lasciamo la Statale per prendere sulla sinistra la strada
carrozzabile che si addentra nella Val Viola Bormina, con l'auto per circa
5 km, poi a piedi sempre per ottimo sentiero, adatto a tutti, che ci porta
in circa 1 ora al Rifugio. Nel caso la strada da Arnoga fosse chiusa al
traffico il tempo totale sale a circa 3 ore, ecco il percorso che potremo
seguire: poco dopo l'inizio del nostro cammino, ad un bivio, ignoriamo
la strada per l'Alpe Campo e prendiamo a sinistra. Proseguiamo sul fondovalle
in vista del torrente Viola Bormida fino ad una radura dove troviamo a
sinistra un sentiero che sale alle baite di Verva ed al successivo passo.
Proseguiamo invece diritti, passiamo le baite di Crapena (m. 1929) e proseguiamo
nel bosco fino ad un ponte dove parte il sentiero per le baite Orsa. Noi
invece continuiamo lungo il torrente. Passato un altro ponte, superiamo
il bivio per Caricci ed iniziamo a salire con vari tornanti fino ad un
dosso ove lo sguardo si apre sull'Alpe Dosdè e sui ghiacciai della vedretta
omonima. Da qui, ignorato il sentiero di sinistra per il Passo Dosdè e
l'omonimo bivacco (m. 2824) continuiamo risalendo per un costone erboso.
La valle ora si restringe e il percorso diventa pietroso. Senza difficoltà
raggiungiamo due laghetti posti a quota 2258. Verso nord troviamo il sentiero
per il lago di Val Viola che ignoriamo e proseguiamo fino ad una valletta
erbosa oltre la quale troviamo un altro laghetto al di sopra del quale
si trova l'ex caserma e ora rifugio meta della nostra escursione. Esso
e' situato in un ambiente di rara bellezza sia paesaggistica che naturalistica.
I numerosi laghetti alpini che si trovano nell'ampia conca di origine
glaciale, di cui il maggiore e piu' conosciuto e' quel bellissimo lago
di sbarramento morenico noto come Lago Viola, ricco di trote, costituiscono
senza dubbio il principale elemento geomorfologico che caratterizza l'alta
Val Viola.
Un po' di storia :
Il Rifugio e' stato ricavato, come già detto, ristrutturando una vecchia
Caserma militare risalente ai primi del '900, di cui si sono mantenute
le severe caratteristiche. Sulle cartine topografiche compare ancora,
generalmente, come "Caserma di Val Viola". E' consigliabile percorrere
questa stupenda valle a piedi usufruendo dell'antico tracciato che corre
sul suo fondo piuttosto che lungo la polverosa stradina d'estate battuta
dagli automezzi. E' detta Val Viola Bormina, per distinguerla dalla sua
prosecuzione in territorio Svizzero, chiamata Val Viola Poschiavina. Un
tempo rivestiva grande interesse geografico, che le era conferito dalla
relativa facilita' con la quale era possibile da Tirano giungere alla
Valle di Fraéle evitando Bormio, e quindi il suo Forte dei Bagni, oltre
che quello di Serravalle. In centro alla Val Viola, sulla sua sponda destra,
fu rinvenuta alcuni anni orsono in localita' Carícc una macina in pietra,
tra i resti di un antico mulino, testimonianza della coltura dei cereali
a quote oggi assolutamente impensabili e segno, quindi, degli indiscutibili
cambiamenti climatici avvenuti. Il Rifugio Viola e' un'ottima base per
gli escursionisti, sia per le innumerevoli passeggiate di qualsiasi impegno
sia come punto d'appoggio per numerosi trekking, essendo a cavallo tra
i gruppi montuosi del Livignasco e le Alpi di Val Grosina. Ma in questi
ultimi anni pure gli alpinisti hanno scoperto questo piccolo angolo di
monti, ed in particolare le severe pareti e creste del Corno Dosdé, sulle
quali sono state tracciate impegnative vie in roccia. L'appellativo di
Corno ben gli si addice. Guardandolo dal Rifugio, il suo profilo si staglia
contro il cielo e proprio sulla vetta sembra fuoriuscire dalla montagna
stessa, contro le leggi di gravita', un uncinato sperone roccioso rassomigliante
ad un superbo corno che spunta dalla testa di un gigantesco animale. La
vecchia Guida della Valtellina del 1884, forse un po' troppo enfaticamente,
paragonava questo sperone cacuminale al famoso "Dente del gigante", nel
Gruppo del Monte Bianco. La rustica, ed anche economica, cucina proposta
dal Gestore ricompensa, infine, le abbondanti energie spese per intraprendere
altre escursioni o spettacolari traversate.
Escursioni:
Al Rifugio Saoseo (m1985) per il Passo di Val Viola in ore 2 - Giro del
Corno Dosdè - al Rifugio Capanna Dosdè (m.2824) in ore 3 - al Bivacco
Caldarini (m.2556) in ore 2 - al Rifugio Campo (m. 2069)
Ascensioni:
Corno Dosdè (m.3232)
- al Pizzo Filone (m.3133)
Proprietà:
Demanio Militare
Apertura:
generalmente da metà Maggio a metà Ottobre
Gestione:
Marco Fraquelli - Via Montescale 1 - Semogo Valdidentro (So)
Tel.:
0342-98.51.36
Posti letto:
40
Loc. invernale:
NO
|