Periodo
consigliato:
giugno-novembre
Dislivello:
900 m
Difficoltà:
E
Tempi:
3 ore
Accesso:
Lungo la SS 36 dello Spluga. Oltrepassata Chiavenna si entra in Val San
Giacomo e, in breve, si giunge al bivio per S. Bernardo e Olmo. Una stretta
carrozzabile si stacca, a sinistra, dalla SS 36, poco prima di S. Giacomo
Filippo e, traversato il Mera, sale con molti tornanti raggiungendo prima
il bellissimo paese di Olmo e poi, dopo aver traversato la parte inferiore
della Valle del Drogo, termina a S. Bernardo
Punto di partenza:
S. Bernardo (fraz. Scanabecco) 1242 m
Percorso:
Da San Bernardo, dove è consigliabile lasciare l’auto,
si percorre la strada che porta alla parte alta del paese, alla piccola
frazione di Scanabecco. Da qui seguire il sentiero (indicazione C 25)
che si diparte verso sinistra e, con percorso pianeggiante, taglia il
versante destro (sinistro orografico) della Valle del Drogo. Con un ultimo
tratto in leggera discesa, il tracciato perviene alle case di S. Antonio
(qui, giunge anche la mulattiera che parte alle spalle dell’edificio
della centrale idroelettrica posta sulla carrozzabile fra Olmo e S. Bernardo)
e prosegue alla volta della vicina Alpe Caurga. Poco prima dell’alpeggio
si incontra la deviazione a gomito (cartellino indicatore Rif. Carlo Emilio)
con cui la mulattiera piega a destra per iniziare a risalire la grande
e ripida muraglia che porta alla meta.
Dopo l’Alpe Caurga, appena imboccata la salita.
Grazie ad un bellissimo lastricato, il percorso è poco faticoso,
anche se è consigliabile effettuarlo molto presto il mattino a
causa dell’esposizione a Sud. Con una serie interminabile di tornanti
(poche possibilità di rifornirsi d’acqua) si guadagna presto
quota, rinfrescati, a volte, da qualche tratto di bosco. Il fondo della
mulattiera, sempre perfetto, diventa particolarmente suggestivo nel tratto
in cui traversa una zona di grandi massi, oltre la quale si giunge sullo
spalto di rocce montonate dove sorge l’Alpe Cornera 1920 m. Da qui,
sebbene le costruzioni del bacino artificiale sembrino a portata di mano,
il tragitto è ancora lungo. Con altri tornanti si guadagna quota,
portandosi quasi sotto le rocciose pendici del Pizzo Camoscie; infine
si torna verso sinistra per raggiungere la casa dei guardiani della diga.
Da qui si sale a destra, percorrendo la lunga gradinata che, con alcune
rampe, porta sul muro di contenimento del bacino del Truzzo. Si percorre
il muraglione verso sinistra e si prosegue seguendo le indicazioni che
portano ad aggirare in alto la sponda del lago. Superata una dorsale si
raggiunge il piccolo avvallamento in cui si trova il Lago Nero nei cui
pressi sorge il Rifugio Carlo Emilio.
Nota:
poco dopo aver lasciato il muraglione della diga si incontra la deviazione
che, verso sinistra, scende all’Alpe Prosto e all’Alpe Lendine.
Poiché in questi ultimi tempi il sentiero ha subito un grave deterioramento
e la segnaletica lascia un po’ a desiderare, sconsigliamo tale variante
(che si potrebbe scegliere per la discesa), in caso di nebbia e maltempo
o agli escursionisti poco allenati ed esperti.
Informazioni:
APT Chiavenna - tel. 034 336384.
|